[NuovoLaboratorio] sviluppi acqua genovese

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Auteur: deborah lucchetti
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Sujet: [NuovoLaboratorio] sviluppi acqua genovese
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Cari amici,
ecco qui di seguito gli sviluppi genovesi della questione acqua e difesa de=
i
beni comuni.
Grazie anche al vostro contributo e alle vostre e-mail di protesta eccovi
allegati la risposta dell'Assessore Seggi (allegato 1) e la controreplica
del suo partito di riferimento, Rifondazione Comunista (allegato 2), che co=
n
una chiara presa di posizione su Repubblica della propria segreteria
regionale sconfessa l'operato di Walter Seggi.
Abbiamo raggiunto un primo obiettivo: rendere evidenti e pubbliche le
contraddizioni dell'amministrazione genovese su questi temi, contribuendo
quindi ad un confronto che speriamo essere utile a tutti.
Credo sia un punto a favore di tutti coloro che credono nella necessit=E0 di
difendere i beni comuni dalla possibile mercificazione attraverso la
partecipazione e l'impegno dei cittadini.
Un caro saluto e grazie ancora
Alberto Zoratti
=20
--------------------------------------------------------
allegato 1 - lettera assessorato
=20
La lettera che segue =E8 stata pubblicata su La Repubblica edizione di Genov=
a
di oggi 17/7/2003 In essa sono contenuti, spero chiaramente, elementi di
risposta anche alle numerose e-mail che mi sono giunte sulla questione
tariffe e cessione delle dighe. Questo ovviamente non esaurisce il
dibattito, n=E9 annulla le legittime divergenze di opinione sul tema, ma
spero che possa chiarire, un po=92 meglio di quanto non sia stato finora
pubblicato dai giornali, i termini della questione.

A risentirci, Valter Seggi
=20
Non voglio sottrarmi alla discussione critica sollecitata sulle pagine di
Repubblica da Riccardo Petrella, segretario dei comitati nazionali per il
=93Contratto mondiale per l=92acqua=92=92, il cui impegno scientifico e sociale
apprezzo da tempo. Egli in sostanza sostiene che il Comune di Genova
avrebbe tradito il senso della propria adesione a questo organismo, che
tutela il valore pubblico del bene acqua nel mondo, perch=E9 avrebbe venduto =
a
privati alcune dighe, aumentando indebitamente le tariffe e adeguandosi,
perci=F2, a una logica =91privatistica=94.
lo penso che le cose non stiano cos=EC. Ed =E8 bene che lo si ripeta, in un
momento in cui Genova =E8 sede in questi giorni di confronti pubblici su
temi =91globali=94. Le dighe sono state cedute a una azienda controllata al 54%
dal Comune, l=92Amga, che gi=E0 gestisce la met=E0 del sistema di raccolta e
distribuzione idrica e in ogni caso non potrebbero per legge essere alienat=
e
a terzi privati. Non solo:conferire a una societ=E0 controllata dal pubblico
queste dotazioni la rafforzano nella prospettiva che - per le norme
nazionali - si arrivasse a una gara per la riassegnazione del servizio,
alla quale potrebbero partecipare le societ=E0 effettivamente private che a
Genova storicamente possiedono e gestiscono l=92altra met=E0 del servizio.
Per quanto riguarda le tariffe non si tratta - come =E8 stato scritto - del 1=
0
per cento sull=92intero importo, ma del 10 per cento sul 30 per cento della
tariffa legato allo smaltimento delle acque reflue nel sistema fognario. E=92
un aumento scaglionato in 5 anni che per una famiglia con consumi medi vuol
dire l0-12 euro all=92anno. La decisione non =E8 stata presa dal Cornune di
Genova ma dal consorzio dei comuni della Provincia, quasi
all=92unanimit=E0(98%:). Date le norme della legge finanziaria 2001 questo era
l=92unico modo per garantirsi sostanziosi finanziamenti nazionali da dedicare
al miglioramento dell=92intero sistema di depurazione. Rinunciare a questi
finanziamenti pubblici (dell=92ordine di 40 milioni di euro a livello
regionale, di cui 26 per la prima tranche per il territorio della Provincia
di Genova) avrebbe voluto dire o rinunciare a opere essenziali al territori=
o
o tagliare altri servizi e aumentare altre tasse.
Penso, quindi, che il Comune abbia agito nel pieno interesse dei cittadini,
del territorio e dell=92ambiente, tenendo conto del Contesto normativo
nazionale.
Aggiungo che la gestione di servizi pubblici da parte di aziende con
autonoma competenza industriale e gestionale sotto la regia pubblica, ha
dato nel caso di Genova e di un servizio complesso come il ciclo dell=92acqua=
,
r=ECsultati migliori a vantaggio degli utenti.
E =92 questa un=92idea dell=92interesse pubblico sulla quale sono pronto a
confrontarmi, ritenendo che non sia affatto in contraddizione con la giusta
politica sostenuta dal =93Contratto mondiale dell=92acqua=92=92.
---------------------------------------------------------------------------=
-
------------------------
=20
Allegato 2 - posizione di rifondazione comunista
=20
La vendita dell'Amga delle reti idriche e non, semplicemente di "alcune
dighe" come ancora insiste a sostenere l'assessore Seggi, ha provocato una
ferita tra l'amministrazione genovese e le migliori culture critiche del
nostro tempo che, il recente e ineccepibile richiamo alla coerenza del prof=
.
Petrella, mette ulteriormente in evidenza.

Di fronte a contestazioni tanto autorevoli sarebbe saggio soprattutto
ascoltare, meditando sul primato tutt'altro che invidiabile conseguito
dall'amministrazione con quella cessione e riflettendo sull'idea allora
largamente sostenuta che quella fosse solo un'abile operazione finanziaria
che poco o nulla avrebbe modificato nella gestione complessa e vitale del
servizio idrico.

Non ci soddisfa allora esserci opposti a quella vendita. Ci preoccupa
l'incrinatura democratica che si =E8 determinata. La riduzione della certezza
dell'accesso all'acqua per tutti i cittadini. Avere insomma creduto che
nulla comporti trasferire competenze delle assemblee elettive a societ=E0 di
natura privata che per scopo hanno la produzione di utile e non certo la
soddisfazione di bene pubblico.

I primi effetti paiono gi=E0 comparire e sono stati immediatamente colti. Il
rischio di aumento tariffario era insito nelle dichiarazioni che in sede
consigliare rilasci=F2 l'amministratore delegato dell'azienda. Sostenere che
qualuque gestore futuro dell'acqua dovr=E0 comunque approvvigionarsi da Amga
sottintende un surpuls che non =E8 difficile immaginare a chi sar=E0 imputato.

Oggi temiamo possibili compromissioni occupazionali. Il suggerimento di
un'intesa tra le grandi aziende dell'acqua per evitare possibili ricorsi
sull'affidamento recentemente conferito nel bacino provinciale prefigura
intese gestionali che non dovrebbero risolversi nelle segrete stanze di
alcuni consigli d'amministrazione.

Questo =E8 il mercato, ci viene ricordato. Qualcuno suggerisce di esplorare
altre strade. Stiamoli ad ascoltare.

Giacomo Conti - Segretario regionale PRC Bruno Pastorino - Segretario
provinciale PRC=20

=20

=20

=20
=20
=20


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ecco qui di seguito gli sviluppi genovesi della questione acqua e difesa de=
i beni comuni.<BR>
Grazie anche al vostro contributo e alle vostre e-mail di protesta eccovi a=
llegati la risposta dell'Assessore Seggi (allegato 1) e la controreplica del=
suo partito di riferimento, Rifondazione Comunista (allegato 2), che con un=
a chiara presa di posizione su Repubblica della propria segreteria regionale=
sconfessa l'operato di Walter Seggi.<BR>
Abbiamo raggiunto un primo obiettivo: rendere evidenti e pubbliche le contr=
addizioni dell'amministrazione genovese su questi temi, contribuendo quindi =
ad un confronto che speriamo essere utile a tutti.<BR>
Credo sia un punto a favore di tutti coloro che credono nella necessit&agra=
ve; di difendere i beni comuni dalla possibile mercificazione attraverso la =
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sono contenuti, spero chiaramente, &nbsp;elementi di risposta anche alle num=
erose e-mail che mi sono giunte sulla questione tariffe e cessione delle dig=
he. Questo ovviamente non esaurisce il dibattito, n&eacute; annulla le legit=
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A risentirci, Valter Seggi<BR>
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ica sollecitata sulle pagine di Repubblica da Riccardo Petrella, segretario =
dei comitati nazionali per il =93Contratto mondiale per l=92acqua=92=92, il cui impe=
gno scientifico e sociale apprezzo da tempo. Egli in sostanza &nbsp;sostiene=
che il Comune di Genova avrebbe tradito il senso della propria adesione a q=
uesto organismo, che tutela il valore pubblico del bene acqua nel mondo, per=
ch&eacute; avrebbe venduto a privati alcune dighe, aumentando indebitamente =
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eta, in un momento in cui Genova &nbsp;&egrave; sede in questi giorni &nbsp;=
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ienda controllata al 54% dal Comune, l=92Amga, che gi&agrave; gestisce la met&=
agrave; del sistema di raccolta e distribuzione idrica e in ogni caso non po=
trebbero per legge essere alienate a terzi privati. Non solo:conferire a una=
societ&agrave; controllata dal pubblico queste dotazioni la rafforzano nell=
a prospettiva che - per le norme nazionali - si arrivasse a una gara per la =
riassegnazione &nbsp;del servizio, alla quale potrebbero partecipare le soci=
et&agrave; effettivamente private che a Genova storicamente possiedono e ges=
tiscono l=92altra met&agrave; del servizio.<BR>
Per quanto riguarda le tariffe non si tratta - come &egrave; stato scritto =
- del 10 per cento sull=92intero importo, ma del 10 per cento sul 30 &nbsp;per=
cento della tariffa legato allo smaltimento delle acque reflue nel sistema =
fognario. E=92 un aumento scaglionato in 5 anni che per una famiglia con consu=
mi medi vuol dire l0-12 euro all=92anno. La decisione non &egrave; stata presa=
dal Cornune di Genova ma dal consorzio dei comuni della Provincia, quasi al=
l=92unanimit&agrave;(98%:). Date le norme della legge finanziaria 2001 questo =
era l=92unico modo per garantirsi sostanziosi finanziamenti nazionali da dedic=
are al miglioramento dell=92intero sistema di depurazione. Rinunciare a questi=
finanziamenti pubblici (dell=92ordine di 40 milioni di euro a livello regiona=
le, di cui 26 per la prima tranche per il territorio della Provincia di Geno=
va) avrebbe voluto dire o rinunciare a opere essenziali al territorio o tagl=
iare altri servizi e aumentare altre tasse.<BR>
Penso, quindi, che il Comune abbia agito nel pieno interesse dei cittadini,=
del territorio e dell=92ambiente, tenendo conto del Contesto normativo nazion=
ale.<BR>
Aggiungo che la gestione di servizi pubblici da parte di aziende con autono=
ma competenza industriale e gestionale sotto la regia pubblica, ha dato nel =
caso di Genova e di un servizio complesso come il ciclo dell=92acqua, r&igrave=
;sultati migliori a vantaggio degli utenti.<BR>
E =92 questa un=92idea dell=92interesse pubblico sulla quale sono pronto a confro=
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e dighe" come ancora insiste a sostenere l'assessore Seggi, ha provocat=
o una ferita tra l'amministrazione genovese e le migliori culture critiche d=
el nostro tempo che, il recente e ineccepibile richiamo alla coerenza del pr=
of. Petrella, mette ulteriormente in evidenza.<BR>
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&nbsp;Di fronte a contestazioni tanto autorevoli sarebbe saggio soprattutto=
ascoltare, meditando sul primato tutt'altro che invidiabile conseguito dall=
'amministrazione con quella cessione e riflettendo sull'idea allora largamen=
te sostenuta che quella fosse solo un'abile operazione finanziaria che poco =
o nulla avrebbe modificato nella gestione complessa e vitale del servizio id=
rico.<BR>
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&nbsp;Non ci soddisfa allora esserci opposti a quella vendita. Ci preoccupa=
l'incrinatura democratica che si &egrave; determinata. La riduzione della c=
ertezza dell'accesso all'acqua per tutti i cittadini. Avere insomma creduto =
che nulla comporti trasferire competenze delle assemblee elettive a societ&a=
grave; di natura privata che per scopo hanno la produzione di utile e non ce=
rto la soddisfazione di bene pubblico.<BR>
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&nbsp;I primi effetti paiono gi&agrave; comparire e sono stati immediatamen=
te colti. Il rischio di aumento tariffario era insito nelle dichiarazioni ch=
e in sede consigliare rilasci&ograve; l'amministratore delegato dell'azienda=
. Sostenere che qualuque gestore futuro dell'acqua dovr&agrave; comunque app=
rovvigionarsi da Amga sottintende un surpuls che non &egrave; difficile imma=
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&nbsp;Oggi temiamo possibili compromissioni occupazionali. Il suggerimento =
di un'intesa tra le grandi aziende dell'acqua per evitare possibili ricorsi =
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ese gestionali che non dovrebbero risolversi nelle segrete stanze di alcuni =
consigli d'amministrazione.<BR>
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i esplorare altre strade. Stiamoli ad ascoltare.<BR>
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