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Il Monday 14 July 2003 10:39, albion ha scritto:
> Noi che non vogliamo un pensiero unico globalizzante, non possiamo poi
> avere un'organizzazione politica rappresentativa delle nostre
> moltitudini che agisca secondo logiche politiche tradizionali. Il
> rischio e' altrimenti trovarsi ai vari forum a discutere e conoscere
> esperienze interessantissime nei corridoi, mentre sui tavoli parlano
> sempre e solo le solite 12 persone.


Alt! dove vai? "Si tratterà di raccogliere le indicazioni delle reti europee
già al lavoro da tempo su questi temi, come il Forum per la democrazia
costituzionale europea (che tra l'altro sta preparando l'assemblea del 19
luglio a Genova), e costruire la relazione con le dinamiche di conflitto e di
partecipazione diffuse nella città."

leggete voi stessi, ho ricevuto poco fa. Curioso no?

Stalkern

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LUNEDI 14 LUGLIO 03 ORE 18:30

ALLA NUOVA OCCUPAZIONE
DI VIALE CASTRENSE 8




CONTESTAZIONE /AGGREGAZIONE




PER UN'EUROPA
DEI DIRITTI SOCIALI




Per un assemblea cittadina dei movimenti sociali in vista dei tanti
appuntamenti romani durante il semestre di presidenza italiana dell'UE (20/21
settembre vertice Ministri della Giustizia e degli Interni, 15 ottobre
Conferenza intergovernativa, 30/31 ottobre vertice Ministri delle
Infrastrutture, dicembre passaggio della presidenza all'Irlanda, aprile 2004
firma della Costituzione europea)




Con l'insediamento della presidenza italiana dell'UE, Roma si appresta ad
ospitare numerosi vertici europei oltre che essere la probabile sede naturale
della firma della Costituzione europea, ora prevista per la primavera del
2004. In questo particolare momento assumono centralità dentro il processo
costituente le competenze comunitarie sui beni pubblici e i servizi,
l'architettura istituzionale della UE, addirittura più arretrata in senso
intergovernativo degli stessi lavori della Convenzione, la politica estera e
di sicurezza comune dentro il quadro della guerra globale permanente, e il
tratto antidemocratico, non federalista ed escludente delle politiche sociali
dell'Unione con le linee repressive nei confronti dei migranti. In questa
situazione il ruolo che il governo Berlusconi è deciso a svolgervi è
palesemente in contraddizione con la formazione di processi sociali
costituenti in Europa e di forte subalternità alle direttive Usa; lo è con le
ripetute prese di posizione antieuropeiste dei Bossi e dei Tremonti, le
gaffes internazionali, le spinte regressive di stampo autoritario e
nazionalistico volute da Fini nella Costituzione, e la generale
impresentabilità in Europa di un Presidente del Consiglio imputato in
processi per corruzione che leggi ad hoc hanno sospeso. I movimenti romani si
trovano dunque di fronte ad una stagione molto impegnativa. Non c'è dubbio
che la nostra città assumerà il ruolo di vetrina per una serie di
appuntamenti di grande rilevanza e che per i movimenti europei sarà
importante quello che le realtà locali riusciranno ad esprimere.

Guardiamo alla stagione che viene come ad una grande opportunità di fare tutti
insieme, come movimenti cittadini, un salto di qualità, costruendo la nostra
relazione dentro la dimensione dello spazio politico europeo. Questa
centralità di Roma durante il semestre di presidenza italiana della UE ci
consegna la possibilità di stabilire un nesso concreto tra le questioni
sociali della città, le sue trasformazioni urbanistiche e culturali, i suoi
conflitti e le sue forme di resistenza e i processi di governo della
globalizzazione. Abbiamo l'opportunità di proiettare le tante battaglie che
animano la nostra città sul piano avanzato della lotta alla globalizzazione
liberista, non in modo ideologico bensì dentro la dinamica concreta della
costruzione di un'altra Europa..

Per questo proponiamo di tenere nei prossimi giorni una prima assemblea
cittadina dei movimenti sociali di Roma che si ponga l'obiettivo di definire
l'agenda dei movimenti romani nei prossimi mesi. Si tratterà di raccogliere
le indicazioni delle reti europee già al lavoro da tempo su questi temi, come
il Forum per la democrazia costituzionale europea (che tra l'altro sta
preparando l'assemblea del 19 luglio a Genova), e costruire la relazione con
le dinamiche di conflitto e di partecipazione diffuse nella città.

In questa agenda, noi che rappresentiamo le ultime occupazioni avvenute nella
città proponiamo un appuntamento: il vertice dei Ministri europei
sull'edilizia residenziale sostenibile che si terrà il 30/31 ottobre. In
quell'occasione si creerà un cocktail particolare: i ministri per le
infrastrutture si incontreranno a Roma, capitale della cartolarizzazione e
dell'emergenza abitativa infinita ma anche delle lotte per la casa. Mai come
in questa circostanza la sede del vertice coinciderà con il luogo dove quello
specifico conflitto tocca le punte più alte di mobilitazione e di
autorganizzazione.

La casa, del resto, non è che uno degli aspetti in cui si manifestano le
politiche neoliberiste di disimpegno del pubblico a favore delle dinamiche
del mercato. Uno dei tanti diritti che vengono negati a quella moltitudine di
esclusi che non hanno accesso alla cittadinanza in questa Europa delle banche
e delle frontiere insanguinate.

Migranti, giovani precari, abitanti poveri delle periferie, studenti a basso
reddito e ora, con la cartolarizzazione, anche fasce di inquilini a reddito
medio-basso sono investiti attraverso la negazione del diritto ad una
abitazione, di discriminazioni più ampie. E' il diritto all'abitare, ad
essere parte attiva della città, a non essere riconosciuto. I poteri globali
gestiscono le città con la logica del saccheggio, privatizzano e succhiano
via tutte le opportunità di remunerazione e riducono il pubblico ad un ruolo
di pura sussidiarietà. In questo quadro le politiche sociali si svuotano e il
campo dell'esclusione si allarga.

Negare il diritto elementare ad una abitazione dignitosa significa promuovere
uno sviluppo delle città in cui i diritti sociali scompaiono o comunque
vengono dopo gli interessi dei costruttori e degli investitori privati.
Significa guardare alle città come ai luoghi della competizione globale.

Noi, che contestiamo l'idea di un'Europa costruita dall'alto, a partire dal
rapporto tra gli Stati, e che vogliamo rafforzare il ruolo delle città, il
federalismo e la relazione dal basso, mettiamo i diritti sociali alla base di
qualsiasi progetto di costituzione europea. E proponiamo un controvertice nei
giorni del 30/31 ottobre e 1 novembre sulle questioni dell'abitare, dei
servizi e delle città, sulla costruzione di nuovi spazi pubblici e di forme
radicali di democrazia partecipata. Un controvertice che sia occasione per
intrecciare esperienze di movimenti urbani, momento di confronto e di
costruzione di reti tra città e tra movimenti, e contestazione delle
politiche abitative che stanno portando all'abbandono di qualsiasi
responsabilità pubblica verso il diritto alla casa. Vogliamo vivere questo
controvertice come l'occasione per allargare la lotta per un'abitazione
dignitosa al resto dei movimenti, perché il diritto alla casa sia considerato
come uno dei diritti inalienabili dell'Europa di domani.



le nuove occupazioni Astra, De Lollis, Strike, v.le Castrense



mercoledì 9 luglio prima riunione cittadina alle ore 18,00 allo STRIKE di via
Partini 1

lunedì 14 luglio alle ore 18,00 Assemblea Cittadina alla nuova occupazione di
v.le Castrense 8
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