[Cpt] DIRITTO ALLA SALUTE, CROCE ROSSA ED ESPULSIONI

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Autore: Anna Tonioni
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Oggetto: [Cpt] DIRITTO ALLA SALUTE, CROCE ROSSA ED ESPULSIONI
Il 30 giugno 2003 sono stata nominata difensore di Hafid Abdelwahab,
trattenuto nel Centro di Permanenza Temporanea di Bologna.

Il 21.6.'03 all'interno del Centro Hafid ha subito accidentalmente un trauma
distorsivo del ginocchio sinistro. Visitato al Pronto Soccorso Ortopedico
dell'Ospedale Malpighi di Bologna Hafid veniva dimesso (e riportato presso
il CPT)) con la seguente diagnosi: "sospetta lesione legamento crociato
anteriore ginocchio sinistro. Può deambulare con l'ausilio di 2
antibrachiali senza caricare a sinistra" e con la seguente indicazione
terapeutica: "ginocchiera di cartone, rimozione e controllo il 3-7-2003 per
valutazione del ginocchio in ambulatorio ortopedico Malpighi (attualmente
paziente addolorato e ginocchio poco valutabile). Seleparina 0,4 fl s.c: 1
fl s.c. al di sotto del controllo medico. Esegua RMN per studio meniscale e
legamenti crociati collaterali".

Nonostante le prescrizioni mediche, ad Hafid non sono stati forniti gli
antibrachiali (stampelle) nè altro idoneo strumento per la deambulazione,
con la conseguenza che dal giorno dell'incidente egli è rimasto segregato e
immobile nella sua stanza. La Croce Rossa, che è responsabile della salute
dei trattenuti all'interno del Centro, e che per quell'attività ha stipulato
una convenzione di 2.596.663,81 euro, non solo non ha fornito al trattenuto
gli strumenti consigliati, ma non ha neppure eseguito alcuna RMN, come era
indicato nel certificato medico del Pronto Soccorso Ortopedico dell'Ospedale
né si è attivata presso l'Ospedale perché venisse eseguita.

Durante un incontro tra la sottoscritta ed Hafid, il 30.6.2003, questi ha
riferito che, nonostante le sue richieste, la Croce Rossa ha
sistematicamente omesso di assisterlo, e che solo grazie all'aiuto di alcuni
altri trattenuti egli poteva recarsi quotidianamente in bagno, trasportato
di peso. Quando l'ho incontrato Hafid era 15 giorni che non si faceva una
doccia e puzzava. Dal giorno dell'incidente ad allora, la Croce Rossa aveva
limitato il proprio intervento al trasporto del detenuto, in barella, due
volte al giorno, in una stanzetta, dove gli veniva servito pranzo e cena;
una volta al giorno, un medico della Croce Rossa, gli praticava una puntura
sulla pancia.

In data 3.7. u.s., quando il sig. Abdelwahab è stato nuovamente visitato
presso l'Ambulatorio Ortopedia dell'Ospedale Malpighi è stato dimesso (e
riportato presso il CPT)) con la seguente diagnosi: "(omissis) Non ha
eseguito RMN come consigliato nè ha deambulato con due antibrachiali.
(omissis) Deve riabilitare il ginocchio attivamente e passivamente. Deve
eseguire terapia Gr Seleparina come consigliato".

Nella relazione del medico responsabile della Croce Rossa all'interno del
CPT in data 3.7.2003, si legge: "al sig. Abdelwahab è stata nuovamente
consigliata RMN ginocchio sinistro che si ribadisce non possibile effettuare
dal trattenuto in questa struttura. Viene altresì consigliata terapia
riabilitativa anch'essa impraticabile in loco".

Contattata personalmente dalla sottoscritta, la Croce Rossa ha confermato,
da una parte, di non potere effettuare gli esami prescritti all'interno del
Centro, dall'altra di non avere alcuna intenzione di prenotarli presso la
struttura pubblica, così omettendo, ancora una volta, di adempiere ai propri
compiti.

Vista la documentata impossibilità per il trattenuto di eseguire presso il
CPT la terapia consigliata dalla struttura sanitaria e quindi la gravissima,
concreta ed attuale lesione del suo diritto alla salute, il 4.7. u.s. la
sottoscritta ha richiesto alla Questura di Bologna di voler immediatamente
provvedere alla liberazione del trattenuto ed a porre in essere ogni
attività per la cessazione della restrizione della sua libertà personale ,
al fine di garantirgli l'esercizio del diritto alla salute e all'integrità
fisica ed impedire l'ulteriore aggravarsi delle sue condizioni
psico-fisiche, segnalando che la mancata fornitura al trattenuto degli
ausili necessari per la deambulazione, la mancata esecuzione degli esami
prescritti sin dal 21.6.2003 e, per il futuro, della terapia consigliata
sono circostanze idonee a produrre a suo carico lesioni personali e gravi
ulteriori conseguenze.

L'invito rivolto alla Questura rimaneva lettera morta, e il 7.7. u.s. la
sottoscritta riusciva ad avere un colloquio telefonico con il responsabile
della questura di Bologna, Ufficio Stranieri. A fronte della lamentata
mancata esecuzione degli esami prescritti sin dal 21.6.2003 e della terapia
consigliata, la sottoscritta si sentiva rispondere dalla responsabile dell'
Ufficio stranieri con le seguenti parole: "avvocato, l'Ospedale ha solo
consigliato quella terapia, e allora? I medici consigliano anche le terme.".
L'appuntamento richiesto veniva fissato al 14 luglio ore 9.

Hafid non è stato curato come doveva per 18 giorni e questa mattina, alle 5,
all'alba, è stato prelevato dalla sua stanza ed espulso dall'Italia.

avv. anna maria tonioni