Rispondo con una lettera scritta da un compagno del CSA Gatanegra;
"Dopo l'impatto tra Platano e Placanica, quanta falsa morale, quante bugie,
quante ipocrisie, si leggono sui mass media ed anche in rete.
Da una parte ci sono gli eterni manipolatori della comunicazione e dall'
altra quelli che si sentono depositari di una sorta di morale del movimento.
Personalmente diffido degli uni e degli altri, perché seppur non sono
affatto la stessa cosa, entrambi vorrebbero in qualche modo pilotare le
emozioni altrui in una direzione piuttosto che un'altra!
Insomma quasi un brutta edizione del grande fratello Orwelliano, in cui il
controllo non si limita a sondare le azioni, ma anche le sensazioni, le
intenzioni, i desideri.
Ma andiamo con ordine.
La maggior parte dei Mass media ci raccontano quotidianamente quali sono le
cose di cui gioire, quali quelle che devono far incazzare, quelle che devono
intristirci, ecc.
Guai a confondersi in questa egemonica scala di valori, guai a provare
sensazioni anomale che non corrispondono alla tendenza del momento!
L'esposizione dei cadaveri di Saddam è legittima (sembra quasi di vedere l'
assistente televisivo che ci mostra il cartello : applausi), quella dei
prigionieri USA un crimine contro l'umanità (stesso assistente con cartello:
lacrima), le bombe sulla popolazione civile in Serbia, kosovo, Iraq, ecc.
atti di liberazione, il crollo delle due torri uno spaventoso ed
ingiustificabile crimine, e si potrebbe proseguire così all'infinito!
Eppure, nonostante l'ostinazione dei piloti delle sensazioni altrui, non
tutt@ si adeguano, c'è chi esulta dove non dovrebbe e si intristisce dove
dovrebbe esultare!
Ohibò avrebbe detto Totò, invece Gasparri e soci di questa insubordinazione
emozionale ne fanno un caso politico degno di interpellanza parlamentare ed
il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) un motivo di oscuramento di siti che
pubblicano sensazioni non conformi.
Sicché chi ha dovuto assistere a Genova ai massacri, ai pestaggi, ai
blindati lanciati contro la folla, ai lacrimogeni cancerogeni, agli arresti,
all'omicidio di Carlo, di fronte a Placanica che si schianta contro un
Platano, dovrebbe abbandonare qualunque sensazione umana e vestire i panni
subumani più consoni alla politacally correct, al controllo delle
sensazioni, ed esclamare: Oh poverino, mi spiace!
E' come chiedere al torturato di provare pena per le sorti del suo
torturatore!
Beh a me che chi ha ucciso Carlo (o ha contribuito ad ucciderlo) si sia
fatto male non spiace per nulla, ma non per chissà quale ragionamento
politico, ma di pelle.
La politica semmai, il ragionamento, mi porta a pensare a ciò che potrebbe
esserci dietro a questo incidente. Forse, in quella Piazza Alimonda,
Placanica non è stato l'unico a sparare e forse qualcuno con il solito stile
consolidato da Mattei fino ad Ustica, sta semplicemente cercando di ridurre
il numero di coloro che sanno ciò che non deve essere detto e scoperto!
Ma se le argomentazioni dei pennivendoli di potere sono scontate, a queste
si sommano quelle vestite di moralismo di altri che dichiarano anch'essi di
essere stati a Genova.
C'è chi dice che esprimere pubblicamente queste sensazioni significa
prestarsi ai giochi politici altrui, ai burattinai dell'informazione, che
così si perdono consensi, ecc, ec.
Insomma si chiede a tutti e tutte o ipocrisia o silenzio, si chiede in ogni
caso di ignorare ciò che si prova, di tenerselo per sé. mi spiace, si chiede
anche qui al torturato di provare pena per le sorti del suo torturatore.
Spesso lo si chiede in nome di una riscoperta dei valori umani. che
paradosso ci chiedono di trasformarci in subumani in nome di un umanità
fittizia e condizionata!
Ci dicono: come si puo' esultare per l'incidente di un altro essere umano?
Risposta: come si puo' preoccuparsi delle sorti di chi ha sparato in faccia
ad un tuo fratello di sangue?
Miei cari moralisti: quali di questi due comportamenti è quello più umano?
Passiamo poi alla famosa richiesta di verità e giustizia.
Possibile che cose così importanti possano venir affidate ad un organo
repressivo per antonomasia come la magistratura?
Non so, ma quando penso alla giustizia più che alla magistratura penso a
quella sociale, che manca, che viene negata da leggi, leggine e compagnia
danzante. tantomeno mi interessano opzioni pochissimo interessanti, tipo "il
giustiziere della notte".
Quando penso alla verità, a ciò che ho vissuto insieme da altri 300.000 in
quelle giornate di luglio a Genova ed a ciò che viene invece discusso nelle
aule di tribunale, non posso che prendere atto che di verità lì non vi è
traccia!
La ricostruzione della morte di Carlo e il tentativo di accreditare la tesi
del sasso che devia il proiettile ha dell'incredibile. Qualcuno mi sa citare
un altro processo in cui la vittima è un agente di PS o CC ed in cui chi ha
sparato, dopo aver avuto una collutazione, viene assolto perché un sasso ha
deviato il proiettile?
Pensate a come i giornali avrebbero gridato allo scandalo, alla magistratura
di parte, alle toghe rosse..
In compenso vi sono stati diversi arresti e processi di manifestanti e
qualcuno permane tuttora in carcere.
Non so voi, ma chi è stato a Genova e si è trovato a dover correre di qui e
di là sperando di non capitare nel vicoletto o nel posto sbagliato, cercando
di sfuggire alla morte, ai blindati che cercavano di schiacciarti sui
marciapiedi, ai pulotti che cercavano di pestarti in 10, o peggio, a chi si
è ritrovato a Bolzaneto a cantar faccetta nera mentre qualcun altro gli
rompeva i denti, ecc. tutte queste persone a chi dovrebbe chiedere verità e
soprattutto cosa centra ciò che è davvero accaduto con le sentenze della
magistratura?
Se penso alla giustizia non penso mai alla pena di morte, nemmeno per
Placanica, perché sono sempre stato contro la pena di morte, al di là del
delitto di cui si è accusati, ma penso seriamente che per poter parlare di
giustizia ciò che è accaduto a Genova nel luglio 2003 e soprattutto ciò che
è accaduto a Carlo non debba succedere più.
In fin dei conti basta leggere il libro bianco fatto dal Comitato Luca Rossi
sugli effetti della Legge Reale (quella varata nel 1975 che permette l'uso
delle armi da parte delle forze dell'ordine non so o per difesa e che ha già
provocato centinaia di morti tra posti di blocco, controlli, cortei, ecc.),
per capire che probabilmente l'unica soluzione sensata sarebbe sciogliere PS
e CC. o quantomeno disarmarli.
Per finire vorrei occuparmi degli utili idioti e dei provocatori che
scrivono da questure e case private su Indymedia e altrove.
Quelli che: Carlo doveva stare a casa sua, era un teppista, se lo meritava,
ecc.
Prima di tutto Carlo era a casa sua, a Genova, era il battaglione Tuscania
(per citarne uno) e la maggior parte delle forze dell'ordine e soprattutto i
fantastici 8 che venivano da fuori!
Ma dentro e fuori sono concetti ormai antiquati nell'impero e soprattutto
potrei rispondere che casa "mia" è il mondo intero e che quest'ultimo in
realtà non dovrebbe proprio essere di nessuno!
Sul resto mi limiterò a dire due cose (parole sprecate al vento, che volete)
su aggressori ed aggrediti e sulla legittima difesa.Carlo ha aggredito i CC,
si dice. Falso, perché l'aggressione è iniziata ben prima, in fondo a Via
Tolomaide con una carica immotivata fatta dai CC sul corteo che proveniva
dal carlini. A questa sono seguite decine di cariche con decine di tentativi
di investire (e dunque uccidere) i manifestanti (tutto ciò è visionabile nei
filmati e nei film che girano qua e là per la penisola). In Piazza Alimonda
dopo l'ennesima carica sul lato del corteo i CC si ritirano ed uno dei due
defender rimane stranamente incastrato. Dal finestrino dietro sporge un arma
e qualcuno grida (probabilmente Placanica) vi ammazzo tutti.
Inoltre il famoso estintore pare proprio provenire dal Defender,
precedentemente scagliato dall'interno verso i manifestanti.
Dunque, semmai, Carlo stava cercando di difendere se e gli altri da questi
continui ed immotivati tentativi di massacrare i manifestanti!
Ancor peggio sono le argomentazioni che riguardano la legittima difesa.
E' cosa nota che tra azione e reazione esistono delle proporzioni.
Ovvero ad una sberla non si risponde con una coltellata al collo!
Si dice che Placanica era in pericolo di vita. ma basta vedere come il
defender se n'è andato velocemente (2 secondi) dopo aver ucciso Carlo per
capire quanto in realtà fosse davvero incastrato.
Comunque gli stessi che dicono ha fatto bene a sparare perché era in
pericolo di vita difficilmente avrebbero legittimato lo stesso comportamento
se fosse stato attuato da qualche manifestante.
Esempio: tizio sta scappando, un blindato cerca di investirlo sul
marciapiede, lui spara e uccide un agente. legittima difesa?
Oppure: caio viene scaraventato da 8 agenti giù dal muretto sul lungomare
(da 3 a 5 metri di volo), questi cercano di avvicinarsi nuovamente per
finire di massacrarlo, lui sanguina, è ferito, ha paura, tira fuori un
coltello ed uccide un agente. legittima difesa?
Bene a Genova di tizi e caio ce ne sono stati centinaia, ma fortunatamente
non è accaduto quanto citato negli esempi, fortunatamente non si è applicata
quella che voi definite legittima difesa. Insomma a Genova il senso delle
proporzioni c'è stato solo da una parte e non certo da quella delle
cosiddette forze dell'ordine!"
VAMPIRE SHADOW - FRANZ
----- Original Message -----
From: "Jonny Stecchino" <alfaomega60@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Wednesday, August 06, 2003 4:37 PM
Subject: Re: [Cerchio] Giustizia divina
> Pessima caduta di stile!
> Sei un penoso idiota!
> js
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