[Cerchio] [M] : La Guerra di Bush si fa Globale . Naomi Klei…

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Author: Maurizio / DJ M
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Subject: [Cerchio] [M] : La Guerra di Bush si fa Globale . Naomi Klein . Allegato
La Guerra di Bush si fa Globale

Il Presidente Bush Ha Creato un Kit di Attrezzi per Qualunque Mini-impero
che Stia Cercando di Eliminare l'Opposizione

di Naomi Klein

28 Agosto, 2003
Tradotto da M . canadianm@???

L'hotel Marriott a Jakarta stava ancora bruciando quando Susilo Bambang
Yudhoyono, il Coordinating Minister for Political and Security Affairs
Indonesiano, ha spiegato le implicazioni dell'attacco del giorno.
"Quelli che criticano la violazione dei diritti umani devono capire che
tutte le vittime dell'attentato sono più importanti di qualunque problema
relativo ai diritti dell'uomo".

In una frase, abbiamo già ottenuto il migliore riassunto possibile della
filosofia che sta alla base della cosiddetta "Guerra al Terrorismo" del
Presidente George W. Bush. Il terrorismo non fa solo esplodere edifici;
porta anche all'emarginazione di ogni altra questione dalla mappa politica.
Lo spettro del terrorismo, reale ed esagerato, si è trasformato in uno
schermo di impunità, che protegge i governi intorno al mondo da ogni
accurato scrutinio per i loro abusi dei diritti umani.

Molti hanno sostenuto che la guerra al terrorismo sia la scusa sottilmente
velata usata dal governo degli Stati Uniti per costruire un classico impero,
seguendo il modello di Roma o della Gran Bretagna. Dopo due anni di
crociate, è evidente come questa idea sia erronea: la Bush gang non ha la
compattezza per occupare con successo un paese, e tanto meno una dozzina di
essi.

Bush e la sua gang, tuttavia, sanno darsi da fare come bravi venditori sul
mercato e sanno come subappaltare. Quello che Bush ha creato nella guerra al
terrorismo non è tanto una dottrina per il dominio del mondo ma piuttosto un
kit di attrezzi di facile montaggio per qualunque mini-impero che stia
cercando di eliminare l'opposizione e di espandere il proprio potere.

La guerra al terrorismo non era mai stata una guerra in senso tradizionale,
difettava di un chiaro obiettivo o di una sede fissa. È, invece, una specie
di marca, un'idea che può essere facilmente concessionata da qualunque
governo sul mercato, come un efficace detergente multi uso da usarsi contro
l'opposizione.

Sappiamo già che la guerra al terrorismo funziona bene con gruppi interni
che fanno uso di tattiche terroristiche, quali Hamas o le Forze Armate
Rivoluzionarie della Colombia (FARC). Quella è soltanto la sua applicazione
più basica. La GAT (Guerra al Terrorismo) può essere usata contro qualunque
movimento di liberazione o di opposizione. Può essere applicata liberalmente
agli immigrati indesiderati, agli scoccianti attivisti per i diritti umani e
perfino ai difficili-da-far-smettere giornalisti investigativi.

E' stato il Capo del Governo Israeliano Ariel Sharon il primo ad adottare la
concessione di Bush, ripetendo pappagallescamente gli impegni della Casa
Bianca "a rimuovere queste piante selvatiche alla radice, e a distruggere la
loro infrastruttura", visto che ha mandato i bulldozer nei territori
occupati per sradicare gli alberi dell'olivo e i carri armati per radere al
suolo le case dei civili.

Abbastanza presto, le piante selvatiche di Sharon hanno finito per includere
anche gli osservatori umanitari che stavano portando testimonianza degli
attacchi, così come gli operatori umanitari e i giornalisti.

Un'altra concessionaria è stata presto aperta in Spagna, con il Primo
Ministro Jose Maria Aznar che è arrivato ad estendere la sua GAT al gruppo
Basco ETA giù fino al movimento separatista Basco nel suo insieme, la vasta
maggioranza del quale è pacifista. Aznar ha resistito alle pressioni per
negoziare con il governo autonomo Basco ed ha vietato il partito politico
Batasuna (anche se, come ha notato in Giugno il New York Times, "nessun
collegamento diretto è stato stabilito fra Batasuna e gli atti
terroristici"). Inoltre ha interdetto l'attività dei gruppi per i diritti
umani Baschi, di riviste e dell'unico giornale interamente scritto in lingua
Basca. In Febbraio, la polizia spagnola ha fatto irruzione nell'Associazione
delle Scuole Medie Basche, accusandola di avere legami terroristici.

Ciò sembra essere il vero messaggio della concessione di guerra di Bush:
perchè negoziare con i vostri avversari politici quando potete annientarli?
Nell'era della guerra al terrorismo, piccole preoccupazioni come i crimini
di guerra e i diritti dell'uomo, non vengono semplicemente notate.

Fra coloro che hanno preso attentamente nota delle nuove regole è il
Presidente Eduard Shevardnadze della Georgia. In Ottobre, mentre in seguito
alla sua GAT stava estradando in Russia cinque Ceceni (senza il dovuto
processo), ha dichiarato che "gli impegni internazionali sui diritti umani
potrebbero impallidire se paragonati all'importanza della campagna
anti-terrorismo."

La Presidentessa Indonesiana Megawati Sukarnoputri ha recepito lo stesso
appunto. È venuta al potere impegnandosi a ripulire il militare notoriamente
corrotto e brutale e per portare alla pace il paese diviso. Invece ha
interrotto i colloqui con il Movimento Libero di Aceh e in Maggio, ha invaso
la provincia, nella più grande offensiva militare dall'invasione del 1975 di
East Timor. L'organizzazione Indonesiana per i diritti umani Tapol descrive
la situazione nella provincia, ricca di petrolio, come "un inferno vivente,
un quotidiano accumularsi di traumi e timori estremi, di villaggi spazzati
via, di sequestri a caso della gente e, nelle ore successive, dei loro corpi
lasciati a giacere sul bordo della strada."

Perchè il governo Indonesiano ha pensato che potrebbe passarla liscia con
l'invasione dopo la rabbia internazionale che l'ha costretta ad abbandonare
East Timor? Facile: dopo l'11 di Settembre, il governo descrive il Movimento
Aceh di Liberazione Nazionale come "terrorista", il che significa che le
preoccupazioni di carattere umanitario non sono più valide. Rizal
Mallarangeng, un consigliere senior di Megawati, l'ha chiamata "la
benedizione dell'11 di Settembre."

La Presidentessa Filippina Gloria Macapagal Arroyo sembra ritenersi
similmente benedetta. Rapida nel lanciare la sua battaglia contro i
separatisti Islamici nella regione Moro nel sud del paese come parte della
GAT - come Sharon, Aznar e la Megawati - ha abbandonato le trattative di
pace e scatenato invece una brutale guerra civile, rendendo profughe 90.000
persone lo scorso anno.

Non si è però fermata qui. Lo scorso Agosto, parlando ai soldati ad un
accademia militare, la Arroyo ha esteso la guerra ben oltre i terroristi e i
separatisti armati per includere "coloro che terrorizzano le fabbriche che
forniscono lavoro", codifica per i sindacati. I gruppi sindacali nelle Zone
del Libero Scambio Filippino (Free Trade Zones) riportano che gli
organizzatori dei sindacati stanno confrontandosi con l'aumentato numero di
minacce, e gli scioperi vengono repressi con violenza estrema da parte della
polizia.

In Colombia, la guerra del governo contro i guerriglieri di sinistra è stata
lungamente usata come copertura per assassinare chiunque avesse legami con
la sinistra, sia che si trattasse di attivisti sindacali o di coltivatori
indigeni. Ma anche in Colombia, le cose sono andate peggiorando da quando il
Presidente Alvaro Uribe è entrato in carica nell'Agosto del 2002, con una
piattaforma programmatica GAT.

L'anno scorso, 150 attivisti sindacali sono stati assassinati. Come Sharon,
Uribe si è mosso rapidamente per eliminare i testimoni, espellendo gli
osservatori stranieri e giocando al ribasso sull'importanza dei diritti
umani. Solo dopo che "le reti terroristiche saranno state smantellate...si
vedrà la nostra piena conformità ai diritti dell'uomo", ha detto Uribe in
Marzo.

A volte la GAT non è una giustificazione per intraprendere una guerra, ma
per mantenerne una in corso. Il presidente Messicano Vicente Fox è arrivato
al potere nel 2000 impegnandosi a risolvere il conflitto con gli Zapatisti
"in 15 minuti" e per affrontare gli abusi sfrenati dei diritti umani
commessi dai militari e dalla polizia. Ora, dopo l'11 di Settembre, Fox ha
abbandonato entrambi i progetti. Il governo messicano non ha fatto nessun
movimento per fare ripartire il processo di pace con gli Zapatisti e la
scorsa settimana, Fox ha chiuso l'ufficio di alto-profilo del
Sottosegretariato per i Diritti Umani.

Questa è l'era che è stata introdotta dall'11 di Settembre, guerra e
repressione scatenate non da un singolo impero, ma da una concessionaria
globale di essi. In Indonesia, Israele, Spagna, Colombia, Filippine e in
Cina, i governi si sono agganciati alla GAT mortale di Bush e stanno
usandola per cancellare i loro avversari e per stringere la loro presa sul
potere.

La scorsa settimana, un'altra guerra era parte delle notizie. In Argentina,
il senato ha votato per abrogare due leggi che avevano assegnato l'immunità
ai sadici criminali della dittatura del periodo 1976-1983. A quel tempo, i
generali avevano chiamato la loro campagna di sterminio "una guerra al
terrorismo", usando una serie di rapimenti e di attacchi violenti da parte
di gruppi di sinistra come giustificazione per impadronirsi del potere.

La vasta maggioranza delle 30.000 persone che sono state fatte sparire
durante la dittatura non erano terroristi; erano leader sindacali, artisti,
insegnanti, psichiatri. Come in tutte le guerre al terrorismo, il terrorismo
non era il vero obiettivo -- era la giustificazione per intraprendere una
guerra reale contro la gente che aveva osato dissentire.

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Naomi Klein è una delle principali attiviste anti-sweatshop ed è l'autrice
di 'Fences and Windows: Dispatches from the Front Lines of the Globalization
Debate?' (Picador, 2002) e di 'No Logo: Taking Aim at the Brand Bullies'
(Picador, 2000). Visitate il Web site di No Logo: www.nologo.org.
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