[NuovoLaboratorio] Università per l'Art. 18

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Szerző: alessiolivieri
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] Università per l'Art. 18
Noi, docenti e ricercatori, personale tecnico amministrativo, dottorandi,=
 assegnisti e borsisti, precari dell=92Ateneo Genovese e degli Enti di Ri=
cerca della Liguria condividiamo le ragioni per il voto positivo al quesi=
to referendario per l=92estensione dell=92art. 18  espresse dai colleghi =
de  =93La Sapienza=93 di Roma, ne promuoviamo l=92appello e costituiamo i=
l comitato per il SI=92.=0D=0A =0D=0A=0D=0A=0D=0AAPPELLO PER IL SI' AL RE=
FERENDUM SULL'ART.18.=0D=0APERCHE' IL MONDO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICE=
RCA IL 15 GIUGNO VOTA SI'=0D=0A=0D=0A =0D=0A=0D=0AIl 15 Giugno si vota pe=
r il referendum  che estende a tutti i lavoratori dipendenti il diritto a=
 non essere licenziati senza un giustificato motivo=0D=0ANoi  firmatari d=
el presente appello siamo impegnati per la vittoria del SI'.=0D=0AE' una =
battaglia che ha in s=E9 tutto il potenziale per difendere e riaffermare =
i diritti fondamentali di cui sono privati un numero crescente di lavorat=
ori e cittadini in nome di un mercato sempre pi=F9 vorace, rigidamente e =
ferocemente controllato, con la guerra permanente e=0D=0Apreventiva, dai =
potenti della terra.=0D=0AInnanzitutto il diritto ad un lavoro fisso senz=
a la possibilit=E0 di essere licenziato "a piacimento", il diritto  alla =
casa, alla pensione, allo studio, alla libera ricerca in un libero, auton=
omo e pubblico  sistema di alta formazione e conoscenza,  il diritto ai s=
ervizi essenziali come quello sanitario. In sostanza, il diritto ad una c=
ittadinanza dignitosa e non traballante e marginale, in una societ=E0 a m=
isura d'uomo e non di mercato.=0D=0APaiono affermazioni elementari come p=
arrebbe banale scomodare gli articoli della Costituzione a sostegno di ci=
=F2. Ma questa =E8 la realt=E0 di un momento cos=EC grave di crisi della =
democrazia che stiamo vivendo.=0D=0AVotando S=EC al referendum possiamo a=
ffermare che le leggi del mercato non possono cancellare il diritto alla =
dignit=E0 di chi lavora e possiamo creare condizioni favorevoli ad una fo=
rte e vasta iniziativa che affermi la indisponibilit=E0 per il mercato di=
 beni primari per l'umanit=E0 quali l'istruzione, la formazione, la conos=
cenza.=0D=0APossiamo avviare e rendere praticabile una grandebattaglia co=
ntro la propriet=E0 privata della conoscenza retta da un sistema di breve=
ttazione=0D=0Ache limita la circolazione del sapere, schiaccia la ricerca=
 scientifica sull'innovazione tecnologica e sulle idiosincrasie del merca=
to, rende impraticabile o drasticamente limitato il fondamentale controll=
o incrociato della comunit=E0 scientifica sui risultati delle ricerche, r=
ende=0D=0Aprecaria la condizione di lavoro e di vita dei giovani ricercat=
ori e scienziati per i quali =E8 fondamentale, per poter lavorare e forni=
re il loro contributo alla scienza ed all'umanit=E0, l'accesso ai risulta=
ti gi=E0 raggiunti.=0D=0A  Il S=EC al referendum =E8, quindi, un S=EC all=
a estensione dei diritti ed =E8 il punto da cui partire per una battaglia=
 generale che riaffermi con forza anche il carattere pubblico della forma=
zione, del sapere e della ricerca scientifica all'interno delle Universit=
=E0 e dei luoghi della ricerca, contro l'assoggettamento agli interessi d=
ei grandi gruppi privati=0D=0Ainternazionali e la precarizzazione del lav=
oro intellettuale, in particolare quello giovanile.=0D=0AIn difesa dei di=
ritti e dell'art. 18 si sono svolte lo scorso anno grandi manifestazioni =
e scioperi generali alle quali il referendum pu=F2 dare un primo signific=
ativo sbocco.=0D=0ASul terreno legislativo il referendum =E8 oggi l'unico=
 efficace strumento, non in contraddizione con proposte di legge allo stu=
dio.=0D=0AE' l'unico strumento per dare risposta a quelle aspettative.=0D=
=0AE' una grande occasione per rispondere anche alla domanda di unit=E0 d=
el mondo del lavoro e di milioni di cittadini e cittadine e per contrasta=
re il disegno di governo e Confindustria che, attraverso gli obiettivi de=
l Libro bianco di Maroni e le leggi delega, mirano a dissolvere un tessut=
o sociale che si basa su decenni di conquiste civili ed a mercificare ogn=
i diritto e  bene pubblico.=0D=0AI tempi della Legge 300 del 1970 sono ca=
mbiati; le imprese con meno di 15 dipendenti che a quel tempo erano in qu=
antit=E0 impercettibile sono oggi ormai pi=F9 del 90%, circa 3 milioni e =
mezzo di lavoratori, mentre quelli=0D=0Atutelati grazie all'art. 18 sono =
circa 9 milioni. Un quadro quindi completamente diverso dal periodo in cu=
i venne approvato lo Statuto dei Lavoratori. I lavoratori atipici sono og=
gi circa 14,5 milioni (il 62%) su 23,5 milioni di lavoratori, e sono escl=
usi dalla tutela dell'articolo 18.=0D=0ALa vittoria del S=CC darebbe un i=
mpulso decisivo alla difesa dei diritti; consentirebbe di invertire la te=
ndenza in atto; aprirebbe la strada ad una nuova stagione  di iniziative =
e lotte  per l'estensione dei diritti gi=E0 acquisiti  e per l'affermazio=
ne di nuovi universali diritti contro il precariato che si vuole erigere =
a sistema.=0D=0A =0D=0APRIME FIRME:                            PER ADESIO=
NI=0D=0ACasarino Giacomo                 boero63@??? =0D=0ADal La=
go Alessandro             alessiolivieri@???=0D=0ADiaspro Alberto=0D=
=0A=0D=0AManduca Paola =0D=0A=0D=0AMorra Sergio=0D=0A=0D=0APetrillo Agost=
ino=0D=0A=0D=0ASanguineti Edoardo =0D=0A=0D=0ASoliani Riccardo=0D=0A=0D=0A=
Boero Stefano=0D=0A=0D=0ACalvini Guglielmo=0D=0A=0D=0ACaviglione Giovanna=
=0D=0A=0D=0AChessa Luca=0D=0A=0D=0ADonadio Stefania=0D=0A=0D=0AGobbi Maur=
izio=0D=0A=0D=0AMagnone Edoardo=0D=0A=0D=0ASavoldi Giovanna =0D=0A=0D=0AL=
uigi Sarti=0D=0A=0D=0A Titta Conio =0D=0ACorrado Bozzano=0D=0ACaterina Ro=
seo =0D=0A=0D=0APaolo Fernandes=0D=0ABarbara Cavazza=0D=0AGianfranco Fass=
ina=0D=0ACarlo Wrubl=0D=0AStefania Bocconi=0D=0ALucia Ferlino=0D=0A=0D=0A=
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