>Diabete, tumori, allergie: un piano Ue per rintracciare le 30.000 sostanze=
=20 >"in circolazione"
>Cocktail chimico quotidiano
>L'ultima inquadratura =E8 di quelle che rimangono impresse: Julianne Moore= =20 >fissa il muro del loculo a tenuta stagna dove si presume passer=E0 il resto= =20 >della propria vita. Il film, una pietra miliare dell'ambientalismo=20
>statunitense, era Safe, "Salva", e raccontava le vicende di una casalinga= =20 >che diventa improvvisamente allergica a qualsiasi sostanza chimica con cui= =20 >entri in contatto, dai detersivi alla moquette, dalle fibre artificiali ai= =20 >deodoranti. Per salvarsi dalle crisi di soffocamento la protagonista=20
>finisce in una health farm, una "fattoria della salute" a met=E0 strada fra= =20 >un centro per agriturismo e un monastero, che diventa l'unico rifugio per= =20 >chi non sopporta la vita chimica della modernit=E0.
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>La storia raccontata nel film non =E8 solo opera dell'immaginazione:=20
>l'America si va riempiendo di health farm e la "sindrome del palazzo=20
>malato", come =E8 stata battezzata, =E8 stata riconosciuta= dall'Organizzazione=20 >mondiale della sanit=E0 come classica malattia professionale degli= impiegati=20 >che, fra casa e ufficio, passano la maggior parte del loro tempo in=20
>ambienti chiusi. Ma le reazioni allergiche sono soltanto una delle=20
>conseguenze, e la pi=F9 immediatamente visibile, del cocktail chimico nel= =20 >quale siamo immersi e che il film riporta in primo piano. Basta mettere=20
>insieme i dati, del resto, per rendersi conto dello scotto sanitario=20
>pagato alla civilt=E0 dei consumi: malattie autoimmuni, tumori, danni=20
>respiratori e chi pi=F9 ne ha pi=F9 ne metta. Un'evidenza che tutti= sembriamo=20 >accettare con sconcertante fatalismo.
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>Trentamila sostanze non testate
>Eppure, conti alla mano, la chimica costa ai sistemi sanitari europei=20
>circa 70 miliardi di euro e molte vite. E' vero che costituisce nel=20
>complesso il 28 per cento della bilancia commerciale, ma la percentuale =E8= =20 >destinata a diminuire con l'arrivo dei pi=F9 economici prodotti asiatici o= =20 >mediorientali. Resta comunque il fatto che buona parte dei composti=20
>chimici che respiriamo, inaliamo o che assorbiamo per via epidermica sono= =20 >stati messi in commercio prima della precedente tornata di autorizzazioni,= =20 >datata 1981, quando vennero messe fuori gioco alcune diavolerie=20
>particolarmente tossiche come il ddt.
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>Stranamente il fatto di vivere a contatto con trentamila sostanze non=20
>testate non desta altrettanto scalpore degli ogm o dell'elettromagnetismo= =20 >ma, certamente, il piano della Commissione europea lanciato sotto il nome= =20 >di Reach - Registration, Evaluation e Authorisation of Chemicals=20
>(Registrazione, valutazione e autorizzazione dei chimici) - =E8 destinato a= =20 >fare rumore, se non altro perch=E9 la lobby chimica =E8 gi=E0 partita a= testa=20 >bassa contro una misura considerata =ABuna seria minaccia all'industria=20
>chimica europea=BB mentre, sull'altro lato della barricata, il Wwf e altri= =20 >gruppi ambientalisti stanno spingendo per l'approvazione del piano.
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>Le misure contenute nel Reach sembrano dettate dal mero buon senso. Si=20
>tratta di rintracciare i 30 mila composti chimici messi in commercio prima= =20 >del 1981. Le aziende chimiche dovranno fornire informazioni dettagliate=20
>sulle produzioni che superano la tonnellata annuale e dovranno dimostrarsi= =20 >in possesso di dettagliati piani della gestione del rischio. Le sostanze=20
>pi=F9 pericolose, e quelle di cui non sono ancora noti gli effetti sulla=20
>salute, richiederanno una speciale autorizzazione. L'attuazione del piano,= =20 >secondo la Commissione, dovrebbe comportare costi che si aggirano sui 32=20
>miliardi di euro, che sono molti, ma comunque meno dei costi sanitari=20
>causati dall'esposizione indiscriminata dei cittadini europei, valutata,=20
>appunto, in quasi 70 miliardi di euro.
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>I rapporti di Wwf Gran Bretagna, che ha lanciato la campagna, sono=20
>allarmanti. Si parla di consistenti aumenti della diffusione di tumori,=20
>disordini metabolici come il diabete, difetti congeniti e, per effetto=20
>dell'accumulazione, danni al sistema endocrino e ormonale. L'industria=20
>chimica, in particolare la Chemical Industry Association inglese, minaccia= =20 >una crisi del settore con la conseguente crisi occupazionale, scenario che= =20 >viene respinto dagli ambientalisti. Justin Woolford, direttore della=20
>campagna del Wwf contro le sostanze chimiche, sostiene che l'industria=20
>esagera e che non si tratta di proteggere soltanto la salute dei cittadini= =20 >ma anche quella dei lavoratori attraverso un processo di riconversione che= =20 >pu=F2 =ABmettere fuori commercio la fabbricazione delle sostanze pi=F9= dannose e=20 >spingere all'innovazione e alla diffusione di sostanze meno rischiose=BB=20
>come =E8 avvenuto con il ddt e altri pericolosi pesticidi.
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>Il Wwf trova, nella Banca Mondiale, un inaspettato alleato. Alcuni=20
>ricercatori hanno valutato intorno al tre per cento le malattie provocate= =20 >dalle sostanze chimiche non testate. Il piano comunitario ridurrebbe=20
>l'esposizione del 10 per cento. Se poi nella stima delle patologie si=20
>comprendono anche malattie non mortali come il diabete, l'infertilit=E0 o= il=20 >parkinson, ecco che la stima dei costi sanitari a carico della=20
>collettivit=E0 raggiunge la ragguardevole cifra di 284 miliardi di euro.=20
>Senza considerare naturalmente tutto quello che non ricade nei conteggi=20
>degli economisti della Banca Mondiale: sofferenza, lutti e dolore.
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>Sabina Morandi