Ciao,
interessa, interessa
ne discuteremo lunedì i assemblea
grande per la segnalazione
Stefano
ps:tra l'altro io andavo alla Bertani e non é cambiato proprio niente
>From: "Carlo Ghione" <carlo_coord_ge@???>
>Reply-To: forumgenova@???
>To: <forumgenova@???>
>Subject: [NuovoLaboratorio] Dal Secolo di oggi
>Date: Fri, 27 Jun 2003 11:54:35 +0200
>
>nel caso vi fosse sfuggito vi segnalo un articolo dal Secolo di oggi. Cosa
>ne pensa "LAb BURIDDA" ???........
>
>
>
>Genova scoppia il caso dell'equa ripartizione
>
>La media Bertani boccia gli immigrati a scuola
>
>Genova. La scuola media Bertani-Ruffini dice no al patto che altre dieci
>elementari e medie del centro di Genova stavano per firmare con gli enti
>locali per una "equa ripartizione" delle iscrizioni degli stranieri e dei
>bambini portatori di handicap e disagio.
>
>Trenta per cento a testa era la proposta. Il rivoluzionario patto slitta a
>settembre perché il consiglio d'istituto della scuola, da sempre
>considerata un istituto tradizionale e non propenso all'accoglienza, lo ha
>bocciato.
>
>«Snatura la tipologia della scuola, non favorisce una buona integrazione, e
>rischia di spedire i nostri alunni alle private» si difende la vicepreside.
>
>Il rivoluzionario modello della "equa ripartizione" per ogni istituto di
>extracomunitari e disabili incontra ostacoli
>
>Immigrati a scuola, slitta l'intesa
>
>La Bertani-Ruffini boccia la proposta, scoppia la polemica
>
>S litta a settembre il protocollo d'intesa fra le scuole e il Comune che
>prevedeva un rivoluzionario modello di "equa ripartizione" dei bambini
>portatori di disagio, così da evitare scuole affollate di stranieri e
>handicappati. E scuole no. In posizione di accoglienza e in posizione di d
>ifesa. A ognuno il 30 per cento di bambini in difficoltà. Era questa la
>proposta avanzata dal presidente della circoscrizione Giuliano Bellezza
>affiancato dall'assessore Luca Borzani. Attorno a quel faticoso tavolo si
>erano sedute tutte le scuole del centro est (elementari e medie del Centro
>Storico e Carignano, Lagaccio,Castelletto, della Maddalena, di Oregina, )
>pronte a firmare. Tutte meno una: la scuola media Bertani-Ruffini. Il
>consiglio d'istituto ha bocciato la proposta. La scuola ha poco più del 10
>per cento di stranieri contro il 75 per cento della Baliano o il 40 per
>cento della Don Milani. E difende il suo status-quo di istituto che finora
>non ha subito assalti. La vicepreside Angela Scapolan va per perifrasi e
>dice che accogliere i bambini stranieri per offrire una scuola per loro
>difficile e un tempo prolungato per loro non adatto è «come chiamare gli
>stranieri in Italia e non offrire lavoro a tutti». Se la Bertani- Ruffini
>lascia il tavolo, l'iniziativa(che potrebbe candidarsi per diventare
>"legge" per tutta l'Italia) non può decollare. Anche per questo mantengono
>la calma i protagonisti del patto. Qualcuno freme, dicendo che si conferma
>la tendenza di questa scuola ad essere esclusiva (escludendo gli stranieri
>e "scaricandoli" ad altri) ma nessuno per ora attacca. «Qui non si tratta
>di distribuire penalità ma di lavorare tutti perché tutte diventino scuole
>diseria A - dice l'assessore Borzani -, per questo ci deve essere la totale
>condivisione. C'è una scuola che la pensa diversamente? Ci andiamo a
>ragionare, anche sulla sua diversità». Giuliano Bellezza è diplomatico
>«Forse non è stato capito bene il protocollo, ci sono le condizioni per
>riprendere il ragionamento ». Mentre Mario Tallone, della direzione
>didattica di Castelletto con una utenza altrettanto"alta" e con pochi
>stranieri, tuttavia incalza. «Ci sono alcuni valori che sono
>l'integrazione, le pari opportunità, che sono indirizzo morale. Come uomini
>di scuola dobbiamo lavorare per creare un bilanciamento di risorse che
>consentano il miglior funzionamento per tutte». «Non è più il tempo di
>arroccarsi sulle proprie posizioni, il problema degli stranieri è di tutti»
>dicono i dirigenti del Lagaccio. E PaoloCortigiani della Don Milani ora è
>più sereno. «Per anni abbiamo fatto riunioni inutili sul tema. Per la prima
>volta ci sentiamo in mani sicure. Uno slittamento non sarà l'azzeramento di
>un percorso avviato». Campomenosi, il preside protempore della Bertani, è
>laconico: «Temono di perdere la loro utenza, perché tendono a conservare
>sacche di privilegio. Comunque io me ne vado da lì perché non ho trovato un
>clima collaborativo»
>
>Donata Bonometti
>
> La prof spiega le ragioni del no: «Non possiamo favorire le private»
>
>L a professoressa Scapolan, da quasi 15 anni governa la media Bertani-
>Ruffini, in qualità di vicepreside. Il preside è incaricato altrove e
>sostituti si alternano ogni anno. Professoressa perché il consiglio di
>istituto ha bocciato questo protocollo di intesa? «Perché hanno detto che
>si snatura la tipologia della scuola. Gli extracomunitari devono esserci,
>ci mancherebbe, ma in misura della loro integrazione «.Che vuol dire,
>scusi? «Se chiedono di fare il tempo prolungato in cui noi insegniamo
>inglese e francese e loro non sanno nemmeno l'italiano, è un modo per
>metterli in difficoltà».Non teme l'accusa di scuola elitaria, che vuole
>difendersi lasciando nei guai altre scuole? «Perché? Noi abbiamo comunque
>40 extracomunitari iscritti nelle prime classi. Però se applicano le
>mappature a zona, come dicono, diminuiamo l'utenza di Castelletto e
>aumentiamo l'utenza dei vicoli. E diventiamo come la Baliano». Che però è
>una scuola dello Stato come voi... «Certo è che quei ragazzi del
>circondario che avrebbero diritto allo loro scuola, se ne andrebbero alle
>private. E perché come insegnante dello Stato devo favorire le private?».
>Qualche alternativa? «Per esempio coinvolgere nella suddivisione le scuole
>limitrofe al centroest, come la Merello o la Doria. Se diventa una
>iniziativa territoriale in cui tutti se ne fanno carico, si può discutere».
>
>www.ilsecoloxix.it
>
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