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Ricorre oggi il "decimo anniversario" della firma del "protocollo del =
'93" che segn=F2 l' inizio dell' era concertativa del sindacato =
confederale.
Per chi fosse interessato, segnalo un interessante dossier di Rassegna =
online al link: =
http://www.rassegna.it/2003/speciali/concertazione/epifani.htm con un' =
analisi di Epifani (che "incollo", a seguire, insieme ad una intervista =
a Zipponi, segretario naz.Fiom, pubblicata da Liberazione di oggi) e =
numerosi altri interventi e schede.
Una sfida ancora attuale
=20
=20
di Guglielmo Epifani
=20
=20
Se si vuole ragionare sull'accordo del 23 luglio del 1993, occorre =
vederlo nel suo complesso e inserirlo nel contesto dell'Italia di quegli =
anni.=20
L'accordo del 23 luglio non =E8 soltanto un sistema di regole per =
la contrattazione. Era una proposta di politica economica e di politica =
industriale, una costruzione per molti versi inediti della politica dei =
redditi, un sistema di regole e procedure contrattuali. Ma, insieme, =
anche un accordo sulla rappresentanza sindacale.=20
La forza e l'unicit=E0 di quell'accordo risiedono esattamente =
nell'insieme di questi elementi.=20
In campo di politica economica, ad esempio, l'accordo definiva =
l'esigenza di operare per lo sviluppo, la ricerca e l'innovazione, verso =
una politica di infrastrutture materiali e immateriali che =
riecheggiavano il Libro Bianco di Delors. Per quanto riguardava la =
politica dei redditi, esso definiva meccanismi di controllo e verifica =
di prezzi e tariffe particolarmente innovativi. Infine il sistema =
contrattuale doveva garantire la difesa dei redditi reali, senza la =
presenza della scala mobile, e la funzione, non ripetitiva, dei due =
livelli di contrattazione.=20
L'importanza storica di quell'accordo sta, quindi, nella forza di =
quegli obiettivi e nel fatto che costituirono al tempo stesso una strada =
per portare il Paese fuori dalla grave crisi di quel tempo, assicurando =
per=F2 anche un forte principio di equit=E0 ed una equilibrata =
distribuzione del reddito.=20
La grande svalutazione della lira del 1992 fece il resto: per tre =
anni l'industria italiana crebbe, crebbero le esportazioni, l'inflazione =
si abbass=F2 e il sistema contrattuale funzion=F2 senza particolari =
problemi.=20
Passati dieci anni, oggi possiamo dire come, sotto il profilo =
della politica dei redditi, le condizioni economiche generali e i =
contenuti di quell'accordo abbiano consentito la difesa del potere =
d'acquisto dei salari e delle retribuzioni, ma non la loro crescita, =
visto che =E8 accertato che i 4/5 della ricchezza prodotta in questi =
anni sono andati in direzione di profitti e tasse.=20
Cosa resta e cosa va cambiato di quell'accordo. La grave crisi e =
il rischio di declino industriale e produttivo richiedono che l'idea - =
gi=E0 contenuta nell'accordo di dieci anni fa - di investimenti in =
ricerca, innovazione e formazione venga ripresa, potenziata e attuata. =
Di tutti gli obiettivi indicati dieci anni fa, questo =E8 sicuramente =
quello pi=F9 disatteso: l'Italia di oggi investe meno in questi settori =
rispetto all'inizio degli anni 90. L'accordo recentemente firmato con =
Confindustria riprende e indica correttamente i contenuti di politica =
industriale per sostenere lo sviluppo del Paese, che in caso contrario =
sar=E0 destinato - come oramai tutti affermano - ad una progressiva =
emarginazione nel commercio mondiale.=20
Cos=EC come ci sarebbe bisogno di una politica dei redditi, ma non =
se ne vedono le condizioni nella politica del governo: non ci sono =
controlli su prezzi e tariffe, mentre =E8 evidente che la nostra =
inflazione viaggia su una media pi=F9 alta di quella europea e, con la =
moneta unica, questo svantaggia le imprese del nostro Paese.
Infine bisogner=E0 fare una verifica del modello contrattuale, =
senza stravolgimenti di cui non si avverte alcuna necessit=E0, =
migliorando soprattutto la parte di qualit=E0, tenendo conto dei modelli =
produttivi, della necessit=E0 di ampliare la rappresentanza a nuovi =
lavori e figure professionali e rendere pi=F9 forti le tutele.=20
L'idea di ridurre il peso del contratto nazionale, per rendere =
pi=F9 forte il secondo livello di contrattazione, per ridurre costi e =
diritti, =E8 priva di senso, dato che la dinamica retributiva =E8 stata =
sostanzialmente moderata. Occorrerebbero invece una maggiore =
redistribuzione della produttivit=E0 che si genera, una politica =
salariale che accresca il valore medio delle retribuzioni, un lavoro =
innovativo sulle professionalit=E0, una politica di intervento e di =
governo degli orari, la capacit=E0 di accrescere la sicurezza sul =
lavoro, una riduzione dei livelli di precariet=E0, la capacit=E0 di =
estendere norme e diritti con caratteristiche pi=F9 generali, un governo =
delle filiere produttive che le aziende tendono a separare, una =
contrattazione permanente del rapporto fra lavoro e formazione.=20
In questo contesto pu=F2 essere utile una qualificazione del =
secondo livello di contrattazione, come livello pi=F9 vicino ai processi =
di trasformazione produttiva e alle caratteristiche delle prestazioni di =
lavoro e di determinazione della produttivit=E0. In sostanza, si pu=F2 =
immaginare un rafforzamento del secondo livello di contrattazione, per =
recuperare rappresentanza laddove si determinano davvero i cambiamenti, =
ma non come modo per ridurre qualit=E0 e livelli delle tutele previste =
nel contratto nazionale.=20
Cos=EC come andrebbe ripensato il tema degli accorpamenti =
contrattuali, per grandi filiere omogenee, riducendo il numero =
sproporzionato dei contratti collettivi nazionali di lavoro esistenti =
(ad oggi oltre 300). Questo lavoro fu avviato con Confindustria, ma fu =
fatto cadere rapidamente.=20
Per questo, se si vuole guardare al futuro, bisogna cogliere il =
carattere alto della sfida di quell'accordo di dieci anni fa, al quale =
=E8 legato - ovviamente - il ruolo e il protagonismo che il sindacato ha =
avuto in una fase cos=EC difficile e drammatica della storia e della =
vita del Paese.=20
=20
=20
(23 luglio 2003)
=20
Dieci anni di concertazione. E li dimostra tutti.... =20
=20
=20
Dieci anni di concertazione. E li dimostra tutti. Basta leggere le =
buste paga dei lavoratori, per esempio. Cos=EC, tanto per farsi un'idea. =
Non basta? Un altro obiettivo, della concertazione, era l'occupazione, e =
lo sviluppo. Forse non esiste, nella storia d'Italia, un decennio simile =
in cui l'industria sia stata distrutta con maggiore meticolosit=E0. Un =
bilancio? Anche dalle parole di Maurizio Zipponi, segretario generale =
della Fiom di Milano, si capisce benissimo che si sta chiudendo un'epoca =
con tante "infamie" e poche lodi.=20
Finita o no la concertazione, la Cgil fa una certa difficolt=E0 a =
mettere a fuoco ci=F2 che ha davanti, o no?=20
Dalla concertazione siamo gi=E0 fuori e da destra. Ricordo che =
concertazione voleva dire stare seduti al tavolo fino alla sigla =
dell'accordo. Se formalmente ne siamo usciti con il patto per l'Italia, =
nella sostanza il punto di rottura =E8 arrivato con il primo accordo =
separato dei metalmeccanici. Siamo fuori della concertazione e siamo nel =
servilismo puro, dove gli imprenditori scelgono di volta in volta =
l'interlocutore che d=E0 maggiori garanzie. Credo che la Cgil debba =
prendere atto della realt=E0.=20
Quale =E8 il tuo bilancio della concertazione?=20
Voglio premettere che nel '93 votai a favore. Quindi sono tra =
coloro che non ha particolari pregiudiziali nel formulare il suo =
giudizio. Nel '93 si veniva dall'accordo del '92 che spazzava la scala =
mobile. In pi=F9, vi era nella formulazione una scommessa sullo sviluppo =
industriale del paese. Quel patto =E8 stato disatteso in quanto abbiamo =
perso tutti i settori strategici di media tecnologia. Dal punto di vista =
dello scambio, quindi, il bilancio =E8 completamente negativo. Un =
bilancio dal punto di vista salariale =E8 presto fatto. A Milano per =
vivere appena al di sopra della soglia della povert=E0 occorrono oggi =
due stipendi medi. Dieci anni fa l'ammontare dei redditi da lavoro =
dipendente rappresentava il 54% della ricchezza nazionale, oggi =E8 al =
34%. Insomma, quel modello di relazioni industriali non si pu=F2 =
riprodurre. E' talmente vero che l'hanno denunciato prima gli =
imprenditori, coscienti di aver perso tutte le scommesse industriali. =
Oggi, mentre da una parte scelgono la strada dell'accordo con chi ci =
sta, dall'altra cercano di eliminare il conflitto alla radice.=20
Si impone quindi un cambio di passo. Su quali basi?=20
Il primo punto =E8 una difesa automatica dei salari. Il salario =
continua ad essere un punto di snodo del conflitto di classe. La =
possiamo chiamare come vogliamo, concertazione o no, ma per costruire =
una nuova mediazione con il capitale bisogna ripartire da l=EC. Non =
credo che ci siano altri spunti. Non credo che ci sia spazio, per =
esempio, per un discorso sulla formazione. Oggi gli imprenditori hanno =
scelto di competere sulla fascia bassa. Di che formazione parliamo?=20
Quali conseguenze per il sindacato?=20
Oggi la preoccupazione del sindacato confederale =E8 quella di =
predisporsi a un taglio delle pensioni. Una volta fatto questo, anche la =
Cisl non servir=E0 pi=F9. Si trover=E0 fuori dei processi di =
ridefinizione dell'impresa. L'impostazione di governo e imprenditori =E8 =
quella di emarginare anche il sindacalista pi=F9 moderato dopo averlo =
utilizzato per i propri fini. Si aprono quindi varie questioni, non =
ultima quella della motivazione di quei sindacalisti che in questi anni =
hanno pensato che il moderatismo avrebbe pagato sempre e comunque. Anche =
il moderatismo ha un costo, ed =E8 un costo che la classe =
imprenditoriale non pu=F2 pi=F9 permettersi. Un problema di identit=E0 =
si pone poi, ripeto, per il sindacalismo confederale che da una parte =
non intercetta gli interessi dei lavoratori e, dall'altra, non viene =
riconosciuto dalla controparte.=20
Gli anni della concertazione hanno di fatto ignorato il grande =
tema del precariato.=20
Credo che il nodo sia quello della rappresentanza dei lavoratori =
dentro l'impresa che cambia. Sempre tenendo conto che l'obiettivo =E8 =
l'accordo con le imprese.=20
Una rappresentanza? Con quali strumenti?=20
Ci=F2 =E8 possibile solo attraverso la consegna ai lavoratori di =
un potere preciso, quello di decidere. Si tratta di un potere che pur =
non cambiando la sua condizione gli consente di poterlo usare. Questo =
discende direttamente dall'articolo 39 della Costituzione italiana, =
laddove si definisce la possibilit=E0 dell'intervento del lavoratore =
rispetto alle cose che lo riguardano.=20
Il potere degli imprenditori diventa sempre pi=F9 smisurato. Quale =
=E8 il punto di caduta di questo schema?=20
Si creer=E0 una situazione in cui all'autoritarismo interno ai =
luoghi di lavoro corrisponder=E0 un autoritarismo nella societ=E0. Ci=F2 =
potrebbe dar luogo a un corto circuito, a una esplosione della =
conflittualit=E0 sociale.=20
Fabio Sebastiani www.liberazione.it =20
=20
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luglio del 1993, occorre vederlo nel suo complesso e inserirlo nel =
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retribuzioni, ma non la loro crescita, visto che =E8 accertato che =
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riprende e indica correttamente i contenuti di politica =
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come oramai tutti affermano - ad una progressiva emarginazione nel =
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modo per ridurre qualit=E0 e livelli delle tutele previste nel =
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nazionale. <BR><BR>Cos=EC come andrebbe ripensato il tema degli =
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fatto=20
cadere rapidamente. <BR>Per questo, se si vuole guardare al =
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bisogna cogliere il carattere alto della sfida di quell=92accordo =
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bilancio?=20
Anche dalle parole di Maurizio Zipponi, segretario generale della =
Fiom di=20
Milano, si capisce benissimo che si sta chiudendo un'epoca con =
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separato dei metalmeccanici. Siamo fuori della concertazione e =
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l'interlocutore che d=E0 maggiori garanzie. Credo che la Cgil =
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atto della realt=E0.=20
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<P>Voglio premettere che nel '93 votai a favore. Quindi sono tra =
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che non ha particolari pregiudiziali nel formulare il suo =
giudizio. Nel=20
'93 si veniva dall'accordo del '92 che spazzava la scala mobile. =
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vi era nella formulazione una scommessa sullo sviluppo industriale =
del=20
paese. Quel patto =E8 stato disatteso in quanto abbiamo perso =
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Dieci anni fa=20
l'ammontare dei redditi da lavoro dipendente rappresentava il 54% =
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ricchezza nazionale, oggi =E8 al 34%. Insomma, quel modello di =
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industriali non si pu=F2 riprodurre. E' talmente vero che l'hanno =
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prima gli imprenditori, coscienti di aver perso tutte le scommesse =
industriali. Oggi, mentre da una parte scelgono la strada =
dell'accordo con=20
chi ci sta, dall'altra cercano di eliminare il conflitto alla =
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<P><BR>Si impone quindi un cambio di passo. Su quali basi?=20
<P>Il primo punto =E8 una difesa automatica dei salari. Il salario =
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chiamare=20
come vogliamo, concertazione o no, ma per costruire una nuova =
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con il capitale bisogna ripartire da l=EC. Non credo che ci siano =
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spunti. Non credo che ci sia spazio, per esempio, per un discorso =
sulla=20
formazione. Oggi gli imprenditori hanno scelto di competere sulla =
fascia=20
bassa. Di che formazione parliamo?=20
<P><BR>Quali conseguenze per il sindacato?=20
<P>Oggi la preoccupazione del sindacato confederale =E8 quella di=20
predisporsi a un taglio delle pensioni. Una volta fatto questo, =
anche la=20
Cisl non servir=E0 pi=F9. Si trover=E0 fuori dei processi di =
ridefinizione=20
dell'impresa. L'impostazione di governo e imprenditori =E8 quella =
di=20
emarginare anche il sindacalista pi=F9 moderato dopo averlo =
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propri fini. Si aprono quindi varie questioni, non ultima quella =
della=20
motivazione di quei sindacalisti che in questi anni hanno pensato =
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moderatismo avrebbe pagato sempre e comunque. Anche il moderatismo =
ha un=20
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pi=F9=20
permettersi. Un problema di identit=E0 si pone poi, ripeto, per il =
sindacalismo confederale che da una parte non intercetta gli =
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lavoratori e, dall'altra, non viene riconosciuto dalla =
controparte.=20
<P><BR>Gli anni della concertazione hanno di fatto ignorato il =
grande tema=20
del precariato.=20
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l'impresa che cambia. Sempre tenendo conto che l'obiettivo =E8 =
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le imprese.=20
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la sua condizione gli consente di poterlo usare. Questo discende=20
direttamente dall'articolo 39 della Costituzione italiana, laddove =
si=20
definisce la possibilit=E0 dell'intervento del lavoratore rispetto =
alle cose=20
che lo riguardano.=20
<P><BR>Il potere degli imprenditori diventa sempre pi=F9 =
smisurato. Quale =E8=20
il punto di caduta di questo schema?=20
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