[Forumlucca] Conferenza stampa e articolo de "la Nazione" su…

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Autor: Slai COBAS Prov. Lucca
Data:  
Assunto: [Forumlucca] Conferenza stampa e articolo de "la Nazione" sull'assemblea dei lavoratori per il sì al referendum sull'art.18 di domani
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Mentre altri lavoratori aggiungono la propria adesione all'appello per il sì
al referendum sull'art.18 e per la costruzione di un collegamento dal basso
di lavoratori, si è tenuta ieri la conferenza stampa di presentazione
dell'assemblea di sabato pomeriggio. Nei giorni scorsi il Tirreno ha
pubblicato la lista dei promotori (con alcune parole d'ordine tratte dal
volantino-appello di convocazione). Oggi la Nazione pubblica un resoconto
della conferenza stampa.

MASSA - Un "esercito" di lavoratori apuo-versiliesi si sta preparando a
combattere la "battaglia" dell'estensione dell'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori alle aziende con meno di quindici dipendenti. Il primo
appuntamento per sostenere il «Sì» al referendum del 15 e 16 giugno è per
domani, alle ore 14.30, presso il teatro «La Salle» dei Fratelli Cristiani
in via Chiesa (l'ingresso è in via Pascoli) a Massa, dove si sono dati
appuntamento "Rsu", Cobas e lavoratori di decine e decine di aziende
pubbliche e private, cooperative, enti locali apuo-versiliesi.

L'iniziativa è stata illustrata ieri nella saletta della Croce Bianca da
Giovanni Tonetti e Marco Tonarelli, che sono fra gli organizzatori e che
hanno lanciato un primo appello per il "Sì". «Occorre resistere - hanno
detto - : i lavoratori avranno la loro "linea del Piave" sulla quale
resistere e dalla quale attaccare per difendere i propri diritti e per
estenderli a chi non li ha».

Attualmente, infatti, l'articolo 18 prevede il reintegro in caso di
licenziamento senza giusta causa solo alle aziende con più di quindici
dipendenti. «Estendere l'articolo 18 alle imprese con meno di quindici
dipendenti - hanno spiegato - è, a nostro avviso, una giusta rivendicazione
che deve essere appoggiata anche perché si pone in controtendenza rispetto
ad anni di precarizzazione selvaggia del mondo del lavoro e cerca di porre
un freno all'arroganza ed ai ricatti verso i lavoratori».

Duro l'attacco a partiti e sindacati. «Esiste uno schieramento, che va da
Berlusconi e Cofferati e dalla Confindustria ai Ds, che vuole fare fallire
questo referendum. Noi lanceremo una massiccia campagna di mobilitazione e
di controinformazione diretta dai lavoratori stessi che meglio di chiunque
altro conoscono i propri interessi e la propria situazione, aldilà di
qualsiasi sigla sindacale».

Il primo appuntamento, dunque, è per domani a Massa. «Sarà l'occasione -
hanno concluso gli organizzatori - anche per fare il punto della situazione
occupazionale nella zona apuo-versiliese e delle condizioni dei lavoratori
delle aziende locali».

Marzio Pelù
la Nazione 30.05.2003


31 MAGGIO - ORE 14.30 - MASSA
TEATRO LA SALLE - Via Chiesa (vicino Piazza Garibaldi)



ASSEMBLEA PUBBLICA DEI LAVORATORI A SOSTEGNO DEL

SI AL REFERENDUM

PER ESTENDERE L’ARTICOLO 18 DELLO STATUTO DEI

LAVORATORI ALLE AZIENDE CON MENO DI 15 DIPENDENTI




Il 15 giugno prossimo oltre 40 milioni di persone verranno chiamate a votare
nel referendum per l’estensione dell’articolo 18 (reintegro in caso di
licenziamento senza giusta causa) alle aziende sotto i 15 dipendenti.

Quella dell’estensione dell’art.18 alle imprese con meno di 15 dipendenti è,
a nostro avviso, una giusta rivendicazione che deve essere appoggiata anche
perché si pone in controtendenza rispetto ad anni di precarizzazione
selvaggia del mondo del lavoro e cerca di porre un freno all’arroganza e ai
ricatti del padrone verso i lavoratori.

Infatti, un lavoratore che può essere licenziato da un giorno all’altro
senza motivo è spesso costretto ad accettare le richieste e gli
atteggiamenti del padrone che viene ad avere una potente arma per imporre il
proprio arbitrio. Si creano così situazioni di evidente illegalità che gli
stessi lavoratori tendono a non denunciare per non perdere il posto di
lavoro. Inoltre, un lavoratore privato di ogni garanzia, oltre alla
difficoltà di organizzarsi sindacalmente per difendere i propri diritti,
vive una condizione di continua insicurezza che rende ancora più complicata
l’organizzazione della propria vita sociale e del proprio futuro.



Oggi esistono già molti modi per licenziare un lavoratore.

Anzi, le mille forme di “flessibilità in entrata” (con l’uso di lavoro a
tempo determinato nelle sue varie espressioni) rendono spesso superflua
quella richiesta di “flessibilità in uscita” che i padroni tanto sembrano
inseguire e che comunque hanno già ottenuto in parte con la recente “legge
Biagi” e con il precedente “pacchetto Treu”.

Allora, perché permettere la possibilità di licenziare senza motivo ?

L’unica motivazione è quella che i padroni vogliono mano libera nei
licenziamenti per avere mano libera nei rapporti con i lavoratori e per
asservirli completamente alle logiche dell’impresa (cioè del profitto),
renderli disponibili ad ogni richiesta: creare un esercito di lavoratori
mansueti che non lottano per i propri diritti, un esercito di
lavoratori-schiavi.



In questi anni è avanzato un gigantesco processo di ristrutturazione del
mondo del lavoro.

Pilastri di questo processo sono stati l’esternalizzazione delle produzioni
(cessione di ramo d’azienda, outsourcing…) e l’uso massiccio di lavoro
“atipico” (cioè precario) con la creazione di una miriade di piccole entità
produttive (o dei servizi). Il tutto per frammentare i lavoratori rendendoli
più deboli e ricattabili (e dunque più disponibili ad accettare condizioni
di lavoro e di salario più svantaggiose), armonizzare il numero dei
lavoratori impiegati con l’andamento della produzione, giostrando tra
interinali, part-time, collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.),
soci di cooperative… e abusando degli straordinari, in modo da ridurre al
minimo le fasi “morte” del ciclo produttivo, realizzare forme di produzione
“su ordinazione” (come il “just in time”) per ridurre magazzini e scorte (e
dunque liberare capitali da re-investire nelle varie speculazioni
finanziarie o in altri ambiti produttivi e/o commerciali).

Va in questo senso anche la recente approvazione della legge sull’orario di
lavoro che permette l’uso “ordinario” degli straordinari e - naturalmente -
la totale discrezionalità del padrone nella loro programmazione.



In questa situazione di progressiva precarizzazione cresce il numero dei
lavoratori impiegati in piccole e piccolissime imprese (spesso
sub-appaltatrici o comunque dipendenti da grandi imprese) che lo sbarramento
dei 15 dipendenti per l’applicazione dell’art.18 lascia sprovvisti di
tutela.

Dove i lavoratori delle cooperative e delle ditte sub-appaltatrici
rappresentano la maggioranza, come in molte grandi e medie aziende, vengono
loro riservate condizioni salariali (paghe conglobate), di sicurezza, di
fatica e di diritti ancora peggiori di quelle dei lavoratori interni.

L’estensione dell’art.18 alle imprese con meno di 15 dipendenti rappresenta
dunque una logica necessità per impedire che nei prossimi anni il mondo del
lavoro sia sempre più una giungla dove vale solo la legge del più forte (che
in un sistema capitalistico, evidentemente, è il padrone e non i
lavoratori).



In Italia ci sono milioni di lavoratori dipendenti che con le proprie
famiglie rappresentano la maggioranza nel paese. Quindi la battaglia
referendaria si può vincere.

Ma per vincerla non possiamo aspettare il 15 giugno e limitarci ad un
semplice voto perché al referendum non votano solo i lavoratori e tutti gli
strumenti delle formazione del consenso (dai giornali, alle radio, alle TV,
al denaro per la pubblicità) sono in mano del padronato e dei partiti che lo
sostengono.

Oltre a tutti i partiti del centro-destra anche diversi partiti ed esponenti
del centro-sinistra (come Cofferati) e alcuni sindacati (come CISL e UIL,
sempre più servili verso il padronato) sono già schierati contro i
lavoratori e contro il “sì” (e questo ci dice quanti nemici abbiano i
lavoratori nelle stanze del potere politico e sindacale).

E’ dunque indispensabile lanciare una massiccia campagna di mobilitazione e
di controinformazione diretta dai lavoratori stessi che come nessun altro
conoscono i propri interessi e la propria situazione.

Ed è indispensabile coinvolgere in questa battaglia tutti i lavoratori, da
quelli a cui si applica l’art.18 (perché la sconfitta referendaria
spianerebbe inevitabilmente la strada ad un ulteriore attacco analogo a
quello portato dal governo Berlusconi con la delega alla legge Biagi) a
quelli cui l’art.18 non si applica (e che ovviamente hanno tutto l’interesse
ad acquisire questo importante diritto).



La battaglia per il sì all’estensione dell’art.18 a tutti i lavoratori è una
battaglia politica.

E’ una battaglia di civiltà e giustizia sociale che può essere osteggiata
solo in un sistema politico caratterizzato dal profitto capitalistico e
dallo sfruttamento della forza-lavoro.

L’importanza di questa battaglia va oltre la vittoria referendaria (come
dicevamo prima difficile, ma possibile) e risiede nella conquista, da parte
del mondo del lavoro, di una chiara coscienza dei propri diritti e dei
propri interessi di classe.

Anche per questo riteniamo che sia indispensabile costruire un collegamento
dal basso dei lavoratori che sappia stimolarne l’autonomia e rappresentarne
direttamente la voce.

Aldilà delle sigle sindacali e delle categorie di appartenenza questo
collegamento può essere costruito dai lavoratori stessi, partendo sia dai
loro interessi generali che da quelli particolari.

Il collegamento che siamo impegnati a costruire deve essere basato su alcuni
pilastri che a nostro avviso possono riscontrare un grande consenso tra i
lavoratori: rifiutare la pratica e la logica stessa della concertazione,
ribadire la centralità della lotta come strumento per la difesa e la
conquista di diritti e salari, lottare contro la mancanza di democrazia sui
luoghi di lavoro (e nelle stesse organizzazioni sindacali), porre al centro
del dibattito la ricomposizione della classe dei lavoratori, dell’unità di
lotta tra lavoratori precari e lavoratori con maggiori diritti, della difesa
dei diritti acquisiti contro gli attacchi padronali - e non solo padronali -
come ad esempio sulle pensioni, sulla sanità, sulla casa, sulla sicurezza e
la salute sul lavoro…; sono, questi, tutti elementi che uniscono amplissimi
settori di lavoratori e che possono rappresentare una base di partenza per
aprire un confronto teso a ricostruire sul territorio una forza del lavoro
con cui tutti (dai padroni, alle istituzioni, ai partiti, ai sindacati)
debbano fare i conti.



Il primo appuntamento è dunque a Massa, il 31 maggio, per una assemblea dei
lavoratori per il sì al referendum sull’art.18.


Carrara - Massa - Versilia, maggio 2003




Prime adesioni di lavoratori, lavoratrici e delegati (aggiornamento al 30
maggio):



Comitato iscritti FIOM Nuovi Cantieri Apuania (Marina di Carrara), RSU FIOM
NCA, Una RSU indipendente NCA, Lav. ditte appaltatrici NCA, Lav. ICET (ditta
nel Nuovo Pignone di Massa), RSU SLAI Cobas (Cantieri Azimut Viareggio),
Lav. Lion Boat (cantieristica, Viareggio), Lav. MTM (cantieristica,
Viareggio), RSU Savema (marmo, Pietrasanta), Lav. Fisa (Marmo, Pietrasanta),
Lav. DS Data Systems (informatica, Marina di Massa), Lav. Ospedale
(Carrara), RSU CGIL ASL-1 Massa, Lav. CGIL ASL-1, Lav. Ospedale (Versilia),
Lav. ASL (Sarzana), RSA CGIL Don Gnocchi (Marina di Massa), Comitato
iscritti FIOM Tirrena Macchine (metalmeccanica, Massa), Lav. SAEM (Marina di
Carrara), Comitato iscritti FIOM Eaton (metalmeccanica, Massa), RSU FIOM
Eaton, Lav. Carp Apuana (Marina di Carrara), Lav. Comune di Massarosa, Lav.
Comune di Montignoso, Lav. ex-Climass (metalmeccanica, Massa), Lav. PAM
(distribuzione, Sarzana), RSU Cobas Scuola Liceo Linguistico e
Psicopedagogico “Montessori” (Carrara), Lav. Cimel Italiana (Marina di
Carrara), Lav. Salov-Salindo (Viareggio), Lav. ATET (Azienda Telefonica
Elettrica Toscana), RSU SLAI Cobas Provincia di Lucca, Lavoratori
Socialmente Utili - LSU Provincia Massa-Carrara, Lav. Cooperativa Sociale
Co.m.p.a.s.s. (Massa), SLAI Cobas (Coordinamento provinciale di Lucca),
Cobas settore privato (Massa-Carrara), Cobas Scuola e Confederazione Cobas
(Massa-Carrara), Unicobas (Carrara), Sin Cobas (Massa), RdB-CUB Lucca,
Lavoratori delle cooperative sociali, precari, lavoratori stagionali e del
turismo, disoccupati della zona apuo-versiliese…


Per informazioni: 339.6473677, 339.8431056, 339.4505810, 333.8042110


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capitalistico,=20
evidentemente, =E8 il padrone e non i lavoratori).</P>
<P class=3DMsoBodyText=20
style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify">&nbsp;<o:p></o:p></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify">In Italia=20
ci sono milioni di lavoratori dipendenti che con le proprie famiglie=20
rappresentano la maggioranza nel paese. Quindi la battaglia referendaria =
si pu=F2=20
vincere.</P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify">Ma per=20
vincerla non possiamo aspettare il 15 giugno e limitarci ad un semplice =
voto=20
perch=E9 al referendum non votano solo i lavoratori e tutti gli =
strumenti delle=20
formazione del consenso (dai giornali, alle radio, alle TV, al denaro =
per la=20
pubblicit=E0) sono in mano del padronato e dei partiti che lo =
sostengono.</P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify">Oltre a=20
tutti i partiti del centro-destra anche diversi partiti ed esponenti del =

centro-sinistra (come Cofferati) e alcuni sindacati (come CISL e UIL, =
sempre pi=F9=20
servili verso il padronato) sono gi=E0 schierati <I>contro i lavoratori =
e contro=20
il =93s=EC=94</I> (e questo ci dice quanti nemici abbiano i lavoratori =
nelle stanze=20
del potere politico e sindacale).</P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify">E=92 dunque=20
indispensabile lanciare una massiccia campagna di mobilitazione e di=20
controinformazione <I>diretta dai lavoratori stessi </I>che come nessun =
altro=20
conoscono i propri interessi e la propria situazione.</P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify">Ed =E8=20
indispensabile coinvolgere in questa battaglia <I>tutti</I> i =
lavoratori, da=20
quelli a cui si applica l=92art.18 (perch=E9 la sconfitta referendaria =
spianerebbe=20
inevitabilmente la strada ad un ulteriore attacco analogo a quello =
portato dal=20
governo Berlusconi con la delega alla legge Biagi) a quelli cui =
l=92art.18 non si=20
applica (e che ovviamente hanno tutto l=92interesse ad acquisire questo =
importante=20
diritto).</P>
<P class=3DMsoBodyText=20
style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify">&nbsp;<o:p></o:p></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 11pt">La battaglia per il s=EC all=92estensione =
dell=92art.18 a=20
tutti i lavoratori =E8 una battaglia =
<I>politica</I>.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 11pt">E=92 una battaglia di civilt=E0 e giustizia =
sociale che pu=F2=20
essere osteggiata solo in un sistema politico caratterizzato dal =
profitto=20
capitalistico e dallo sfruttamento della =
forza-lavoro.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 11pt">L=92importanza di questa battaglia va oltre la =
vittoria=20
referendaria (come dicevamo prima difficile, ma possibile) e risiede =
nella=20
conquista, da parte del mondo del lavoro, di una chiara coscienza dei =
propri=20
diritti e dei propri interessi <I>di classe</I>. <o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 11pt">Anche per questo riteniamo che sia =
indispensabile=20
costruire un <I>collegamento dal basso</I> dei lavoratori che sappia =
stimolarne=20
l=92autonomia e rappresentarne direttamente la =
voce.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyTextIndent style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'">Aldil=E0 delle =
sigle=20
sindacali e delle categorie di appartenenza questo collegamento pu=F2 =
essere=20
costruito dai lavoratori stessi, partendo sia dai loro interessi =
generali che da=20
quelli particolari.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 11pt">Il collegamento che siamo impegnati a =
costruire deve=20
essere basato su alcuni pilastri che a nostro avviso possono riscontrare =
un=20
grande consenso tra i lavoratori: rifiutare la pratica e la logica =
stessa della=20
concertazione, ribadire la centralit=E0 della lotta come strumento per =
la difesa e=20
la conquista di diritti e salari, lottare contro la mancanza di =
democrazia sui=20
luoghi di lavoro (e nelle stesse organizzazioni sindacali), porre al =
centro del=20
dibattito la ricomposizione della classe dei lavoratori, dell=92unit=E0 =
di lotta tra=20
lavoratori precari e lavoratori con maggiori diritti, della difesa dei =
diritti=20
acquisiti contro gli attacchi padronali - e non solo padronali - come ad =
esempio=20
sulle pensioni, sulla sanit=E0, sulla casa, sulla sicurezza e la salute =
sul=20
lavoro=85; sono, questi, tutti elementi che uniscono amplissimi settori =
di=20
lavoratori e che possono rappresentare una base di partenza per aprire =
un=20
confronto teso a ricostruire sul territorio una <I>forza del lavoro =
con cui=20
tutti (dai padroni, alle istituzioni, ai partiti, ai sindacati) debbano =
fare i=20
conti.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 11pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 11pt">Il primo appuntamento =E8 dunque a Massa, il =
31 maggio,=20
per una <I>assemblea dei lavoratori per il s=EC al referendum=20
sull=92art.18</I>.<o:p></o:p></SPAN></P>
<H3 style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: right" =
align=3Dright><EM><FONT=20
size=3D3>&nbsp;<o:p></o:p></FONT></EM></H3>
<H3 style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: right" =
align=3Dright><EM><FONT=20
size=3D3>Carrara - Massa - Versilia, maggio 2003<SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 10.5pt"><o:p></o:p></SPAN></FONT></EM></H3>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 10.5pt"><EM>&nbsp;<o:p></o:p></EM></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><I><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 10.5pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></I></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><I><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 10.5pt">Prime adesioni di lavoratori, lavoratrici e =
delegati=20
(aggiornamento al 30 maggio): <o:p></o:p></SPAN></I></P>
<P class=3DMsoBodyTextIndent style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 11.5pt; FONT-FAMILY: 'Times New =
Roman'">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyTextIndent style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><EM><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'">Comitato =
iscritti FIOM=20
Nuovi Cantieri Apuania (Marina di Carrara), RSU FIOM NCA, Una RSU =
indipendente=20
NCA, Lav. ditte appaltatrici NCA, Lav. ICET (ditta nel Nuovo Pignone di =
Massa),=20
RSU SLAI Cobas (Cantieri Azimut Viareggio), Lav. Lion Boat =
(cantieristica,=20
Viareggio), Lav. MTM (cantieristica, Viareggio), RSU Savema (marmo,=20
Pietrasanta), Lav. Fisa (Marmo, Pietrasanta), Lav. DS Data Systems =
(informatica,=20
Marina di Massa), Lav. Ospedale (Carrara), RSU CGIL ASL-1 Massa, Lav. =
CGIL=20
ASL-1, Lav. Ospedale (Versilia), Lav. ASL (Sarzana), RSA CGIL Don =
Gnocchi=20
(Marina di Massa), Comitato iscritti FIOM Tirrena Macchine =
(metalmeccanica,=20
Massa), Lav. SAEM (Marina di Carrara), Comitato iscritti FIOM Eaton=20
(metalmeccanica, Massa), RSU FIOM Eaton, Lav. Carp Apuana (Marina di =
Carrara),=20
Lav. Comune di Massarosa, Lav. Comune di Mont<SPAN=20
class=3D556091610-30052003>i</SPAN>gnoso, Lav. ex-Climass =
(metalmeccanica, Massa),=20
Lav. PAM (distribuzione, Sarzana), RSU Cobas Scuola Liceo Linguistico e=20
Psicopedagogico =93Montessori=94 (Carrara), Lav. Cimel Italiana (Marina =
di Carrara),=20
Lav. Salov-Salindo (Viareggio), Lav. ATET (Azienda Telefonica Elettrica=20
Toscana), RSU SLAI Cobas Provincia di Lucca, Lavoratori Socialmente =
Utili - LSU=20
Provincia Massa-Carrara,&nbsp;<SPAN class=3D556091610-30052003>Lav.=20
</SPAN></SPAN><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Cooperativa=20
Sociale Co.m.p.a.s.s. (Massa), </SPAN><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'">SLAI Cobas=20
(Coordinamento provinciale di Lucca), Cobas settore privato =
(Massa-Carrara),=20
Cobas Scuola e Confederazione Cobas (Massa-Carrara), Unicobas (Carrara), =
Sin=20
Cobas (Massa), RdB-CUB Lucca</SPAN><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">,=20
</SPAN><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New =
Roman'">Lavoratori=20
delle cooperative sociali, precari, lavoratori stagionali e del turismo, =

disoccupati della zona apuo-versiliese=85</SPAN></EM></P>
<P class=3DMsoBodyTextIndent style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New =
Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; =
mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA">Per=20
informazioni:<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; =
</SPAN>339.6473677,=20
339.8431056, 339.4505810, 333.8042110</SPAN><BR></P></BODY></HTML>

------=_NextPart_000_00FC_01C3275F.0C2D0800--