Maurizio Musolino, sul settimanale laRinascita della sinistra nel numero
di venerdì 27 giugno 2003 scrive sul convegno di Genova sulla situazione
sanitaria dei civili in Palestina.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che hanno partecipato al
convegno e contribuito alla sua realizzazione direttamente (in particolare i
relatori), o indirettamente.
Ciao
Elisabetta
DALLA CITTA DI GENOVA TANTA SOLIDARIETA VERSO IL POPOLO PALESTINESE
Genova al centro di iniziative di solidarietà con il popolo palestinese. Uno
dei settori dove questi sforzi sono indirizzati è quello sanitario e di
questo si è parlato giovedì scorso in un appuntamento che diverse
associazioni hanno promosso nel teatro Carlo Felice.
Lincontro si è aperto con la comunicazione che dal porto del capoluogo
ligure era partito un container, organizzato dallAssociazione Benefica di
Solidarietà con il Popolo Palestinese, di medicinali e apparecchiature
medico - sanitarie diretto al porto di Ashdod per poi raggiungere diversi
presidi in Palestina.
Le cifre drammatiche di morti e feriti hanno fatto da cornice allincontro
insieme alle notizie degli attacchi che in questi mesi hanno dovuto subire
ambulanze e operatori sanitari. Un fatto questo che come ha sottolineato il
giurista Dario Rossi, pone Israele fuori dalle convenzioni internazioniali,
che pur ha firmato.
Allincontro ha partecipato il dottor Francesco Sincich, dellAmbulatorio
Internazionale Città Aperta , una associazione composta da medici,
infermieri e volontari, nata per occuparsi di immigrati, ha poi lavorato
prima in Somalia, poi in Senegal e Libano e quindi in Palestina. Questa
organizzazione è promotrice insieme allassociazione Ghazala di un progetto
di cooperazione denominato Gaza che si propone di far conoscere la
situazione sanitaria dei Territori attraverso una mostra fotografica.
Dal dottor Imad Al Barake, del Medical Relief Center, infine è arrivato un
interessante contributo utile alla conoscenza di quanto accade in Palestina.
Notizie che purtroppo come ha sottolineato Stefano Chiarini del
Manifesto difficilmente sfondano il muro dei media.
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