[Cm-roma] Black-Out

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Aihe: [Cm-roma] Black-Out
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ROMA - Interno giorno. I quattro parlano dei problemi legati alla
movimentazione dei conti bancari. Sono arrivati da mezz'ora e sono nel
pieno della discussione. L'appuntamento era per le quattordici e hanno
percorso una citta' infuocata a bordo dei loro scooters. Folate di aria
calda uscivano dalle auto in colonna sigillate e dai microclimi
sottovuoto. Novanta giorni fa l'ultima pioggia. Diciassette millimetri
evaporati in pochi minuti.
Giorgio parla di conti correnti e di moduli F24, ai vetri le tende
lamellari abbassate per proteggersi dalla calura. Ortisei, pensa. Sembra
di essere in montagna ad Ortisei, l'aria condizionata e' al massimo.
Davanti a lui, sul tavolo, la copia di Repubblica: 'Rischio black-out', le
fonti di energia messe alla prova dalle richieste dei condizionatori
d'aria. La Francia ha deciso di chiudere il rubinetto energetico; ognuno
per se. Per la prima volta vendere energia non e' un'affare.
Improvvisamente il silenzio, il buio, poi le porte tagliavento che
sbattono, i cicalini dei gruppi di continuita' gracchiano in coro. Di
nuovo il silenzio. I quattro si guardano in faccia. Era difficile da
credere. Allora e' successo davvero. E' black-out per eccessiva richiesta
di energia. Non un cavo tagliato da una ruspa. Non un fulmine che ha
mandato in tilt la centrale. Interruzione energia per eccessiva richiesta
di confort. Troppi condizionatori accesi. Tutti insieme non si puo' piu'.
Non ce ne' abbastanza per tutti.
Il pensiero va ai film di fantascienza ma li' non ci sono scenari
apocalittici, panorami spettrali con citta' distrutte alla Blade Runner.
Solo loro in quel luogo in ombra nel silenzio totale. Nel palazzo, nei
corridoi, negli uffici ora e' possibile riconoscere le voci degli
impiegati prima oscurate dal rumore di fondo dell'aria forzata. Ci si
visita. Qualcuno entra e si affaccia e lancia la battuta: "Allora... in
questo modo ci obbligano a finire presto le riunioni!"
Uno dei quattro: "Avevo ragione anni fa.... occorreva votare a favore del
nucleare, altro che ambientalisti". Inizia la discussione.
Pensieri differenti, strade diverse, percorsi mentali alternativi ma
destini inesorabilmente comuni. Giornata da ricordare.

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<br><font size=2 face="sans-serif">ROMA - Interno giorno. I quattro parlano
dei problemi legati alla movimentazione dei conti bancari. Sono arrivati
da mezz'ora e sono nel pieno della discussione. L'appuntamento era per
le quattordici e hanno percorso una citta' infuocata a bordo dei loro scooters.
Folate di aria calda uscivano dalle auto in colonna sigillate e dai microclimi
sottovuoto. Novanta giorni fa l'ultima pioggia. Diciassette millimetri
evaporati in pochi minuti.</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Giorgio parla di conti correnti e di
moduli F24, ai vetri le tende lamellari abbassate per proteggersi dalla
calura. Ortisei, pensa. Sembra di essere in montagna ad Ortisei, l'aria
condizionata e' al massimo. Davanti a lui, sul tavolo, la copia di Repubblica:
'Rischio black-out', le fonti di energia messe alla prova dalle richieste
dei condizionatori d'aria. La Francia ha deciso di chiudere il rubinetto
energetico; ognuno per se. Per la prima volta vendere energia non e' un'affare.
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<br><font size=2 face="sans-serif">Improvvisamente il silenzio, il buio,
poi le porte tagliavento che sbattono, i cicalini dei gruppi di continuita'
gracchiano in coro. Di nuovo il silenzio. I quattro si guardano in faccia.
Era difficile da credere. Allora e' successo davvero. E' black-out per
eccessiva richiesta di energia. Non un cavo tagliato da una ruspa. Non
un fulmine che ha mandato in tilt la centrale. Interruzione energia per
eccessiva richiesta di confort. Troppi condizionatori accesi. Tutti insieme
non si puo' piu'. Non ce ne' abbastanza per tutti. </font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Il pensiero va ai film di fantascienza
ma li' non ci sono scenari apocalittici, panorami spettrali con citta'
distrutte alla Blade Runner. Solo loro in quel luogo in ombra nel silenzio
totale. Nel palazzo, nei corridoi, negli uffici ora e' possibile riconoscere
le voci degli impiegati prima oscurate dal rumore di fondo dell'aria forzata.
Ci si visita. Qualcuno entra e si affaccia e lancia la battuta: "Allora...
in questo modo ci obbligano a finire presto le riunioni!"</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Uno dei quattro: "Avevo ragione
anni fa.... occorreva votare a favore del nucleare, altro che ambientalisti".
Inizia la discussione. </font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Pensieri differenti, strade diverse,
percorsi mentali alternativi ma destini inesorabilmente comuni. Giornata
da ricordare.</font>
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