[Cerchio] [M] : Speciale 9/11 . Allegato di Giovedì sera . T…

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Autor: Maurizio / DJ M
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Asunto: [Cerchio] [M] : Speciale 9/11 . Allegato di Giovedì sera . Traduzione
E il secondo anniversario è arrivato! E io quindi dopo lungo lavoro, offro a
questa ML la possibilità di godere di un poco di contro informazione
internazionale, scelta e tradotta per il vostro consumo. Sarà una breve
sequenza che durerà fino a Sabato, mi aspetto qualche insulto feroce ma
forse anche qualche bel commento, vedremo...intanto se non diturba mi
permetto di invitare a leggere e ad immagazzinare perchè la propaganda
domani sarà esplosiva!

Enjoy!

M
_______________

C'è Una Buona Ragione per Avere Timore degli Stati Uniti
di Noam Chomsky

Tradotto da M . canadianm@???

07/09/2003 - (Toronto Star): Nel mezzo dei dopo shock relativi ai recenti
attacchi suicidi a Bagdad e Najaf e agli altri incalcolabili orrori
verificatisi dopo l'11 Settembre 2001, è facile capire perché molti credono
che il mondo sia entrato in una nuova e spaventosa "età del terrore", che è
il titolo di una recente collezione di saggi da parte di studiosi
dell'Università di Yale ed altri.

Tuttavia, due anni dopo l'11/9, gli Stati Uniti devono ancora confrontarsi
con le radici del terrorismo, hanno intrapreso più guerre che pace e hanno
continuamente alzato i pali del confronto internazionale.

L'11 di Settembre, il mondo ha reagito scosso e con orrore, provando sincera
compassione per le vittime. Ma è importante considerare che per gran parte
del mondo, c'è stata una reazione ulteriore: "Benvenuti nel club".

Per la prima volta nella storia, un potere Occidentale è stato sottoposto ad
un genere di atrocità che è ben troppo familiare altrove.

Qualunque tentativo di dare un significato agli eventi verificatisi da
allora, comincerà naturalmente con un'indagine sul potere Americano -- come
ha reagito e che corso può prendere.

Entro un mese dall'11/9, l'Afghanistan si è trovato sotto attacco. Coloro
che accettano elementari standard morali hanno un certo lavoro da fare per
dimostrare che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sono stati giustificati
nel bombardamento degli Afgani dalla necessità di costringerli a rivoltarsi
a gente ritenuta sospetta di atrocità criminali, che è la ragione ufficiale
che è stata usata una volta che i bombardamenti cominciarono.

Poi, nel Settembre del 2002, lo stato più potente della storia ha annunciato
una nuova Strategia di Sicurezza Nazionale, asserendo che manterrà una
egemonia globale permanente.

Ogni sfida a questa egemonia verrà contrastata con la forza, la dimensione
nella quale gli Stati Uniti regnano sovrani.

Allo stesso tempo, i tamburi di guerra cominciarono a battere per mobilitare
la popolazione per un'invasione dell'Iraq.

E la campagna per le elezioni congressuali di medio termine venne aperta,
che avrebbe determinato se l'amministrazione avrebbe potuto realizzare la
propria radicale agenda internazionale e nazionale.

L'esperto di politica estera Michael Krepon, ha scritto che gli ultimi
giorni del 2002 furono "i più pericolosi dalla crisi missilistica del 1962
con Cuba", che lo storico Arthur Schlesinger ha descritto, ragionevolmente,
come "il momento più pericoloso nella storia umana."

La preoccupazione di Krepon era la proliferazione nucleare "in una cinghia
instabile di proliferazione che si allunga da Pyongyang a Bagdad," compreso
"l'Iran, l'Iraq, la Corea del Nord e il subcontinente Indiano".

Le iniziative dell'amministrazione Bush nel 2002 e nel 2003 hanno soltanto
aumentato le minacce all'interno e vicino a questa cinghia instabile.

La Strategia di Sicurezza Nazionale ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno,
da soli, il diritto di effettuare "la guerra preventiva" usando la forza
militare per eliminare una minaccia percepita, anche se inventata o
immaginata.

La guerra preventiva è molto semplicemente, "il crimine supremo" che fu
condannato al processo ai criminali Nazisti di guerra di Norimberga.

Dall'inizio di Settembre del 2002, l'amministrazione Bush ha pubblicato
torvi avvertimenti circa il pericolo rappresentato per gli Stati Uniti da
Saddam Hussein, con ampi suggerimenti dati sul collegamento che Saddam aveva
con Al Qaida e sul suo coinvolgimento negli attentati dell'11 Settembre.
L'assalto della propaganda ha contribuito a permettere all'amministrazione
di guadagnare un certo supporto, da parte di una popolazione terrorizzata,
per la prevista invasione di un paese conosciuto per essere virtualmente
indifeso -- e un premio importante, al cuore del principale sistema
energetico del mondo.

Lo scorso Maggio, dopo la presunta conclusione della guerra in Iraq, il
presidente Bush è atterrato sulla piattaforma della USS Abraham Lincoln e ha
dichiarato di avere ottenuto "una vittoria nella guerra al terrore (avendo)
rimosso un alleato di Al Qaida".

Ma l'11 settembre 2003, arriverà senza prove credibili del presunto
collegamento fra Saddam ed il suo amaro nemico Osama bin Laden. E l'unico
collegamento conosciuto fra la vittoria e il terrore è che l'invasione
dell'Iraq sembra avere aumentato il reclutamento di Al Qaida e la minaccia
del terrore.

Il Wall Street Journal ha riconosciuto che l'attenta organizzazione di Bush
del suo stravagante atterraggio sulla porta aerei, "contrassegna l'inizio
della campagna del 2004 per la sua rielezione", che la Casa Bianca spera
"sarà costruita il più possibile attorno ai temi di sicurezza nazionale." Se
l'amministrazione lascia prevalere le problematiche interne, sarà in
profonda difficoltà.

Nel frattempo, Bin Laden rimane in libertà. E la fonte d'origine del
terrorizzante anthrax del post 11 Settembre rimane sconosciuta -- un
fallimento ancor più impressionante, dato che la fonte è presunta essere
interna, forse anche un laboratorio federale per le armi.

Anche le armi Irachene di distruzione di massa sono tuttora mancanti.

Per il secondo anniversario dell'11/9 e al di là di questo, abbiamo
basicamente due scelte. Possiamo marciare in avanti con la fiducia che lo
scagnozzo globale guiderà la malvagità fuori dal mondo, come dichiarato
dagli autori dei discorsi del presidente, plagiando racconti antichi e
favole per bambini.

O possiamo sottoporre le dottrine della proclamata grande nuova era ad un
accurato esame, traendone conclusioni razionali, forse guadagnandone un
certo senso della realtà emergente.

Le guerre che sono contemplate nella guerra al terrore andranno avanti per
un lungo tempo.

"Non è possibile dire quante guerre ci vorranno per assicurare la libertà
della patria", ha annunciato il presidente l'anno scorso.

Quello che ha detto è piuttosto corretto. Le minacce potenziali sono
illimitate. E vi è forte ragione di credere che stanno diventando più severe
come conseguenza della illegalità e della violenza dell'amministrazione
Bush.

Dovremmo anche potere apprezzare le recenti osservazioni fatte in materia da
parte di Ami Ayalon, alla testa dal 1996 al 2000 di Shabak, Servizio di
Sicurezza Generale di Israele, che ha osservato che "coloro che desiderano
la vittoria" contro il terrore senza indirizzare le sottostanti ingiustizie
"desidera una guerra senza fine."

L'osservazione si generalizza in maniera evidente.

Il mondo ha buoni motivi per guardare con timore e trepidazione a cosa sta
accadendo a Washington.

La gente che è meglio piazzata per alleviare questi timori e per guidare ad
un futuro più promettente e costruttivo, è la gente degli Stati Uniti, i
quali possono realmente modellare il futuro.

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L'autore Noam Chomsky è un attivista e un professore di linguistica al
Massachusetts Institute of Technology.
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