[Cerchio] I: [movimento] CAMPEGGIO ANTI-INDUSTRIALE

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Autor: Bebe
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Asunto: [Cerchio] I: [movimento] CAMPEGGIO ANTI-INDUSTRIALE
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Sent: Wednesday, July 23, 2003 10:15 AM
Subject: [movimento] CAMPEGGIO ANTI-INDUSTRIALE


> CAMPEGGIO ANTI-INDUSTRIALE
>
>
> Lo stato della terra è sotto gli occhi di tutti. Sempre più palese è la

difficoltà con la quale gli ecosistemi tirano avanti a causa del progresso
industriale, che nel suo sviluppo, in pochissimi anni ha stravolto la faccia
della terra e la vita degli esseri umani .
>
> Modificazioni impensabili si sono avute nel corso di poche generazioni,

modificazioni che hanno reso necessario ripensare ai nostri modelli di vita e
guardare da una nuova prospettiva a quello che è stato chiamato progresso.
>
> Lo sfruttamento, che prima era la fatica nella campagna e la mancanza del

necessario per vivere, è diventato l'alienazione nel lavoro delle fabbriche per
la produzione di massa, di beni di consumo per lo più inutili e dannosi che
hanno fatto credere nella possibilità del benessere per tutti.
>
> Allo stesso modo l'autoritarismo, che prima era l'arbitrio dei potenti, è

diventato un sistema di organizzazione sociale indispensabile per permettere la
creazione di un ambiente favorevole al progresso industriale.
>
> Il mondo non è stato più quel posto immenso, pieno di vita e da esplorare, ma

è diventato un serbatoio di risorse da saccheggiare.
>
> La popolazione è cresciuta enormemente solo per essere carne da cannone nelle

guerre scatenate dagli interessi sempre più voraci dei fautori dello sviluppo
industriale.
>
> La ricchezza che adesso viene sbandierata come vittoria e successo nei paesi

industrializzato, è una ricchezza fittizia. L'abbondanza delle merci trasforma
le persone in schiavi sciocchi a scapito delle libertà individuali, della
solidarietà e di rapporti sociali più umani. Mentre questa illusione appiattisce
la vita nella porzione di mondo più ricca, il resto della popolazione mondiale,
la stragrande maggioranza, vive in condizioni atroci, quando non muore di fame.
La storia dello sfruttamento industriale ha portato guadagni economici solo a
pochi, mentre per la vita sul pianeta ha provocato solo devastazione,
avvelenamento e miseria. Come in tutto il mondo anche in queste zone, ci sono
state delle forze che hanno agito sul territorio esclusivamente per trarne
vantaggi economici.
>
> Rosignano: una multinazionale belga sin dagli anni 20 spadroneggia come se il

territorio fosse sua esclusiva proprietà. In quegli anni la famiglia Solvay ha
iniziato a costruire una fabbrica chimica che ancora adesso continua ad
ampliarsi.
>
>
> PRESENTAZIONE DEL MOSTRO
>
>
> Il gruppo Solvay è una multinazionale operativa in 50 paesi con 400 sedi e

stabilimenti, e quattro settori produttivi (farmaceutico, chimico, plastico e di
trasformazione materie plastiche).
>
> I suoi prodotti principali sono il carbonato di sodio (soda), il cloro, soda

caustica (idrato di sodio), il PVC e il polietilene.
>
> Con il recente acquisto di Ausimont, con annesse miniere in Namibia, Solvay

diviene il primo produttore mondiale di derivati del fluoro. Negli Usa la Solvay
estrae e commercializza la soda di origine naturale, che si trova in giacimenti,
con caratteristiche anche migliori della soda di produzione industriale, anche
in Turchia e in Africa.
>
> Solvay è presente in Italia con 11 stabilimenti, più la sede direzionale a

Milano con 2182 dipendenti.
>
> Quello di Rosignano è lo stabilimento più grande con 803 dipendenti compresi

quelli impiegati a S.Carlo per l'estrazione del calcare e a Buriano-Ponteginori
per l'estrazione del salgemma. Nel '65 i lavoratori erano 4300.
>
> Tra la provincia di Pisa e di Livorno occupa duemila ettari di superficie.
>
> Gran parte del salgemma, il 75%, finisce in sodiera, in marcia dal 1917, che

produce soda (carbonato di sodio), quasi interamente assorbito dall'industria
del vetro. Il restante 25% alimenta l'impianto di elettrolisi a mercurio, in
funzione dal 1939, che produce cloro, soda caustica (idrato di sodio), e
idrogeno.
>
> L'impianto perossidanti produce acqua ossigenata (sbiancante per carta), e

percarbonato di sodio (detersivi)
>
> Nel 1988 la popolazione respinse con un referendum l'installazione di un nuovo

mega-impianto VCM-PVC, nonostante godesse l'appoggio di quasi tutti i partiti,
le istituzioni, i sindacati.
>
> Nel 1997 Solvay ha attivato una centrale elettrica turbogas da 350 megawatt

(circa 1/6 dei consumi toscani) e nel novembre 2001 ha presentato un nuovo
progetto di una seconda centrale da 400 megawatt.
>
> La Solvay di Rosignano è classificata con decreto ad "alto rischio d'incidente

rilevante" e soggetta a procedure particolari ( notifiche, piano di protezione
civile ecc..) Tale procedura ha messo sotto osservazione gli impianti Cloro,
Etilene, e Acqua Ossigenata.
>
>
>
>
> SACCHEGGIO DELLE MATERIE PRIME; ACQUA, CALCARE, SALGEMMA
>
>
> La Solvay, come abbiamo visto, è nata come industria monoprodotto per la

produzione di soda (carbonato di sodio), e l'insediamento a Rosignano in cui si
trovano determinate materie fondamentali per i delicati ecosistemi, fu l'inizio
della depredazione del territorio.
>
> Il calcare è estratto dalle cave di S.Carlo (LI), con grandi ripercussioni

sull'ambiente.
>
> Nella storia della colonizzazione e lo sfruttamento della Val di Cecina, la

estrazione del salgemma dalla terra, e il consumo di acqua dolce sono andate
crescendo nel tempo a ritmi vertiginosi.
>
> Solvay è titolare di concessioni per lo sfruttamento minerario dei giacimenti

di salgemma nelle aree di Buriano, Casanova e Ponteginori (quest'ultima ormai
esaurita).
>
> Il salgemma (sale da cucina), viene estratto immettendo nei pozzi grossi

quantitativi di acqua dolce a pressione, che provoca la dissoluzione del sale.
La salamoia (soluzione di acqua e sale), estratta viene e inviata attraverso una
tubatura di 35 km allo stabilimento di Rosignano.
>
> Oltre allo spregio estetico, l'abbattimento di alberi, la predisposizione di

tubature, la eliminazione di pendenze, danni irreversibili per la flora e la
fauna, le estrazioni determinano una formazione di cavità di grandi dimensioni
nel sottosuolo, che vengono a richiudersi o per schiacciamento o con crolli, in
tempi più o meno lunghi. In superficie questi fenomeni si traducono in
abbassamento del terreno (subsidenze) di entità variabili. Le subsidenze possono
indurre avvallamenti, fenomeni franosi, voragini (camini di collasso), che
spesso hanno determinato la formazione di laghi salati, o la formazione di crepe
sui muri delle case.
>
> L'azienda dispone l'abbattimento di antichi manufatti e poderi di campagna

all'interno delle concessioni, e paga cifre cospicue i fabbricati che hanno
subito le lesioni più gravi, in modo da occultare le lesioni più gravi, ma
soprattutto per dividere il fronte di chi protesta.
>
> Nel '96 l'Amministrazione dei Monopoli di Stato (ora ETI) e la Solvay, si

stringono la mano e firmano un contratto che prevede un progetto di
"collaborazione industriale" e di intensificazione dello sfruttamento sul
territorio. Mentre nel 2001 i dirigenti della regione toscana firmano il
"protocollo d'intesa" per l'attuazione del contratto tra Solvay ed ETI. La
protesta degli abitanti è inevitabile.
>
> Per quanto riguarda l'acqua è utilizzata da Solvay nei propri cantieri

principalmente nei processi di estrazione e trasporto del sale, e nello
stabilimento nei processi industriali. Il consumo è ovviamente cresciuto con le
estrazioni e le produzioni.
>
> Il fiume Cecina, il Lago artificiale di S.Luce e i laghetti della Magona sono

diventati i rubinetti della Solvay.
>
> Solvay possiede 62 pozzi industriali dislocati in vari punti lungo il corso

del fiume Cecina. Dichiara di consumare circa 16 milioni di metricubi all'anno
d'acqua dolce cioè più del triplo degli interi Comuni della zona messi insieme.
Una misurazione di Medicina Democratica sulla differenza delle portate tra
canale d'entrata e d'uscita dallo stabilimento in mare, risulta almeno di 41
milioni di metricubi!
>
>
>
>
>
> Fino ad alcuni decenni fa il fiume ci consentiva di fare il bagno in alcuni

tratti del suo corso, adesso soprattutto nel periodo estivo, rimane
completamente asciutto.
>
> La civilizzazione e lo sviluppo dell'industria hanno dato progressivamente dei

colpi mortali al fiume Cecina.
>
> L 'escavazione massiccia di ghiaia e di sabbia avvenuta soprattutto da dopo

il secondo dopoguerra per la ricostruzione, il mercurio e le opere devastanti
della Società Larderello e della Società Solvay, i parametri "sempre nella
normalità" delle USL e dell'ARPAT, si sono rivelate le cause di morte e allo
stesso tempo i becchini del fiume e delle forme diverse di vita.
>
> Gli organismi microscopici (batteri, funghi, microalghe ecc.), i quali

costituiscono una sorta di pellicola vivente bruno-verdastra che ricopre i
ciottoli, insieme ai macroorganismi, che normalmente costruiscono insieme il
processo naturale di vita e di autodepurazione del fiume sono fonte di diversità
ambientale e biologica (numero di specie diverse), e rappresentano l'importanza
e l'efficiente capacità depurante.
>
> L'ecosistema acquatico e terrestre sono intimamente correlati, tanto che la

vegetazione contribuisce ad alimentare gli organismi acquatici, arricchisce le
varietà, attenua le escursioni termiche, protegge le rive dall'erosione durante
le piene. Lo stesso vale per i pesci, in cui gli ambienti diversificati, e le
caratteristiche del corso d'acqua gli permette di svolgere al meglio le loro
attività vitali.
>
> Questo delicato equilibrio, per l'industria e le istituzioni è solo merce al

dettaglio.
>
> L'annullamento della diversità già attraverso opere di artificializzazione ed

interventi dell'uomo, hanno conseguenze drammatiche, nei corsi d'acqua. Le
canalizzazioni, le arginature, l'abbattimento della vegetazione, le escavazioni
stravolgono i piccoli ecosistemi, riducono la biodiversità e la capacità
autodepurativa.
>
> La Solvay ha spadroneggiato e continua del resto la sua opera di devastazione,

che si riversa a carico dell'ambiente e della comunità. Le istituzioni, nei
periodi estivi hanno il coraggio di "se nsibilizzare" gli abitanti a non
sprecare l'acqua, coprendo l'interesse industriale a spese di tutti; con la
disciplinare del'86 Solvay paga l'acqua dolce solo 0,08 lire, mentre gli
abitanti 1400-1600 lire al metro cubo.
>
>
> n INQUINAMENTO E PERICOLOSITA' DA CLORO E MERCURIO
>
>
> I disastri ambientali legati al saccheggio del salgemma e dell'acqua dolce in

Val di Cecina, si legano ad altri gravi e ben definiti.
>
> La produzione industriale di cloro risale agli anni '30 con lo sviluppo

dell'industria chimica. Tra i suoi composti chiamati organoclorurati sono
conosciuti per la loro velenosità, i furani, le diossine e il DDT. Si utilizza
per produrre medicinali, PVC, pesticidi e sostanze nocive alla fascia
dell'ozono.
>
> Il cloro preoccupa per il suo utilizzo, le conseguenze nocive e il pericolo di

fughe asfissianti.
>
> Nella storia di Rosignano si contano numerose fughe di cloro; le USL ne

contano circa 10 tra il1973 e il 1990, gli abitanti circa il doppio.
>
> Vi sono molti composti del cloro che finiscono nelle acque e nell'aria di

Rosignano, e insieme all'immissione e allo scarico di altre sostanze, favorisco
la diffusione di cancro e patologie tra la popolazione. Il cloro a contatto con
l'aria è un gas superpesante che ristagna vicino al suolo ed è letale per l'uomo
nella misura di mezzo grammo per metro cubo d'aria. In caso di fuga di cloro, la
prima cosa da fare è chiudersi in casa sigillando le finestre, meglio se ai
piani alti delle abitazioni.
>
> La provincia di Livorno autorizza lo scarico a mare di alcuni composti del

cloro con il limite di determinati chili all'anno, altri composti di fatto
scaricati non li cita neanche.
>
> Il mercurio nota sostanza nociva e pericolosa per l'uomo, è presente negli

impianti della vecchia tecnologia detta a "elettrolisi con celle a mercurio" per
la produzione di cloro.
>
> Solo 1 grammo di mercurio è letale per il corpo umano. Solvay dal 1939 fino

alla "legge Merli" varata nel 1976, ha scaricato in mare 14 tonnellate all'anno.
L'attuale autorizzazione dello Stato consente lo scarico di 600 chilogrammi
all'anno fino al 2003 compreso.
>
> Il mercurio giace sulla spiaggia e sui fondali, fino a sei miglia dalla costa

e torna continuamente in circolo con le mareggiate.
>
> Insieme al mercurio, tonnellate di fanghi e sostanze cancerogene vengono

scaricati in mare, questo oltre alla pericolosità, per chi fa il bagno alle
"spiagge bianche" e dintorni e alla possibilità di un ingresso di tali sostanze
nocive nella catena alimentare, ha portato alla scomparsa della vegetazione
marina e della fauna marina di vari chilometri dalla costa.
>
> I tecnici dell'ARPAT hanno spiegato molte morie di pesci con la formula "morti

per causa naturale".
>
> Mentre la medicina ufficiale inserisce nelle indagini epidemiologiche, i

cosiddetti "fattori di confondimento" come il fumo di tabacco, il consumo di
alcool, l'abuso di farmaci, rendendo ancora più chiaro a tutti quelli che
ricevono avvelenamento e morte che con la via istituzionale non si potrà mai
andare a bussare a casa della famiglia Solvay per fargliela pagare.
>
> Il problema del mercurio si presenta anche a Saline di Volterra, dove lo

stabilimento chimico ha iniziato a lavorare dal 1960 e la multinazionale
deteneva circa la metà della Società chimica Larderello.
>
> Già a partire da questo periodo, e cioè dalla metà degli anni'60, l'attività

di rivendicazione e di lotta oltre alle questioni legate al salario e
all'occupazione , si spostavano verso la difesa ambientale.
>
> A Rosignano e nella Val di Cecina, lavoratori e abitanti si vedevano portare

via le pinete a causa degli scarichi, si vedevano distruggere la macchia
mediterranea di pini e ginepri, vedevano rapidamente sparire gli animali
selvatici. Tutto questo con l'assenso della Capitaneria di Porto e del
Ministero della Marina Mercantile e con il silenzio-assenso del sindacato che
non voleva comprendere i danni che si stavano sviluppando.
>
> Le stesse Amministrazioni Comunali e gli stessi partiti di sinistra, hanno

sottovalutato da sempre cosa si stava determinando a danno dell'ambiente e della
salute. Con il ricatto del lavoro, l'industria Solvay come tutte le fabbriche,
ha sempre fatto ricadere sugli abitanti il costo dei danni che ha determinato.
>
>
> AGIRE
>
>
> I nostri desideri a lunga scadenza non possono che essere conseguenza di

quanto sopra, delle considerazioni precedenti.
>
> Perciò non ci battiamo, ne desideriamo un mondo in cui l'industria continua a

prosperare anche se sottoposta ai vincoli (probabilmente molto larghi) del così
detto "Sviluppo sostenibile". Non crediamo nel controllo da parte della "Società
civile" delle fabbriche che , strappate dalle mani dei cattivi padroni e gestite
dal popolo, smetterebbero così di diffondere dalle loro ciminiere veleni
pestilenziali.
>
> Cosa mai potrebbe uscire da quelle ciminiere, da quegli scarichi, da quella

logica, se non qualcosa che inquina non solo i corpi e le terre ma anche la
stessa organizzazione della società, la vita in comune delle persone?
>
> L'industrialismo è stato ed è tuttora un formidabile alleato della visione

autoritaria della società. Per le esigenze di produzione la disciplina ha la
meglio sulla libertà, il brutto ma efficiente sul bello ma inutile, il denaro
sulla vita stessa.
>
> Per questo sogniamo una società profondamente e radicalmente diversa e non

soltanto un ambiente naturale più salubre, per questo siamo contro lo stato e
contro ogni inquinamento.
>
> Non sembri questo orizzonte un delirio irrealizzabile, delirio semmai è

pensare che i nodi creati dallo sviluppo industriale non arrivino prima o poi al
pettine dei limiti fisici ed ecologici del pianeta. Se vogliamo possiamo anche
fare un elenco di questi nodi, elenco lungo e sicuramente incompleto.
>
> L'inquinamento appare in migliaia di forme diverse provocato ormai da quasi

tutte le attività umane, le risorse del mare scompaiono, la biodiversità pure,
anche l'acqua dolce (è cronaca di questi giorni) e le terre coltivabili. Intanto
la sovrappopolazione concentra nelle metropoli masse enormi di persone che sono
costrette a vivere in un ambiente invivibile dove prospera l'odio,
l'intolleranza, la disperazione causata dalla mancanza di radici.
>
> Tutto questo con ritmi esponenziali, cioè ad una accelerazione che rappresenta

essa stessa un ulteriore aggravamento, rendendo difficile non soltanto risolvere
questi problemi ma anche semplicemente gestirli.
>
> Bisogna avere il coraggio di dirla questa cosa che striscia nella mente dei

più, questa cosa ormai così evidente che sembra essere la normalità e forse
comincia ad essere accettata senza troppa preoccupazione: questo sistema ci sta
portando al disastro totale e non c'è né il tempo, né la possibilità per
lasciare la questione nelle mani dei promotori di riforme. Vogliamo uccidere il
sistema perché vogliamo vivere e far vivere la nostra terra.
>
> Con questo in mente e consapevoli che non è cosa poi così facile, vogliamo

comunque portare avanti iniziative che rendano ostile il territorio ai giganti
dell'arroganza e della sporcizia. Per generalizzare la non-collaborazione, lo
scetticismo e l'opposizione ai loro progetti di espansione e alla loro
ideologia, per svegliare nelle persone il pensiero indipendente, l'attivismo
nella propria comunità, la consapevolezza che è possibile cambiare solo
riprendendo nelle proprie mani il proprio destino senza nessuno a comandare,
senza nessuno a sopportare.
>
>
> 5 GIORNI DI LOTTA ANTI-INDUSTRIALE A ROSIGNANO SOLVAY (LI)
> da mercoledì 20 Agosto a domenica 24 ;PRESIDI, VOLANTINAGGI, DIBATTITI,

PROIEZIONI VIDEO, MOSTRE, BANCHETTI, MUSICA, CONCERTI
>
> Infoline: 349 28 47 541
>
>
>
> PROSSIMA RIUNIONE ORGANIZZATIVA:
>
> LUNEDì 28 LUGLIO ORE 16, VIA DEL CUORE 1 PISA
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