Grande!!!
Questa è alta letteratura ciclosofica
Ancora ancora
PS Io ci sto per una uananait a sanlorenzo a partire da mercoledi' sera
Credo che nei prossimi ritrovi casuali prima delle vacanze (spero 
molti)  dovremmo cercare di freqentare-raggiungere-farci notare ai 
maggiori appuntamenti dell'estate romana...villa celimontana, villa ada, 
cinema in piazza vittorio, gay parade...ecc. ecc.
PS2 scusatemi per la salita al gianicolo, ma io mi sono proprio divertito:
....non se ne poteva piu' di automobilisti e scooteristi incazzzati e 
abbruttiti piu' del solito dalla miscela di caldo e traffico
non so se ve ne siete accorti ma donpedalino ha rischiato di diventare 
un martire!!!
rob
>Era come una piccola morte. Quando il cerchione trasmetteva le asperita' 
>del selciato e il manubrio sbandava leggermente. Le gambe si arrestavano 
>sui pedali. La schiena inarcata e gli occhi al cielo a richiedere 
>l'impronunciabile attenzione delle divinita' cicloniche. Capitava spesso, 
>troppo spesso. Sulle prime era una vera e propria scocciatura, poi divenne 
>fastidio per poi farsi inevitabile componente del viaggio. Avrebbe dovuto 
>essere piu' regolare, si' piu' regolare. Ogni trenta chilometri? Una volta 
>a settimana? Due alla settimana? Il Lunedi? Il Lunedi' alle 13,30? Beh.. 
>basta saperlo. Ci si organizza. Una camera d'aria nuova ogni quindici 
>giorni e via. Lo so, quando capita lo so. Casomai non si affrontano viaggi 
>lunghi. Vieni con noi oggi? No, grazie, oggi no, devo bucare tra due ore! 
>Alla prossima! 
>Invece accadeva ovunque e improvvisamente. Di giorno, di notte, dopo tre 
>chilomentri dall'ultima foratura. Appena dopo la partenza, appena prima 
>dell'arrivo. Era una componente del viaggio. Era nel carattere del 
>destriero nero marchiato Bianchi. Era nell'anima di ferro e alluminio. Il 
>desiderio di disarcionare il cavaliere. La volonta' di non concedersi 
>totalmente. Piu' le strade diventavano difficili, sampietrini, pietrisco, 
>marciapiedi piu' lei si ribellava appiedando la padrona. 
>Era una guerra dura da vincere. C'erano in gioco abilita', forza d'animo, 
>speranza, disperazione, perseveranza, rabbia, illusione. S. aveva tutta 
>l'intenzione di portarla fino in fondo. Battaglia su battaglia, pezza su 
>pezza. Io ti domero' nera compagna, quando vincero' vinceremo entrambe. 
>I tempi di manutenzione si erano ridotti al minimo. Pochi minuti per 
>piazzare il ciclo, sciogliere le viti, smontare il cerchione , aprire il 
>pneumatico, estrarre la camera d'aria. Tre forse cinque minuti durante i 
>quali le mani si muovevano come se da sole sapessero dove appoggiarsi, 
>dove forzare, agire. 
>La ricerca del foro invece richiedeva una pausa. Metteva in moto altri 
>sensi, il tatto, l'udito, la vista. Sentire un filo d'aria che uscendo dal 
>foro ti accarezza il labbro. Ascoltare il sibilo traditore senza vederne 
>la sorgente. A volte serviva astuzia. Aiutarsi con l'acqua, una bacinella 
>nel migliore dei casi o una fontana, una pozza. Passare la gomma tra le 
>mani immergendola nel liquido, scrutare il minimo movimento dell'acqua, 
>con calma, pazienza. E' richiesto un tempo appropriato. L'Allegro con 
>brio, lo Scherzo,  l'Allegro vivace son del pedalare, qui serve un Adagio. 
>Poi la caccia finisce. Lo sbuffo di bolle segnala il danno. Le mani 
>riprendono l'attivita' frenetica, la carta vetrata, la pezza, il mastice, 
>asciuga, soffia, aspetta, premi, pulisci, premi ancora, aspetta, di piu', 
>prova, gonfia, prova adesso. 
>S. rimonta la camera d'aria con attenzione, massaggia con due dita il 
>penumatico che fa scorrere nelle mani. Vuole che la camera d'aria si 
>stenda uniforme e occupi tutto il suo spazio. Chiude il cerchione, gonfia. 
>Tutto riprende forma. Non mostra memoria dell'accaduto. La Bianchi nera 
>priva della ruota aspetta in riposo che le sia restituito l'arto. Si 
>rimonta, si allinea, si raccolgono gli attrezzi e si riparte. Lo sa S. che 
>non e' l'ultima foratura. Che tra due chilometri ci si ritrova daccapo. Fa 
>parte del gioco. Della sfida all'anima nera di ferro e alluminio che 
>ancora non abbandona la lotta. 
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ROBERTO PIVA, Ph.D.
LABORATORY OF VIROLOGY
DEPARTMENT OF BIOLOGY
UNIVERSITY OF ROME - TOR VERGATA
VIA DELLA RICERCA SCIENTIFICA
00100 ROMA
Tel. +39-06-7259-4804
Fax +39-06-7259-4821
roberto.piva@??? <
mailto:roberto.piva@uniroma2.it>
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