[NuovoLaboratorio] solidarietà a Morettini, dighe e altro

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Autor: deb
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condivido in pieno quanto dice carlotta.

aggiungo che :
1) la campagna "questo mondo non e' in vendita" (nelle persone della
sottoscrittta, di carlotta guarascio e altri compagni di attac, di gabriele
taddeo dell'arci + diverse altre organizzazioni tra cui manitese, botteghe ,
roba dell'altro mondo) ha seguito la vicenda costruendo un momento pubblico
importante cui hanno partecipato 100 persone, ha prodotto materiali
distribuiti in varie occasioni a Genova, ha avuto un'adizione con la terza
commissione al bilancio sul tema wto e delle dighe, ha prodotto un'uscita
sul secolo (che allego in versione integrale), ha incontrato consiglieri
comunali e provinciali facendo presentare mozioni contrarie all'estensione
dei Gats (in comune si discute oggi)....per rispondere alle solite cortesi
insinuazioni di paola manduca che relega i confronti avuti da Massimiliano
Morettini con alcuni di noi a confronti di carattere personale e non
rappresentativi del movimento;viene da sorridere e da chiedere alla Manduca
quali siano secondo lei i luoghi rapprersentativi del movimento e chi i
titolari di qs. rappresentanza...
La campagna ha tentato con le poche risorse e disponibilita' di capire ,
studiare il problema (cosa complessa cui occorre dedicare tempo e
competenze) e portarlo all'attenzione della pubblica opinione; se alcune
modifiche alla delibera sono state fatte, senza alcuna presunzione, credo di
poter dire che e' stato grazie alle pressioni non personali MA POLITICHE
della societa' civile organizzata raccolta nel cartello della campagna, che
ha esercitato appieno un ruolo di stimolo e critica anche forte e decisa (io
ad esempio sono in totale disaccordo con le scelte fatte, anche se penso che
l'esito finale sia stato lievemente migliorato rispetto alla partenza).
Mi spiace leggere messaggi che parlano di movimento in maniera cosi'
monolitica e chiusa da non vedere che invece parte del movimento si e'
mosso, eccome, sulla questione delle dighe; a meno che non si creda che il
movimento coincida con il forum sociale,

2) sulla votazione della delibera: io c'ero, con alcuni altri; e' stata
un'esperienza al solito deprimente in cui la vera questione in ballo non
erano le dighe ma la fiducia a Pericu; un chiaro ricatto politico in cui
invece di affrontare i problemi nel merito, con i tempi e i metodi consoni,
si e' arrivati con l'acqua alla gola a gestire un problema sostanziale come
un'emergenza gravissima in cui la lotta era fra poveri: lavoratori amt da
una parte e dighe dall'altra; qui sta la cosa veramente piu' grave perche'
DA COME si pongono i problemi derivano le soluzioni.
la questione dighe avrebbe meritato un'ampia discussione pubblica, la messa
in campo di soluzioni societarie alternative, il coinvolgimento preventivo
degli utenti in un'ottica PREVENTIVA DI TUTELA DEL BENE E DEL SERVIZION
PUBBLICO; il problema non e' come acchiappare i buoi quando sono scappati,
ma e' capire come si arriva sempre a farli scappare e, uscendo di metafora,
quali sono le politiche e le strategie di questa giunta per il governo della
citta'; io credo che vadano nella direzione opposta a quella desiderata
(almeno da me) perche' fortemente condizionate dai veri poteri che si
spartiscono Genova, che non sono ne' il consiglio Comunale, ne' spesso la
giunta.
Chiediamoci quali sono le scelte in ambito ambientale(rifiuti, porto
petroli..), di sviluppo sostenibile (terzo valico), di trasporto pubblico
(metropolitana, smembramento AMT),...guardiamo al lento mutamento che
l'Amministrazione sta facendo verso forme di governance sempre piu' affidata
al privato (anche se partecipato dal comune) che stanno cambiando nel
profondo la fisionomia della PA con una prospettiva in cui l'essere
cittadino (votante, partecipante, portatore di interessi collettivi) ha
sempre meno spazio per andare verso forme di governo assimilabili ad holding
quotate in borsa in cui valgono gli utenti soddisfatti e i dividendi
distribuiti.

Pericu ha chiesto la fiducia, non sulle dighe in realta' ma sul suo operato
complessivo; questa fiducia l'ha ottenuta da tutta la maggioranza, nessuno
escluso.
Questo e' il vero dato politico su cui ragionare e sul quale mi sento di
esprimere reale preoccupazione e dissenso.

Per il resto mi auguro veramente che aumentino le occasioni di confronto
vero e politico sulle questioni calde che riguardano la nostra citta',
possibilmente uscendo dalla solite tentazioni sloganistiche e ideoligiche
che procedono per titoli e non vanno mai ad approfondire le cose nel merito
con l'unico esito di NON DISTURBARE MAI IL MANOVRATORE.

Saluti
Deborah Lucchetti

segue articolo inviato al secolo XIX
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L’ ACQUA E’ UN BENE PUBBLICO: LA SOCIETA’ CIVILE NON VUOLE CHE VENGA
PRIVATIZZATA

Tra le molte ragioni che ci muovono a contrastare il Wto (Organizzazione
Mondiale del Commercio) e le sue politiche tese a trattare come merce il
mondo e la vita stessa vorremmo sottolineare due aspetti da riproporre alla
vostra attenzione: 1) lo stravolgimento della democrazia e la sottrazione di
sovranità alle comunità locali, private della possibilità si scegliere e
decidere autonomamente sulla gestione delle proprie risorse, dei propri
servizi, del proprio futuro 2) la trasformazione dei beni comuni, essenziali
alla vita delle persone come l´acqua, in merci soggette alle ferree leggi
del mercato, per le quali non esistono diritti ma solo domande
monetizzabili, non più cittadini ma solo clienti. La decisione di vendere
gli impianti e le dighe ad AMGA, S.p.A quotata in borsa, asseconda
precisamente le logiche portate avanti in seno al WTO, che promuove la
liberalizzazione dei servizi pubblici, compresi quelli essenziali. E´ una
scelta che presuppone la volontà di trattare il ciclo dell’´acqua come un
ciclo produttivo assimilabile a quello proprio delle merci e dei beni di
consumo affidandolo al mercato che si muove esclusivamente secondo le
logiche del profitto.
La decisione di "fare cassa", giustificata da necessità di bilancio,
vendendo gli impianti di captazione dell´acqua e le dighe, rende il Comune
di Genova "allievo modello" delle politiche di privatizzazione dei servizi
sostenute dalle multinazionali dell´acqua in sede europea e nell´ambito dell
’accordo GATS del WTO. Privatizzazione fedelmente anticipata dal governo col
controverso art.35 della finanziaria 2002 e con l´ultima delega in materia
ambientale approvata in senato. Temiamo che la vendita degli impianti possa
aprire scenari non del tutto controllabili, nei quali assistere alla
sottrazione di autonomia e sovranità del Comune e dei suoi abitanti su un
bene essenziale quale l´acqua. E´ una prospettiva non mitigata dalla
partecipazione maggioritaria del Comune in A.M.G.A considerata l´evoluzione
della normativa in materia e le fortissime pressioni esistenti sul piano
nazionale e internazionale affinché si arrivi ad aprire il mercato dell´oro
blu il prima possibile. Lo stesso A.D. di A.M.G.A, ascoltato in Commissione
bilancio, ha chiarito le ragioni dell´operazione e il suo carattere
strategico per una certa visione del futuro di questa´azienda, laddove ha
spiegato che la vendita degli impianti garantisce A.M.G.A. anche
nell´ipotesi in cui dovesse perdere (o non poter partecipare) la gara per la
gestione del servizio a Genova. E´ questa prospettiva che maggiormente ci
preoccupa e le domande che apre. Che farà e cosa diventerà A.M.G.A.?
Affinerà le sue strategie di marketing per andare a gestire l´acqua di
Tirana e dei molti sud del mondo con le regole proprie di ogni grande
azienda? Ingaggerà guerre commerciali con altri giganti del settore come la
Vivendi, La Lyonnaise des Eaux, o inizierà dalle sfide più casalinghe con
Acea per proiettarsi in un futuro di conquista di nuovi mercati? Dove
vincerà la prossima gara di privatizzazione del servizio idrico? E rispetto
a questo, cosa significherà e in cosa potrà consistere il controllo del
Comune di Genova? Queste domande ci inquietano, perché sappiamo di sicuro
chi perderà: gli uomini e le donne di questa città e di questo pianeta che
stanno assistendo alla progressiva espropriazione dei loro diritti
fondamentali e alla mercificazione di ogni aspetto della loro esistenza.
Chiediamo agli amministratori di sospendere la scelta di vendere le dighe e
di aprire una fse di consultazione dei cittadini per esplorare soluzioni
alternative che garantiscano effettivamente, oggi e per sempre, la
pubblicità del servizio, il controllo pubblico delle tariffe e della
qualità, la possibilità di accesso per tutti; chiediamo un approccio
politico serio e complessivo che affronti il tema dell’acqua come nodo
centrale di una politica del bene comune in un’ottica di tutela dei
cittadini e di salvaguardia di una risorsa essenziale e limitata. L’acqua è
un diritto, non una merce!

Campagna “Questo mondo non è in vendita”
Campagna per fermare l'espansione dell'accordo GATS e del WTO a Cancun
Info: info@??? - www.campagnawto.org
Promossa da : ARCI, ATTAC, Azione Aiuto, Banca Etica, CRBM, CIPSI,Centro
Internaionale Crocevia, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Chiama l’Africa,
DeA-Donne e Ambiente, FOCSIV,Greenpeace,LILA-Cedius, Lunaria, Mani Tese,
Rete Lilliput, Roba dell’Altro Mondo, Terra Madre, Terra Nuova, UDU, UDS.
La campagna a Genova: Arci, Attac, La Bottega Solidale, Greenpeace,
Manitese, Roba dell’Altro Mondo, Rete Lilliput.


-----Messaggio originale-----
Da: forumgenova-admin@???
[mailto:forumgenova-admin@inventati.org]Per conto di carlottagenova
Inviato: lunedì 9 giugno 2003 20.06
A: forumgenova
Oggetto: [NuovoLaboratorio] solidarietà a Morettini


Anch'io esprimo solidarietà a Morettini, con il quale mi sono più volte
confrontata sulla quesione della cessione delle dighe trovandomi in
assoluto disaccordo .
Vorrei esprimere anche una doppia amarezza:quella che deriva dalla
circostanza che ad essere insultata e accusata di ambiguità è una
persona che non si sottrae al confronto delle posizioni e alla necessità di
affrontare l'intricato nodo del rapporto tra movimenti e
istituzioni e quella derivante dalla circostanza che questo squallido
episodio ha fatto emergere in questa lista un interesse del tutto
assente nei mesi scorsi sul merito della questione dighe.
Carlotta

Moderiamoci: no html, risposte private in privato: il reply e' alla lista,
e viene letto da tutti gli iscritti.
L'iscrizione alla lista e' aperto a tutt*, ma consigliato solo alle persone
che agiscono localmente per iniziative "di movimento" a Genova.
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