[NuovoLaboratorio] 11 settembre...

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Szerző: acifatte@iol.it
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] 11 settembre...
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento prop=
osto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone ami=
che della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: str=
ada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawa=
c@???

Numero 670 dell'11 settembre 2003

Sommario di questo numer=
o:
1. Un appello dei familiari delle vittime dell'11 settembre 2001 cont=
ro la
guerra e la violenza
2. Lidia Menapace: contro le guerre, per la =
democrazia
3. Giulio Vittorangeli: le ultime parole di Salvador Allende=0D
=
4. Francesca Lazzarato: una letteratura non desaparecida
5. Benito D'Ipp=
olito: ruminazioni di un viandante eugubino
6. Rossana Rossanda: tocca a=
ll'Onu
7. Peppe Sini: tocca noi, tocca a noi
8. Il parlamento europeo a=
pprova il rapporto di Luisa Morgantini su
commercio e sviluppo
9. Rilet=
ture: Margherita Isnardi Parente, Sofistica e democrazia antica
10. Rile=
tture: Margherita Isnardi Parente, La filosofia dell'Ellenismo
11. Rilet=
ture: Margherita Isnardi Parente, Introduzione a Plotino
12. Riletture: =
Margherita Isnardi Parente, Introduzione allo stoicismo
ellenistico
13.=
La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. UMAN=
ITA'. UN APPELLO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DELL'11 SETTEMBRE 2001
CONT=
RO LA GUERRA E LA VIOLENZA
[Dalla Tavola della Pace, principale network =
pacifista italiano,
organizzatore della marcia Perugia-Assisi (per conta=
tti: e-mail:
stampa@???; sito: www.tavoladellapace.it), ricevia=
mo e diffondiamo
questo appello di "Peaceful tomorrows", l'associazione =
dei familiari delle
vittime dell'11 settembre 2001]
Nel secondo anniver=
sario degli attentati di New York, i familiari delle
vittime dell'11 set=
tembre lanciano insieme alla Tavola della pace un appello
contro la guer=
ra e la violenza. "I nostri morti non giustificano le guerre
di Bush. La=
guerra non risolve i problemi. Il terrorismo si vince con altri
mezzi. =
La ricostruzione dell'Iraq deve essere affidata alle Nazioni Unite.
Ripo=
rtiamo a casa i nostri soldati".
I familiari delle vittime dell'11 sette=
mbre annunciano che parteciperanno
alla marcia Perugia-Assisi "per un'Eu=
ropa di pace" e alla quinta assemblea
dell'Onu dei Popoli che si svolger=
anno dal 9 al 12 ottobre 2003 a Perugia.
*
Ecco il testo del messaggio =
dell'Associazione dei familiari delle vittime
dell'11 settembre "Peacefu=
l Tomorrows" (New York) in occasione del secondo
anniversario.
"Due ann=
i fa, in questo giorno, i nostri cari hanno perso tragicamente la
vita n=
ell'atto terroristico cha ha scosso gli Stati Uniti e il mondo intero.=0D
=
Dal momento della loro morte, mentre proseguiamo il nostro percorso di=0D
=
dolore, siamo stati confortati dalla partecipazione solidale e premurosa =
di
persone di tutto il mondo che hanno dato il loro sostegno alle vittim=
e di
questo terribile attacco. Eppure, l'approccio del nostro governo in=
risposta
alla morte dei nostri cari e' in forte contrasto con il buon s=
enso e con le
azioni confortanti della gente comune.
In occasione di qu=
esto secondo anniversario, ci fermiamo a riflettere sulla
pericolosa dir=
ezionepresa dall'attuale politica statunitense e sulla
necessita' di un =
nuovo approccio agli eventi dell'11 settembre volto a
produrre reale giu=
stizia e sicurezza.
La morte dei nostri cari ha spinto il governo statun=
itense ad attaccare
l'Afghanistan e a rovesciare il governo talebano con=
lo scopo di catturare
Osama Bin Laden e altri membri di Al Queda, consi=
derati responsabili
dell'attacco. Sebbene inizialmente le azioni militar=
i abbiano avuto
successo, Bin Laden e' ancora ricercato e recenti svilup=
pi rivelano il
ritorno dei talebani e di Al Queda nonostante il governo =
centrale continui a
fare richiesta di ulteriori fondi per la ricostruzio=
ne e la stabilizzazione
del paese.
Di sicuro la nostra campagna militar=
e in Afghanistan un risultato lo ha
avuto: ha aumentano il numero delle =
famiglie che come noi sono in lutto.
Afgani innocenti sono stati uccisi =
da ordigni statunitensi, feriti da bombe
a grappolo, sfollati a causa de=
i combattimenti. Tutto cio' si e' aggiunto a
23 anni di guerre precedent=
i. Nei nostri viaggi in Afghanistan abbiamo
incontrato alcune di queste =
famiglie e sono entrate nei nostri cuori come
altre vittime della traged=
ia dell'11 settembre.
Poco dopo l'11 settembre 2001, il Congresso americ=
ano ha approvato la legge
"Patriot" con lo scopo apparente di rafforzare=
la sicurezza negli Stati
Uniti, senza pero' prestare troppa attenzione =
alle conseguenze. In questo
clima di paura e di panico, la legge Patriot=
e altre misure adottate hanno
eroso le liberta' civili americane minacc=
iando soprattutto le comunita'
degli immigrati. Ancora oggi, persone sen=
za nome languiscono in luoghi
sconosciuti a causa di colpe ignote in nom=
e della giustizia americana. Ad
oggi, non c'e' nessuna prova che queste =
misure ci abbiano reso piu' sicuri.
Allo stesso tempo, l'amministrazione=
statunitense ritarda l'avvio di
un'indagine aperta e onesta sugli event=
i dell'11 settembre.
Lo scorso anno, di questi tempi, il presidente Bush=
durante la
commemorazione del primo anniversario della morte dei nostri=
cari, colse
l'occasione per iniziare la campagna per invadere l'Iraq.=0D
=
Nonostante l'assenza di un collegamento provato tra Saddam Hussein e gli=0D
=
eventi dell'11 settembre, le insinuazioni dell'amministrazione Bush,
ali=
mentate dalla paura pubblica di nuovi attentati, hanno condotto il nostro=

paese verso una guerra inutile, illegale e immorale, "giustificata" dal=
la
morte dei nostri cari defunti.
Mentre le menzogne che nascondevano l=
e reali motivazioni di questa guerra
stanno lentamente venendo alla luce=
, iracheni e statunitensi continuano a
soffrire, con il bilancio dei mor=
ti che cresce ogni giorno. Oggi ci fermiamo
per onorare i morti iracheni=
e tutte le vittime della guerra e per chiedere
ai nostri leader di ripo=
rtare a casa sani e salvi i nostri soldati che hanno
messo a repentaglio=
la propria vita in questa incauta missione e di
restituire il controllo=
della ricostruzione dell'Iraq alle Nazioni Unite.
Uno dei nostri membri=
, il 14 settembre 2001, ha scritto al New York Times:
"Prego che questo =
paese che e' stato cosi' profondamente ferito non dia
libero sfogo a for=
ze che non avrebbero il potere di restituirci cio' che
abbiamo perduto".=
E' stato dato libero sfogo a queste terribili forze? Dopo
l'11 settembr=
e l'America ha ricevuto la solidarieta' del mondo intero. Con
la guerra =
in Iraq il sostegno e la solidarieta' internazionale si sono
tramutati i=
n odio e disperazione. Il sentimento antiamericano sta crescendo
in tutt=
o il mondo: quale migliore strumento per il reclutamento del
terrorismo?=

Come membri delle famiglie colpite, sappiamo che sentimenti di paura e=0D
=
rabbia fanno parte di un processo di guarigione. Abbiamo imparato, pero',=

che non e' salutare agire spinti da queste emozioni. La risposta del go=
verno
all'11 settembre ci ha intrappolato nella paura e nel panico che a=
bbiamo
condiviso dopo gli eventi scioccanti dell'11 settembre. Piuttosto=
che basare
la nostra politica sulla paura e la rabbia, chiediamo che il=
governo agisca
nel miglior interesse del popolo americano riunendosi al=
la comunita' delle
nazioni per lavorare insieme costruttivamente alla so=
luzione dei problemi
mondiali del terrorismo e della guerra.
Mentre l'1=
1 settembre rappresenta una tragedia unica nell'esperienza
americana, e'=
triste riconoscere che altri popoli hanno avuto il loro 11
settembre se=
nza alcun clamore.
I membri di Peaceful Tomorrows hanno incontrato altre=
vittime della violenza
nel mondo che sono diventate il punto di riferim=
ento dei nostri sforzi per
trasformare il nostro dolore in azioni di pac=
e.
Dai genitori palestinesi e israeliani che hanno perso i propri figli =
nella
violenza, alle vittime dell'ambasciata americana in Kenya, alle ma=
dri delle
persone scomparse nell'America Centrale e in Sudamerica, ai so=
pravvissuti
della violenza piu' estrema - le bombe atomiche scagliate da=
gli Stati Uniti
su Hiroshima e Nagasaki - i membri di Peaceful Tomorrows=
si sono trovati ad
esser parte di una famiglia mondiale che ha conosciu=
to il terrore e che ha
risposto con la pace.
L'11 settembre ci ha inseg=
nato che gli esseri umani possono commettere
violenze terribili gli uni =
contro gli altri. Ci ha anche insegnato, pero',
che il cuore umano e' ca=
pace di superare la paura e l'odio per costruire un
mondo in cui non si =
ripetano mai piu' altri "11 settembre", in nessun luogo
del mondo. Quest=
a e' la speranza che ci deve far crescere come persone e
come nazioni.=0D
=
Il 15 febbraio 2003 ha evidenziato un enorme cambiamento mondiale, tanto =
che
il New York Times lo ha messo in prima pagina. Milioni di persone ne=
lle
strade di tutto il mondo hanno marciato contro la guerra in Iraq dim=
ostrando
che ci sono due superpotenze nel mondo: l'amministrazione Bush =
e l'opinione
pubblica globale. Siamo onorati di essere a fianco delle so=
relle e dei
fratelli che nel mondo sanno di dover cercare un altro modo =
di vivere
insieme su questo pianeta.
Cosi', oggi, mentre piangiamo i no=
stri cari, riflettiamo e ricordiamo, vi
chiediamo di unirvi a noi per ce=
rcare insieme la pace vera, la sicurezza e
la giustizia. Lo dobbiamo ai =
defunti, ne abbiamo bisogno per i vivi e
dobbiamo farlo per le generazio=
ni che verranno.
Camminiamo insieme verso un futuro di pace".
Peaceful =
Tomorrows

(...)

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Angelo Cifatte
uff. 010-5573779, fax 010-5573898
casa 010-570127=
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cell. 333.4891234