[Cerchio] Azione diretta contro il mobbing

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Autor: Pkrainer
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Asunto: [Cerchio] Azione diretta contro il mobbing
----- Original Message -----
From: "Tuula Haapiainen" <Cyberscript@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Saturday, June 28, 2003 9:03 PM
Subject: Re: [Cerchio] Azione diretta contro il mobbing


> Ok. Allora non avevo capito nulla dell'azione diretta.
> Credo che così potremmo risolvere presto anche il problema della
> sovrappopolazione.??! tu che dici?.;-)
> t


be', solo se i tuoi problemi o quelli di altri si risolvessero, ammazzando
la gente; il che di solito non é. Se l'azione diretta ha un limite é quello
di risalire alle cause partendo dagli effetti, dai sintomi, e non sempre é
facilissimo. Anche nel caso da cui prendiamo le mosse: in fine dei conti il
custode avrebbe potuto, e forse fatto meglio, a prendere e andarsene per i
cazzi propri. Da un lato questo avrebbe creato meno problemi a lui, alla
moglie, oltre che al padrone bastardo; ma ne avrebbe creati di più a chi lo
avesse sostituito nell'incarico. Oggi invece il Laganà lo custodisce il
guardiano dell'obitorio, e domani quello del cimitero, e non potrà
tiranneggiarli più che tanto...
Il problema insomma é che molte azioni, sono in effetti semplicemente
reazioni, cioè non hanno la capacità di scegliere il proprio luogo, il
proprio momento, il proprio terreno, ma rimangono semplicemente all'interno
dell'esistente sia pure per negarlo. Pensa a quella che é stato l'abbozzo di
azione diretta più degno degli ultimi anni, l'assalto al carcere di marassi
nel luglio 2001. Metti pure che riuscisse: l'impatto sarebbe stato immenso,
certo, anche perché sarebbe stato ben leggibile per tutti che cosa significa
la parola libertà. Ma, se nel contempo lla capacità di liberare i
prigionieri non acquisti la capacità di
non carcerare te stesso e gli altri, se non agisci sulla richiesta di
carcere e di legge che quasi tutti rinnovellano, sarebbe comunque stato più
un segnale che un fatto. Ma é ancor più vero che tu puoi fare tutta un'opera
profonda a ecapillare di rovesciamento di prospettive, ma se non trovi la
forza, al momento giusto, di aprire quei portoni e svuotare galere,
manicomi, fabbriche e scuole, l'ipnosi che le rinnova troverà sempre modo di
rinascere.
Uccidere i padroni non é sufficiente; e, per assurdo, nel momento in cui
davvero fosse sufficiente, forse non sarebbe più necessario. Ma oggi, quando
tutti subiamo come nessuno aveva mai accettato di subire prima, quando ci
vuole ci vuole.
Era vissuto sfruttando gli operai, poi é arrivato Corbari: e la platea
applaudiva (chi se lo ricorda quel bel film che non si trova più da nessuna
parte?)