Da Nuovi Mondi Media
di Greg Palast - Traduzione a cura di Claudio Carello
Secondo la National Public Radio, "la McKinney ha fatto intendere che
l'amministrazione (Bush) sapesse in anticipo dell'11 settembre e avesse
deliberatamente trascurato l'informazione". E poi prima, alla BBC
Television: "eravamo in possesso di file e documenti della Florida,
contrassegnati come 'riservati', prove inconfutabili di come il conteggio
dei voti sia stato manovrato apposta da funzionari repubblicani. Nessuno dei
maggiori giornali statunitensi ha mai richiesto tali documenti, nè allo
Stato della Florida nè alla BBC". Solamente un deputato del Congresso ha
richiesto queste prove e le ha rese pubbliche: Cynthia McKinney di Atlanta.
E' stato questo il suo primo errore.
Avete mai sentito parlare di Cynthia McKinney, ex deputato del Congresso
degli Stati Uniti d'America?
Stando alle definizioni citate alla National Public Radio (Radio Pubblica
Nazionale), la McKinney è una "fanfarona" (parole di un esperto mediatico)
che "crea disgusto e imbarazzo agli abitanti di Atlanta" (un politico) ed è
anche "pazza" e "pericolosa" (un senatore del suo stesso partito). Però! E
perchè la McKinney sarebbe pericolosa/pazza/disgustosa? Secondo la NPR, "la
McKinney ha fatto intendere che l'amministrazione (Bush) sapesse in anticipo
dell'11 settembre e avesse deliberatamente trascurato l'informazione".
Lynette Clemetson del New York Times ha affermato che i commenti della
McKinney si spingevano ancora più oltre i limiti: "la signora McKinney ha
insinuato che il presidente Bush avrebbe potuto essere al corrente dei piani
per l'11 settembre, ma che non avrebbe fatto nulla così da permettere ai
suoi finanziatori di fare affari con una guerra."
Cose da pazzi, non c'è dubbio. Cynthia McKinney, come ha detto alla NPR un
redattore del rispettabilissimo Atlanta Journal Constitution, "ha
praticamente accusato il presidente di omicidio!"
Il problema è che la McKinney non ha mai detto niente del genere. Proprio
così. La "frase" attribuita alla McKinney è una montatura clamorosa. Una
bugia, una fantastica frottola, un falso, una fandonia bella e buona.
Salve Lynette, sono Greg Palast e volevo approfondire un suo
articolo...vediamo, sotto il titolo (si parla di Cynthia McKinney) dice
"Washington, 21 agosto. Gli avversari della McKinney hanno tratto vantaggio
dalle polemiche seguite alla sua insinuazione che il presidente Bush avrebbe
potuto essere al corrente dei piani per l'11 settembre, ma che non avrebbe
fatto nulla così da permettere ai suoi finanziatori di fare affari con una
guerra." Allora, io ho cercato in tutti i modi di trovare questa frase...non
ci sono riuscito... Lynette Clemetson, New York Times: Ha guardato
sull'Atlanta Journal Constitution?
Si, ma non sono stato in grado di trovare questa affermazione.
Io l'ho sentita, ne parlavano tutti.
Lo so che ne parlavano tutti, però nessuno l'ha trovata ed è questo che mi
preoccupa. Quindi lei ha letto questa frase sull'Atlanta Journal
Constitution?
Si. (Nota: sull'Atlanta Journal Constitution non è rintracciabile alcuna
citazione precisa della McKinney)
E ne ha chiesto conferma alla McKinney?
Bè, ho parlato con il suo ufficio. La dichiarazione viene dalla Camera dei
Deputati...vero?
Quindi lei ha controllato la dichiarazione dalla Camera dei Deputati?
Certo, altrimenti non avrei scritto l'articolo...ha guardato nei verbali
della Camera?
Io si. E lei?
Certamente!
Davvero ha controllato?
(Nota: nè in verbali nè in altri documenti della Camera dei Deputati è
possibile rintracciare una frase simile pronunciata dalla McKinney.)
Secondo me dovrebbe ricontrollare i verbali della Camera...in quei giorni la
frase era proprio dappertutto.
Questo è uno dei fatti che la giornalista del New York Times non ha
falsificato: la "frase" della McKinney si trovava proprio dappertutto: nel
Washington Post, alla National Public Radio e, ça va sans dire, in tutti i
quotidiani metropolitani...dovunque tranne che sulla bocca del deputato
McKinney.
E nemmeno negli atti del congresso o in altri documenti registrati, nel suo
sito web o nei suoi interventi radiofonici. Ecco la dichiarazione del
deputato, stando agli atti: "George Bush non era a conoscenza in anticipo
dei piani d'attacco al World Trade Center per l'11 settembre." Toh.
Mi correggo: si tratta dell'ex-deputato McKinney.
Ha perso le elezioni primarie dei democratici nell'agosto 2002. Per essere
più precisi, ha perso la vita, la vita politica, a causa della falsa
affermazione.
Mesi prima delle elezioni presidenziali del 2000, gli uffici del Governatore
della Florida Jeb Bush e del Segretario di Stato Katherine Harris hanno
ordinato la cancellazione di 90000 cittadini dalle liste elettorali perchè
avevano precedenti penali...e i criminali in Florida non possono votare.
C'era un problema, però: per il 97 percento, quella lista era composta da
persone in realtà innocenti.
Non erano criminali, erano semplicementi colpevoli...di non essere bianchi.
Quella lista conteneva per più della metà nomi di non-bianchi. Non sto
tirando a indovinare, ho qui la lista sfornata dai computer dell'ufficio di
Katharine Harris: accanto ad ogni nome di elettore "cancellato" c'è la
razza.
E' così che è stato eletto il nostro presidente: cancellando illegalmente
dalle liste decine di migliaia di legalissimi elettori afroamericani prima
delle elezioni.
Ma questo lo sapevate già...almeno, avreste dovuto saperlo se leggete
giornali britannici (ho riportato questa scoperta sul Guardian di Londra, e
anche per il notiziario notturno della BBC). Lo avevate già visto...se
vivete in Europa, Canada o Sudamerica.
Negli USA, la notizia latitava su tutti i giornali. No, facciamo una piccola
correzione: il Washington Post ha pubblicato un pezzo, con un commento a mia
firma, riguardante la falsa lista di criminali che ha deciso il nostro
presidente. Avevo scritto quell'articolo poche settimane dopo le elezioni,
quando Al Gore era ancora in corsa. Coraggiosamente, il Post ha pubblicato
questa storia...sette mesi dopo le elezioni.
Il New York Times l'ha pubblicata...vediamo...mai, nemmeno dopo che
Katharine Harris ha confessato l'imbroglio ad un tribunale della Florida,
dove era stata trascinata con successo dal NAACP.
Quindi, non posso dire che il New York Times si crei sempre le notizie ad
arte. E' solo che alcune volte le notizie vere non riescono a farsi
pubblicare.
Alla BBC Television, eravamo in possesso di file e documenti della Florida,
contrassegnati come "riservati", prove inconfutabili di come il conteggio
dei voti sia stato manovrato apposta da funzionari repubblicani. Nessuno dei
maggiori giornali statunitensi ha mai richiesto tali documenti, nè allo
Stato della Florida nè alla BBC. Solamente un deputato del Congresso ha
richiesto queste prove e le ha rese pubbliche: Cynthia McKinney di Atlanta.
E' stato questo il suo errore.
La società che è venuta fuori con la lista dei falsi criminali che ha deciso
l'elezione presidenziale è una società di raccolta dati chiamata
"Choicepoint", una delle più ricche e potenti società di Atlanta.
Prima di iniziare a lavorare alla BBC di Londra, avevo fatto un corso di
giornalismo televisivo della durata di un giorno, con uno dei corrispondenti
a Washington della Fox News.
Avevamo filmato Al Gore. Per essere precisi, avevamo ripreso gli undici
secondi di dichiarazioni a caldo di Gore,...che ci erano già state fornite
due ore prima dalle sue assistenti elettorali, tutte vestite di blu.
Il tipo della Associated Press aveva scritto un articolo di fondo sulle
dichiarazioni a caldo di Gore circa un'ora prima che lui entrasse in sala
per dirle. Il giornalista della Fox ha copiato il titolo della AP. Io ho
copiato il titolo della AP.
Dopo aver filmato gli undici secondi di Gore e qualcuno nella folla che
diceva "Bè, Gore ha parlato in maniera veramente diversa dal solito!", ci
eravamo sistemati di fronte all'hotel dove Gore aveva parlato. Il
giornalista della Fox, guardando severo verso la camera, parlò con tono
molto serioso. Io, guardando la camera di traverso, parlai con tono molto
serioso.
Non mi ricordo quel che ho detto.
Lui non si ricorda quel che ha detto.
Nessuno si ricorda quel che abbiamo detto.
Nessuno dovrebbe ricordarlo.
Vi ho già detto che il deputato (ex deputato) Cynthia McKinney è nera? E non
una nera qualsiasi. E' il tipo di nera testadura. Ciò che intendo per
testadura è questo:
Dopo aver lasciato la Casa Bianca, George Bush padre è diventato consigliere
e lobbista in una compagnia mineraria canadese che si occupa di oro, la
Barrick Gold. Eh, uno deve pur lavorare, no? Ma c'erano perlomeno un paio di
dubbi riguardo alla Barrick. Per esempio, le miniere d'oro della Barrick in
Congo stavano veramente finanziando entrambe le fazioni in una guerra
civile, perpetuando così il massacro? Solamente un membro del Congresso ha
chiesto un'udienza in merito.
Avete indovinato: è Cynthia McKinney.
Ne ha parlato il...cioè, no, non ne ha parlato nessun giornale statunitense.
Sono stato contattato dall McKinney alla BBC. Mi ha chiesto se sapevo
qualcosa della Barrick. Certo che sapevo. I più noti ispettori sui diritti
umani erano in possesso di prove del fatto che una compagnia mineraria
acquistata dalla Barrick nel 1999, mentre sistemava i suoi terreni in
Tanzania tre anni prima, aveva riempito i pozzi con i bulldozer...e circa 50
minatori erano rimasti sepolti vivi.
La Barrick la conoscevo benissimo: hanno fatto causa al Guardian perchè
aveva osato pubblicare un mio articolo riguardo alle imputazioni per quelle
morti. La Barrick non ha mai fatto causa a giornali americani per aver osato
pubblicare l'articolo, semplicemente perchè nessun giornale americano ha
osato.
La fonte primaria delle mie informazioni, un avvocato di fama internazionale
di nome Tundu Lissu, è stato accusato di sedizione dalla polizia tanzaniana
e arrestato, poichè aveva richiesto un'indagine. Cynthia McKinney ha avviato
una campagna internazionale contro la Barrick per cercare di salvargli la
vita.
Un altro dei suoi errori.
Il New York Times, a proposito della McKinney, ha scritto che "i più
importanti leader neri di Atlanta (tra i quali Julian Bond, presidente del
NAACP, e l'ex sindaco Maynard Jackson), che in passato l'avevano sostenuta,
ora ne hanno preso le distanze".
Davvero? Ad Atlanta ci sono quattro leader neri internazionalmente
riconosciuti. Martin Luther King III non ha abbandonato la McKinney.
Gliel'ho chiesto. E nemmeno Julian Bond (il New York Times, cosa rara, ha
ritrattato l'affermazione nel suo sito web su richiesta di Bond). Ma così
rimangono gli altri due notabili di Atlanta: Vernon Jordan ed Andrew Young.
Qui il NYT ha ragione. Non c'è dubbio che queste due personalità di colore
dell'establishment di Atlanta abbiano lasciato la McKinney in balia
dellatempesta, a causa, sempre secondo il giornale, della sua presunta
pazzia.
Ma forse c'è un altro motivo per cui Young e Jordan hanno lasciato sola la
McKinney. Vi ricordate della Barrick? La compagnia mineraria per la quale
lavorava George Bush padre, quella sotto indagine da parte della McKinney?
Vi ho già detto che sia Andy Young che Vernon Jordan sono sul libro paga
della Barrick? Bè, l'ho appena fatto.
Lo avrà scritto il New York Times? Presumo che non fosse adatto per la
stampa.
Credo che questo linciaggio elettronico della McKinney sia colpa mia. A
differenza di altri politici la McKinney, che sta facendo il dottorato alla
Fletcher's School of Diplomacy di Princeton, ama fare ricerche per conto
proprio, senza affidarsi agli appunti del suo staff. Da parecchio tempo
legge i miei pezzi dalla Gran Bretagna, comprese le trascrizioni dei miei
servizi per la BBC Television. Il 6 novembre del 2001, BBC Newsnight ha
mandato in onda questo servizio, ripreso in un articolo del Guardian il
giorno successivo: Mercoledì 7 novembre 2001
Indagini prima dell'11 settembre
Comunicazione per gli agenti: lasciate perdere i sauditi.
Agenti dell'FBI e dei servizi segreti militari a Washington affermano che è
stato impedito loro, per ragioni politiche, di condurre indagini
approfondite sui membri della famiglia Bin Laden presenti negli Stati Uniti
prima degli attacchi terroristici dell'11 settembre. I servizi segreti
statunitensi hanno subito molte critiche per il loro totale fallimento nel
prevedere la catastrofe del World Trade Center. Ma alcuni si lamentano di
aver avuto le mani legate.
I documenti dell'FBI mostrati ieri sera dalla BBC e ora in possesso anche
del Guardian dimostrano che si era cercato in precedenza di indagare su due
parenti di Osama Bin Laden a Washington e su un'organizzazione islamica alla
quale erano legati.
E così via. Non c'era una sola parola riguardo alla conoscenza da parte di
Bush dei piani per l'attacco dell'11 settembre. L'argomento era
l'incredibile fallimento dell'intelligence, risultato, stando a quanto
asseriscono alcuni membri dell'FBI e della CIA/DIA (Defense Intelligence
Agency), di un blocco imposto a chi stava investigando sui finanziamenti
sauditi al terrorismo. Abbiamo anche mostrato in onda la copia di un
documento top-secret consegnatoci da agenti FBI molto delusi: il documento
indicava che l'FBI non avrebbe indagato su una "sospetta organizzazione
terroristica" capeggiata negli Stati Uniti da un membro della famiglia Bin
Laden. L'FBI era a conoscenza di questi individui (il cui ufficio era a due
passi dall'abitazione dei dirottatori).
La CIA sapeva anche di un incontro svoltosi a Parigi prima dell'11
settembre, al quale erano presenti principi sauditi, trafficanti d'armi e
rappresentanti di Al Qaeda. Pur avendo in mano questa informazione, i capi
dell'intelligence di Bush hanno ostacolato le indagini. E' su questo che la
McKinney vuole che si indaghi.
Perchè i sauditi, i Bin Laden (eccetto Osama) e questa organizzazione (World
Assembly of Muslim Youth-WAMY-l'Assemblea Mondiale dei Giovani Musulmani)
erano fuori dalla cerchia delle indagini prima dell'11 settembre, nonostante
le prove li indicassero come possibili obbiettivi d'inchiesta? Per la BBC
valeva la pena chiederlo. Per il Guardian valeva la pena chiederlo, e anche
per il deputato McKinney. Perchè nessuna indagine anteriore all'11 settembre
su questi personaggi?
E quali erano i motivi del blocco? Secondo gli esperti consultati dalle
televisioni britanniche, è stato il desiderio fanatico da parte
dell'amministrazione Bush di proteggere i rapporti con l'Arabia Saudita, un
pregiudizio politico mortale che pare influenzato, secondo l'autorevole
Center for Public Integrity di Washington, dai legami della famiglia Bush e
dei suoi finanziatori repubblicani con la famiglia reale saudita. La
McKinney, membro della Commissione Parlamentare sui Rapporti con l'Estero,
pensava che le indagini condotte dalla BBC, dal Guardian e dall'Observer
meritassero di essere prese in esame dal Congresso.
Secondo la NPR, l'affermazione "da pazzi" della McKinney è stata fatta
durante il programma di approfondimento radiofonico Counterspin. (Non è un
caso che questo programma sia prodotto da un concorrente della NPR, la radio
non-profit Pacifica Radio Network.) Io sono in possesso delle trascrizioni,
si trovano sul sito web. L'accusa a Bush di essere stato a conoscenza dei
piani d'attacco per l'11 settembre e di aver scelto deliberatamente di
insabbiare il tutto non si trova da nessuna parte.
Si può trovare però la richiesta di dare seguito alle rivelazioni, da parte
della BBC e di USA Today, in merito ad una crescente minaccia terroristica
ignorata da Bush...e ci si chiede se la reazione politica (guerra, guerra e
ancora guerra) andava realmente a proteggere l'America o serviva solo ad
arricchire i grandi industriali delle armi finanziatori di Bush e suoi
partner d'affari. Domande lecite...ma porle può essere pericoloso per la
propria carriera politica.
Il servizio della BBC che ha messo la McKinney nei guai faceva notare la
riluttanza dell'amministrazione Bush nell'indagare sui soci della WAMY, che
il documento segreto dell'FBI definiva "sospetta organizzazione
terroristica". Può esserlo come può non esserlo. Il deputato McKinney
chiedeva solamente: perchè niente indagini?
Appena dopo la batosta subita dalla McKinney, è stato catturato in Africa il
corriere che doveva consegnare il nuovo presunto messaggio di minaccia in
videocassetta di Osama Bin Laden: si trattava di un membro del personale
della WAMY. Poco dopo, il principe Abdullah, dittatore saudita, ha invitato
a palazzo i leader della WAMY e ha detto:"Non esiste estremismo nel
difendere la fede".
Quindi se ascoltate la radio americana e leggete giornali americani, il
messaggio che ricevete è questo: il protettore e padrino del principe
Abdullah, George W. Bush, è un patriota sano di mente; Cynthia McKinney, che
vuole indagini su di loro, è una pazza traditrice. Capito?
Ted Koppel di Nightline ha intrapreso una specie di proseguimento
dell'inchiesta sulle elezioni della BBC. I nostri della BBC avevano scoperto
che dei 180000 voti mai contati nelle elezioni presidenziali del 2000 in
Florida, un numero assolutamente sproporzionato veniva da contee abitate da
neri. Nella contea di Gadsden, dove più di metà della popolazione è di
colore, una scheda su otto è stata considerata nulla e di conseguenza non è
stata conteggiata.
La squadra di Koppel si è presa carico del caso, andando fino in Florida per
scoprire come mai migliaia di voti di elettori di colore non siano mai stati
conteggiati. Hanno parlato con esperti e con personalità importanti fra i
bianchi e Koppel ha riportato quanto segue: molti neri votavano per la prima
volta e avendo un'istruzione limitata, si sono trovati in difficoltà nel
fare segni corretti su quelle schede così sofisticate. In altre parole,
conclude la ABC, gli afroamericani sono troppo stupidi per capire come si fa
a votare.
Ehi, se è vero bisogna riportarlo! Ma non è stato fatto. Era una bugia, una
panzana, una menzogna fatta apposta per la tivù, un'educata e liberale
eugenetica intellettual-elettronica di stampo razzista.
Il vero scoop è questo: tutti i votanti, di qualsiasi razza, sbagliano nel
mettere i segni sulle schede. Ma nelle contee a maggioranza bianca, come
quella di Leon (zona di Tallahassee), se fai un segno fuori posto o un altro
errore, la macchina rifiuta la scheda e te ne da un'altra per votare di
nuovo.
Nelle contee a maggioranza nera, invece, se fai un errore la macchina
accetta tranquillamente la tua scheda e l'annulla.
In altre parole, gli afroamericani non sono troppo stupidi per votare, sono
i giornalisti euroamericani ad essere troppo stupidi per fare domande,
troppo pigri per creare fastidi, troppo privi di fegato per dire a burocrati
e politici di smetterla di mentire di fronte alle telecamere.
Ritornati in redazione con Mister Inviato a Washington della Fox, eravamo
pronti per infornare il nostro pezzo su Gore. C'erano tutti gli ingredienti.
"Prendete gli orologi!", disse il tizio della Fox.
"Avete 90 secondi", continuò. "Tutto qua. Avete l'introduzione, 40 secondi
per il racconto, due segnali acustici e finite con lo sguardo in camera."
Ripetei:"Quaranta secondi di racconto, due segnali, sguardo in camera."
"Due segnali e sguardo in camera, ogni volta, ogni servizio", disse. "Che ne
pensate?"
"Penso che lascerò il paese", gli risposi.
Greg Palast è giornalista d'inchiesta per BBC Television e autore del libro
"The best democracy money can buy" (Penguin/Plume 2003). Questo articolo è
tratto dal suo contributo al volume "Abuse your illusions", uscito per i
tipi di Disinformation Press. Hanno contribuito Oliver Shykles, Fredda
Weinberg, Ina Howard e Phil Tanfield.
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