[NuovoLaboratorio] Comunicato stampa

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Szerző: Elisabetta Filippi
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] Comunicato stampa
Sono tornata. Non mi hanno fatta entrare in Palestina e alla frontiera mi
hanno messo il secondo timbro d'ingresso negato. E' il terzo passaporto che
faccio. Sono nella lista nera e per almeno 5 anni non potrò entrare in
Palestina. Ma qualcosa studierò....
Nel frattempo vi comunico quanto segue, ricevuto da Simone Brocchi
(attivista ISM).
Ciao
Elisabetta Filippi (Servizio Civile Internazionale/ISM)


Giovedi 11 Settembre ad Ovada


>Invio il comunicato stampa per relativo all'inaugurazione del Centro per
>la Pace di Ovada. Alla serata saranno presenti i genitori di Rachel Corrie.
>Un'occasione per ricordare Rachel e quanti come lei hanno dato la vita per
>portare avanti i propri ideali secondo metodi diretti di azione non
>violenta.
>Io sarò presente per un intervento come attivista ISM, stessa
>organizzazione
>con cui ha lavorato Rachel in Palestina.
>
>Salam/Shalom
>
>Simone Brocchi
>
>Comunicato stampa
>
>IL CENTRO PER LA PACE DI OVADA VERRA' INTITOLATO A RACHEL CORRIE
>
>Giovedì 11 settembre ad Ovada verrà inaugurata la sede del Centro
>d'Iniziativa
>per la Pace e la Nonviolenza intitolato alla memoria di Rachel Corrie.
>Per l'occasione saranno in Italia grazie all'interessamento del Centro,
>i genitori della giovane americana.
>Forse qualcuno ricorderà di aver sentito parlare di lei: il 16 marzo di
>quest'anno, nei territori occupati dall'esercito israeliano nella Striscia
>di Gaza, una giovane pacifista di 23 anni, americana, veniva brutalmente
>schiacciata da un bulldozer israeliano a cui cercava di opporsi
>pacificamente.
>Rachel Corrie era originaria di Olympia (Washington), e da circa un mese
>viveva in una tenda con altri sette attivisti della sua organizzazione,
>l'International Solidarity Movement; da qui quotidianamente partiva per
>?missioni? di interposizione pacifica tra i palestinesi del vicino campo
>profughi e i militari israeliani.
>L'International Solidarity Movement è un'organizzazione di attivisti di
>tutto il mondo che utilizzando i principi dell'azione diretta nonviolenta,
>si oppone all'occupazione delle terre palestinesi da parte del governo
>israeliano
>ed in accordo al diritto internazionale e alle risoluzioni dell'ONU che
>condannano tale occupazione, sostiene il diritto dei palestinesi ad avere
>un proprio Stato.
>Domenica 16 marzo Rachel ed altri volontari dell'organizzazione stavano
>tentando di interporsi tra i bulldozer israeliani e le case di alcuni
>palestinesi,
>tra cui quella di un medico, a Rafah, nella Striscia di Gaza. In quei
>giorni sono state centinaia le case palestinesi distrutte dalle
>truppe israeliane perchè vi abitavano presunti terroristi, e decine le
>vittime
>tra la popolazione civile. In un messaggio inoltrato solo due giorni prima
>di essere uccisa Rachel denunciava ?il ricorso al fuoco indiretto di
>artiglieria?
>anche contro i suoi compagni.
>Un testimone, Greg Schnabel, di Chicago, racconta che la ragazza stava
>protestando
>davanti ai bulldozer. ?Rachel era sola davanti alla casa, mentre noi
>cercavamo
>di fermare le operazioni. Ha urlato ai bulldozer di fermarsi. Poi è caduta
>ma il mezzo ha continuato a muoversi. Abbiamo urlato chiedendo che si
>fermasse
>ma non lo ha fatto, le è passato sopra e ha fatto marcia indietro.? (fonte:
>?La Repubblica? on line ? 16 marzo 2003)
>Il governo israeliano, incalzato dall'opinione pubblica internazionale,
>dichiara che ?si tratta di un deprecabile incidente? e poi tenta di
>screditare
>i pacifisti sostenendo che il loro comportamento in quella zona di
>combattimento
>?non è responsabile?.
>Ma Rachel Corrie è una delle tante vittime innocenti di quella violenza
>a cui aveva tentato di opporre pacificamente il suo corpo, la sua voce,
>la sua intelligenza e il suo cuore; la sua testimonianza, raccolta dagli
>amici e dalla famiglia nelle e-mail che spediva a casa e in cui spiegava
>i motivi per cui rischiava consapevolmente la vita, ora è un forte stimolo
>all'impegno per tutti coloro che credono nella forza della pace e della
>nonviolenza. Conoscendo la sua storia, la sua passione, il suo amore per la
>giustizia,
>la sua fiducia nella forza della nonviolenza, il Centro d'Iniziativa per
>la Pace e la Nonviolenza ha deciso di riconoscere nella sua figura di
>martire> (che in origine significa ?testimone? ) del nostro tempo il
>simbolo del
>proprio lavoro per costruire una civiltà di pace, dando il suo nome alla
>propria associazione.
>I genitori della giovane saranno ad Ovada, unica loro tappa in Italia oltre
>a Firenze, giovedì 11 settembre, dove presenzieranno all'inaugurazione del
>Centro e alla serata in memoria di Rachel.
>Ospiti dell'Amministrazione Comunale, proseguiranno poi il loro viaggio
>il giorno successivo per la Palestina, dove parteciperanno ad altre
>iniziative
>commemorative.
>


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