[NuovoLaboratorio] Fw: [coordinamento-lavoratori-coop-soc-ge…

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著者: Paola Manduca
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題目: [NuovoLaboratorio] Fw: [coordinamento-lavoratori-coop-soc-genova] Assemblea internazionale di Napoli
--============_-1155375688==_ma============
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>ESAREBBE BELLO LO COMUNICASTE COLLETTIVAMENTE ANCHE AGLI
>ORGANIZZATORI DEL FORUM


forum-med@???,
mediterraneo@???



>----- Original Message -----
>From: <mailto:pierk_S@libero.it>pierk_S
>To:
><mailto:coordinamento-lavoratori-coop-soc-genova@yahoogroups.com>coordinamento-lavoratori-coop-soc-genova
>Sent: Friday, June 27, 2003 12:01 PM
>Subject: [coordinamento-lavoratori-coop-soc-genova] Assemblea
>internazionale di Napoli
>
>Cari compagni, ieri vi ho inviato il testo dell'appello di
>convocazione del tavolo internazionale sul lavoro, nell'ambito
>dell'Assemblea Internazionale di preparazione al Forum Sociale del
>Mediterraneo, in programma il 4 luglio alle ore 10.00 presso il
>Politecnico di Napoli in Piazzale Tecchio, quartiere Fuorigrotta
>(presso la Stazione della Metropolitana di Piazzale Tecchio). Spero
>che l'abbiate ricevuto e sarei lieto se, in qualche modo, mi
>comunicaste le vostre impressioni e la vostra adesione al tavolo.
>In attesa di notizie, vi saluto a pugno chiuso.
>Piero del Collettivo Operatrici e Operatori Sociali di Napoli
>
>
>
> >Appello/presentazione dell'incontro tra reti, realtà, movimenti su
>>"lavoro-non lavoro diritti sociali" che si svolgerà il 4 Luglio alle ore 10
>>al Politecnico (facoltà di ingegneria) durante la 2 ass. intern, di Napoli
>>in preparazione del FSMed
>
>L'incontro tra reti su "lavoro, non lavoro, e diritti sociali"che stiamo
>costruendo per la mattina del 4 a Napoli durante la 2 assemblea
>internazionale per il Forum Sociale del Mediterraneo sarà un' opportunità
>per dialettizzare e comprendere approcci, linguaggi, effetti, concernenti i
>processi di globalizzazione economica nell'area mediterranea, nonché le
>istanze sociali e le pratiche di lotta che nei rispettivi paesi si stanno
>esprimendo contro.
>L'accordo per la creazione dell'ennesima area di libero scambio tra i paesi
>del Mediterraneo, che porta il nome di "EuroMEd" , accelera di fatto, il
>processo di globalizzazione economica al fine di rendere più agevole e
>libero il flusso di merci e capitali e sempre più restrittivo quello degli
>esseri umani.
>Ciò determinerà ulteriori circuiti di sfruttamento delle risorse del Sud e
>maggiore precarietà nel "Nord". Un chiaro esempio è costituito dalla
>delocalizzazione di produzioni fin'ora eseguite in Europa verso contesti
>dove un'"economia di povertà" caratterizzata da un bassissimo costo, oltre
>che conflittualità della forza lavoro permette di massimizzare i profitti a
>discapito ovviamente di un intensificazione dello sfruttamento e di un'
>evasione di diritti civili e lavorativi; insomma corpi vivi da depredare a
>meno di un dollaro al giorno. Tuttavia come dimostrano le cronache
>quotidiane, l'eccedenza di manodopera incrementa senza sosta i flussi
>migratori verso il Nord, di una forza lavoro sempre più ricattabile, in
>quanto costretta per legge alla totale clandestinità e così utilizzata per
>trascinare verso il basso le condizioni di lavoro nei paesi d'arrivo. Nell'
>Europa fortezza, il Mar Mediterraneo diviene un cimitero marino ed i
>superstiti sempre più schiavi da sfruttare flessibilmente alle esigenze
>produttive.
>Quali sono le conseguenze presenti e future dell'applicazione di questo
>modello nei paesi produttivamente "più arretrati" del cosiddetto "Sud"?
>Qual è il costo sociale da pagare? E soprattutto quali forme di resistenza
>ed organizzazione/autorganizzazione si stano producendo? Ed ancora quali
>necessarie alleanze sono possibili, sperimentabili tra gli sfruttati delle
>due sponde?
>
>Per quanto riguarda i paesi della riva Nord, ossia quelli a "capitalismo
>avanzato", ormai da diverse decadi stiamo assistendo, ad una graduale e
>complessiva ristrutturazione dell'apparato produttivo nonché del modo di
>lavorare, che è approdato alla modellatura delle materie giuslavorative,
>nei termini di una totale deregolamentazione contrattuale adeguata ai
>paradigmi dell' "accumulazione flessibile". La flessibilità dell'
>organizzazione produttiva e dell'erogazione di lavoro sta alla flessibilità
>di licenziamento così come lo smantellamento, la riconversione e l'
>adeguamento produttivo sta alla precarietà dei diritti lavorativi.
>Un altro tratto fondante della produzione coeva è la pervasività dei
>processi di accumulazione in qualsiasi interstizio sociale e temporale di
>vita, cosicché anche la barriera intangibile della riproduzione sociale
>viene superata e messa a profitto; i bisogni fondamentali d'esistenza
>divengono fattori di riproduzione di valore entro il pensiero unico
>dell'accumulazione capitalista. Conseguentemente riscontriamo l'
>assorbimento dei tempi di vita nei tempi di lavoro, al punto da rendere
>indistinguibile una separazione tra i due archi temporali. L'intermittenza
>della percezione di reddito, il livellamento verso il basso dello stesso, la
>riduzione delle garanzie lavorative e sociali sommate alla parallela
>privatizzazione dei servizi, determinano l'estensione della precarietà e
>dell'esclusione sociale, ridisegnando i caratteri della nuova composizione
>di classe, che tuttavia stenta a riconoscersi come tale.
>Questo quadro di evidente arretramento sul piano dei rapporti di forza,
>necessita di un fronte di opposizione che riesca a moltiplicarsi e, prim'
>ancora, del ripensamento di forme e piattaforme di lotta capaci di aprire
>una nuova prospettiva di organizzazione e ricomposizione tra i soggetti
>divisi del lavoro per rimettere al centro una prospettiva comune di
>conflitto e trasformazione sociale.
>
>Ci auguriamo quindi che la mattina del 4 quest'incontro/tavolo, cui
>invitiamo a partecipare le forze sindacali, i movimenti e le realtà sociali
>del Mediterraneo, sia un occasione di confronto, e dal punto di vista
>analitico, sulla fase che, pur presentando caratteri comuni, si manifesta
>con marcate differenze nelle diverse aree, che sul piano delle forme e
>piattaforme di lotta, da iniziare a costruire, consapevoli delle rispettive
>diversità nei livelli di sviluppo, di sfruttamento, di bisogni e di
>autonomia.
>Crediamo quindi che si tratti di avviare un confronto costante
>sull'ineludibile
>nodo della contraddizione tra capitale e lavoro da qui a
>Barcellona ed oltre. Dipende da tutti noi che il percorso di costruzione
>del 1 Forum Sociale del Mediterraneo non diventi un ennesimo astratto luogo
>di mediazione e rappresentazione del ceto politico ma possa concretamente
>alimentare il protagonismo e la nascita di reti sociali capaci di
>ostacolare le politiche neoliberiste ed i processi della globalizzazione
>capitalista nella prospettiva di una radicale alternativa societaria in un
>Mediterraneo di cooperazione solidale tra i popoli fuori ed oltre le logiche
>del mercato.
>
>
>Per le realtà italiane
>Facciamo inoltre nostra la proposta avanzata dalla "rete per il reddito
>sociale" di un incontro da tenersi a conclusione del Tavolo "lavoro, non
>lavoro, diritti sociali", tra tutte le realtà italiane impegnate contro la
>precarietà e la disoccupazione al fine di costruire a Genova (durante le
>giornate di preparazione del 2 Forum Europeo 18-19-20 Luglio) un confronto
>generale per verificare la possibilità di promuovere una campagna di lotta
>contro la precarietà per la garanzia del reddito lavoro o non lavoro.
>
>
>
>
>Per informazioni, adesioni e contributi:-- info@??? --
>pierk_S@???
>
>
>
>
>Yahoo! Gruppi - Sponsor
>
>
>
>
>L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle
><http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html>Condizioni di Utilizzo del
>Servizio Yahoo!


--
Paola Manduca
--============_-1155375688==_ma============
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[coordinamento-lavoratori-c</title></head><body>
<blockquote type="cite" cite>ESAREBBE BELLO LO COMUNICASTE
COLLETTIVAMENTE ANCHE AGLI ORGANIZZATORI DEL FORUM</blockquote>
<div><br></div>
<div>forum-med@???,</div>
<div>&nbsp;mediterraneo@???</div>
<div><br></div>
<div><br>
<br>
</div>
<blockquote type="cite" cite>----- Original Message -----</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><b>From:</b> <a
href="mailto:pierk_S@libero.it">pierk_S</a></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><b>To:</b> <a
href="mailto:coordinamento-lavoratori-coop-soc-genova@yahoogroups.com"
>coordinamento-lavoratori-coop-soc-genova</a></blockquote>

<blockquote type="cite" cite><b>Sent:</b> Friday, June 27, 2003 12:01
PM</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><b>Subject:</b>
[coordinamento-lavoratori-coop-soc-genova] Assemblea internazionale di
Napoli</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><br></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><tt>Cari compagni, ieri vi ho inviato il
testo dell'appello di convocazione del tavolo internazionale sul
lavoro, nell'ambito dell'Assemblea Internazionale di preparazione al
Forum Sociale del Mediterraneo,&nbsp; in programma il 4 luglio alle
ore 10.00 presso il Politecnico di Napoli in Piazzale Tecchio,
quartiere Fuorigrotta (presso la Stazione della Metropolitana di
Piazzale Tecchio). Spero che l'abbiate ricevuto e sarei lieto se, in
qualche modo, mi comunicaste le vostre impressioni e la vostra
adesione al tavolo.<br>
In attesa di notizie, vi saluto a pugno chiuso.<br>
Piero del<b> Collettivo Operatrici e Operatori Sociali di
Napoli</b></tt></blockquote>
<blockquote type="cite" cite>&nbsp;</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>
<hr></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><tt>&nbsp;</tt></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Verdana"
size="-1">></font><tt>Appello/presentazione dell'incontro tra reti,
realtà, movimenti su<br>
>"lavoro-non lavoro diritti sociali" che si svolgerà il

4 Luglio alle ore 10<br>
>al Politecnico (facoltà di ingegneria) durante la 2 ass. intern,

di Napoli<br>
>in preparazione del FSMed<br>

<br>
L'incontro tra reti su "lavoro, non lavoro, e diritti
sociali"che stiamo<br>
costruendo per la mattina del 4 a Napoli durante la 2 assemblea<br>
internazionale per il Forum Sociale del Mediterraneo sarà un'
opportunità<br>
per dialettizzare e comprendere approcci, linguaggi, effetti,
concernenti i<br>
processi di globalizzazione economica nell'area mediterranea, nonché
le<br>
istanze sociali e le pratiche di lotta che nei rispettivi paesi si
stanno<br>
esprimendo contro.<br>
L'accordo per la creazione dell'ennesima area di libero scambio tra i
paesi<br>
del Mediterraneo, che porta il nome di "EuroMEd" , accelera
di fatto, il<br>
processo di globalizzazione economica al fine di rendere più agevole
e<br>
libero il flusso di merci e capitali e sempre più restrittivo quello
degli<br>
esseri umani.<br>
Ciò determinerà ulteriori circuiti di sfruttamento delle risorse
del Sud e<br>
maggiore precarietà nel "Nord". Un chiaro esempio è
costituito dalla<br>
delocalizzazione di produzioni fin'ora eseguite in Europa verso
contesti<br>
dove un'"economia di povertà" caratterizzata da un
bassissimo costo, oltre<br>
che conflittualità della forza lavoro permette di massimizzare i
profitti a<br>
discapito ovviamente di un intensificazione dello sfruttamento e di
un'<br>
evasione di diritti civili e lavorativi; insomma corpi vivi da
depredare a<br>
meno di un dollaro al giorno. Tuttavia come dimostrano le cronache<br>
quotidiane, l'eccedenza di manodopera incrementa senza sosta i
flussi<br>
migratori verso il Nord, di una forza lavoro sempre più ricattabile,
in<br>
quanto costretta per legge alla totale clandestinità e così
utilizzata per<br>
trascinare verso il basso le condizioni di lavoro nei paesi d'arrivo.
Nell'<br>
Europa fortezza, il Mar Mediterraneo diviene un cimitero marino ed
i<br>
superstiti sempre più schiavi da sfruttare flessibilmente alle
esigenze<br>
produttive.<br>
Quali sono le conseguenze presenti e future dell'applicazione di
questo<br>
modello nei paesi produttivamente "più arretrati" del
cosiddetto "Sud"?<br>
Qual è il costo sociale da pagare? E soprattutto quali forme di
resistenza<br>
ed organizzazione/autorganizzazione si stano producendo? Ed ancora
quali<br>
necessarie alleanze sono possibili, sperimentabili tra gli sfruttati
delle<br>
due sponde?<br>
<br>
Per quanto riguarda i paesi della riva Nord, ossia quelli a
"capitalismo<br>
avanzato", ormai da diverse decadi stiamo assistendo, ad una
graduale e<br>
complessiva ristrutturazione dell'apparato produttivo nonché del
modo di<br>
lavorare, che è approdato alla modellatura delle materie
giuslavorative,<br>
nei termini di una totale deregolamentazione contrattuale adeguata
ai<br>
paradigmi dell' "accumulazione flessibile". La flessibilità
dell'</tt></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><tt>organizzazione produttiva e
dell'erogazione di lavoro sta alla flessibilità<br>
di licenziamento così come lo smantellamento, la riconversione e
l'<br>
adeguamento produttivo sta alla precarietà dei diritti
lavorativi.<br>
Un altro tratto fondante della produzione coeva è la pervasività
dei<br>
processi di accumulazione in qualsiasi interstizio sociale e temporale
di<br>
vita, cosicché anche la barriera intangibile della riproduzione
sociale<br>
viene superata e messa a profitto; i bisogni fondamentali
d'esistenza<br>
divengono fattori di riproduzione di valore entro il pensiero
unico<br>
dell'accumulazione capitalista. Conseguentemente riscontriamo l'<br>
assorbimento dei tempi di vita nei tempi di lavoro, al punto da
rendere<br>
indistinguibile una separazione tra i due archi temporali.
L'intermittenza<br>
della percezione di reddito, il livellamento verso il basso dello
stesso, la<br>
riduzione delle garanzie lavorative e sociali sommate alla
parallela<br>
privatizzazione dei servizi, determinano l'estensione della precarietà
e<br>
dell'esclusione sociale, ridisegnando i caratteri della nuova
composizione<br>
di classe, che tuttavia stenta a riconoscersi come tale.<br>
Questo quadro di evidente arretramento sul piano dei rapporti di
forza,<br>
necessita di un fronte di opposizione che riesca a moltiplicarsi e,
prim'<br>
ancora, del ripensamento di forme e piattaforme di lotta capaci di
aprire<br>
una nuova prospettiva di organizzazione e ricomposizione tra i
soggetti<br>
divisi del lavoro per rimettere al centro una prospettiva comune
di<br>
conflitto e trasformazione sociale.<br>
<br>
Ci auguriamo quindi che la mattina del 4 quest'incontro/tavolo,
cui<br>
invitiamo a partecipare le forze sindacali, i movimenti e le realtà
sociali<br>
del Mediterraneo, sia un occasione di confronto, e dal punto di
vista<br>
analitico, sulla fase che, pur presentando caratteri comuni, si
manifesta<br>
con marcate differenze nelle diverse aree, che sul piano delle forme
e<br>
piattaforme di lotta, da iniziare a costruire, consapevoli delle
rispettive<br>
diversità nei livelli di sviluppo, di sfruttamento, di bisogni e
di<br>
autonomia.<br>
Crediamo quindi che si tratti di avviare un confronto costante
sull'ineludibile<br>
nodo della contraddizione tra capitale e lavoro da qui a<br>
Barcellona ed oltre. Dipende da tutti noi che il percorso di
costruzione<br>
del 1 Forum Sociale del Mediterraneo non diventi un ennesimo astratto
luogo<br>
di mediazione e rappresentazione del ceto politico ma possa
concretamente<br>
alimentare il protagonismo e la nascita di reti sociali capaci di<br>
ostacolare le politiche neoliberiste ed i processi della
globalizzazione<br>
capitalista nella prospettiva di una radicale alternativa societaria
in un<br>
Mediterraneo di cooperazione solidale tra i popoli fuori ed oltre le
logiche<br>
del mercato.<br>
<br>
<br>
Per le realtà italiane<br>
Facciamo inoltre nostra la proposta avanzata dalla "rete per il
reddito<br>
sociale" di un incontro da tenersi a conclusione del Tavolo
"lavoro, non<br>
lavoro, diritti sociali", tra tutte le realtà italiane
impegnate contro la<br>
precarietà e la disoccupazione al fine di costruire a Genova
(durante le<br>
giornate di preparazione del 2 Forum Europeo 18-19-20 Luglio) un
confronto<br>
generale per verificare la possibilità di promuovere una campagna di
lotta<br>
contro la precarietà per la garanzia del reddito lavoro o non
lavoro.<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
Per informazioni, adesioni e contributi:-- info@??? --
pierk_S@???<br>
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</tt></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font size="-1" color="#003399"><b>Yahoo!
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<blockquote type="cite" cite><br>
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<tt>L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle</tt> <a
href="http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html"><tt>Condizioni di
Utilizzo del Servizio Yahoo!</tt></a></blockquote>
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Paola Manduca</div>
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--============_-1155375688==_ma============--