[Lecce-sf] Fw: [NetworkAnticapital] 15 luglio a Catanzaro- u…

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Autore: Rosario Gallipoli
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Oggetto: [Lecce-sf] Fw: [NetworkAnticapital] 15 luglio a Catanzaro- un pullmann lanciato contro l'ingiustizia
Compagni della provincia di Lecce, sarebbe importante che anche dalla
provincia di lecce e di Brindisi partisse un pulman per recarsi a catanzaro,
proprio per non rendere nulla la nostra nutrita presenza alla manifestazione
di Cosenza, penso che dobbiamo esserci quindi il mio appello và in modo
particolare ai compagni Di lecce di mobilitarsi urgentemente per organizzare
la cosa. Io, purtroppo, con il mio lavoro sono impossibilitato a farlo conto
sui compagni del social forum e di R.C. FAR GIRARE L'APPELLO. In ogni caso
io e la mia compagna andremo in macchina e se qualcuno vuole venire con noi
ci sono 2 posti liberi. Potete telefonarmi al nò 347/6581098. Mi raccomando
che la cosa è seria e importante. Saluti Rosario.
----- Original Message -----
From: "cobas taranto" <cobastaranto@???>
To: "pugliarossa" <pugliarossa@???>; "SUD RIBELLE"
<sudribelle@???>
Cc: "forum-med Moderator" <forum-med-owner@???>
Sent: Wednesday, July 09, 2003 11:29 AM
Subject: [NetworkAnticapital] 15 luglio a Catanzaro- un pullmann lanciato
contro l'ingiustizia



Un pullman contro l'ingiustizia

Lo scorso 7 maggio, si è svolta in corte di cassazione a Roma l'udienza di
discussione del ricorso presentato dal PM di Cosenza Fiordalisi contro
l'ordinanza di scarcerazione decisa dal tribunale della libertà di
Catanzaro. Nel corso dell'udienza, il procuratore generale, Veneziano,
rappresentante dell'accusa, aveva chiesto il rigetto di tutti i motivi del
ricorso del pm di Cosenza, aderendo di fatto alle richieste della difesa, e
soprattutto all'impostazione data dal tribunale della libertà nell'ordinanza
di liberazione. I difensori avevano ovviamente sottolineato la
inammissibilità del ricorso del pm, basato su un'interpretazione dei reati
associativi di cospirazione politica e di associazione sovversiva totalmente
aderente alla relazione introduttiva del codice Rocco, datata 1930 (!).

Incredibilmente, la I sezione penale della corte di cassazione, dopo
svariate ore di camera di consiglio, ha accolto il ricorso del pm per un
motivo procedurale, ossia la violazione dell'art. 25 della costituzione.
Secondo quanto sostiene il pm di Cosenza, i giudici del tribunale della
libertà che hanno emesso l'ordinanza di scarcerazione si erano
"autonominati" giudici di quel processo che, invece, in base alle tabelle
interne del tribunale di Catanzaro, avrebbe dovuto essere assegnato ad un
altro collegio. Con questa inaspettata decisione, la corte di cassazione
praticamente contraddice la sua stessa giurisprudenza relativa a tale
questione, sempre considerata una mera questione interna di ufficio non
determinante alcun motivo di nullità degli atti compiuti.

Così ora il fascicolo torna al tribunale della libertà di Catanzaro che,
composto da giudici diversi da quelli del 29 novembre 2002, dovrà
riesaminare nuovamente l'ordinanza di custodia cautelare del gip di Cosenza.
In realtà fino al momento dell'emissione delle motivazioni della corte di
cassazione, che avverrà nel giro di un mese circa, non si può prevedere a
quali limiti e principi dovrà attenersi il "nuovo" tribunale della libertà
di Catanzaro. Infatti, nel caso in cui - come purtroppo è immaginabile - la
cassazione si limitasse ad accogliere il motivo del ricorso del pm senza
entrare nel merito delle accuse mosse ai compagni, il nuovo collegio del
tribunale della libertà di Catanzaro avrà mano libera nel riesaminare
completamente tutta l'inchiesta, magari pervenendo ad una decisione
differente dalla prima ordinanza (quella annullata, per intenderci) che
scarcerò i compagni ritenendo non sussistente il reato di associazione
sovversiva per la rete del Sud ribelle.

Per chi non lo sapesse basti dire che la I sezione penale è la stessa corte
che nel caso dei poliziotti di Napoli - mandati agli arresti domiciliari per
il sequestro di persona dei compagni ricoverati nell'ospedale dopo gli
scontri e per le violenze brutali perpetrate nella caserma Raniero nel marzo
2001 -, affermò che "ad oltre un anno e mezzo dai fatti, in mancanza di
altri pericoli, non si può tenere nessuno in stato di detenzione". E,
coerentemente(!) con questa questa impostazione, ha invece decisodi non
revocare le misure cautelari a carico di Alberto (Fagiolino) di Roma,
nell'udienza tenutasi poche ore dopo, sostenendo che " Genova è un'altra
cosa" !

L'udienza presso il tribunale del riesame di Catanzaro si svolgerà il 15
luglio. La celerità con la quale è stata fissata la data ci sembra
indicativa dei proprositi coi quali i giudici si apprestano ad affrontare
questa vicenda. Infatti, non essendoci nessun motivo di urgenza ( detenuti,
pericolo di fuga, ecc) e considerando i tempi della giustizia italiana, si
sarebbe tranquillamente potuta svolgere dopo l'estate, visto che i tribunali
si apprestano a sospendere l'attività ordinaria in vista del periodo di
ferie.

Non c'è molto da aggiungere, salvo la banale e scontata osservazione che se
non saremo capaci, come in passato è avvenuto, di garantire una presenza e
un'attenzione qualitativamente e quantitativamente significative il giorno
dell'udienza a Catanzaro, dovremo prepararci ad affrontare le ripercussioni
cui una così evidente falla dentro l'intelligenza collettiva di movimento
spianeranno la strada una volta di più.

Noi ci saremo e proponiamo a tutte le strutture di movimento, nonostante il
caldo, le ferie e le scadenze già in fase d'avvio, di fare uno sforzo anche
organizzativo per costruire la mobilitazione del 15 luglio a Catanzaro.

Da taranto è già previsto un pullmann che partirà alle 6 da v.le Magna
Grecia (di fronte alla concattedrale), sarebbe auspicabile riuscire a fare
una carovana che dalla Puglia porti verso la Calabria un grido forte contro
l'ingiustizia.

Taranto, 9/7/03

Gl* indagat* di Taranto - Confederazione Cobas- Collettivi di Base




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