[Cm-roma] Fwd: I: ROMA: "VELTRONI NON SOSTENGA IL CONCERTO M…

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Autor: abel montenegro
Data:  
Assumpte: [Cm-roma] Fwd: I: ROMA: "VELTRONI NON SOSTENGA IL CONCERTO MTV-COCACOLA/ENZIMI. ALTRIMENTI PROTESTEREMO IN PIAZZA", COCS
>-----Messaggio originale-----
>Da: Ufficio Stampa Lilliput Nodo di Roma
>[mailto:stampa_lilliput_roma@yahoo.it]
>Inviato: venerdì 29 agosto 2003 14.41
>A: presidente@???
>Oggetto: ROMA: "VELTRONI NON SOSTENGA IL CONCERTO MTV-COCACOLA/ENZIMI.
>ALTRIMENTI PROTESTEREMO IN PIAZZA", COCS
>
>ROMA: "VELTRONI NON SOSTENGA IL CONCERTO
>MTV-COCACOLA/ENZIMI. ALTRIMENTI PROTESTEREMO IN
>PIAZZA", COCS
>
>
>ROMA, 29 AGO 2003 - Un netto no alla concessione di
>Piazza San Giovanni e di qualsiasi altra piazza di
>Roma per il concerto del 10 settembre di apertura
>della manifestazione Enzimi ("Coca Cola live – MTV
>Tour 2003") e' stato espresso al sindaco Walter
>Veltroni dalle tante associazioni della societa'
>civile cittadina riunite nella sigla del Coordinamento
>cambia lo sponsor (Cocs). Le associazioni si riservano
>di attuare forme di protesta prima e durante il
>concerto se le loro richieste saranno disattese.
>
>"La CocaCola fa parte della "lista nera" delle aziende
>oggetto di boicottaggio che abbiamo segnalato al
>Comune di Roma", ha dichiarato Fabrizio Montini del
>Cocs. "Ci stupisce dover trovare come sponsor di una
>manifestazione rivolta ai giovani un'azienda che negli
>Stati Uniti un giudice ha ritenuto di sottoporre a
>procedimento penale per violazione dei diritti umani
>in Colombia".
>
>La CocaCola è oggetto dal 22 Luglio 2003 della
>campagna internazionale di boicottaggio promossa dal
>Sindacato Colombiano Sinaltrainal (Sind. Lavoratori
>Industrie Alimentari che organizza i lavoratori delle
>imprese imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana e
>quelli della Nestlè). Coca Cola Company è accusata di
>"crimini di lesa umanità" quale mandante delle
>politiche repressive nei confronti del sindacato e dei
>lavoratori dipendenti delle imprese imbottigliatrici
>che fanno capo alla Panamco Indega Colombia (filiale
>della Panamerican Beverages-Panamco di Miami -Florida-
>di cui la Coca Cola Company possiede il 24% del
>capitale azionario e conta su due rappresentanti nel
>consiglio di amministrazione).
>
>Esecutori di questi crimini i gruppi paramilitari che
>agiscono negli stabilimenti delle imprese
>imbottigliatrici della Coca Cola con la copertura
>delle Forze Armate e di Polizia dello Stato
>Colombiano. In particolare il Sindacato Sinaltrainal
>ha subito negli ultimi 10 anni: l'assassinio di 14
>dirigenti operai di cui 3 nel corso di trattative
>sindacali, l’allontanamento forzato di 48 dirigenti
>sindacali, l'allontanamento di più del 50% degli
>associati al sindacato, minacce di attentati,
>montature giudiziarie, sequestri e ritorsioni nei
>confronti dei lavoratori che hanno aderito alle lotte
>sindacali.
>
>In data 31 Marzo 2003 il giudice della Corte Federale
>di Atlanta, Josè E. Martinez, ha deciso che il
>procedimento penale per violazione dei diritti umani -
>commessi da Forze paramilitari a nome delle Imprese
>Imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana,
>Panamerican Beverages Inc – può andare avanti. La
>corte ha infatti deciso che la documentazione
>presentata dal sindacato SINALTRAINAL è sufficiente
>per procedere penalmente. Analogamente la Corte ha
>deciso di mandare avanti il procedimento penale
>presentato sulla base di un'altra legge Statunitense
>che tutela le vittime della Tortura (T.V.P.A.).
>
>In data 21 agosto 2003 un nuovo attentato contro un
>dirigente sindacale del Sinaltrainal è stato commesso
>nelle strade di Barrancabermeja centro petrolifero
>importante al nord della Colombia. Il dirigente
>sindacale, Juan Carlos Galvis è scampato ad un
>attentato, per mano di 2 individui a bordo di una
>motocicletta, grazie all’intervento delle sue guardie
>del corpo. Juan Carlos Galvis insieme ad altri
>sindacalisti della Coca Cola Colombiana presentò nel
>Luglio 2001 le prime denunce alla corte federale di
>Miami.
>
>In calce la lettera inviata al sindaco.
>
>PER INFORMAZIONI
>http://www.romanordestsocialforum.org/cocs/home.htm
>
><><><><><><><><><><><><><><>
>
>DA:
>COCS - Coordinamento Cambia lo Sponsor
>c/o Casale Podere Rosa
>via Diego Fabbri s.n.c.
>tel/fax 06 8271545
>
>
>A:
>Sindaco di Roma
>Walter Veltroni
>FAX 06/6784239
>
>
>OGGETTO: Una scelta di consumo critico contro la Coca
>Cola e a fianco della società civile colombiana
>
>
>Egr. Signor Sindaco,
>nel corso degli ultimi mesi le scelte politiche
>dell’Amministrazione in materia di sponsorizzazioni ad
>eventi promossi e finanziati dal Comune di Roma si
>sono distinte per l'apprezzabile attenzione e
>sensibilità nei confronti delle istanze avanzate dalle
>associazioni che, a diverso titolo, rappresentano la
>società civile.
>
>La responsabile presa di posizione adottata in merito
>alla vicenda "Nestlè - Eurochocolate" e la decisione
>di non avallare più l'operazione di "branding" nella
>scuola pubblica intrapresa dalla multinazionale Nike
>si coniugano coerentemente con la richiesta - da Lei
>avanzata all'Assessorato alle Periferie - di una
>"black list" che enumeri le multinazionali e le
>società accusate e/o condannate per violazioni dei
>diritti dei lavoratori, dei consumatori e
>dell'ambiente.
>
>Alla stesura della suddetta "black list" l'Assessore
>Luigi Nieri ha chiamato a collaborare il Tavolo
>dell'Altraeconomia, che comprende numerose
>associazioni attive a Roma sul terreno dei diritti,
>dell'ambiente e dell'economia equo-solidale, tra cui
>anche lo scrivente Coordinamento Cambia lo Sponsor.
>
>Nel corso delle ultime settimane, tuttavia, abbiamo
>constatato che tali tentativi, intrapresi dal Comune
>nella direzione di affermare una nuova politica delle
>sponsorizzazioni che privilegi scelte volte a
>contemplare la tutela dei diritti oltre che quella
>degli interessi, non hanno ancora trovato riscontro in
>una univoca e coerente presa di posizione politica che
>consenta una riflessione interna ed un riesame delle
>procedure e degli strumenti di valutazione adottati
>dall’amministrazione in merito all'adesione a campagne
>promozionali ed all’organizzazione di eventi ed
>iniziative caratterizzate da finalità ed intenti
>sociali e/o culturali nei confronti delle quali le
>condotte imprenditoriali praticate da dette
>multinazionali si rivelano palesemente in contrasto.
>
>In particolare, intendiamo invitarla a riconsiderare
>la concessione di Piazza San Giovanni e di qualsiasi
>altro spazio per lo svolgimento del concerto
>sponsorizzato da "Coca Cola" per la data conclusiva
>dell'MTV Tour 2003 previsto per il 10 settembre e
>scelto come evento inaugurale dell'ottava edizione del
>festival artistico Enzimi, promosso e organizzato dal
>Comune di Roma e da Zone Attive.
>Coca Cola è stata chiaramente indicata nella "black
>list", che Lei ha richiesto, per i motivi che di
>seguito torniamo ad elencare con maggiore dettaglio.
>
>Il 22 Luglio 2003 è ufficialmente iniziata la campagna
>internazionale di boicottaggio della Coca Cola
>promossa dal Sindacato Colombiano Sinaltrainal (Sind.
>Lavoratori Industrie Alimentari che organizza i
>lavoratori delle imprese imbottigliatrici della Coca
>Cola Colombiana e quelli della Nestlè).
>Coca Cola Company è accusata di "crimini di lesa
>umanità" quale mandante delle politiche repressive nei
>confronti del sindacato e dei lavoratori dipendenti
>delle imprese imbottigliatrici che fanno capo alla
>Panamco Indega Colombia, filiale della Panamerican
>Beverages-Panamco di Miami (Florida), di cui la Coca
>Cola Company possiede il 24% del capitale azionario e
>conta su due rappresentanti nel consiglio di
>amministrazione.
>Esecutori di questi crimini i gruppi paramilitari che
>agiscono negli stabilimenti delle imprese
>imbottigliatrici della Coca Cola con la copertura
>delle Forze Armate e di Polizia dello Stato
>Colombiano.
>
>In particolare il Sindacato Sinaltrainal ha subito
>negli ultimi 10 anni: l'assassinio di 14 dirigenti
>operai di cui 3 nel corso di trattative sindacali,
>l’allontanamento forzato di 48 dirigenti sindacali,
>l'allontanamento di più del 50% degli associati al
>sindacato, minacce di attentati, montature
>giudiziarie, sequestri e ritorsioni nei confronti dei
>lavoratori che hanno aderito alle lotte sindacali.
>In generale le associazioni sindacali e di tutela dei
>diritti dei lavoratori colombiane hanno stimato che
>nel solo 2002 i sindacalisti assassinati sono stati
>65, quelli sequestrati e scomparsi 73 mentre 39 sono
>stati gli attentati.
>
>Un anno fa il Sindacato Sinaltrainal ha depositato
>presso il Tribunale di Atlanta - USA la richiesta per
>l'incriminazione di Coca Cola per violazione dei
>diritti umani in base ad una legge del congresso
>Americano del 1789 denominata "Alien Torts Claim Act"
>emanata "al fine di "garantire la reputazione
>internazionale della nuova nazione e permettere a
>cittadini stranieri di ricorrere alle Corti Federali
>USA per giudicare statunitensi ritenuti responsabili
>di violazioni di leggi internazionali".
>Oltre alla denuncia formale della Coca Cola, il
>Sinaltrainal è promotore di una "Audiencia Publica
>Popular", che si è realizzata in tre fasi (22 luglio
>2002 Atlanta/USA presentazione della denuncia, 12
>Novembre 2002 Bruxelles, Parlamento Europeo - 5
>Dicembre 2002 Bogotà Colombia) con lo scopo di
>denunciare i legami tra le società imbottigliatrici
>colombiane ed i gruppi paramilitari oltre agli aspetti
>legati alla qualità delle produzioni con particolare
>riferimento al trattamento di OGM.
>In data 31 Marzo 2003 il giudice della Corte Federale
>di Atlanta, Josè E. Martinez, ha deciso che il
>procedimento penale per violazione dei diritti umani -
>commessi da Forze paramilitari a nome delle Imprese
>Imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana,
>Panamerican Beverages Inc – può andare avanti.
>La corte ha infatti deciso che la documentazione
>presentata dal sindacato SINALTRAINAL è sufficiente
>per procedere penalmente.
>Analogamente la Corte ha deciso di mandare avanti il
>procedimento penale presentato sulla base di un'altra
>legge Statunitense che tutela le vittime della Tortura
>(T.V.P.A.)
>
>Anche in altri paesi - Guatemala, Filippine, Pakistan,
>India, Israele, Venezuela - la Coca Cola è accusata di
>utilizzare, direttamente o attraverso le sue filiali,
>l'assassinio, la violenza, la corruzione, la
>violazione delle leggi sul lavoro, per raggiungere i
>suoi fini economici. La multinazionale è stata
>denunciata per discriminazione razziale, per attentare
>contro la salute pubblica, per danni ambientali, per
>contaminazione genetica e per inquinamento dell'acqua.
>
>La decisione del Comune e di Zone Attive di legare la
>manifestazione Enzimi 2003 ad un evento sponsorizzato
>e finanziato da Coca Cola non solo svilisce il
>significato di un’iniziativa storicamente rivolta agli
>artisti emergenti ed alle nuove forme di
>comunicazione, ma, soprattutto, appare nettamente in
>contrasto con le decisioni adottate negli ultimi mesi
>in materia di sponsorizzazioni e con gli impegni
>pubblicamenti assunti dal Comune in difesa dei diritti
>umani.
>Tale decisione, inoltre, contrasta con i dichiarati
>intenti di rivalorizzazione artistico – culturale
>degli spazi recuperati del quartiere esquilino scelti
>per ospitare la manifestazione in quanto, oltre a non
>considerare con il dovuto rispetto le sofferenze che
>transnazionali quali Coca Cola infliggono nei loro
>paesi d’origine alle popolazioni rappresentate a Roma
>anche dalle minoranze migranti residenti nel quartiere
>esquilino, conferisce all’evento "Enzimi 2003"
>malcelate connotazioni politico-elettorali e
>promozionali mirate alla vendita della tessera di
>agevolazioni "Go-Card" destinata ai giovani tra i 18 e
>i 30 anni.
>
>Il Coordinamento Cambia lo Sponsor e le altre
>associazioni che aderiscono al boicottaggio
>internazionale di Coca Cola chiedono, pertanto, che il
>Comune di Roma risponda con fermezza e coerenza alle
>richieste della società civile non concedendo Piazza
>San Giovanni per lo svolgimento dell’evento Coca Cola
>live – MTV Tour 2003 e svincolando la manifestazione
>Enzimi 2003 da tale evento.
>
>FacendoLe presente che le campagne di consumo critico
>che portiamo avanti non hanno come ultimo obiettivo
>quello di mantenere immacolato il nome del Comune di
>Roma, ma quello di modificare in senso virtuoso i
>comportamenti delle aziende censurate, Le chiediamo,
>come sempre, di rendere pubbliche le motivazioni di
>una Sua eventuale risposta positiva alle nostre
>richieste, in maniera da informare i cittadini dei
>misfatti compiuti da Coca Cola e da allargare la
>pressione nei confronti della multinazionale
>statunitense da parte di tutti i settori della società
>civile.
>
>In caso di risposta negativa ci riserviamo di mettere
>in atto azioni e manifestazioni di protesta prima,
>durante e dopo l'evento e di chiedere pubblicamente
>sui mezzi di comunicazione al Comune che utilizzo
>intenda fare della "black list" richiesta e poi nei
>fatti disattesa.
>
>Distinti saluti.
>
>=====
>Ufficio stampa nodo di Roma Rete di Lilliput
>http://nodi.retelilliput.org/roma/stampa.htm
>
>                                *** Cosa e' Lilliput? ***
>Lilliput e' una rete laica di associazioni (cattoliche e non) e di
>singoli
>            Lilliput non e' una rete di associazioni cattolica
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