[NuovoLaboratorio] I desaparecidos di Genova

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Autore: antonio bruno
Data:  
Oggetto: [NuovoLaboratorio] I desaparecidos di Genova
dal manifesto

I desaparecidos di Genova=20
Luglio 2001, due giovani donne nella mattanza del G8. La prima =E8 una
giornalista indipendente, l'altra =E8 un'attivista. Entambe alle prese con
una storia, forse vera, forse no. Il romanzo di Stefano Tassinari =ABI segni
sulla pelle=BB
MASSIMO CARLOTTO
Recentemente ho letto, in una rivista di critica letteraria, una battuta
velenosa nei confronti dei romanzi ambientati a Genova nei giorni del G8.
Una parte della cultura italiana (non necessariamente di destra data la
firma dell'articolo) trova strano, e in parte ridicolo, che autori vogliano
raccontare una ferita cos=EC profonda della nostra storia. Evidentemente
considerano le giornate del luglio 2001 storia vecchia e superata da novit=
=E0
e pulsioni letterarie che, sinceramente, si stenta a notare sui banchi
delle librerie. In realt=E0 sono molti gli scrittori che hanno deciso di
narrare, in forme diverse, la mattanza di Genova. Tra loro Stefano
Tassinari che ha scritto I segni sulla pelle (Marco Tropea Editore, pp.
156, =80 10). I segni del titolo sono quelli impressi sulla pelle e sulle
menti di tutti coloro che hanno vissuto quell'esperienza e non sono pi=F9
riusciti a cancellarli. Tassinari =E8 un testimone diretto e la sua cronaca =
=E8
precisa e non lascia spazi a interpretazioni. Fatti duri e crudi come li
abbiamo visti in centinaia di minuti di riprese e migliaia di fotografie.
Per l'autore, come del resto per molti altri, la decisione di scrivere =E8
stata immediata e insopprimibile e nei mesi successivi. Tassinari ha
raccolto molta documentazione presso gli avvocati, che si occuparono della
difesa dei manifestanti, e Radio Gap con lo scopo preciso di raccontare la
realt=E0 pi=F9 dura e cio=E8 che a Genova, in quei gio rni, poteva accadere =
di
tutto. E forse =E8 accaduto sul serio.

L'assenza di una ricostruzione giudiziaria e storica credibile ha creato un
alone di mistero e di voci non verificate su una serie di episodi davvero
inquietanti. Tassinari ne ha scelto uno e l'ha sviluppato nel romanzo come
una sorta di indagine che vede coinvolti alcuni personaggi, differenti tra
loro per et=E0 ed esperienza politica, ma uniti dal desiderio di capire e
farsi una ragione di quanto =E8 successo. La storia non sconfina nel giallo =
e
la ricostruzione del fatto ricorda la controinformazione degli anni
Settanta, patrimonio di un movimento in cui l'autore ha militato senza
rimpianti. La cronaca dei fatti del G8 =E8 raccontata attraverso le vicende
della giovane Caterina Ramat, inviata da una radio di Bologna a seguire
incontri, dibattiti e manifestazioni. La giovane osserva una citt=E0 occupat=
a
militarmente ma zeppa di fermenti e colori e dove i genovesi che non si
sono fatti terrorizzare si sforzano di essere in qualche modo normali. Dopo
l'omicidio di Carlo Giuliani, Genova sembra Santiago o Buenos Aires degli
anni delle dittature. Caterina incontra un amore sbocciato e sfiorito a
Bologna tempo prima e ha giusto il tempo di riannodarne i fili prima che
venga ingoiato dalla macchina repressiva. E poi incontra Giovanna,
militante di un'altra generazione che le insegner=E0 a =ABmuoversi=BB nella =
citt=E0
devastata dalla violenza poliziesca. Insieme incontreranno una storia che
le spinger=E0 a indagare. Due telefonate anonime (realmente registrate)
annunciano a Radio Gap che qualcos'altro di terribile =E8 accaduto: una
ragazza =E8 stata investita e uccisa da un mezzo della polizia. Il resto =E8
romanzo ma la tesi di Tassinari =E8 plausibile e convincente che sui fatti d=
i
Genova c'=E8 ancora molto da chiarire. L'autore ha sentito la necessit=E0 di
introdurre due personaggi minori molto particolari: due poliziotti. Il
senso =E8 chiaro ed =E8 quello di riportare il punto di vista di chi impugna=
va
manganelli e pistole. Per Tassinari non tutto fu lineare all'interno delle
forze dell'ordine e i due riflettono nei dialoghi e nelle azioni concezioni
differenti della democrazia e dello spirito di corpo.

Caterina e Giovanna, aiutate dal compagno genovese Alfredo, continueranno a
lungo a cercare la verit=E0 sulla presunta morte della compagna e questo
fornisce all'autore la possibilit=E0 di raccontare il dopo Genova. Non solo
l'incapacit=E0 di molti di superare le violenze subite o i danni terribili
prodotti dal Cs, il gas lacrimogeno messo al bando dalla Convenzione
mondiale sulle armi chimiche e sparato a volont=E0 contro i manifestanti, ma
soprattutto la ferita che quei fatti hanno aperto nella coscienza
democratica di questo Paese. Ferita mai rimarginata, come accade quando non
c'=E8 giustizia e i responsabili non pagano le loro colpe. Caterina si
interroga e guarda al movimento cercando risposte in un percorso
politicamente vincente e dignitoso sulla conservazione della memoria. La
storia termina il 20 luglio 2002. La grande manifestazione, le stesse facce
di un anno prima, consapevoli e addolorate. Il lungo applauso a Carlo. Il
ragazzo.

MASSIMO CARLOTTO