[NuovoLaboratorio] Donne e Guerra: Human rights watch

Delete this message

Reply to this message
Autor: Edoardo Magnone
Data:  
Assumpte: [NuovoLaboratorio] Donne e Guerra: Human rights watch
--=====================_3120921==_.ALT
Content-Type: text/plain; charset="iso-8859-1"; format=flowed
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable

Per approfondire l'articolo allegato rimando alla denuncia presente nel=20
sito http://hrw.org/reports/2003/iraq0703/

                                                         Edoardo Magnone


_________________________________
da "Il Manifesto" del 17 Luglio 2003 (p.8)

Violenza sessuale in aumento nell'Iraq occupato

Un rapporto di Human rights watch denuncia il peggioramento della=20
condizione della donna dopo la guerra

GIULIANA SGRENA

Erano le quattro del pomeriggio del 22 maggio quando Saba, nove anni,
=E8 stata rapita sulle scale della casa dove vive, a Baghdad, trascinata
in un edificio abbandonato, poco lontano, e stuprata. L'ha trovata un
amico di famiglia, dopo la violenza, sanguinava dalla vagina, e
continuava a sanguinare due giorni dopo quando finalmente =E8 stata
portata all'ospedale. Il rapporto del medico militare americano,
Monica Casmaer, che ha visitato la bambina sei giorni dopo lo stupro,
insieme ad un pediatra, parla di lacerazioni vaginali e di imene
strappato. Ferite gravi, soprattutto considerando il tempo trascorso
dalla violenza. Un'altra donna curata dalla dottoressa Casmaer =E8 stata
rapita mentre tornava a casa dal supermercato in pieno giorno, il 12
maggio, portata via e stuprata, da sconosciuti.
E ancora. =ABEro qui, sulle scale, davanti la porta, quando una
Volkswagen, dal colore sembrava un taxi, si =E8 fermata. E' sceso un
uomo che mi ha chiesto di qualcuno, che non conoscevo=BB, racconta
Salma, 49 anni. =ABMia figlia era al piano di sopra, io ero al pian
terreno. Sono apparsi altri tre uomini, in tutto erano quattro. Erano
armati, mi hanno puntato la pistola e mi hanno costretta a seguirli.
Urlavo e dicevo di togliermi la pistola, anche mia figlia urlava. Mi
hanno spinto dentro la macchina e hanno cominciato a sparare contro la
casa, pi=F9 di cinquanta colpi. Anche i vicini hanno cominciato a
sparare ma senza riuscire a fermare i miei rapitori=BB. Poi Salma
racconta di come l'hanno portata via, picchiata, ustionata con l'acqua
calda e le sigarette, prima di stuprarla ripetutamente, almeno in
dieci. Lei li ha supplicati di lasciarla andare, perch=E9 il figlio
piccolo non poteva stare da solo. La mattina dopo =E8 stata abbandonata
in un luogo sconosciuto di Baghdad. Era scioccata. Teme che i suoi
violentatori ritornino, ogni volta che un taxi si ferma davanti a casa
=E8 terrorizzata, di notte non dorme. Ha paura per s=E9 e per la figlia di
diciotto anni, che non lascia pi=F9 uscire di casa. Il rapimento di
Salma potrebbe anche essere una rappresaglia contro persone legate
all'ex regime di Saddam perch=E9 la donna vive vicino ad un uomo ricco
che ha sempre fatto affari con =ABgente di Tikrit=BB (la citt=E0 natale
dell'ex rais).
La storia della quindicenne Muna arriva invece da Bassora. Era stata
rapita con due sorelle (una di undici e l'altra di sedici anni), ed =E8
rimasta sequestrata per quattro settimane prima di riuscire a fuggire,
l'8 giugno. Con loro c'erano anche altri sette bambini (tre femmine e
quattro maschi, tutti tra i cinque e gli undici anni). Era stata
separata dalla sorella quando quest'ultima =E8 stata stuprata. Tra i
rapitori c'era anche una donna, e molti altri uomini venivano a
vederli, trattavano, ma alla fine il prezzo non veniva discusso in
loro presenza. Muna =E8 convinta che si trattasse di trafficanti di bambini.
Queste sono solo alcune delle testimonianze raccolte (sotto falso
nome, naturalmente) dall'organizzazione per i diritti umani americana,
Human rights watch (www.Hrw.org), e inserite in un rapporto di
diciassette pagine: =ABClima di paura: violenza sessuale e rapimenti di
donne e bambine a Baghdad=BB.
La condizione delle donne =E8 un altro capitolo raccapricciante
dell'Iraq sotto occupazione. L'insicurezza che pervade Baghdad e le
altre citt=E0 irachene impedisce alle donne una normale vita pubblica:
hanno paura e cos=EC le bambine non vanno a scuola e le donne non vanno
al lavoro e se non ce l'hanno non lo cercano. Si tratta di un
arretramento rispetto al regime dittatoriale di Saddam. Non si tratta
solo di paura, sebbene non siano ancora disponibili statistiche =E8
opinione diffusa che vi sia stato un notevole incremento delle
violenze sessuali dall'inizio della guerra. A una stazione di polizia,
un poliziotto iracheno intervistato da Hrw sostiene che prima della
guerra nel suo ufficio registravano in media una denuncia per stupro
ogni tre mesi, mentre si sono gi=E0 verificati numerosi casi nelle
settimane seguite alla guerra. Dati che non vengono confermati
dall'Istituto forense di medicina, incaricato prima della guerra di
convalidare tutte le denunce per stupro - da diciassette a venti al
mese. Dopo la guerra =E8 stato registrato solo un caso, ma il direttore
dell'istituto Faek Amin Bakr, ammette che alcune vittime sono state
respinte e che =E8 stato significativamente ridotto l'orario di apertura
per motivi di sicurezza. Molti casi non vengono nemmeno denunciati.
Per le vittime non =E8 facile rivolgersi alle stazioni di polizia, dove
vi sono generalmente solo uomini, quindi si scontrano con una
mentalit=E0 maschilista. I poliziotti non sono interessati a registrare
casi di violenza sessuale, nel migliore dei casi, in altri accusano le
vittime di essere prostitute o, comunque, non si impegnano a condurre
delle investigazioni appropriate. Molte volte, addirittura, il
fascicolo si perde. Il 17 giugno, due donne hanno denunciato alla
polizia militare Usa e a quella irachena che un'amica era stata
sequestrata. Quando i poliziotti sono arrivati sul posto i rapitori
erano naturalmente fuggiti. E la polizia irachena si =E8 ben guardata
dal raccogliere le testimonianze di coloro che avevano assistito al
rapimento della giovane donna. Un'omert=E0 nel caso della violenza sulle
donne che accomuna occupanti e occupati, a loro volta responsabili di
violenze, come nel caso denunciato da il manifesto il 12 giugno.




******************************************************
Dr. Edoardo Magnone
Universit=E0 degli Studi di Genova - Dipartimento di Chimica e Chimica=20
Industriale,
Via Dodecaneso 31, I-16146 Genova (Italy),
tel.uff. 010-353.8737, tel.lab. 010-353.6102, fax. 010-3628252, cell.=20
347-7146467

******************************************************
         <..abbiamo il dovere con le nostre intelligenze e i nostri=20
comportamenti
         di compiere tutto il possibile al fine di garantire adeguate=20
condizioni di
         sicurezza e di tutelare cos=EC le libert=E0 democratiche>
                 Intervento del Ministro dell'Interno Claudio SCAJOLA
                 all'inaugurazione dell'anno accademico 2001/2002 della=20
Scuola di Addestramento del SISDE
******************************************************




--=====================_3120921==_.ALT
Content-Type: text/html; charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable

<html>
Per approfondire l'articolo allegato rimando alla denuncia presente nel
sito
<a href=3D"http://hrw.org/reports/2003/iraq0703/" eudora=3D"autourl">http://=
hrw.org/reports/2003/iraq0703/</a>
<br><br>
<x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab><x-tab>&nbsp;=
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab><x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&=
nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab><x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&n=
bsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab><x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nb=
sp;</x-tab><x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab><x=
-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab>Edoardo=
Magnone<br><br>
_________________________________<br>
da "Il Manifesto" del 17 Luglio 2003 (p.8)<br><br>
<b>Violenza sessuale in aumento nell'Iraq occupato<br><br>
</b>Un rapporto di Human rights watch denuncia il peggioramento della=
condizione della donna dopo la guerra <br><br>
GIULIANA SGRENA<br><br>
Erano le quattro del pomeriggio del 22 maggio quando Saba, nove anni, <br>
=E8 stata rapita sulle scale della casa dove vive, a Baghdad, trascinata=
<br>
in un edificio abbandonato, poco lontano, e stuprata. L'ha trovata un <br>
amico di famiglia, dopo la violenza, sanguinava dalla vagina, e <br>
continuava a sanguinare due giorni dopo quando finalmente =E8 stata <br>
portata all'ospedale. Il rapporto del medico militare americano, <br>
Monica Casmaer, che ha visitato la bambina sei giorni dopo lo stupro, <br>
insieme ad un pediatra, parla di lacerazioni vaginali e di imene <br>
strappato. Ferite gravi, soprattutto considerando il tempo trascorso <br>
dalla violenza. Un'altra donna curata dalla dottoressa Casmaer =E8 stata=
<br>
rapita mentre tornava a casa dal supermercato in pieno giorno, il 12 <br>
maggio, portata via e stuprata, da sconosciuti.<br>
E ancora. =ABEro qui, sulle scale, davanti la porta, quando una <br>
Volkswagen, dal colore sembrava un taxi, si =E8 fermata. E' sceso un <br>
uomo che mi ha chiesto di qualcuno, che non conoscevo=BB, racconta <br>
Salma, 49 anni. =ABMia figlia era al piano di sopra, io ero al pian <br>
terreno. Sono apparsi altri tre uomini, in tutto erano quattro. Erano <br>
armati, mi hanno puntato la pistola e mi hanno costretta a seguirli. <br>
Urlavo e dicevo di togliermi la pistola, anche mia figlia urlava. Mi <br>
hanno spinto dentro la macchina e hanno cominciato a sparare contro la <br>
casa, pi=F9 di cinquanta colpi. Anche i vicini hanno cominciato a <br>
sparare ma senza riuscire a fermare i miei rapitori=BB. Poi Salma <br>
racconta di come l'hanno portata via, picchiata, ustionata con l'acqua <br>
calda e le sigarette, prima di stuprarla ripetutamente, almeno in <br>
dieci. Lei li ha supplicati di lasciarla andare, perch=E9 il figlio <br>
piccolo non poteva stare da solo. La mattina dopo =E8 stata abbandonata <br>
in un luogo sconosciuto di Baghdad. Era scioccata. Teme che i suoi <br>
violentatori ritornino, ogni volta che un taxi si ferma davanti a casa <br>
=E8 terrorizzata, di notte non dorme. Ha paura per s=E9 e per la figlia di=
<br>
diciotto anni, che non lascia pi=F9 uscire di casa. Il rapimento di <br>
Salma potrebbe anche essere una rappresaglia contro persone legate <br>
all'ex regime di Saddam perch=E9 la donna vive vicino ad un uomo ricco <br>
che ha sempre fatto affari con =ABgente di Tikrit=BB (la citt=E0 natale <br>
dell'ex rais).<br>
La storia della quindicenne Muna arriva invece da Bassora. Era stata <br>
rapita con due sorelle (una di undici e l'altra di sedici anni), ed =E8 <br>
rimasta sequestrata per quattro settimane prima di riuscire a fuggire, <br>
l'8 giugno. Con loro c'erano anche altri sette bambini (tre femmine e <br>
quattro maschi, tutti tra i cinque e gli undici anni). Era stata <br>
separata dalla sorella quando quest'ultima =E8 stata stuprata. Tra i <br>
rapitori c'era anche una donna, e molti altri uomini venivano a <br>
vederli, trattavano, ma alla fine il prezzo non veniva discusso in <br>
loro presenza. Muna =E8 convinta che si trattasse di trafficanti di=
bambini.<br>
Queste sono solo alcune delle testimonianze raccolte (sotto falso <br>
nome, naturalmente) dall'organizzazione per i diritti umani americana, <br>
Human rights watch (<a href=3D"http://www.hrw.org/" eudora=3D"autourl"><font=
color=3D"#0000FF"><u>www.Hrw.org</a></u></font>), e inserite in un rapporto=
di <br>
diciassette pagine: =ABClima di paura: violenza sessuale e rapimenti di <br>
donne e bambine a Baghdad=BB.<br>
La condizione delle donne =E8 un altro capitolo raccapricciante <br>
dell'Iraq sotto occupazione. L'insicurezza che pervade Baghdad e le <br>
altre citt=E0 irachene impedisce alle donne una normale vita pubblica: <br>
hanno paura e cos=EC le bambine non vanno a scuola e le donne non vanno <br>
al lavoro e se non ce l'hanno non lo cercano. Si tratta di un <br>
arretramento rispetto al regime dittatoriale di Saddam. Non si tratta <br>
solo di paura, sebbene non siano ancora disponibili statistiche =E8 <br>
opinione diffusa che vi sia stato un notevole incremento delle <br>
violenze sessuali dall'inizio della guerra. A una stazione di polizia, <br>
un poliziotto iracheno intervistato da Hrw sostiene che prima della <br>
guerra nel suo ufficio registravano in media una denuncia per stupro <br>
ogni tre mesi, mentre si sono gi=E0 verificati numerosi casi nelle <br>
settimane seguite alla guerra. Dati che non vengono confermati <br>
dall'Istituto forense di medicina, incaricato prima della guerra di <br>
convalidare tutte le denunce per stupro - da diciassette a venti al <br>
mese. Dopo la guerra =E8 stato registrato solo un caso, ma il direttore <br>
dell'istituto Faek Amin Bakr, ammette che alcune vittime sono state <br>
respinte e che =E8 stato significativamente ridotto l'orario di apertura=
<br>
per motivi di sicurezza. Molti casi non vengono nemmeno denunciati. <br>
Per le vittime non =E8 facile rivolgersi alle stazioni di polizia, dove <br>
vi sono generalmente solo uomini, quindi si scontrano con una <br>
mentalit=E0 maschilista. I poliziotti non sono interessati a registrare <br>
casi di violenza sessuale, nel migliore dei casi, in altri accusano le <br>
vittime di essere prostitute o, comunque, non si impegnano a condurre <br>
delle investigazioni appropriate. Molte volte, addirittura, il <br>
fascicolo si perde. Il 17 giugno, due donne hanno denunciato alla <br>
polizia militare Usa e a quella irachena che un'amica era stata <br>
sequestrata. Quando i poliziotti sono arrivati sul posto i rapitori <br>
erano naturalmente fuggiti. E la polizia irachena si =E8 ben guardata <br>
dal raccogliere le testimonianze di coloro che avevano assistito al <br>
rapimento della giovane donna. Un'omert=E0 nel caso della violenza sulle=
<br>
donne che accomuna occupanti e occupati, a loro volta responsabili di <br>
violenze, come nel caso denunciato da il manifesto il 12 giugno.<br><br>
<br><br>
<br>
******************************************************<br>
Dr. Edoardo Magnone <br>
Universit=E0 degli Studi di Genova - Dipartimento di Chimica e Chimica=
Industriale, <br>
Via Dodecaneso 31, I-16146 Genova (Italy), <br>
tel.uff. 010-353.8737, tel.lab. 010-353.6102, fax. 010-3628252, cell.=
347-7146467<br><br>
******************************************************<br>
<x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab><i><..abbi=
amo il dovere con le nostre intelligenze e i nostri comportamenti <br>
<x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab>di compiere=
tutto il possibile al fine di garantire adeguate condizioni di <br>
<x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab>sicurezza e=
di tutelare cos=EC le libert=E0 democratiche><br>
</i><x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab><x-tab>&n=
bsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab><font=
size=3D1>Intervento del Ministro dell'Interno Claudio SCAJOLA <br>
<x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab><x-tab>&nbsp;=
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab>all'inaugurazione=
dell'anno accademico 2001/2002 della Scuola di Addestramento del SISDE<br>
</font>******************************************************<br><br>
<br>
</html>

--=====================_3120921==_.ALT--