[Cerchio] Di ritorno da Baghdad dal sito di www.carta.org GI…

Üzenet törlése

Válasz az üzenetre
Szerző: Khorakhané-Trezzi
Dátum:  
Tárgy: [Cerchio] Di ritorno da Baghdad dal sito di www.carta.org GIULIO MARCON PREXSIDENET ICS
This is a multi-part message in MIME format.

------=_NextPart_000_00F8_01C34A3D.761F0230
Content-Type: text/plain;
    charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable


Di ritorno da Baghdad
Giulio Marcon
Pubblichiamo il rapporto, di ritorno dall'Iraq, del presidente di Ics. =
E' tutto da leggere, contiene le informazioni pi=F9 utili per capire =
cosa stia accadendo nel paese occupato e cosa il movimento per la pace =
potrebbe fare.
Nei giorni scorsi una quindicina di rappresentanti di organizzazioni =
pacifiste, di solidariet=E0, sindacali, politiche, dell'informazione, =
gli enti locali [tra cui Un Ponte, per., l'Ics, L'Associazione per la =
pace, la Cgil, la Fom ,la Uisp, Insieme-Zajedno, Rifondazione comunista, =
Coordinamento enti Locali per la pace, No War Tv, ecc.] hanno =
partecipato ad una missione di pace in Iraq, incontrando rappresentanti =
di forze politiche, sociali, religiose, irachene e visitando progetti, =
strutture sanitarie e sociali, quartieri dove =E8 possibile da subito =
rafforzare e sviluppare l'intervento umanitario in corso.
La missione era stata proposta da Ics e Un Ponte per. nell'ambito delle =
iniziative promosse dal Tavolo di solidariet=E0 con le popolazioni =
irachene con lo scopo di allargare l'impegno e il coinvolgimento di =
soggetti italiani nel lavoro di solidariet=E0 con le popolazioni =
dell'Iraq. Siamo stati a Baghdad, Bassora, Nassirya. Abbiamo incontrato =
esponenti dei partiti [comunista, islamico progressista, ecc.] del =
sindacato, delle organizzazioni delle donne [Iraqi Women League], delle =
istituzioni religiose sunnite, sciite e cristiano-caldea [il Vescovo =
della citt=E0], delle Ong locali [Tamusz, vicine al partito comunista =
iracheno], dei media indipendenti [Al-Muajaha, un nuovo settimanale =
finanziato dai pacifisti americani], le organizzazioni culturali [il =
Circolo degli Artisti, presenti pittori, teatranti, scrittori], ecc. =
Prima di iniziare il programma di incontri ci siamo riuniti con gli =
operatori delle Ong [Ics, Un Ponte per. Terres des Hommes, Intersos] con =
le quali Ics condivide l'ufficio a Baghdad, incontro nel quale abbiamo =
potuto fare il punto della situazione umanitaria della citt=E0 dei =
progetti in corso, delle difficolt=E0 che si incontrano sul campo, dei =
rapporti con le autorit=E0 e le istituzioni internazionali.
L'Ics continua a co-promuovere [con Un Ponte per. e Terres des Hommes] =
il progetto Echo di fornitura di ossigeno agli ospedali della citt=E0 ed =
=E8 in contatto con Unicef per la realizzazione di un progetto per la =
formazione di operatori sociali a Baghdad e in altre citt=E0 del paese. =
A Bassora l'Ics sostiene con un programma specifico di integrazione =
alimentare ai bambini malnutriti le attivit=E0 del dispensario Sindbad, =
istituito nel 1997 da Un Ponte per. e ha rifornito l'ospedale pediatrico =
della citt=E0 di condizionatori d'area per le stanze dei bambini =
ricoverati, frigoriferi per le medicine e altre attrezzature. Il tutto =
grazie ai fondi raccolti dalla campagna Nuove Basi in Iraq e al sostegno =
di gruppi [hanno raccolto molte migliaia di euro] come Insieme-Zajedno =
di Roma e Assieme di Calenzano. Sono in corso contatti per altre =
possibili attivit=E0, ancora da avviare: da un programma con ACNUR per =
attivit=E0 di accompagnamento [microcredito, integrazione sociale] al =
rientro dei profughi dall'Iran e un progetto con UNDP per la creazione =
di un centro giovanile in un'area particolarmente degradata della =
citt=E0.
Unite da alcuni punti in comune [oltre alla scontata opposizione alla =
guerra, il rifiuto di accettare fondi dal governo italiano e dai governi =
che hanno fatto la guerra] i rappresentanti delle organizzazioni della =
delegazione hanno potuto verificare quanto fragile e drammatico sia il =
dopoguerra iracheno: il disastro economico che sprofonda sempre di pi=F9 =
la popolazione irachena nella povert=E0 estrema, l'insicurezza della =
vita quotidiana con il dilagare di violenza e criminalit=E0, lo stato di =
abbandono e di precariet=E0 di tante strutture sanitarie e sociali, il =
caos della gestione delle forze "occupanti" dei servizi minimi che =
dovrebbero garantire [la luce, l'acqua, l'approvvigionamento del =
carburante che provoca chilometriche file alle pompe di benzina in un =
paese che =E8 il secondo al mondo quanto a riserve di petrolio].
Proprio per questo la crescente presenza di una guerriglia =
anti-americana che - come abbiamo potuto appurare dai nostri incontri - =
rischia di assumere sempre un maggiore consenso di fronte ai fallimenti =
della gestione post bellica della coalizione anglo-americana e dei suoi =
alleati. La situazione di Baghdad e a Bassora =E8 sempre molto =
difficile: la sicurezza =E8 il problema principale. Le sparatorie in =
alcuni punti della citt=E0 [e la grande diffusione di armi da fuoco tra =
la popolazione], il coprifuoco [a Baghdad, a partire dalle 23.00], e il =
ripetersi di episodi di saccheggi [tutti gli alberghi di Bassora sono =
murati alle finestre e alle entrate, con le guardie armate la notte] ne =
evidenziano la gravit=E0. La condizione economica =E8 sempre molto =
pesante: povert=E0, aumento di mendicanti e bambini di strada [fenomeno =
nuovo per il paese] come quelli permanentemente presenti davanti al =
nostro albergo di Baghdad ne sono i segnali pi=F9 inquietanti.
La situazione sanitaria continua ad essere allarmante: la visita che =
abbiamo fatto all'ospedale pediatrico di Bassora [che ospita diverse =
centinaia di bambini] ha evidenziato l'estrema gravit=E0 del fenomeno =
delle malattie [gastrointestinali, leucemie, ecc.] che colpiscono i =
bambini, conseguenza delle condizione igienico-sanitarie portate =
dall'embargo e dalle guerre precedenti. L'Ics continuer=E0 ad aiutare =
questo ospedale, rifornendolo di condizionatori, frigoriferi, medicine. =
La Uisp ha deciso di allestire una o due "ludoteche" per i bambini =
malati. Il sistema sanitario iracheno =E8 sempre vicino al collasso: =
privo di medicine, ossigeno, attrezzature, con il personale senza =
stipendi. Cos=EC come la situazione delle condizioni della =
potabilizzazione dell'acqua, problema crescente in diverse aree del =
paese, all'origine di tante malattie.
Tra le tante priorit=E0 che abbiamo potuto registrare nelle nostre =
visite ne vorremmo segnalare tre.=20
La prima: la necessit=E0 di arrivare rapidamente ad una transizione =
politica che riconsegni l'Iraq agli iracheni, attraverso il =
trasferimento di veri poteri di intervento al nuovo [anche con molti =
limiti] "consiglio legislativo" [trasformandolo in un vero governo =
provvisorio], l'indizione di elezioni politiche entro pochi mesi e il =
ritiro delle forze occupanti e la consegna all'Onu di un mandato che =
permetta all'organizzazione del Palazzo di Vetro di essere l'unico =
garante di questo processo, inclusa la sicurezza e il "mantenimento =
della pace" nel paese. Tutte le forze politiche che abbiamo incontrato =
ci hanno manifestato questa preoccupazione: in assenza di un'investitura =
democratica [piena] ad un governo provvisorio degli iracheni le reazioni =
violente e gli attentati agli americani non potranno che aumentare. =
Questi non sono semplicemente il frutto delle azioni di "sbandati" o di =
"saddamisti", ma l'espressione crescente di un'opposizione =
all'occupazione anglo-americana del paese. L'atteggiamento =
anti-americano sta crescendo e un gruppo di organizzazioni americane che =
abbiamo incontrato ci hanno informato di voler costituire un =
"osservatorio sull'occupazione" per documentare misfatti e danni degli =
occupanti.
Davanti all'Hotel Palestine [dove durante la guerra erano ospitati i =
giornalisti] c'=E8 la piazza simbolo della caduta del regime, ripresa =
dai canali internazionali quando fu divelta e buttata gi=F9 la statua di =
Saddam Hussein. Adesso al posto di quella del dittatore ce n'=E8 =
un'altra pi=F9 neutra sulla quale qualcuno ha scritto con uno spray in =
grandi caratteri proprio di fronte ai carri armati americani che la =
controllano: "All done. Go home" [tutto fatto, andatevene a casa]. Tutti =
ci hanno detto che un'occupazione di lungo periodo [oltre l'anno] degli =
anglo-americani =E8 insostenibile per il paese e scatenerebbe una =
reazione sempre di pi=F9 di massa. Tra l'altro le azioni militari degli =
oppositori si vanno via via facendo sempre di pi=F9 mirate, organizzate =
e coordinate.=20
La seconda: l'impegno a sostenere rapidamente l'avvio di organizzazioni =
democratiche della societ=E0 civile in grado di costruire un tessuto =
democratico e laico del paese. Gli americani sono al lavoro per clonare =
con i dollari ONG e organizzazioni sociali al servizio di un'idea di =
"societ=E0 civile" molto profit e business oriented. Noi dovremmo =
cercare di fare esattamente l'opposto: aiutare a costruire dal basso una =
"democrazia che si organizza" con corpi sociali autonomi [associazioni, =
sindacati, media liberi, gruppi di donne, ecc.] che possono influire =
sulla transizione ed essere un'alternativa laica e civile [o per lo meno =
un contrappeso] ai nuovi raggruppamenti fondamentalisti, clanici o =
affaristi che si sono gi=E0 formati.
In questo contesto la missione =E8 anche servita per verificare la =
disponibilit=E0 di alcuni interlocutori a partecipare al forum sul =
dopoguerra in Iraq che si terr=E0 a Salerno agli inizi di ottobre, =
nell'ambito delle iniziative legate alla marcia Perugia-Assisi. Nel =
nuovo contesto politico-sociale iracheno a prendere piede sono le =
organizzazioni islamiche o legate alle istituzioni religiose. =
Nell'incontro che abbiamo avuto con un Imam di un quartiere di Baghdad =
[gli uomini in una stanza, le donne in un'altra] e con il Partito =
Islamico [progressista] ci siamo resi conto dei rischi per una visione =
laica, democratica e di mantenimento dei diritti delle donne del futuro =
stato iracheno. E nello stesso tempo, l'influenza americana sulla vita =
politica rischia di condizionare e marcare le caratteristiche di alcune =
nuove forze politiche, anche se la maggioranza di queste [tra loro molto =
litigiose e gelose] =E8 ancora fortemente anti-americana.
Insieme al rischio fondamentalista, vi =E8 quello politico-affaristico =
[dei nuovi partiti: tra tutti il Congresso nazionale iracheno di =
Chalabi] legato alla gestione del business della ricostruzione e =
dell'aiuto umanitario [e qui entrano in gioco le nuove Ong irachene =
filo-americane che si vanno formando per gestire i soldi degli aiuti].
La terza: dare risposta agli immediati bisogni sociali della salute, =
della sopravvivenza economica, dell'istruzione ricercando una propria =
via alla transizione economica che non sia la predisposizione [come ci =
si appresta a fare] di quelle ricette neoliberiste [privatizzazioni, =
mercato selvaggio, deregulation del settore pubblico] che gi=E0 tanti =
danni ha fatto nei paesi in via di sviluppo e nell'est europeo. I =
bisogni, come gi=E0 ricordato, sono drammatici. Tutti sono consapevoli =
[ce l'hanno detto anche i comunisti iracheni che prima del regime di =
Saddam erano una delle forze principali del paese: il dittatore iracheno =
ne stermin=F2 diverse centinaia di migliaia negli anni settanta] che =E8 =
necessaria una transizione ad un'economia mista di mercato: ma le =
privatizzazioni di cui si parla qui sono altro, sostanzialmente la =
spartizione del bottino [vedi alla voce: petrolio] da parte degli =
occupanti.
Gli Stati Uniti [come forza occupante avrebbe, secondo la convenzione di =
Ginevra, dei doveri in tal senso] stanno facendo quasi niente: non =
riescono a garantire l'erogazione di luce e acqua, i servizi =
fondamentali, la produzione e la distribuzione della benzina alle pompe =
che sono quasi sempre a secco e assediate da automobilisti inferociti. =
Non hanno soldi [l'occupazione costa 4 miliardi di euro al mese] e se =
tutto va per il meglio [rimessi a posto alcuni impianti e controllati =
meglio gli oleodotti] riusciranno a ricavare dal petrolio iracheno =
entrate per 2 miliardi di euro mensili [in media]. In pi=F9 i soldi per =
la ricostruzione che non si trovano [40 miliardi di euro in un anno], =
che comunque non parte finch=E9 non ci saranno condizioni sufficienti di =
sicurezza.
Gli appalti americani ancora non sono iniziati. La Bechtel [alla quale =
=E8 associata in qualche modo la Halliburton, diretta in passato =
dall'attuale vice presidente americano Dick Cheney] dovrebbe rimettere a =
posto le scuole, ma ancora =E8 tutto sulla carta. In questo quadro la =
situazione sociale e umanitaria della popolazione irachena sembra =
peggiorata e tutto sembra alimentare -come =E8 avvenuto in situazioni =
analoghe- un'economia "grigia" fatta di traffici illeciti e =
criminalit=E0. A pagare il prezzo =E8 la gran parte della societ=E0 =
irachena ed in particolare le categorie pi=F9 esposte: bambini, anziani, =
disabili, donne. Nel frattempo anche i fenomeni di Aids e =
tossicodipendenza [come i bambini di strada che abbiamo visto sniffare =
colla] stanno crescendo. Gli americani pensano alla propria sicurezza, =
non a quella delle popolazioni e quasi niente fanno per ristabilire il =
minimo di infrastrutture civili che permetterebbero di vivere un po' =
meglio in questa fase. Prioritario =E8 dunque inviare aiuti e rispondere =
a questi bisogni primari; a maggior ragione se si riesce unire a questo =
impegno l'iniziativa a sostegno di gruppi democratici iracheni della =
societ=E0 civile in nascita.
Proprio nel corso della visita a Bassora =E8 emersa tra l'altro la =
volont=E0 delle delegazione che ha partecipato agli incontri la =
possibilit=E0 di studiare un intervento integrato sull'ospedale =
pediatarico di Bassora in cui le diverse organizzazioni partecipanti =
potrebbero dare un proprio contributo: con l'acquisto dei condizionatori =
[costo 350 euro ciascuno] e di altre attrezzature, la predisposizione =
delle "ludoteca", l'invio di medicine e attrezzature: Insieme- Zajedno, =
Associazione per la pace, Uisp, Comune di Salerno [presenti alla =
visita], hanno segnalato la loro disponibilit=E0 di realizzare in questo =
senso un intervento integrato.
Tutto questo in autonomia dagli occupanti e dal nostro governo. A =
Nassiria, dove due giornalisti di No War Tv della nostra delegazione =
hanno incontrato i militari italiani [sono un migliaio con camion e =
blindati con le scritte "italiani" in arabo, sperando cos=EC - =
utilizzando la fama di "italiani, brava gente" - di ricevere meno =
ostilit=E0 di quella subita dagli americani] hanno chiesto =
ripetutamente, anche al momento del congedo: "ma perch=E9 le Ong =
italiane non vengono qui a Nassiria a collaborare con noi"? In effetti, =
i militari italiani sono meno "rambo" e pi=F9 dialoganti degli americani =
e in altre missioni di "peace keeping" [come in Bosnia e in Kosovo] sono =
stati dei veri "peace keepers", ma in questo caso continuano a =
auto-ingannarsi [volutamente?] sul loro ruolo in Iraq.
Nel vademecum della missione [quello che ogni soldato deve leggere ed =
imparare, eventualmente ripetere ai giornalisti] che abbiamo potuto =
vedere si fa riferimento alle motivazioni della loro presenza. Si citano =
"il contesto storico internazionale" [sic], il "mandato dell'Onu" =
[quale?], "la ricostruzione del paese" [ancora], ma non dicono mai che =
c'=E8 stata la guerra ad un paese in violazione del diritto =
internazionale, e adesso questo paese =E8 sotto controllo da parte delle =
"forze occupanti". Credono [fingono di farlo] di proteggere gli "aiuti =
umanitari" [ma quali? chi li ha visti qui?] a Nassiria, ma controllano =
il territorio per conto dei paesi belligeranti e occupanti. E - =
purtroppo, ce l'hanno qui confermato - non baster=E0 la scritta =
"italiani" in arabo sugli sportelli dei camion a salvaguardarli da =
possibili ritorsioni o attacchi. L'Imam di Baghdad ce lo ha fatto capire =
eloquentemente e in modo lugubre, mimando con l'indice il grilletto di =
un fucile rivolto a tutti gli occupanti. Tutti.
Se il dopoguerra iracheno =E8 cruciale per gli americani e i suoi =
alleati, lo =E8 anche per noi. Nonostante la variegata presenza sul =
campo di alcune organizzazioni umanitarie e della solidariet=E0 italiane =
- e nonostante questa importante missione - l'attenzione per il =
dopoguerra iracheno rischia di essere nel movimento per la pace troppo =
debole e comunque drammaticamente sproporzionata se messa in confronto =
agli straordinari livelli di mobilitazione dimostrati nell'opposizione =
alla guerra. Il movimento contro la guerra rischia di essere afasico e =
assente in questo momento determinante nel dopoguerra e di fare un passo =
indietro rispetto all'esperienza jugoslava, quando iniziativa pacifista =
e umanitaria [quella non residuale e subalterna] procedevano di pari =
passo.
Il "Tavolo di solidariet=E0 con le popolazioni irachene" ha lanciato =
nelle settimane scorse alcune iniziative: lo sviluppo della campagna di =
raccolta fondi per sostenere progetti sul campo, la realizzazione di =
attivit=E0 in Iraq che si pongono l'obiettivo di sostenere la crescita =
di una societ=E0 civile democratica, il lancio di una petizione popolare =
che chiede il ritiro dei soldati italiani [e di tutti gli altri, =
ovviamente] e un mandato all'Onu per la transizione. Probabilmente =
serviranno in futuro altre missioni, altri interventi, altre iniziative. =
Serve - come =E8 stato all'opera in altre aree dell'Europa e del mondo - =
un pacifismo concreto che oltre a manifestare in piazza =E8 presente sul =
campo con tante iniziative: progetti, scambi, azioni dirette, diplomazia =
dal basso, ecc.
Tutto questo in Iraq, come in tutta l'area del Medio oriente che ci =
chiama sempre di pi=F9 ad un intervento "regionale" ed integrato dentro =
un processo di pace che coinvolga anche le altre aree di crisi: =
Palestina/Israele, Iran, Turchia e Curdi, Siria. Tradurre la =
straordinaria mobilitazione politica contro la guerra in una presenza =
diffusa, concreta, di solidariet=E0 e di volontariato pacifista diventa =
adesso la chiave indispensabile per cercare di spendere quel patrimonio =
di iniziative nello sviluppo di un'azione che sedimenti in Iraq, nel =
Medio Oriente e da noi le nuove basi dell'impegno per la pace e i =
diritti umani.
------=_NextPart_000_00F8_01C34A3D.761F0230
Content-Type: text/html;
    charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable


<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN">
<HTML><HEAD>
<META http-equiv=3DContent-Type content=3D"text/html; =
charset=3Diso-8859-1">
<META content=3D"MSHTML 6.00.2800.1106" name=3DGENERATOR>
<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=3D#ffffff>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2><FONT face=3D"Times New Roman">Di =
ritorno da=20
Baghdad</FONT>
<H2>Giulio Marcon</H2>
<H3><I>Pubblichiamo il rapporto, di ritorno dall'Iraq, del presidente di =
Ics. E'=20
tutto da leggere, contiene le informazioni pi=F9 utili per capire cosa =
stia=20
accadendo nel paese occupato e cosa il movimento per la pace potrebbe=20
fare.</I></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Nei giorni scorsi una =
quindicina di=20
rappresentanti di organizzazioni pacifiste, di solidariet=E0, sindacali, =

politiche, dell'informazione, gli enti locali [tra cui Un Ponte, per=85, =
l'Ics,=20
L'Associazione per la pace, la Cgil, la Fom ,la Uisp, Insieme-Zajedno,=20
Rifondazione comunista, Coordinamento enti Locali per la pace, No War =
Tv, ecc.]=20
hanno partecipato ad una missione di pace in Iraq, incontrando =
rappresentanti di=20
forze politiche, sociali, religiose, irachene e visitando progetti, =
strutture=20
sanitarie e sociali, quartieri dove =E8 possibile da subito rafforzare e =

sviluppare l'intervento umanitario in corso.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>La missione era stata =
proposta da Ics e=20
Un Ponte per=85 nell'ambito delle iniziative promosse dal Tavolo di =
solidariet=E0=20
con le popolazioni irachene con lo scopo di allargare l'impegno e il=20
coinvolgimento di soggetti italiani nel lavoro di solidariet=E0 con le =
popolazioni=20
dell'Iraq. Siamo stati a Baghdad, Bassora, Nassirya. Abbiamo incontrato=20
esponenti dei partiti [comunista, islamico progressista, ecc.] del =
sindacato,=20
delle organizzazioni delle donne [Iraqi Women League], delle istituzioni =

religiose sunnite, sciite e cristiano-caldea [il Vescovo della citt=E0], =
delle Ong=20
locali [Tamusz, vicine al partito comunista iracheno], dei media =
indipendenti=20
[Al-Muajaha, un nuovo settimanale finanziato dai pacifisti americani], =
le=20
organizzazioni culturali [il Circolo degli Artisti, presenti pittori, =
teatranti,=20
scrittori], ecc. Prima di iniziare il programma di incontri ci siamo =
riuniti con=20
gli operatori delle Ong [Ics, Un Ponte per=85 Terres des Hommes, =
Intersos] con le=20
quali Ics condivide l'ufficio a Baghdad, incontro nel quale abbiamo =
potuto fare=20
il punto della situazione umanitaria della citt=E0 dei progetti in =
corso, delle=20
difficolt=E0 che si incontrano sul campo, dei rapporti con le autorit=E0 =
e le=20
istituzioni internazionali.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>L'Ics continua a =
co-promuovere [con Un=20
Ponte per=85 e Terres des Hommes] il progetto Echo di fornitura di =
ossigeno agli=20
ospedali della citt=E0 ed =E8 in contatto con Unicef per la =
realizzazione di un=20
progetto per la formazione di operatori sociali a Baghdad e in altre =
citt=E0 del=20
paese. A Bassora l'Ics sostiene con un programma specifico di =
integrazione=20
alimentare ai bambini malnutriti le attivit=E0 del dispensario Sindbad, =
istituito=20
nel 1997 da Un Ponte per=85 e ha rifornito l'ospedale pediatrico della =
citt=E0 di=20
condizionatori d'area per le stanze dei bambini ricoverati, frigoriferi =
per le=20
medicine e altre attrezzature. Il tutto grazie ai fondi raccolti dalla =
campagna=20
Nuove Basi in Iraq e al sostegno di gruppi [hanno raccolto molte =
migliaia di=20
euro] come Insieme-Zajedno di Roma e Assieme di Calenzano. Sono in corso =

contatti per altre possibili attivit=E0, ancora da avviare: da un =
programma con=20
ACNUR per attivit=E0 di accompagnamento [microcredito, integrazione =
sociale] al=20
rientro dei profughi dall'Iran e un progetto con UNDP per la creazione =
di un=20
centro giovanile in un'area particolarmente degradata della =
citt=E0.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Unite da alcuni punti in =
comune [oltre=20
alla scontata opposizione alla guerra, il rifiuto di accettare fondi dal =
governo=20
italiano e dai governi che hanno fatto la guerra] i rappresentanti delle =

organizzazioni della delegazione hanno potuto verificare quanto fragile =
e=20
drammatico sia il dopoguerra iracheno: il disastro economico che =
sprofonda=20
sempre di pi=F9 la popolazione irachena nella povert=E0 estrema, =
l'insicurezza della=20
vita quotidiana con il dilagare di violenza e criminalit=E0, lo stato di =
abbandono=20
e di precariet=E0 di tante strutture sanitarie e sociali, il caos della =
gestione=20
delle forze "occupanti" dei servizi minimi che dovrebbero garantire [la =
luce,=20
l'acqua, l'approvvigionamento del carburante che provoca chilometriche =
file alle=20
pompe di benzina in un paese che =E8 il secondo al mondo quanto a =
riserve di=20
petrolio].</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Proprio per questo la =
crescente presenza=20
di una guerriglia anti-americana che - come abbiamo potuto appurare dai =
nostri=20
incontri - rischia di assumere sempre un maggiore consenso di fronte ai=20
fallimenti della gestione post bellica della coalizione anglo-americana =
e dei=20
suoi alleati. La situazione di Baghdad e a Bassora =E8 sempre molto =
difficile: la=20
sicurezza =E8 il problema principale. Le sparatorie in alcuni punti =
della citt=E0 [e=20
la grande diffusione di armi da fuoco tra la popolazione], il coprifuoco =
[a=20
Baghdad, a partire dalle 23.00], e il ripetersi di episodi di saccheggi =
[tutti=20
gli alberghi di Bassora sono murati alle finestre e alle entrate, con le =
guardie=20
armate la notte] ne evidenziano la gravit=E0. La condizione economica =
=E8 sempre=20
molto pesante: povert=E0, aumento di mendicanti e bambini di strada =
[fenomeno=20
nuovo per il paese] come quelli permanentemente presenti davanti al =
nostro=20
albergo di Baghdad ne sono i segnali pi=F9 inquietanti.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>La situazione sanitaria =
continua ad=20
essere allarmante: la visita che abbiamo fatto all'ospedale pediatrico =
di=20
Bassora [che ospita diverse centinaia di bambini] ha evidenziato =
l'estrema=20
gravit=E0 del fenomeno delle malattie [gastrointestinali, leucemie, =
ecc.] che=20
colpiscono i bambini, conseguenza delle condizione igienico-sanitarie =
portate=20
dall'embargo e dalle guerre precedenti. L'Ics continuer=E0 ad aiutare =
questo=20
ospedale, rifornendolo di condizionatori, frigoriferi, medicine. La Uisp =
ha=20
deciso di allestire una o due "ludoteche" per i bambini malati. Il =
sistema=20
sanitario iracheno =E8 sempre vicino al collasso: privo di medicine, =
ossigeno,=20
attrezzature, con il personale senza stipendi. Cos=EC come la situazione =
delle=20
condizioni della potabilizzazione dell'acqua, problema crescente in =
diverse aree=20
del paese, all'origine di tante malattie.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Tra le tante priorit=E0 che =
abbiamo potuto=20
registrare nelle nostre visite ne vorremmo segnalare tre. </FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>La prima: la necessit=E0 di =
arrivare=20
rapidamente ad una transizione politica che riconsegni l'Iraq agli =
iracheni,=20
attraverso il trasferimento di veri poteri di intervento al nuovo [anche =
con=20
molti limiti] "consiglio legislativo" [trasformandolo in un vero governo =

provvisorio], l'indizione di elezioni politiche entro pochi mesi e il =
ritiro=20
delle forze occupanti e la consegna all'Onu di un mandato che permetta=20
all'organizzazione del Palazzo di Vetro di essere l'unico garante di =
questo=20
processo, inclusa la sicurezza e il "mantenimento della pace" nel paese. =
Tutte=20
le forze politiche che abbiamo incontrato ci hanno manifestato questa=20
preoccupazione: in assenza di un'investitura democratica [piena] ad un =
governo=20
provvisorio degli iracheni le reazioni violente e gli attentati agli =
americani=20
non potranno che aumentare. Questi non sono semplicemente il frutto =
delle azioni=20
di "sbandati" o di "saddamisti", ma l'espressione crescente di =
un'opposizione=20
all'occupazione anglo-americana del paese. L'atteggiamento =
anti-americano sta=20
crescendo e un gruppo di organizzazioni americane che abbiamo incontrato =
ci=20
hanno informato di voler costituire un "osservatorio sull'occupazione" =
per=20
documentare misfatti e danni degli occupanti.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Davanti all'Hotel Palestine =
[dove=20
durante la guerra erano ospitati i giornalisti] c'=E8 la piazza simbolo =
della=20
caduta del regime, ripresa dai canali internazionali quando fu divelta e =
buttata=20
gi=F9 la statua di Saddam Hussein. Adesso al posto di quella del =
dittatore ce n'=E8=20
un'altra pi=F9 neutra sulla quale qualcuno ha scritto con uno spray in =
grandi=20
caratteri proprio di fronte ai carri armati americani che la =
controllano: "All=20
done. Go home" [tutto fatto, andatevene a casa]. Tutti ci hanno detto =
che=20
un'occupazione di lungo periodo [oltre l'anno] degli anglo-americani =E8 =

insostenibile per il paese e scatenerebbe una reazione sempre di pi=F9 =
di massa.=20
Tra l'altro le azioni militari degli oppositori si vanno via via facendo =
sempre=20
di pi=F9 mirate, organizzate e coordinate. </FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>La seconda: l'impegno a =
sostenere=20
rapidamente l'avvio di organizzazioni democratiche della societ=E0 =
civile in grado=20
di costruire un tessuto democratico e laico del paese. Gli americani =
sono al=20
lavoro per clonare con i dollari ONG e organizzazioni sociali al =
servizio di=20
un'idea di "societ=E0 civile" molto profit e business oriented. Noi =
dovremmo=20
cercare di fare esattamente l'opposto: aiutare a costruire dal basso una =

"democrazia che si organizza" con corpi sociali autonomi [associazioni,=20
sindacati, media liberi, gruppi di donne, ecc.] che possono influire =
sulla=20
transizione ed essere un'alternativa laica e civile [o per lo meno un=20
contrappeso] ai nuovi raggruppamenti fondamentalisti, clanici o =
affaristi che si=20
sono gi=E0 formati.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>In questo contesto la =
missione =E8 anche=20
servita per verificare la disponibilit=E0 di alcuni interlocutori a =
partecipare al=20
forum sul dopoguerra in Iraq che si terr=E0 a Salerno agli inizi di =
ottobre,=20
nell'ambito delle iniziative legate alla marcia Perugia-Assisi. Nel =
nuovo=20
contesto politico-sociale iracheno a prendere piede sono le =
organizzazioni=20
islamiche o legate alle istituzioni religiose. Nell'incontro che abbiamo =
avuto=20
con un Imam di un quartiere di Baghdad [gli uomini in una stanza, le =
donne in=20
un'altra] e con il Partito Islamico [progressista] ci siamo resi conto =
dei=20
rischi per una visione laica, democratica e di mantenimento dei diritti =
delle=20
donne del futuro stato iracheno. E nello stesso tempo, l'influenza =
americana=20
sulla vita politica rischia di condizionare e marcare le caratteristiche =
di=20
alcune nuove forze politiche, anche se la maggioranza di queste [tra =
loro molto=20
litigiose e gelose] =E8 ancora fortemente anti-americana.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Insieme al rischio =
fondamentalista, vi =E8=20
quello politico-affaristico [dei nuovi partiti: tra tutti il Congresso =
nazionale=20
iracheno di Chalabi] legato alla gestione del business della =
ricostruzione e=20
dell'aiuto umanitario [e qui entrano in gioco le nuove Ong irachene=20
filo-americane che si vanno formando per gestire i soldi degli=20
aiuti].</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>La terza: dare risposta agli =
immediati=20
bisogni sociali della salute, della sopravvivenza economica, =
dell'istruzione=20
ricercando una propria via alla transizione economica che non sia la=20
predisposizione [come ci si appresta a fare] di quelle ricette =
neoliberiste=20
[privatizzazioni, mercato selvaggio, deregulation del settore pubblico] =
che gi=E0=20
tanti danni ha fatto nei paesi in via di sviluppo e nell'est europeo. I =
bisogni,=20
come gi=E0 ricordato, sono drammatici. Tutti sono consapevoli [ce =
l'hanno detto=20
anche i comunisti iracheni che prima del regime di Saddam erano una =
delle forze=20
principali del paese: il dittatore iracheno ne stermin=F2 diverse =
centinaia di=20
migliaia negli anni settanta] che =E8 necessaria una transizione ad =
un'economia=20
mista di mercato: ma le privatizzazioni di cui si parla qui sono altro,=20
sostanzialmente la spartizione del bottino [vedi alla voce: petrolio] da =
parte=20
degli occupanti.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Gli Stati Uniti [come forza =
occupante=20
avrebbe, secondo la convenzione di Ginevra, dei doveri in tal senso] =
stanno=20
facendo quasi niente: non riescono a garantire l'erogazione di luce e =
acqua, i=20
servizi fondamentali, la produzione e la distribuzione della benzina =
alle pompe=20
che sono quasi sempre a secco e assediate da automobilisti inferociti. =
Non hanno=20
soldi [l'occupazione costa 4 miliardi di euro al mese] e se tutto va per =
il=20
meglio [rimessi a posto alcuni impianti e controllati meglio gli =
oleodotti]=20
riusciranno a ricavare dal petrolio iracheno entrate per 2 miliardi di =
euro=20
mensili [in media]. In pi=F9 i soldi per la ricostruzione che non si =
trovano [40=20
miliardi di euro in un anno], che comunque non parte finch=E9 non ci =
saranno=20
condizioni sufficienti di sicurezza.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Gli appalti americani ancora =
non sono=20
iniziati. La Bechtel [alla quale =E8 associata in qualche modo la =
Halliburton,=20
diretta in passato dall'attuale vice presidente americano Dick Cheney] =
dovrebbe=20
rimettere a posto le scuole, ma ancora =E8 tutto sulla carta. In questo =
quadro la=20
situazione sociale e umanitaria della popolazione irachena sembra =
peggiorata e=20
tutto sembra alimentare -come =E8 avvenuto in situazioni analoghe- =
un'economia=20
"grigia" fatta di traffici illeciti e criminalit=E0. A pagare il prezzo =
=E8 la gran=20
parte della societ=E0 irachena ed in particolare le categorie pi=F9 =
esposte:=20
bambini, anziani, disabili, donne. Nel frattempo anche i fenomeni di =
Aids e=20
tossicodipendenza [come i bambini di strada che abbiamo visto sniffare =
colla]=20
stanno crescendo. Gli americani pensano alla propria sicurezza, non a =
quella=20
delle popolazioni e quasi niente fanno per ristabilire il minimo di=20
infrastrutture civili che permetterebbero di vivere un po' meglio in =
questa=20
fase. Prioritario =E8 dunque inviare aiuti e rispondere a questi bisogni =
primari;=20
a maggior ragione se si riesce unire a questo impegno l'iniziativa a =
sostegno di=20
gruppi democratici iracheni della societ=E0 civile in =
nascita.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Proprio nel corso della =
visita a Bassora=20
=E8 emersa tra l'altro la volont=E0 delle delegazione che ha partecipato =
agli=20
incontri la possibilit=E0 di studiare un intervento integrato =
sull'ospedale=20
pediatarico di Bassora in cui le diverse organizzazioni partecipanti =
potrebbero=20
dare un proprio contributo: con l'acquisto dei condizionatori [costo 350 =
euro=20
ciascuno] e di altre attrezzature, la predisposizione delle "ludoteca", =
l'invio=20
di medicine e attrezzature: Insieme- Zajedno, Associazione per la pace, =
Uisp,=20
Comune di Salerno [presenti alla visita], hanno segnalato la loro =
disponibilit=E0=20
di realizzare in questo senso un intervento integrato.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Tutto questo in autonomia =
dagli=20
occupanti e dal nostro governo. A Nassiria, dove due giornalisti di No =
War Tv=20
della nostra delegazione hanno incontrato i militari italiani [sono un =
migliaio=20
con camion e blindati con le scritte "italiani" in arabo, sperando =
cos=EC -=20
utilizzando la fama di "italiani, brava gente" - di ricevere meno =
ostilit=E0 di=20
quella subita dagli americani] hanno chiesto ripetutamente, anche al =
momento del=20
congedo: "ma perch=E9 le Ong italiane non vengono qui a Nassiria a =
collaborare con=20
noi"? In effetti, i militari italiani sono meno "rambo" e pi=F9 =
dialoganti degli=20
americani e in altre missioni di "peace keeping" [come in Bosnia e in =
Kosovo]=20
sono stati dei veri "peace keepers", ma in questo caso continuano a=20
auto-ingannarsi [volutamente?] sul loro ruolo in Iraq.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Nel vademecum della missione =
[quello che=20
ogni soldato deve leggere ed imparare, eventualmente ripetere ai =
giornalisti]=20
che abbiamo potuto vedere si fa riferimento alle motivazioni della loro=20
presenza. Si citano "il contesto storico internazionale" [sic], il =
"mandato=20
dell'Onu" [quale?], "la ricostruzione del paese" [ancora], ma non dicono =
mai che=20
c'=E8 stata la guerra ad un paese in violazione del diritto =
internazionale, e=20
adesso questo paese =E8 sotto controllo da parte delle "forze =
occupanti". Credono=20
[fingono di farlo] di proteggere gli "aiuti umanitari" [ma quali? chi li =
ha=20
visti qui?] a Nassiria, ma controllano il territorio per conto dei paesi =

belligeranti e occupanti. E - purtroppo, ce l'hanno qui confermato - non =
baster=E0=20
la scritta "italiani" in arabo sugli sportelli dei camion a =
salvaguardarli da=20
possibili ritorsioni o attacchi. L'Imam di Baghdad ce lo ha fatto capire =

eloquentemente e in modo lugubre, mimando con l'indice il grilletto di =
un fucile=20
rivolto a tutti gli occupanti. Tutti.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Se il dopoguerra iracheno =
=E8 cruciale per=20
gli americani e i suoi alleati, lo =E8 anche per noi. Nonostante la =
variegata=20
presenza sul campo di alcune organizzazioni umanitarie e della =
solidariet=E0=20
italiane - e nonostante questa importante missione - l'attenzione per il =

dopoguerra iracheno rischia di essere nel movimento per la pace troppo =
debole e=20
comunque drammaticamente sproporzionata se messa in confronto agli =
straordinari=20
livelli di mobilitazione dimostrati nell'opposizione alla guerra. Il =
movimento=20
contro la guerra rischia di essere afasico e assente in questo momento=20
determinante nel dopoguerra e di fare un passo indietro rispetto =
all'esperienza=20
jugoslava, quando iniziativa pacifista e umanitaria [quella non =
residuale e=20
subalterna] procedevano di pari passo.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Il "Tavolo di solidariet=E0 =
con le=20
popolazioni irachene" ha lanciato nelle settimane scorse alcune =
iniziative: lo=20
sviluppo della campagna di raccolta fondi per sostenere progetti sul =
campo, la=20
realizzazione di attivit=E0 in Iraq che si pongono l'obiettivo di =
sostenere la=20
crescita di una societ=E0 civile democratica, il lancio di una petizione =
popolare=20
che chiede il ritiro dei soldati italiani [e di tutti gli altri, =
ovviamente] e=20
un mandato all'Onu per la transizione. Probabilmente serviranno in =
futuro altre=20
missioni, altri interventi, altre iniziative. Serve - come =E8 stato =
all'opera in=20
altre aree dell'Europa e del mondo - un pacifismo concreto che oltre a=20
manifestare in piazza =E8 presente sul campo con tante iniziative: =
progetti,=20
scambi, azioni dirette, diplomazia dal basso, ecc.</FONT></H3>
<H3><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D3>Tutto questo in Iraq, come =
in tutta=20
l'area del Medio oriente che ci chiama sempre di pi=F9 ad un intervento=20
"regionale" ed integrato dentro un processo di pace che coinvolga anche =
le altre=20
aree di crisi: Palestina/Israele, Iran, Turchia e Curdi, Siria. Tradurre =
la=20
straordinaria mobilitazione politica contro la guerra in una presenza =
diffusa,=20
concreta, di solidariet=E0 e di volontariato pacifista diventa adesso la =
chiave=20
indispensabile per cercare di spendere quel patrimonio di iniziative =
nello=20
sviluppo di un'azione che sedimenti in Iraq, nel Medio Oriente e da noi =
le nuove=20
basi dell'impegno per la pace e i diritti=20
umani.</FONT></H3></FONT></DIV></BODY></HTML>

------=_NextPart_000_00F8_01C34A3D.761F0230--