[Cm-milano] CIRCO/CICLO_PRECARIO

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Autore: @jorn
Data:  
Oggetto: [Cm-milano] CIRCO/CICLO_PRECARIO
RIEPILOGO DELLE PREMESSE E DELLE CONCLUSIONI DELL'ASSEMBLEA DI MERCOLEDI'

Per fare maggiore chiarezza ripetiamo l'impianto complessivo proposto all'
assemblea

e le valutazioni che avevano condotto alla sua formulazione.

Le giornate dell'equilibrio precario erano state pensate per precedere e
lanciare la mayday e come tali volevano essere contemporaneamente una
occasione di visibilità e un momento di discussione incentrato sulle
problematiche riguardanti la precarizzazione progressiva e inarrestabile nel
mondo del lavoro in primis e nella vita immediatamente dopo.

Per cause note a tutti questo momento di confronto è stato posticipato e
naturalmente, visto il "successo" ottenuto il primo maggio, il suo senso in
parte mutato.

La forza attrattiva della parade precaria, l'efficacia e l'incisività dei
messaggi e la spessore comunicativo che li veicolava, la capacità di
produrre una partecipazione attiva (senziente e operativa) vastissima di
diverse centinaia di persone e di aggregare molte realtà sindacali di base,
la presenza contemporanea nel corteo di decine di migliaia di giovani la
stragrande maggioranza evidentemente precari e di migliaia di lavoratori più
"anziani", tutto questo insieme ha contribuito ha costruire un evento che
nel nostro immaginario ( come realtà promotrici) e non solo si è dimostrato
fondamentale.

Quindi non più un dibattito solamente e non più un'impostazione seminariale
farcita di nomi importanti.

In parole povere si è pensato di unire due momenti che erano stati valutati
come indipendenti in una unica iniziativa che vuole nel medesimo tempo
aprire un confronto fra i soggetti reali che hanno costruito la mayday e
dare continuità all'azione politico-sindacal-mediattivista intrapresa da
questi.

Riassumendo:

1.. L'Equilibrio precario: due giorni di dibattito, il sette e l'otto di
giugno.
Pensato come dialoghi in modo da ottenere un approccio paritetico fra gli
interpreti sociali ( del precariato; ossia tutti quelli che la
precarizzazione la subiscono ma che contemporaneamente si organizzano per
combatterla) e gli invitati ( personalità che per la loro
esperienza/capacità/disponibilità si ritengono adatte a discutere le
questioni poste) e con uno sviluppo della discussione tracciato da una serie
di line-out intese come ipotesi, tesi, domande che gli interpreti sociali
decidono nei momenti del Think Tank ( vedi punto 2/c)

  2.. Una serie di gruppi di lavoro ( workshops) che daranno luogo ad
azioni,inchieste,laboratori che attraverseranno la due giorni senza però
fermarsi ad essa ( e senza partire da essa). In particolare se ne sono
pensati tre:
    1.. Circo Precario : un gruppo che preparerà sfilate precarie per i
quartieri periferici della città o per i luoghi dell'area metropolitana.
    2.. Stand up : un gruppo che si occuperà della raccolta del materiale
video del suo montaggio e dell'allestimento di uno spazio di presentazione
nei giorni dell'equilibrio precario.
    3.. Think tank : ( qua saremo ripetitivi e prolissi ma è forse il punto
in cui forse ci si è capiti meno) sono chiamati così i momenti in cui le
varie soggettività "di base" che hanno dato luogo alla costruzione del
mayday si incontreranno per decidere il profilo che ogni tavolo/dialogo
dovrà avere.
Ossia di quali constatazioni, ipotesi, domande si discuterà durante le
giornate del 7_8


E' questo un passaggio fondamentale del confronto fra quei soggetti reali
( che siamo tutti noi, quelli presenti all'assemblea di mercoledì per
capirci) che sono riusciti a pensare, costruire e sviluppare un percorso
fatto di analisi e pratiche incisive (almeno in parte), che tra l'altro non
si è esaurito mai nella sola preparazione del 1 maggio. Percorso che ha
saputo vedere nella precarizzazione in atto non un effetto collaterale del
neoliberismo bensì un suo momento fondante e nel precariato sociale non i
nuovi sottoproletari bensì un soggetto in continua espansione. ( Nei lavori
e nel sociale). Ripetendo questo si voleva semplicemente ricordare che tutti
questi soggetti sono considerati "i veri protagonisti" dei dialoghi. E' per
questo che si è pensato ad un workshop di preparazione che avviasse un
confronto che non poteva e doveva ridursi alla due giorni dell'equilibrio
precario.


Detto velocemente tutto questo è importante precisare:

1.. I dialoghi proposti non sono immodificabili; sono una sintesi fra
alcuni collettivi su alcune tematiche da essi sviluppate negli ultimi anni.
Non vogliono essere gli unici tra l'altro, chi vuole aggiungere dei tavoli
lo faccia.
2.. I tre workshops sono dei contenitori; chiunque abbia delle idee,
voglia organizzare qualcosa in particolare, voglia contribuire alla loro
realizzazione deve solo partecipare ai gruppi di lavoro che si riuniranno in
luoghi ( e ad ore) da tutti decisi.
3.. L'idea di fondo è questa: ci sono 3 gruppi di lavoro di cui l'ultimo è
diviso nel numero di tavoli/dialoghi che si riusciranno ad organizzare.
Ogni situazione decide cosa fare, dove investire ( o cos'altro vuole
proporre) e partecipa ai workshops, contribuendo con i propri percorsi ( e
col proprio sudore) alla costruzione di questi.

Così per i tavoli, ognuno di questi avrà un proprio momento di confronto e
di sintesi che porterà alla formulazione dei nodi cruciali da sviluppare
nella due giorni.

4.. Il metodo è quello della sommatoria ( tipo mayday) ; tante idee (
tavoli,video,contributi,letture) si affiancano per costruire un evento, la
visione d'insieme ci permetterà di affrontare un poco di percorso in più
insieme.La sintesi forzata iniziale non avrebbe permesso di fare né la prima
mayday, né la seconda, né la terza, né tutte le azioni che si sono fatte in
questi anni, né le discussioni_ numerose_ che hanno seguito e preceduto
tutte queste cose.
5.. IMPORTANTE: condizione necessaria affinché avvenga ciò che è
specificato nel punto quarto è che ci sia di fondo da parte di tutti :
onestà e umiltà intellettuale, capacità di relazione, impegno sincero e
voglia di mettersi in gioco. ( e tanta rabbia e determinazione diocane)
Vorrei ricordare che mercoledì c'erano settanta persone,più di venti
situazioni, a Milano, per lo più ragazzi, per la preparazione di un
dibattito !!!!!! Questo è il dato importante.

6.. Le carrellate di nomi "studiati" letti nella proposta dei dialoghi,
non sono un parco_invitati da rispettare nel numero e nelle caratteristiche,
da sfruttare appunto in termini di visibilità per la loro "eccellenza".
Bensì sono delle ipotesi e nelle intenzioni non si dovrebbe eccedere di
tanto dal paio per ogni tavolo.( questo non siamo riusciti a spiegarlo bene
e ce ne scusiamo, le critiche portate in merito e le considerazioni fatte
sulla necessità di un confronto orizzontale in primis fra di noi e le altre
realtà di base del precariato, penso facciano parte di un bagaglio comune)
La necessità di invitare altre personalità al dibattito deriva dalla volontà
( ci pare legittima) di allargare la soglia di attenzione rispetto alle
problematiche legate alla precarizzazione e ai percorsi di auto
organizzazione che stiamo intraprendendo.
N.B per tutti i compagni un imperativo : diffondere a tutte le situazioni
presenti mercoledì scorso

Aggiungiamo queste righe per un riepilogo sintetico:

workshops-assemblea
martedi 27 maggio 2003
c.s. baraonda - via amendola,1 segrate (mi)
tang.uscita lambrate - seguire x segrate-rovagnasco


h19,00 workshops aperti:
==================
1) CIRCUS = preparazione anteprima circo precario sabato 31 maggio in piazza
dalla mattina nelle periferie di segrate, attraversando il corteo del
pomeriggio a milano indetto dal leoncavallo
2) STAND UP = raccolta videointerviste e materiale inchieste, prima bozza
glossario-precario, proposta allestimento videobox e comunicazioni
mediattive per 'la fiera del precariato sociale'
3) THINK TANK = raccolta dei titoli-tematiche dei dialoghi proposti e delle
personalita' invitate per elaborare la locandina-manifesto, la brochure e le
cartoline per la promozione diffusa

h22,00 assemblea metropolitana:
=======================
discussione delle proposte dei tre gruppi di lavoro e sintesi collettiva

inoltre, si valutera' un po' piu' nei dettagli la possibilita' di tracciare
quel ''filo rosso'' (attraverso lo strumento del circo precario?) con la
mobilitazione sia di abbiategrasso contro la tangenziale che di s.margherita
ligure contro la conferenza dei giovani industriali indette entrambe la
mattina del 7 giugno, le quali si richiamano ai contenuti e linguaggi del
maydayway

sono previsti altri due appuntamenti pubblici di preparazione al 7-8 giugno
in luoghi e orari da definire, ma che si propone di suddividere in due
momenti separati:

martedi 3 giugno = THINK TANK (formulazione domande per i dialoghi-tavoli
proposti)
mercoledi 4 giugno =CIRCUS (circo precario x il 7) e STAND UP
(videobox-inchiestazioni)

il package e' open-source, quindi modificabile e distribuibile, ma con
equilibrio precario! :

ciao