Auteur: Alex Mengozzi Date: Sujet: [Gasfolist] I: [elettrosmog] referendum
> Consumatori di Democrazia
>
> Se mai qualcuno di noi avesse avuto bisogno della fatidica prova del nove,
> del rovescio della medaglia o dell'eccezione che conferma la regola, è stato
> servito in guanti bianchi con servizio impeccabile, all'altezza della
> situazione, complimenti allo chef.
> La ricetta nella sua ultima versione è purtroppo sempre la stessa, come
> recuperare gli avanzi di una democrazia andata a male e servirla come piatto
> del giorno di successo.
> Complimenti al marketing, sempre audace ed innovativo, dagli stessi
> inventori degli inediti prodotti in formato stradale sei per sei che
> declamano il nostro prossimo mirabolante futuro, a patologi da urne
> referendarie in assordante silenzio.
> Naufraga nel peggiore dei modi quest'ultima tornata elettorale, mentre
> aleggia beffardo su tutti l'invito del buon Bettino ad andare al mare.
> Invito peraltro seguito e consigliato da tutti, buoni e cattivi maggioranza
> ed opposizione, inquisiti ed inquisitori, tutti concordi nell'idiozia della
> scelta al non voto, esclusi ovviamente i promotori.
> I paladini della democrazia, quelli che vorrebbero insegnarvi l'educazione
> civica ovvero gli stessi che vi hanno ingolfato la cassetta della posta per
> mesi, la stessa informe massa di opportunisti che dice di rappresentarvi è
> riuscita nel criminoso e palese tentativo di non farvi esercitare il diritto
> di voto.
> Strano esame questo, eppure i quesiti non erano così difficili, mi
> piacerebbe potervi dire che non è successo nulla che resterà tutto come
> prima che potremo continuare a far valere le nostre ragioni negli stessi
> modi, con la stessa forza.
> Ma non è così, questa sconfitta peserà su tutte le nostre azioni, la nostra
> grande occasione è andata perduta, anni di lavoro bruciati dal sole di
> giugno.
> Beffardamente sconfitti da un invito alla diserzione.
> Inchiodati da un regio decreto assisteremo alla invasione delle piccole
> industrie, ognuna con il suo inceneritore, la sua piccola centrale a
> combustione, l'elettrodotto casalingo, la convenzione capestro con l'
> amministrazione compiacente di turno.
> Vorrei poter raggiungere tutti i non elettori, far rivivere loro un
> pomeriggio estivo di tanti anni fa.
> In una asettica sala d'aspetto, che considero ormai la mia dimora, mentre
> cedo il posto a sedere ad una anziana signora prostrata cerco di mostrarmi
> affabile, comprensivo, in questa logica idiota che mi vedrebbe premiato se
> faccio del bene, lei mi sorride mi dice di lasciar perdere che si sente sì
> turbata ma che non è la prima volta, anche se è tutto così cambiato anche se
> sono passati dieci anni dalla sua ultima volta.
> Le chiedo quindi se si tratta di una ricaduta ma lei scuote il capo e mi
> dice di nò che si tratta di un altro figlio, trasecolo non avevo mai
> considerato una tale probabilità, cerco di scuoterla voglio sapere tutto,
> voglio sapere il perché di due volte di seguito, lei mi guarda, mi sorride e
> mentre tira fuori un fazzoletto mi dice che abita ad Ostia sotto le linee
> dell'alta tensione.
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> Francesco Otgianu
> Bambini Senza Onde
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