[Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime

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Carlo,
condivido pienamente il discorso sulla ricchezza culturale ed etica e sull'
efficacia della non violenza. Permettimi , però , di dissentire sui dubbi
che esprimi circa l'esistenza della classe operaia. Oggi questa classe
esiste e continua a produrre la ricchezza nazionale e mondiale , essendo
ancora più sfruttata di prima . Certo
si sono modificati i sistemi produttivi., dalla fabbrica fordista si è
passati all'impresa -rete, dal disciplinamento nella fabbrica centralizzata
si è passati al lavoro autonomo di seconda generazione, ma non sono mutati
,nella sostanza , i processi di accumulazione del profitto capitalistico e
l' estrazione del plusvalore a livello di
massa . Poco rileva se l'iconografia sia quella dell'operaio-massa o del
giovane cui si chiede il coinvolgimento , nell'ambito del processo
produttivo, del suo capitale cognitivo . Quello che conta è che , oggi,
esiste più sfruttamento e più alienazione di quanta ce ne fosse negli
anni'70. In quegli anni (ed in generale nei "trenta gloriosi " o nella c.d.
"età dell'oro ") si rivendicava la transizione al socialismo, oggi ,invece,
nonostante l'arretramento che si è avuto (dallo stato sociale allo stato
liberista autoritario, dall' impresa controllata socialmente al dominio
dell'impresa trasnazionale), ci accontentiamo di rivendicare la mera
alternanza ,al governo del sistema di mercato , di un "centrosinistra "
simile alla destra nei valori , nei contenuti e nella cultura.Io non sono
per dare la colpa dell'arretramento alla "classe operaia" o alle "masse
operaie e contadine del sud." Il proletariato nazionale e mondiale non ha
nessuna colpa . Esso è stato vittima , certamente, della ristrutturazione
mondiale del capitale ma anche dell'abbandono ,in malafede, da parte dei
suoi "gruppi dirigenti ". Questi hanno approfittato delle trasformazioni
non per interpretarle e contrastarle ma per saltare sul carro
dell'avversario di classe ed ottenere posti da ministro , da assessore , da
parlamentare , da consigliere e , comunque , per fare affari e carriera. Il
"tradimento " , insomma , non è un fatto "soggettivo " ma "oggettivo" che
possiamo constatare nei comportamenti che si pongono in essere e nelle
culture che si esprimono.Oggi gli alienati e gli sfruttati , a vario titolo
, hanno due avversari il capitale ed i falsi dirigenti traditori. Quelli che
parlano di federalismo , maaggioritario , premier , leader, privatizzazioni
, maastricht, multilivel governement,efficienza, pareggio di bilancio,
ecc.,ecc. Quelli che criminalizzano i movimenti radicando la convinzione
che gli atti teppistici (probabilmente perpetrati dallo stesso potere )
siano il frutto della critica democratica scambiata con la " campagna d'odio
".Insomma , noi dobbiamo essere sempre da una parte sola , quella degli
oppressi e contro i "gruppi dirigenti " che nell'impresa , nei partiti , nel
sindacato ,nei movimenti vogliono soffocare l'autonomia sociale .Ti conosco
e sò che anche tu concordi con questa impostazione .
Questa mia voleva essere solo una precisazione su alcuni profili del tuo
intervento che condivido, pienamente, in ogni altro aspetto . ninì.
----- Original Message -----
From: "Carlo Mileti" <siempre@???>
To: <forumlecce@???>
Sent: Wednesday, June 25, 2003 3:16 PM
Subject: Re: [Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime


> con un pò di ritardo m'inserisco in questa dialettica sostenendo sempre e
> con maggior convinzione la forza della nonviolenza. e non perchè altri
> modelli di lotta siano falliti e/o non hanno significato quel cambio di
> rotta sperato (se guardiamo all'america latina, anche le migliori

esperienze
> del sandinismo in Nicaragua o del Farabundo Marti in salvador significano
> questo), ma e soprattutto perchè la lotta nonviolenta parte da un
> presupposto: quello cioè di analizzare la realtà, comprenderne le

dinamiche,
> identificarne gli interessi strategici e - soprattutto - decidere di non
> collaborare con quel/quei sistemi. Questo è una pratica che ha bisogno di
> tempo e sedimentazione per essere vincente, ha bisogno cioè di capacità
> progettuali e strategiche che non s'impatanano in sterili personalismi o
> congetture ingessate, nè tantomeno su facili momenti d'esaltazione o
> altrettanto facili momenti di depressione (personale e/o collettiva) Non

si
> vive del momento quanto di una pratica quotidiana contagiosa......se

infatti
> non riusciamo a contagiare la realtà intorno a noi rischiamo solo di

girare
> su noi stessi senza produrre nessuno dei cambiamenti che auspichiamo. E
> allora, per es. se parliamo di classe operaia....qual'è (se c'è) oggi una
> classe operaia, perchè si è astenuta dal voto lo scorso 19 giugno e perchè
> si è lasciata e si lascia intarppolare dalle illusioni berlusconiane

(forse
> è bene ricordarcelo, questo governo è stato messo su anche dalle "masse"
> operarie e conatdine di questo sud....che guarda caso risulta essere

quello
> meno avvantaggiato da questo governo; ma ancora è forte l'illusione del
> facile tornaconto, dell'arrivare - scimmiottando - dove il potere brilla e
> dove promette di farlo brillare anche per altri.....). Perchè non

riusciamo
> a rendere politica attiva le nostre battaglie, e perchè i politici del
> consumismo si trovano insieme quando bisogna difendere lo status quo o
> scimmiottare solidarietà senza sapere/capire ciò che il senso della parola
> solidale significa......potremmo continuare e potremmo farlo a lungo,
> accorgendoci che tutto questo strato di "incultura" generale fa parte di

una
> sedimentazione costruita nel tempo e con/su interesse.....la lotta
> nonviolenta punta allo stesso obiettivo, destrutturare, decotruire e
> decomporre questi meccanismi di alienazione, solo infatti una coscenza
> critica e autonoma è veramente e autenticamente rivoluzionaria.
>
> carlo
> ----- Original Message -----
> From: "luca ruberti" <loukas2@???>
> To: <forumlecce@???>
> Sent: Wednesday, June 18, 2003 7:20 PM
> Subject: Re: [Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime
>
>
> > non sostengo di vivere in una società "civile e democratica", rosario.
> > le ultime che inoltri dall'ilva di taranto (che riescono a parlare
> comunque
> > di iniziative di lotta sindacale civile e nonviolenta), la tua stessa
> > esperienza personale, confermano anche a me il contrario.
> > il senso di impotenza misto a rabbia, di inadeguatezza rispetto alla
> > complessità del momento ed alle tendenze, ai rapporti di forza non
> > esattamente incoraggianti che pure provo non riesce - nonostante tutto -
> ad
> > allontanarmi da certe opzioni.. conoscendoti poi come persona mite, sono
> > convinto pure del mero valore di sfogo delle tue parole.
> > luca
> >
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: "Rosario Gallipoli" <r.attanasio@???>
> > To: "socialforumlecce" <forumlecce@???>
> > Sent: mercoledì 18 giugno 2003 15.15
> > Subject: [Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime
> >
> >
> > > "Sono giovani operai AMMAZZATI per la logica del profitto di padron
> RIVA"
> > > Non vi rendete conto di quanto incredibile e spaventosa sia questa
> logica
> > e
> > > voi continuate a chiamarla "Societa Civile e democratica" Ma fatemi la
> > > cortesia e alzate un pò le chiappe dalle vostre sedie dietro una
> > scrivania,
> > > LUCA ,ALESSANDRO, TOMEO ecc.venite a lavorare con me sù di una
> impalcatura
> > > nel terrore di dover cadere e non essere neanche assicurati, io lo
> faccio
> > da
> > > oltre quarant'anni e non ho neanche dieci anni di contributi per

giunta
> di
> > > quando stavo emigrante all'estero. O almeno evitate di dire che siete
> > > Marxisti, non vi collocherei neanche ai socialdemocratici
> > tedeschi.Rosario.
> >
> > > ----- Original Message -----
> > > From: "slai cobas Taranto" <cobasta@???>
> > > To: "movimento" <movimento@???>
> > > Sent: Tuesday, June 17, 2003 8:32 PM
> > > Subject: [movimento] ilva ta-ultime
> > >
> > >
> > > gli operai del reparto man- ghisa rifiutano di tornare al lavoro nel
> > reparto
> > > della morte -pressioni dei dirigenti sindacali sui lavoratori
> > > massiccia sottoscrizione alla port. D della raccolta firme per le
> > dimissioni
> > > delle RSU e presenza dello slai cobas
> > >
> > > Non permettiamo che Pasquale e Paolo siano morti invano
> > > Non sono morti per fatalità, né per errore umano, né per colpa degli
> > operai
> > > delle ditte appaltatrici.
> > > Magistratura/ Ispettorato/Periti/ facciano bene il loro mestiere! Gli
> > stiamo
> > > con gli occhi addosso!
> > > Sono giovani operai AMMAZZATI dalla logica del profitto di padron

Riva!
> > > Ogni giorno giovani operai spesso ancora in formazione lavoro vengono
> > > buttati a lavorare a rischio dentro e vicino ad impianti non in
> sicurezza
> > o
> > > con scarsa manutenzione, che vengono sfruttati fino all¹osso e non
> vengono
> > > rinnovati fino a loro esaurimento. E¹ una fortuna se gli incidenti non
> > sono
> > > ancora maggiori
> > > Morire schiacciati sotto una gru che si è addirittura spezzata non ha
> > niente
> > > a che fare con la naturale pericolosità di un grande stabilimento
> > > siderurgico.
> > > E¹ un crimine che si poteva evitare e che ha dei responsabili! Era

stata
> > già
> > > denunciata la pericolosità di quella gru, un capo aveva minimizzato e
> > > invitato a lavorare comunque, ne vorremmo sapere il nome
> > > Per Riva vale molto più risparmiare su un impianto, sui costi di
> > > manutenzione, che la vita dei lavoratori.
> > > Non possiamo, né vogliamo continuare a piangere i morti, a contare i
> > > feriti,né a costruire una massa di invalidi e malati di tumore del
> futuro.
> > > Si é scioperato, ma non abbastanza, ricatti e paura tra molti giovani
> > > lavoratori, ma anche forme di opportunismo e insensibilità non
> > > giustificabili
> > > Taranto avrebbe dovuto fermarsi per onorare questi ultimi suoi figli
> > caduti
> > > sull¹altare dello sfruttamento! Che dire poi di quei due sindaci di
> > > Fragagnano e San Marzano, che non hanno voluto dichiarare il lutto
> > cittadino
> > > .. vergogna !
> > >
> > > E¹ ora ? Direzione e capi che ricattano gli operai con la precarietà
> dei
> > > contratti in formazione lavoro e a tempo determinato, che chiedono il
> > lavoro
> > > in ogni condizione..... sono sempre lì.
> > > La lotta deve essere vera prolungata e mirata, deve servire a cambiare
> > > qualcosa di sostanziale in questa fabbrica. Si fa chiaro che all¹ombra
> del
> > > nuovo piano industriale, dell¹accordo di programma con Fitto e Di

Bello,
> > > padron Riva vuole solo mettere a tacere la città, bloccare le

inchieste
> > > giudiziarie e fare come sempre solo i suoi affari. Annuncia assunzioni
> ma
> > > intanto tutto in fabbrica é all¹insegna del massimo sfruttamento,
> > > insicurezza; ma intanto mette in ferie forzate e mobilità, minaccia
> nuova
> > > cassa integrazione, blocca l¹integrativo, vuole solo e sempre

contratti
> > > precari.
> > > Grande é la responsabilità dei sindacati confederali, delle rsu, degli
> rls
> > > in un atteggiamento impotente, incapace ma anche spesso complice con

la
> > > Direzione aziendale e capi. Fortissima é stata in fabbrica, ai

picchetti
> > la
> > > critica ai dirigenti confederali.Con che coraggio si sono presentati

ai
> > > cancelli Palombella (UILM) e un certo Lazzaro ( segr.FIM).? L¹accordo
> > > firmato da FIM/UILM per i metalmeccanici dice Si alla precarietà e
> accetta
> > > un ridimensionamento e peggioramento della 626 (legge per la
> > > sicurezza)Questi dirigenti sindacali invece che rappresentare

interessi
> e
> > > volontà dei lavoratori si sono trasformati in ufficio stampa e ufficio
> > > personale dell¹azienda
> > > .
> > > Dobbiamo organizzare una vera ribellione collettiva dei giovani

operai,
> > una
> > > lotta vera.
> > > Serve un sindacato di classe in mano ai lavoratori, che non ha

scheletri
> > > nell¹armandio - anche la FIOM i suoi uomini, i suoi delegati ce
> l¹hanno -
> > un
> > > sindacato che non ha compromessi con l¹azienda da mantenere in cambio

di
> > > favori ricevuti, fossero pure assunzioni.
> > > Occorre che non si sia ipocriti anche come giovani e lavoratori ,

serve
> > ora
> > > organizzare un cobas di massa, serve lo slai cobas che ha già

inchiodato
> > > Riva in tribunale sulla vicenda palazzina laf e ex-nuova siet e che da
> > > sempre opera ai cancelli con pazienza e tenacia
> > > Bisogna firmare massicciamente per rinnovare le RSU per assicurare la
> > > presenza nuova e fresca dello slai Cobas.
> > > Lo dobbiamo a Pasquale e Paolo che non ci sono più, dobbiamo poter
> lottare
> > > con l¹impegno di non fermarci fin quando non ci siano più morti in
> > fabbrica
> > >
> > > slai COBAS via rintone 22 sede aperta giovedì-martedì ore 17.30-19.30
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