Szerző: LEGAMBIENTE TRICASE - CULTURA Dátum: Tárgy: [CSSF] I: APPELLO PER L'OPZIONE FISCALE PER LA PACE
> AL POPOLO DELLA PACE
> (CITTADINI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI, SINDACATI, CHIESE
> CHE HANNO DETTO UN DECISO NO ALLA GUERRA ALL'IRAK)
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> APPELLO PER L'OPZIONE FISCALE PER LA PACE
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> - Vista la gravita' della attuale situazione che e' venuta a crearsi con
la > guerra e dopo la guerra, le cui conseguenze sono state: la delegittimazione > dell'ONU, la divisione dell'Europa, la distruzione della legalita'
> internazionale,
> - visto che i musulmani hanno percepito la guerra contro l'Irak come
> attacco all'Islam, il che ha come conseguenza l'annullamento delle voci > moderate arabe, il potenziamento del fondamentalismo e del terrorismo
> islamico, la preparazione di nuove guerre di religione e di nuove crociate, > - considerato il vertiginoso incremento delle spese militari che cosi'
> diventano il motore dell'economia mondiale (500 miliardi $ spesi dagli USA > per armamenti nel 2002, ai quali bisogna aggiungere 50-70 miliardi di $
per > lo scudo stellare e 80 miliardi $ del costo della guerra all'Irak, mentre > all'ONU non danno nemmeno mezzo miliardo),
> - visto che l'amministrazione Bush continua nel suo programma di rinnovo > dell'armamento atomico (60 miliardi di $), nella decisione di
> sperimentazioni di armi nucleari, e di ritornare a produrre anche
> miniatomiche (che erano state bandite per dieci anni),
> - vista la distruzione dell'art. 11 della nostra Costituzione (senza forti > reazioni del quadro istituzionale!), la crescita incessante della spesa
per > armamenti italiana (16 miliardi di euro) per nuove armi del tutto offensive > (portaerei, caccia EFA, ecc.) e il Nuovo Modello di Difesa italiano
> finalizzato al mantenimento dello sfruttamento del Nord sul Sud del mondo, >
> facciamo appello affinche' le forme di lotta precedenti proseguano, in
> questo periodo di denuncia dei redditi, rilanciando con rinnovata forza la > Campagna di obiezione alle spese militari, allo scopo di dare un fondamento > concreto ad un ampio movimento sociale di resistenza alle logiche del
> sistema militarizzato.
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> La Campagna (via M. Pichi 1, 20143 Milano, locosm@???, 02 8378817, CCP > 13382205), nata nel 1982, e' finalizzata ad ottenere una legge, auspicata > da molti parlamentari italiani ed europei, affinche' sia legale l'opzione > fiscale per la pace: il contribuente deve poter scegliere di pagare il 5% > delle tasse per la pace anziche' per la guerra!
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> Nella attuale situazione il contribuente puo' compiere queste azioni per
la > pace:
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> 1) devolvere l'8 per mille o alla chiesa Valdese (Moderatore, via Firenze > 38, 00184 Roma) o alla Chiesa cattolica (Mons. Mascarino, Circonvallazione > Aurelia 50, 00165 Roma), inviando contemporaneamente una lettera; nella > quale egli dichiara che ha scelto questa Chiesa perche' lui sa che essa > sostiene iniziative di interposizione nonviolenta nel mondo (la prima le > Peace Brigades International, la seconda gli obiettori Caritas all'estero) > e che a questo preciso scopo egli vuole che sia destinato il suo 8 per mille; >
> 2a) una contribuzione volontaria alle interposizioni nonviolente nel mondo, > compiute da una ONG (CEFA di Bologna, Ass. Com. Papa Giov. 23 di Rimini, > Beati CP, Berretti Bianchi, Un Ponte PerS)
>
> 2b) una contribuzione volontaria alla organizzazione di una Difesa Popolare > nonviolenta italiana e all'invio di obiettori all'estero per interposizioni > nonviolente, secondo i compiti che la legge 230/98 da' all'Ufficio
> Nazionale del Servizio Civile (organo statale, separato dal Ministero della > Difesa e preposto alla applicazione della legge sul Servizio civile
> Nazionale, servizio che continuera' anche se in futuro venisse sospeso
> l'obbligo di leva); il versamento all'UNSC (via S. Martino della Battaglia > 6, 00185 Roma) deve indicare questa destinazione: Capo X del capit. 3694 > articolo 17.
>
> [N.B. Tutto cio' non comporta alcuna sanzione, perche' e' perfettamente > legale. La prima azione e' una pressione morale e politica sulle Chiese > affinche' esse decidano di impegnarsi sempre di piu' nella cultura e
> nell'azione di pace. La seconda azione rientra nei versamenti alle ONG e > alle ONLUS che la legge prevede che possono essere detratti dall'ammontare > dell'imponibile (e alla fine anche dalle tasse; e quindi anche, in una
> piccola percentuale (circa il 5% del 20% = 1%) dalle spese per armi). Solo > se il contribuente detraesse la somma direttamente dalle sue tasse da
> pagare allo Stato, il versamento 2) diventerebbe illegale; in tal caso, > dopo cinque anni, egli subirebbe la repressione fiscale.]
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> Proponiamo che tutti i movimenti, sindacati, associazioni che hanno detto > NO alla guerra, rilancino decisamente la Campagna dell'obiezione alle spese > militari invitando i propri aderenti a compiere questi atti, legali e
> significativi, di nonviolenza e soprattutto diffondendo la conoscenza delle > modalita' di partecipazione in ogni CAAF, poiche' l'azione e' del tutto > legale e il CAAF puo' consigliarla e sottoscriverla;
>
> chiediamo infine una forte pressione affinche' la legge 230/98 di riforma > della obiezione di coscienza venga attuata nella sua integrita'; e che in > particolare i finanziamenti annuali di 3 milioni di euro per la formazione > degli obiettori e i 200 mila euro per la Difesa Popolare Nonviolenta
> vengano finalmente spesi e che siano finalizzati all'impiego in campo
> internazionale di contingenti non armati, formati da obiettori e da volontari. >
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> Primi firmatari:
> Antonino Drago - Giuliana Martirani - Francesco Ruotolo - D. Gennaro Somma > - P. Alex Zanotelli
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> (L'appello e' il risultato di una riunione, indetta dal Comitato contro la > guerra di Napoli, per presentare la Campagna di obiezione alle spese
> militari per la difesa popolare nonviolenta)
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> Napoli 22 maggio 2003
> Riferimento: drago@???
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> Mi scuso con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo testo,
> e con tutti per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo tipo di documenti. > Chiedo a chi non vuole riceverli di mandarmi un cenno.
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> sdv
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