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Szerző: enrico bonfatti
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Tárgy: [Cm-roma] aggiornamento marciapiede mobile
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"Mirka E. Friedman" <assuddenmemories@???> wrote: Salve, sono Valentina e sono piuttosto nuova all'ambiente delle CM; .

Vabbè. Scrivo perchè ho appena letto il testo di Adams sull'ipermobilità e sono sconvolta e depressa.
.

Ma dove lo leggi che bisogna rinunciare solo al desiderio di viaggi per piacere? L'ipermobilita' e' anche il risultato di una continua concentrazione di funzioni in pochi punti, sia a livello planetario, per cui i computer che stiamo usando sono quasi tutti fabbricati nel sudest asiatico, che locale, motivo per il quale per andare a fare la spesa ti tocca fare 20 km di andata e 20 al ritorno perche' i negozi sotto casa o sono chiusi o sono costretti a fare prezzi talmente alti che chi ha il budget ingessato, magari prorio dai costi di gestione di un'automobile, non puo' permettersi.


Ma sara' poi vero che un viaggio a Sharm el Sheik tutto compreso e' piu' interessante di un giro con i mezzi pubblici (o con i pedali) nelle campagne intorno a casa o comunque ad una distanza molto piu' a misura d'uomo? Che te ne fai di trovare in Egitto le stesse cose che puoi trovare a Rimini solo perche' magari costa un po' di meno? O perche' "piu' lontano" fa piu' status Symbol di "piu' vicino". Le compagnie aeree e le grandi multinazionali del tursimo chiuderebbero tutte se non ci fossero questi viaggi. I viaggi "veri", quelli dove si devono incontrare persone "diverse", luoghi "diversi", non sono quelli che sostengono questo sistema: richiedono troppo tempo, troppa pazienza, per poter essere proposti da chi fa del "tutto servito" il proprio cavallo di battaglia e il fondamento stesso della propria esistenza.
....


Sei cosi' pessimista? A te leggere questo articolo ti ha fatto riflettere, no? e perche' non dovrebbe far riflettere altri? Credo che alla fine il problema della frustrazione che vivi sia un problema anche di priorita': devi decidere se dare piu' importanza alla tua vita di tutti i giorni o se sacrificarla per andare 15 giorni all'anno a Orgada (e' questo che fanno quasi tutti gli italiani, scordati i viaggi di meditazione con i monaci tibetani.... a meno che i monaci tibetani non si siano fatti assumere da qualche agenzia tipo "Avventure nel Mondo") per poi magari tornare frustrata per qualche bidonata ricevuta dall'agenzia di viaggi o dalla direzione dell'hotel, bidonata che consiste quasi sempre nel non garantire ai turisti la sensazione di essere comunque in un posto dove tutto e' uguale a 1000 altri posti.
E' questa la conclusione dell'articolo di Adams, non un invito al suicidio. Per cui si potrebbe anche cominciare a fare girare l'idea di tassare le attivita' economiche, invece che solo in base ai profitti, anche in base ai km che devono venire percorsi dalla materia prima al prodotto finito in mano al consumatore, in modo da "internalizzare" almeno parzialmente i "costi esterni" della mobilita', che vengono spesso spacciati per "economie di scala"





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<DIV>E' questa la conclusione dell'articolo di Adams, non un invito al suicidio. Per cui si potrebbe anche cominciare a fare girare l'idea di tassare le attivita' economiche, invece che solo in base ai profitti, anche in base ai km che devono venire percorsi dalla materia prima al prodotto finito in mano al consumatore, in modo da "internalizzare" almeno parzialmente i "costi esterni" della mobilita', che vengono spesso spacciati per "economie di scala"</DIV>
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