Autor: Rosario Gallipoli Data: Asunto: [Lecce-sf] Fw: [movimento] l'incendio alla cattedrale di
Lecce(diamogli contro)
----- Original Message -----
From: "mickscopa" <mickscopa@???>
To: <movimento@???>
Sent: Friday, June 13, 2003 12:20 AM
Subject: Re: [movimento] l'incendio alla cattedrale di Lecce(diamogli
contro)
At 21.44 12/06/2003 +0200, you wrote:
>----- Original Message -----
>From: "mickscopa" <mickscopa@???>
>
>
>Dò la mia incondizionata solidarietà ai compagni che hanno praticato
>l'azione e invito la "sinistra" leccese ad andare rapidamente al diavolo.
>
>ehhh..ma povera la siniiiisstraaa ..:-)
>sto cazzeggiando..sono stufa di schede e di insegnanti edei finlandesi che
>non hanno nessuna lotta in corso..sfiga totale..x loro..
>
>solo un mio amico virtuale di là ci ha scritto, caro a me, perché mi
>racconta tutto sulla Russia, sull'Urss dove ha vissuto 8-9 anni all'epoca.., >ma anche sugli orrori dell'Urss, e stasera ci ha raccontato che gli è
>arrivato l'amico suo russo in visita, hanno mangiato e bevuto vodka, e
>l'amico è sparito nei boschi,..forse anche per 3 giorni..(è suo
>abitudine..se beve..)
>
>E' un artista ma fuori di testa perche Stalin gli ha ucciso tutti i
>familiari..
>tuula
>
>
>Michele
No Tuula, POUFFFF.... Io sono artista sempre ma gli artisti a volte vengono
compresi e a volte incompresi. Il cervello mio è uno e nel mio cervello
girano tante cose, su alcune potrai riconoscere il mio lato artistico e su
altre, ahimè! non lo riconoscerai. Converrai che in genere gli artisti veri
hanno inevitabilmente un tocco di follia o meglio d'intuito che li fa
vibrare molto in rapporto a determinate situazioni. E io vibro...e nasce
qualcosa che non è in me ma è che è nella logica di persone(non so quante,
convengo che è una minoranza) a dir poco molto simili a me. Cioè non è che
sono io a far nascere le logiche, piuttosto è che quelle logiche già stanno
nei fatti di gruppi, più o meno consistenti, di compagni e non di sbirri e
neanche di imbecilli(che è la versione di "sinistra" di chi critica
"duramente" queste azioni e cioè che "si fa il gioco del nemico"; la
versione di "destra" invece, racconta di inconcepibili e inesistenti
"strategie della tensione" e Servizi in azione; per quel che riguarda i
Servizi mi riferisco solo all'azione di cui stiamo discutendo, ovvio che
poi in altri momenti e con le loro modalità, facciano la parte loro e non
mi stupisco se, a volte, azioni che vengono presentate come
"rivoluzionarie" siano invece opera dei Servizi. Ma in questo caso, il
nostro, NO, non ci credo affatto).
E colgo pure l'occasione di chiedere a tutti come la pensano su una
questione che è alla base delle critiche nei confronti delle "azioni" di
quel tipo: si afferma inevitabilmente "che fanno il gioco del nemico" ma
poi, secondo me, non si spiega affatto IN CHE SENSO FANNO IL GIOCO DEL
NEMICO, o perlomeno si fa una fatica del diavolo a dare spiegazioni chiare
dell'assunto che si fa il loro gioco. Quasi che si voglia dare ad intendere
che dovrebbe essere scontato per tutti che "quelle" azioni "fanno il gioco
del nemico". Si scotomizza la questione e via...
Io ritengo che al massimo si possa affermare che "quelle" azioni non
portano frutti chiaramente visibili e che quindi non si possa neppure
essere certi che portano frutti. Infatti, nel caso di "quelle" azioni o si
è legati molto saldamente al contesto dell'azione stessa oppure si rischia
effettivamente di far rimanere abbastanza "basiti" tutti quelli che vanno
in chiesa e tra loro son personalmente certo che non sono tutti "guasti".
Nei loro confronti, se non si è legati al territorio, nasce un problema
anche con chi in chiesa ci va ma non è "guasto".
Ma se invece si è fortemente legati al territorio e l'azione è "nel
contesto" che succede invece? Qui la situazione, a mio parere, cambia.
Cambia perchè s'inserisce in un messaggio che vien dato in molte forme che
possono benissimo convivere tra loro, dalla cosiddetta "azione o presenza
di massa" davanti al Centro lager Regina Pacis, alle manifestazioni tipo
corteo, ai "presidi" di piccoli gruppi che informano la popolazione,
all'appoggio concreto ai migranti rinchiusi nel lager e a mille altre forme
che gruppi differenti, anche politicamente, possono mettere in atto senza
che le "une" escludano le "altre".
Di sicuro, secondo me, l'azione di cui stiamo discutendo, rimette al centro
il discorso Regina Pacis e quelli che ne approfitteranno per santificare
Rubbi e la sua ciurma di bastardi sono gli stessi che lo hanno sempre
fatto. ma chi ormai conosce la situazione VERA del Regina Pacis, potrà pure
essere in discordanza con "l'azione" per mille ragioni, MA NON SI SCORDERA'
DI BOTTO CASA E' IL REGINA PACIS. E QUINDI PWERCHE' QUESTE "AZIONI"
DOVREBBERO FAR REGREDIRE IL MOVIMENTO? COSA IMPONE, ANCHE A CHI E'
CONTRARIO A QUELLE "AZIONI", DI "REGREDIRE", QUAL'E' IL FATTORE
"REGREDENTE"? Boh! Cos'è, dopo un'azione di quel tipo diventa impossibile
continuare l'azione di massa per lo smantellamento secco del lager? E
perchè, cosa lo impedisce, il fatto che, ovviamente, all'inizio ci sta un
pò di polizia di più in giro? Assurdo! E deleterio anche se così fosse
perchè significherebbe che i lmovimento di massa ha avuto una paura del
demonio. Ma paura di che? Se si indice una manifestazione davanti al Regina
Pacis con tanto di richiesta e menate legali varie, come si è fatto in
mille occasioni, volete affermare che non sarà più data l'autorizzazione?
Intanto non ci credo anche se provate a darmela a bere e comunque io
ragiono così anche a Molfetta: chiedo l'autorizzazione, me la danno, BENE.
Non me la danno? BENE lo stesso, farò in modo che l'iniziativa impedita sul
piano legale venga fatta lo stesso ma con modalità diverse dalle modalità
"legali"(e anche così dò un imput a tutti e cioè che se me la menano sul
piano legale allora troverò il modo di fotterli illegalmente). Queste cose
che scrivo, si badi bene e non si sbagli! son frutto NON di elucubrazioni
da "fissato" ma dell'azione concreta che a Molfetta, io e altri compagni,
abbiamo materialmente praticato. Es. per la Digos: non mi dai un presidio?
Ok, il giorno dopo o dopo ancora si scende in 20 con il megafono e si fa un
casino della madonna fino a quando è possibile. Altro es.: all'interno di
un corteo "legale" a un tratto un gruppo di 40 persone si mette per terra e
dichiara al megafono il blocco della strada per 20 minuti(si fa quel che si
può!), lo facemmo succedere immediamente dopo la guerra nel Kossovo.
Tenemmo il blocco esattasmente per 20 minuti e vi assicuro che di certo non
c'erano accordi precedenti con la polizia perchè il tutto nacque
letteralmente all'interno del corteo mentre scorreva. Ci mettemmo d'accordo
nel corteo.
E ALLORA RIPETO LA DOMANDA CON LA SPERANZA DI AVERE RISPOSTE SENSATE:
PERCHE' QUELLE "AZIONI" DOVREBBERO FAR REGREDIRE IL MOVIMENTO?
In ultimo io dico che per quel che intuisco io, il cosiddetto "radicamento"
nell'ambiente c'è, perchè io so esattamente che c'è un radicamento reale
nel territorio. Il mio giudizio dell'azione quindi, senza mitizzarla, è che
più che di un'"azione diretta" che presuppone un obiettivo preciso da
"inabilitare"(e cioè il fine in sè dell'azione è distruggere, cancellare e
non è che cancelli la Chiesa bruciando il portone),si possa piuttosto
parlare di un'azione di propaganda con modalità "borderline" e non vedo
proprio come questo possa danneggiare il movimento di massa che sul Regina
Pacis già c'è. Piuttosto riporta il discorso in "alto"e non in "basso".
Per Tuula: spero di averti dato qualche motivo di riflessione in modo che
tu possa riconoscere anche stavolta la mia anima d'artista.
ciao a tutti
Michele
Questa non mi è ritornata, differentemente dalla mail scritta dopo,la
considero fondamentale per spiegare compiutamente come la penso e allara la
invio da capo.