Ok , ho capito , allora adottiamo queste 3 semplice "regole" anzi 3 cose:
1) No si parla di CriticalMass
2) No si deve mai parlare di CriticalMass
3) No si puo' parla di CriticalMass
:)
>luzzi <dtdesign@???> writes:
>
> > Non deve diventare una bandiera o un partito.
>
>cioe', in sostanza, una forma identitaria...
>un soggetto.
>
> > la massa Âè di per se una manifestazione, liberissimi tutti di
>partecipare o
> > meno ad altre manifestazioni ma non nel nome di c.m.
>
>:)
>
>ecco,
>io gia' qui mi sbellico...
>dunque,
>in nome di cm
>non nominiamola invano
>dato che non puo' essere nominata.
>
>fazziamo ridere i polli :)
>
>ma se ci ingarbugliamo anche noi!
>
>a me' sembra che, pur con tutti i distinguo,
>noi stess* abbiamo una percezione della massa critica
>che viene spesso criticata quando si trasforma in pensieri/concetti.
>
> > la massa Âè di per se una manifestazione...
>
>x me', ad es., non lo e'...
>e' semmai una forma d'azione che puo' essere vissuta/intrapresa
>da vari punti di vista
>e questa varieta' non e' relativa solo alle diverse entita' che vi
>partecipano,
>ma e' da trovare diffusa negli spazi e nei tempi
>ogni volta che si presenta una situAzione di quel tipo
>(e l'interpretazione di questo "tipo"
>e' da ricercarsi tra i termini massa & critica).
>
>cmq,
>ammettiamo pure che
> > la massa Âè di per se una manifestazione...
>cosa manifesta?
>_ bici contro auto?
>_ strade x le bici?
>_ strade + socializzate?
>_ spazi pubblici finalmente considerati come parte del territorio?
>_ sensualita' dell'urbano?
>_ ...
>
>si capisce bene che le sfumature portano verso una globalita'
>dell'esistenza
>che non puo' essere rinchiusa.
>
>del resto, se la vogliamo buttar sugli slogan,
>quello che e' + vicino al mio sentire recita
>"la bicicletta non e' nulla,
>ma e' gia' qualcosa".
>
>la bici e' un mezzo x vivere in maniera + sensuale lo spazio/movimento
>e non e' che e' da usare x qualsiasi cosa,
>ad es. io non dormo seduto sulla bici;
>'nzomma, non intendo dire che non esistano
>"usi impropri" (anche se cmq molto soggettivi)
>xo' il suo utilizzo quale mezzo critico
>non puo' essere confezionato neppure in un bellissimo packetto.
>
> > Se non si sta' attenti i nomi
> > dagli altri [e non solo, n. mia]
> > vengono usati alla cazzo, tipo "aderisce anche critical mass", "critical
>mass aprirÂÃ il corteo, occupandone la testa",
> > "critical mass ha sede in 7 cittÂÃ ", "i membri di critical mass
>arriveranno...",
>
>boh!
>a me' sembra riduttivo limitare le nostre visioni/aspettative
>su questo tipo di esperienza
>xche' se no gli altri non interpretano bene;
>se 'sti altri
>(che poi, come ho gia' accennato, anche noi ci sguazziamo nelle identita'
>appioppateci)
>interpretano male e discutono peggio,
>beh!
>evidentemente,
>se non c'e' sufficente il motivo della banalita' dell'esistente,
>ci siamo spiegati e/o abbiamo agito male noi.
>magari ci siamo buttati come un altro prodotto mediatico/controculturale
>sul piano liscio dell'assimilazione/conoscenza mediatica del dissenso...
>di qui una perdita di spessore
>e una diffusa superficializzazione dell'elaborazione concettuale.
>
>x me' critical mass, almeno qui in italia,
>ha un'impronta troppo spettacolare
>(la nostra visibilita' e' data, volenti o nolenti dai mass-media
>e non da forme di comunicazione che nascono spontanee al nostro interno)
>e questo comporta che
>anche il nostro elaborare concettualmente l'esperienza psicofisica
>si appiattisce sulla sua spettacolarizzazione
>(indottaci subdolamente dal blatericcio mainstream).
>
>questo, diciamo, inciampo
>mi sembra cmq abbastanza attutito
>dal fatto che chi si trova coinvolt* nella massa critica
>esperisce una situazione che, mettendol* in contatto diretto coi propri
>sensi
>complessifica la sua precedente concezione mediata.
>
>allontanandosi un po' dal si dice
>e spulciando un po' l'esperito
>mi sembra che il problema non sia non dire
>(che c'ha la sua bella differenza rispetto al "nominare"
>che gia' sottende un'interpretazione reazionaria)
>critical mass, bensi' comprenderla come esperienza/azione.
>immagino che questa elaborazione porterebbe alla formulazione di proposte
>che contemplano cm non come soggetto ma, appunto, come azione;
>x quanto riguarda poi quello che "gli altri" dicono/capiscono
>beh!, questa e' n'altra storia e potrebbe essere un argomento d'analisi
>(e le azioni che si possono fare sulla costruzione della realta'
>semplificata
>da parte della comunicazione di massa sono delle + diverse)
>che cmq non impone definizioni
>alla libera esperienza della massa e della critica.
>
>io, cmq, direi... tuffo nel naviglio :)
>
>->
>-> ognun* di noi e' parecchi <-
>-> ecco di che cosa si parla quando si parla di rivoluzione <-
>->
>_______________________________________________
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>Cm-milano@???
>https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cm-milano
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