[Lecce-sf] Fw: [movimento] comunicato OC art . 18

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Autore: Rosario Gallipoli
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Oggetto: [Lecce-sf] Fw: [movimento] comunicato OC art . 18
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From: "aslo roma/lazio" <operaicontrolazio@???>
To: <operaicontrolazio@???>
Sent: Tuesday, June 10, 2003 11:55 PM
Subject: [movimento] comunicato OC art . 18


> 8 : VOTARE
>
> ANDARE A VOTARE E VOTARE SI CONTRO TUTTI
> Quando c'è da votare per spartirsi un posto in parlamento o nei consigli
> comunali chi non vota è antidemocratico, cittadino di serie B. Chi non

vota
> - dicono - rinuncia ad un diritto fondamentale, ecc, ecc.
> Il 15 giugno c'è da votare su un semplice quesito che riguarda

direttamente
> i lavoratori a salario. Il lavoratore di un'azienda sotto i 16 dipendenti
> deve avere lo stesso miserabile diritto degli altri ad essere reintegrato

al
> suo posto di lavoro se licenziato ingiustamente?
> Ebbene, di fronte a questo semplice quesito si mobilita una campagna
> astensionista in grande stile. Al mare, gridano gli esponenti dei partiti

di
> centrodestra. Al mare, ripete il capo del maggior partito di

centrosinistra,
> anche il signor Cofferati si asterrà. Scappano dalla responsabilità di

dire
> ai milioni di operai occupati nelle piccole aziende che devono subire la
> prepotenza dei padroni, che per loro il diritto al reintegro è e deve

essere
> inapplicabile. Hanno paura di esprimere apertamente questa opinione,
> correrebbero il rischio di perdere voti, ma gli operai non sono scemi.
> Il compito di una aperta campagna per il NO viene lasciata direttamente

alle
> organizzazioni dei padroni grandi e piccoli ed ai sindacati che

direttamente
> li sostengono, questi non hanno bisogno di una base elettorale.
> Berlusconi, Bossi, Fini, Rutelli , Fassino e tanti altri puntano a far
> mancare il quorum, così non si sporcano le mani.
> I lavoratori salariati, e fra loro per primi gli operai, sono chiamati a
> votare per allargare una barriera sociale ai licenziamenti indiscriminati,

e
> invece di avere un sostegno incondizionato, almeno da quelli che dicono di
> rappresentarli politicamente, ottengono solo appelli all'astensione. Fanno
> dei sottili distinguo sulla necessità del referendum stesso, sul rischio

che
> con il quorum si corra il rischio che vinca il NO.
> Ormai siamo in ballo e balliamo. Per una serie di condizioni siamo di

fronte
> ad un quesito che schiera apertamente i due fronti, gli operai e i

padroni,
> su un problema come quello dei licenziamenti. La scelta degli operai non

può
> avere tentennamenti: si va a votare e si vota SI. Tutto il resto è

sostegno
> mascherato agli interessi dei padroni.
> I padroni in realtà hanno in tutti gli schieramenti la loro rappresentanza
> politica. Gli operai hanno solo loro stessi, la battaglia del 15 giugno o

la
> vincono mobilitandosi direttamente ovunque sono o nessuno la condurrà per
> loro.
> Gli stessi che dicono di sostenere il referendum e invitano a votare SI

non
> sono credibili, convivono nello stesso calderone dei Rutelli e di quelli
> come lui, che se non si asterranno voteranno sicuramente NO.
> Si può dare fiducia ad un apparato sindacale che va dalla gestione dello
> sfruttamento operaio in fabbrica, dove si firmano unitariamente accordi
> capestro, agli accordi separati, alla CISL che fa l'appello a votare NO al
> referendum, alla UIL che si asterrà, alla CGIL che si è faticosamente
> schierata per il SI, ma ha al suo interno famosi tromboni astensionisti?
> Il 15 giugno è un'occasione per far saltare i giochi dell'ambiguità

politica
> e sindacale, c'è la possibilità che gli operai si impongano sulla scena
> fuori e contro la società politica ufficiale .
> Il 15 giugno c'è la possibilità che l'esercito dei milioni di operai
> ricattati, sfruttati fino all'osso delle piccole aziende facciano un patto
> con gli operai delle grandi fabbriche e vincano il referendum che li rende
> uguali almeno di fronte al diritto al reintegro.
> A questo risultato bisogna lavorare in questi giorni, nei reparti, nei
> centri industriali, ovunque gli operai si incontrano.
> Una vendetta degli operai per tutto quello che in questi anni hanno

subito.
> Salari da fame, accordi separati, licenziamenti di massa.
> Se ancora la vinceranno loro con l'astensione sapremo chi ringraziare e
> servirà ad iniziare a fare i conti con tanti falsi sostenitori dei

diritti,
> ma solo a parole.
>
>
>
>
> Info lazio: operaicontrolazio@???  www.asloperaicontro.org
> operai.contro@tinit
>       Giugno 2003

>
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