[RSF] [migranti&antirazzismo] pakistani: interrogazione Sass…

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Autore: Agnese Ginocchio
Data:  
Oggetto: [RSF] [migranti&antirazzismo] pakistani: interrogazione Sasso
----- Original Message -----
From: "Lecce Social Forum" <leccesocialforum@???>
To: <antirazzismo@???>; <cpt@???>
Sent: Thursday, July 10, 2003 1:31 AM
Subject: [migranti&antirazzismo] pakistani: interrogazione Sasso


> Alba Sasso <alba@???> wrote:
> Data: Wed, 9 Jul 2003 14:07:50 +0200
> A: dirittiglobali@???
> Da: "Alba Sasso"
>
> Oggetto: Interpellanza al Ministro dell'Interno sul rimpatrio di cittadini
> pakistani
>
> on. Alba Sasso
> Democratici di Sinistra - l'Ulivo
> http://www.albasasso.it
>
> Trasmettiamo qui di seguito il testo di un'interpellanza presentata ieri 8
> luglio 2003 alla Camera dei Deputati e rivolta al Ministro dell'Interno,
> sul caso di alcuni cittadini pakistani che avevano presentato richiesta di
> riconoscimento del diritto d'asilo mentre erano ospiti del centro di prima
> accoglienza di Bari Palese, e che successivamente sono stati rimpatriati
> oppure trasferiti in altri centri di permanenza temporanea.
>
> l'Ufficio Stampa dell'on. Alba Sasso
>
> I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per
> sapere - premesso che:
> la commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato,
> tra il giorno 17 giugno 2003 e il 21 giugno 2003 ha proceduto
> all'audizione, presso il centro di prima accoglienza di Bari Palese, di
> circa 430 richiedenti asilo (250 cittadini somali e 174 cittadini
> pakistani);
> i cittadini pakistani sono stati sottoposti ad identificazione
> dell'identità, a mezzo della rappresentanza consolare del Pakistan, appena
> giunti nel centro di accoglienza e prima dell'accesso alla procedura per

la
> richiesta di asilo e tale procedura appare agli interpellanti gravemente
> irregolare;
> le aree di provenienza dei richiedenti asilo appaiono di forte instabilità
> politica, con guerre e situazioni di violenza generalizzata in corso;
> i cittadini pakistani sono stati trattenuti nonostante la presentazione
> della richiesta di asilo dal loro arrivo al campo (4 giugno 2003)
> all'arrivo della Commissione Centrale (17 giugno 2003) e privati della
> libertà di movimento;
> il 24 giugno una parte di cittadini pakistani (80) è stata trasferita,
> senza che fosse stato notificato loro nessun diniego dello status di
> rifugiati, né decreto di espulsione, nei CPT di Roma (Ponte Galeria) e
> Milano, via Corelli;
> nel CPT di Roma a seguito di intervento di parlamentari e di avvocati i 40
> cittadini pakistani hanno potuto presentare ricorso avverso la decisione
> della Commissione. E risulta che siano ancora detenuti nel campo;
> a Milano il 4 luglio 2003, sempre per intervento di parlamentari,

avvocati,
> rappresentanti di forze sociali e di volontariato, i 40 cittadini

pakistani
> provenienti dal centro di Bari Palese hanno firmato il ricorso di urgenza
> avverso il diniego, che è stato depositato sabato 5 luglio 2003;
> quello stesso giorno gli stessi sono stati rimpatriati in Pakistan, con un
> atto che secondo gli interpellanti è una palese violazione del diritto di
> difesa, poiché l'eventuale decisione del giudice italiano a favore degli
> interessati sarebbe ineseguibile e quindi inefficace;
> a Bari i restanti cittadini pakistani, dopo aver effettuato il colloquio

in
> Commissione sono rimasti nel campo senza alcuna informazione sulla loro
> situazione e condizione giuridica fino al 5 luglio 2003;
> intorno alle 15 del 5 luglio 2003, dopo una mattina durante la quale, a
> quanto riferisce la PS, si sarebbero alternate «da Roma» diverse ed

opposte
> istruzioni su «come procedere» sono stati notificati loro i provvedimenti
> di diniego del riconoscimento dello status di rifugiato e contestualmente

i
> decreti di espulsione;
> trentasei cittadini pakistani sono stati immediatamente trasferiti al CPT
> di Roma Ponte Galeria e ventitré presso il CPT «Regina Pacis» di S. Foca
> (Lecce);
> in quanto avvenuto si appalesa, ad avviso degli interpellanti, la
> violazione della procedura di asilo prevista dalla legislazione vigente;
> a nulla risultano siano valse anche le rassicurazioni date in più

occasioni
> nei giorni scorsi dal ministero degli interni e dal Prefetto di Bari sul
> fatto che non ci sarebbero state espulsioni immediate;
> questi eventi lasciano supporre che l'espulsione sarà effettuata per tutti
> gli altri cittadini pakistani;
> in particolare grave appare la violazione dell'articolo 24 della
> Costituzione italiana e dell'articolo 13 della Convenzione europea dei
> diritti dell'uomo poiché ai suddetti cittadini pakistani è stato impedito
> l'esercizio del diritto di difesa sotto il profilo della possibilità di
> richiedere la revisione della decisione, attraverso il riesame previsto
> dalla legge 189/02 - non ancora resa effettiva con regolamento di
> attuazione -, ma ugualmente vigente sotto il profilo della presentazione

di
> impugnazione dinnanzi alla autorità giudiziaria;
> la procedura utilizzata per l'esame delle richieste di asilo per gli
> stranieri del centro di Bari Palese appare per tanto del tutto irregolare
> sul piano procedurale e gravemente lesiva del diritto del richiedente

asilo
> ad accedere ad una effettiva tutela giurisdizionale;
> considerato che il diritto di asilo costituisce un diritto soggettivo
> perfetto della persona, costituzionalmente garantito, e che pienamente
> rispettato deve essere quindi il principio dell'accesso effettivo ad una
> tutela giurisdizionale;
> considerato pertanto che nei riguardi dei richiedenti asilo la cui istanza
> sia stata eventualmente rigettata non risulta in alcun modo possibile
> assumere provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale verso i
> paesi dai quali gli interessati lamentano di subire una persecuzione,

senza
> che sia possibile procedere, su richiesta degli interessati, ad una
> revisione, in sede giudiziaria o almeno amministrativa, della prima
> decisione negativa -:
> chi e con quale procedura abbia deciso l'espulsione dei pakistani ospitati
> a Milano in via Corelli;
> se il Ministro non ritenga illegittima la procedura adottata a Milano
> considerato che la legge Bossi-Fini non sarebbe applicabile in assenza di
> decreti attuativi e che, anche in caso di applicazione, la stessa legge
> prevede (articolo 1-ter, comma 6) che il Prefetto possa, a domanda,
> autorizzare la permanenza sul territorio italiano in attesa dell'esito del
> ricorso;
> in che modo il Ministro intenda garantire la correttezza delle procedure e
> come intenda garantire ai richiedenti asilo l'accesso alle forme di tutela
> giurisdizionale, il diritto alla vita e all'incolumità personale nel
> rispetto sia del principio di non refoulement sancito dalla Convenzione di
> Ginevra, sia dagli articoli 13 della convenzione europea dei diritti
> dell'uomo nonché dall'articolo 24 della nostra Costituzione.
>
> Sasso, Fumagalli, Russo Spena, Mascia, Di Serio D'Antona, Lumia, Mancini,
> Marcora, Martella, Mussi, Panattoni, Pisa, Rava, Realacci, Rocchi,

Rognoni,
> Siniscalchi, Soda, Stramaccioni, Tocci, Vendola, Bellillo, Calzolaio,

Titti
> De Simone, Gambale, Alfonso Gianni, Pisapia, Sgobio, Valpiana, Vertone,
> Zani, Abbondanzieri, Battaglia, Bonito, Buffo, Caldarola, Capitelli,
> Cennamo, Chiaromonte, Cialente, Alberta De Simone, Deiana
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