[Cm-roma] Re:Fatalità

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Autore: Roberto Piva
Data:  
Oggetto: [Cm-roma] Re:Fatalità
Grande!!!
Questa è alta letteratura ciclosofica
Ancora ancora

PS Io ci sto per una uananait a sanlorenzo a partire da mercoledi' sera
Credo che nei prossimi ritrovi casuali prima delle vacanze (spero
molti) dovremmo cercare di freqentare-raggiungere-farci notare ai
maggiori appuntamenti dell'estate romana...villa celimontana, villa ada,
cinema in piazza vittorio, gay parade...ecc. ecc.

PS2 scusatemi per la salita al gianicolo, ma io mi sono proprio divertito:
....non se ne poteva piu' di automobilisti e scooteristi incazzzati e
abbruttiti piu' del solito dalla miscela di caldo e traffico
non so se ve ne siete accorti ma donpedalino ha rischiato di diventare
un martire!!!

rob


>Era come una piccola morte. Quando il cerchione trasmetteva le asperita'
>del selciato e il manubrio sbandava leggermente. Le gambe si arrestavano
>sui pedali. La schiena inarcata e gli occhi al cielo a richiedere
>l'impronunciabile attenzione delle divinita' cicloniche. Capitava spesso,
>troppo spesso. Sulle prime era una vera e propria scocciatura, poi divenne
>fastidio per poi farsi inevitabile componente del viaggio. Avrebbe dovuto
>essere piu' regolare, si' piu' regolare. Ogni trenta chilometri? Una volta
>a settimana? Due alla settimana? Il Lunedi? Il Lunedi' alle 13,30? Beh..
>basta saperlo. Ci si organizza. Una camera d'aria nuova ogni quindici
>giorni e via. Lo so, quando capita lo so. Casomai non si affrontano viaggi
>lunghi. Vieni con noi oggi? No, grazie, oggi no, devo bucare tra due ore!
>Alla prossima!
>Invece accadeva ovunque e improvvisamente. Di giorno, di notte, dopo tre
>chilomentri dall'ultima foratura. Appena dopo la partenza, appena prima
>dell'arrivo. Era una componente del viaggio. Era nel carattere del
>destriero nero marchiato Bianchi. Era nell'anima di ferro e alluminio. Il
>desiderio di disarcionare il cavaliere. La volonta' di non concedersi
>totalmente. Piu' le strade diventavano difficili, sampietrini, pietrisco,
>marciapiedi piu' lei si ribellava appiedando la padrona.
>Era una guerra dura da vincere. C'erano in gioco abilita', forza d'animo,
>speranza, disperazione, perseveranza, rabbia, illusione. S. aveva tutta
>l'intenzione di portarla fino in fondo. Battaglia su battaglia, pezza su
>pezza. Io ti domero' nera compagna, quando vincero' vinceremo entrambe.
>I tempi di manutenzione si erano ridotti al minimo. Pochi minuti per
>piazzare il ciclo, sciogliere le viti, smontare il cerchione , aprire il
>pneumatico, estrarre la camera d'aria. Tre forse cinque minuti durante i
>quali le mani si muovevano come se da sole sapessero dove appoggiarsi,
>dove forzare, agire.
>La ricerca del foro invece richiedeva una pausa. Metteva in moto altri
>sensi, il tatto, l'udito, la vista. Sentire un filo d'aria che uscendo dal
>foro ti accarezza il labbro. Ascoltare il sibilo traditore senza vederne
>la sorgente. A volte serviva astuzia. Aiutarsi con l'acqua, una bacinella
>nel migliore dei casi o una fontana, una pozza. Passare la gomma tra le
>mani immergendola nel liquido, scrutare il minimo movimento dell'acqua,
>con calma, pazienza. E' richiesto un tempo appropriato. L'Allegro con
>brio, lo Scherzo, l'Allegro vivace son del pedalare, qui serve un Adagio.
>Poi la caccia finisce. Lo sbuffo di bolle segnala il danno. Le mani
>riprendono l'attivita' frenetica, la carta vetrata, la pezza, il mastice,
>asciuga, soffia, aspetta, premi, pulisci, premi ancora, aspetta, di piu',
>prova, gonfia, prova adesso.
>S. rimonta la camera d'aria con attenzione, massaggia con due dita il
>penumatico che fa scorrere nelle mani. Vuole che la camera d'aria si
>stenda uniforme e occupi tutto il suo spazio. Chiude il cerchione, gonfia.
>Tutto riprende forma. Non mostra memoria dell'accaduto. La Bianchi nera
>priva della ruota aspetta in riposo che le sia restituito l'arto. Si
>rimonta, si allinea, si raccolgono gli attrezzi e si riparte. Lo sa S. che
>non e' l'ultima foratura. Che tra due chilometri ci si ritrova daccapo. Fa
>parte del gioco. Della sfida all'anima nera di ferro e alluminio che
>ancora non abbandona la lotta.
>-
>


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ROBERTO PIVA, Ph.D.
LABORATORY OF VIROLOGY
DEPARTMENT OF BIOLOGY
UNIVERSITY OF ROME - TOR VERGATA
VIA DELLA RICERCA SCIENTIFICA
00100 ROMA
Tel. +39-06-7259-4804
Fax +39-06-7259-4821
roberto.piva@??? <mailto:roberto.piva@uniroma2.it>

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