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Autor: Alessandro Presicce
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Documento del gruppo no-cpt
del Tavolo migranti dei social forum

Il gruppo di lavoro contro i Cpt, costituitosi all'interno del Tavolo
migranti dei social forum per organizzare la manifestazione di Torino =
del 30
novembre 2002, ha lo scopo ultimo di operare, in accordo con altre
organizzazioni europee (come stabilito durante le giornate del Forum =
sociale
europeo di Firenze), per la chiusura definitiva di tutti i Cpt, per il
riconoscimento del diritto d'asilo e dunque per il diritto alla libera
circolazione delle persone, sulla base di alcuni elementi di analisi
programmatica.

1. Sin dal momento dell'apertura dei primi Centri di detenzione, con la
legge Turco-Napolitano, abbiamo denunciato come la loro esistenza fosse
possibile solo sulla base dell'istituzione di un doppio binario =
giuridico,
che prevede, accanto al diritto ordinario, spazi di eccezione riservati =
a
particolari categorie di persone. In tali spazi, che comportano una =
sorta di
extraterritorialit=E0 all'interno del territorio dello stato nazionale,
l'eccezione diventa la regola. La detenzione amministrativa nei Cpt =E8
l'istituto attraverso cui si =E8 instaurata in Italia tale eccezione. =
Questa
pratica, come emerge da alcune analisi storiche, politiche e =
filosofiche, ha
dei precedenti gi=E0 nel XIX secolo, ma =E8 soprattutto nel XX secolo =
che =E8
diventata pratica politica predominante, dapprima nella gestione degli
apolidi nelle democrazie liberali e poi, a partire dagli anni '30,
nell'istituzione dei campi di concentramento nella Germania nazista.
Ricordare i precedenti storici dei Centri di detenzione che stanno
proliferando in Italia e in Europa non significa, ovviamente, promuovere =
un
discorso che confonda o peggio identifichi tali luoghi con i campi del
nazismo, ma denunciare che se i campi sono stati possibili nel passato e
ritornano ad essere possibili, ci=F2 implica, oggi, l'istituzione di =
regole
diverse per italiani e stranieri. Non solo, significa anche denunciare =
che
lo sfondo politico da cui essi nascono si basa essenzialmente su una =
regola
fondamentale, quella dell'individuazione di una categoria di persone =
prive
di diritti, prive del diritto ad avere diritti, su cui il potere pu=F2
esercitarsi privo di ogni mediazione. Del resto, i quattro anni di
funzionamento dei Centri sono stati accompagnati, in Italia, da non =
pochi
episodi di violenza, alcuni dei quali finiti addirittura con la morte =
degli
immigrati detenuti in tali spazi. Significa denunciare, inoltre, tutte =
le
forme discorsive e di sapere che stanno a monte di tale pratica e che
vengono poi informate da essa. Quella, innanzitutto, dell'uso =
eufemistico
delle parole, di cui la parola assistenza, per indicare i luoghi di =
questa
particolare detenzione, =E8 solo l'esempio pi=F9 evidente. I centri di
detenzione sono, inoltre, luoghi della sospensione della politica, se =
con
spazio politico si intende anche lo spazio di visibilit=E0 in cui i =
soggetti
parlano e agiscono. Messe al di fuori del diritto e della politica, le
persone detenute nei Centri scompaiono e i luoghi di tale scomparsa
diventano laboratori di una "vita assistita" volti ad eliminare ogni
processo di soggettivazione o di singolarizzazione.

2. La Bossi-Fini (come gi=E0 prima la Turco-Napolitano) d=E0 una lettura
esclusivamente economicistica del fenomeno immigrazione riducendo
l'immigrato a merce, privandolo di ogni altra dimensione dell'esistenza. =
I
Cpt funzionano come strumento di controllo della forza-lavoro secondo le
esigenze dei padroni: sono l'arma di ricatto contro le richieste di
miglioramento delle condizioni complessive di lavoro e di vita da parte =
dei
lavoratori migranti (emersione dal nero, salari pi=F9 alti, condizioni =
di
maggior sicurezza, diritto alla casa, versamento dei contributi
pensionistici, ecc.). Da un lato, sono una camera di decompressione del
mercato del lavoro, che permette un controllo della forza-lavoro (la =
loro
capacit=E0 di ricatto =E8 assai poco simbolica: quando i lavoratori =
migranti
prendono la parola o la recessione incalza basta licenziarli e chiamare =
la
polizia), dall'altro, perpetuano un rituale di umiliazione e =
sfruttamento
del migrante, che mira a renderlo sempre pi=F9 clandestino, debole e
ricattabile, nonch=E9 a isolarlo socialmente dalla rete della =
solidariet=E0
collettiva e degli affetti personali (quando ci=F2 non sia gi=E0 =
avvenuto
tramite la violenza che lo sradica dal proprio Paese e lo getta nelle
grinfie dei mercanti di schiave e schiavi). Precariet=E0 che =E8 l'altra =
faccia
della clandestinizzazione a cui si vorrebbe condannare il lavoro nel suo
complesso, rendendo innanzitutto gli operai, ma via via i lavoratori in
generale (italiani e non), sempre pi=F9 flessibili, cio=E8 precari e
clandestini, compresa la fascia di coloro che molti si ostinano a =
chiamare i
'garantiti'. In definitiva, essa punta a clandestinizzare tutti i =
lavoratori
migranti, regolari e non, e cerca di fare del lavoro-merce-migrante la =
leva
per una trasformazione complessiva del mercato del lavoro italiano, in =
linea
con le ristrutturazioni europee e con i dettati degli accordi di =
Schengen.
Attraverso i Cpt, la Bossi-Fini (come gi=E0 la Turco-Napolitano) =
criminalizza
la miseria: nei Centri, infatti, finiscono immigrati che non hanno un
regolare permesso di soggiorno, cio=E8 coloro che non hanno un regolare
contratto di lavoro, pur avendo magari un lavoro in nero. In questo modo =
si
costringe l'immigrato ad adattarsi al rito dello sfruttamento o a =
imboccare
le vie della criminalit=E0. Criminalizzando la miseria si criminalizzano =
i
lavoratori migranti (disposti a tutto pur di lavorare!) e si istiga a un
nuovo tipo di razzismo. I Cpt sono l'emblema del modello segregazionista
che, nelle intenzioni dei governi di destra, dovrebbe caratterizzare la
societ=E0 del prossimo futuro.

3. Le istituzioni totali sono luoghi chiusi e delimitati che =
stabiliscono
una differenza netta tra lo spazio del "dentro" e quello del "fuori",
identificando, attraverso regole di omogeneit=E0 sociale, gruppi di =
persone in
categorie altrettanto chiuse e delimitate. Tale sistema totalizzante e
"identificante" che ha caratterizzato e caratterizza l'istituzione
carceraria, l'ospedale psichiatrico e altri luoghi di reclusione, oggi
caratterizza anche l'istituzione Cpt. Utilizzati in primis come zone di
contenimento dei flussi migratori sulla base di problemi gestionali ed
emergenziali, i Cpt sono diventati in pochissimo tempo una regola, un
processo sistemico entro il quale attivare il passaggio dallo Stato =
sociale
allo Stato penale sino allo Stato emergenziale che consente, attraverso
l'uso della detenzione amministrativa o le politiche sicuritarie e
"preventive", di totalizzare la vita dei migranti che non hanno compiuto
nessun reato, per un determinato periodo di tempo. Ai pazzi, ai poveri, =
alle
prostitute, alle classi ritenute da sempre "marginali" e "pericolose" si
aggiungono ora anche i migranti i quali, oltre a subire gli esiti delle
politiche segregazioniste sulla base della loro "eccezionalit=E0" =
giuridica
(non avere il permesso di soggiorno), devono subire anche l'umiliazione
dell'identificazione secondo l'appartenenza etnica. Il successo di =
parole
quali rischio e sicurezza ha consentito l'applicazione pi=F9 o meno =
esplicita
delle procedure della "tolleranza zero", che consente di presidiare le =
coste
e di compiere retate attivando un meccanismo pervasivo di =
criminalizzazione
del migrante nell'opinione pubblica. Non =E8 un caso che, accanto alla
reclusione dei migranti, si vedano avanzare disegni e proposte di legge =
che
azzerano alcuni presupposti importanti delle leggi Merlin e Basaglia. La
situazione italiana =E8 lo specchio della diffusione globale di =
politiche
neoliberiste che, oltre a produrre la cosiddetta devianza, compresa =
quella
dei migranti (attraverso la disoccupazione di massa, i licenziamenti =
facili
e la precarizzazione del lavoro, i tagli alle spese per la sanit=E0, per
l'istruzione e per la casa), identificano e sospendono la vita stessa =
nelle
nuove frontiere delle istituzioni totali. I Cpt, le strade, le coste, =
gli
aeroporti, la devianza intesa come identit=E0 indotta a esser tale dai
meccanismi d'inclusione e esclusione voluti dai governi, raffigurano le
nuove frontiere delle istituzioni totali, mentre l'implosione di alcuni
ospedali psichiatrici giudiziari e delle carceri rappresenta il logorio =
di
un sistema di reclusione vecchio nelle dinamiche interne e nuovo per =
quel
che riguarda il colore e la cultura dei suoi abitanti. Totalizzare le =
vite
entro spazi altrettanto totali risponde, infine, a un disegno politico
repressivo preciso: impedire qualsiasi processo di soggettivazione,
qualsiasi possibilit=E0 di presa di parola diretta rispetto =
all'azzeramento,
altrettanto totale, dei diritti primari delle persone e dei cittadini.

4. In tali strutture l'accesso alle associazioni e agli enti di tutela =
=E8
ostacolato soprattutto se avvertito come potenzialmente conflittuale. La
condizione di trattenimento e in taluni casi di segregazione incide in =
modo
molto pesante sulla possibilit=E0 effettiva del richiedente asilo di =
poter
adeguatamente motivare le ragioni che stanno alla base della sua domanda =
(si
pensi alla difficolt=E0 di reperire documentazione di supporto, o a =
tutta la
dimensione psicologica della rielaborazione del trauma subito dal
richiedente che =E8 stato vittima di tortura o di trattamento disumano e
degradante). All'esito negativo della valutazione della domanda che =
rischia
di essere sommaria, segue la parte pi=F9 aberrante, ovvero il fatto che
l'eventuale presentazione del ricorso (in forme e con procedure non =
chiare e
che, forse verranno definite) non sospende l'esecuzione del =
provvedimento di
allontanamento al territorio nazionale. La mancanza di un effetto =
sospensivo
del ricorso giurisdizionale toglie un'ulteriore possibilit=E0 (l'ultima) =
per
il richiedente asilo di veder esaminata la propria richiesta di =
protezione
(accertamento della sussistenza del diritto soggettivo all'asilo) di =
fronte
a un'autorit=E0 terza e indipendente da quella che ha assunto la prima
decisione negativa. Si vede quindi come elementi quali: trattenimento =
con
caratteristiche di possibile segregazione; impossibilit=E0 di godere di =
una
tutela legale; mancanza di trasparenza della procedura; esame veloce e
sommario delle domande; sottrazione della possibilit=E0 che =
un'autorit=E0 terza
e indipendente possa riesaminare il caso; sottrazione della vittima di
possibili abusi tramite il suo veloce allontanamento, siano tutti =
elementi
che delineano un quadro coerente con gli elementi che caratterizzano
un'istituzione totale.

5. Con riferimento alle donne migranti, i Cpt rappresentano solo la =
punta
pi=F9 avanzata di un modello di respingimento nel privato e riproduzione
dell'invisibilit=E0 che informa la condizione di tutti i migranti e =
delle
donne in particolare. All'invisibilit=E0 pubblica - determinata dalla
clandestinit=E0 e da un livello di discrezionalit=E0 amministrativa che, =
nella
gestione dei flussi migratori, si rivela strumentale al comando dei =
corpi,
totalmente oggettivati perch=E9 possono, indifferentemente, essere =
respinti
alle frontiere, confinati nei campi profughi, nei Cpt, o messi a valore =
nel
mercato del lavoro del paese d'arrivo - si aggiunge infatti =
l'invisibilit=E0
domestica e il respingimento nella famiglia patriarcale. La sanatoria
conclusasi in novembre, specificando la posizione di colf e badanti, =E8
l'esempio pi=F9 lampante del criterio sessuato di divisione del lavoro =
che
informa la Bossi-Fini, che risponde alla destrutturazione del welfare
attivando un processo di "sostituzione", che consente la gestione =
salariata
delle necessit=E0 riproduttive attraverso l'asservimento delle donne =
migranti.
Legando a doppio filo la posizione della donna a quella del maschio
capofamiglia, la legge ne definisce lo status a partire dal =
ricongiungimento
familiare, ratificando cos=EC il ruolo della famiglia come veicolo di un
diritto che assume sempre pi=F9 i tratti di un privilegio. Il =
ricongiungimento
familiare =E8 consentito solo laddove sussista un rapporto matrimoniale, =
e in
questo modo la dipendenza della donna dal proprio marito, soprattutto se
ricongiunta, viene istituzionalizzata.

6. Le esperienze maturate negli anni passati ci fanno considerare =
essenziale
la realizzazione di gruppi di monitoraggio attivo nei centri. Escludendo
qualsiasi volont=E0 o disponibilit=E0 alla collaborazione con gli enti =
che li
gestiscono, la presenza di gruppi di lavoro che periodicamente siano =
messi
in condizione di verificare quanto avviene in ogni centro, pu=F2 =
rappresentare
una delle modalit=E0 con cui se ne dimostra la totale irriformabilit=E0. =
Ad oggi
l'ingresso nei Cpt =E8 condizionato alla presenza di parlamentari o
consiglieri regionali. Riteniamo necessario operare una pressione =
politica
affinch=E9 questo diritto venga esteso ad organismi indipendenti e =
svincolati
da qualsiasi difficolt=E0 o disposizioni governative. I gruppi di =
monitoraggio
devono potersi muoversi in totale autonomia, rapportarsi e aprire =
vertenze
con le istituzioni locali e nazionali, promuovere il lavoro degli
amministratori locali e dei parlamentari, garantire - in caso di carenza =
o
di inosservanza dell'ente gestore - assistenza legale e socio sanitaria =
ai
reclusi, denunciare ogni forma di abuso e di maltrattamento subita dagli
stessi, garantendo inoltre, periodicamente, la realizzazione di dossier
informativi. Non si tratta di ragionare attorno a esperienze pi=F9 o =
meno
brutali o disumanizzanti n=E9 di limitarsi alla denuncia dei casi pi=F9
eclatanti di abuso (=E8 infatti assodato che in tali istituzioni il =
rispetto
dei diritti umani =E8 negato per principio), ma divenire granello di =
sabbia
che ne renda difficoltoso il funzionamento a regime. Pestaggi, rivolte, =
atti
di autolesionismo, tentativi di fuga, vanno documentati proprio allo =
scopo
di confermare alla pubblica opinione l'esistenza di luoghi in cui il =
diritto
=E8 sospeso e discrezionale. A ci=F2 s'aggiunga che le modalit=E0 con =
cui si
determina la loro gestione sono affidate a una convenzione che il =
ministero
dell'Interno stipula con un ente gestore, tramite una normale gara
d'appalto. Lo Stato versa una somma quotidiana per ogni ospite. =
Inevitabile
che questo abbia scatenato appetiti d'ogni tipo: la gestione di un =
centro
conviene, le spese reali sono basse, spesso molti dei servizi promessi =
non
vengono elargiti e scarso =E8 il controllo sulla qualit=E0 dei prodotti
utilizzati. Il risultato =E8 visibile nel sovraffollamento delle =
strutture,
nel degrado in cui versano, nella scarsa professionalit=E0 del personale
preposto (spesso volontari o soci lavoratori di cooperative sorte ad hoc =
o
riciclatesi per l'occasione). Denunciare tale forma di speculazione non
significa accettarne o augurarsi una gestione pi=F9 oculata, ma =
sottolineare
che queste istituzioni sono utili solo a rimpinguare le casse di enti,
diocesi e cooperative. Gare d'appalto e convenzioni meriterebbero poi
ulteriori verifiche. Il monitoraggio dei Centri, che dovr=E0 continuare =
nei
prossimi mesi, e per il quale chiediamo anche la collaborazione dei
parlamentari e delle associazioni, ha inoltre lo scopo di cercare di =
capire
pi=F9 dall'interno il funzionamento dei Centri stessi, le modalit=E0 =
della loro
gestione, i linguaggi e i saperi che i gestori mobilitano per =
giustificarli,
cos=EC come quello di raccogliere tutti i dati sul loro funzionamento a
partire dall'anno della loro istituzione, nel tentativo di rompere quel =
muro
di non trasparenza che sinora =E8 stato modalit=E0 comune tanto dei =
gestori dei
Centri quanto delle prefetture e del Ministero dell'interno. Ai
parlamentari, alle associazioni, ai sindacati, chiediamo di impegnarsi
insieme al nostro gruppo affinch=E9 tali dati siano resi finalmente
disponibili, tanto per quanto riguarda il passato, quanto per il futuro. =
Si
chieder=E0 ai gestori dei Centri, cos=EC come le Prefetture e il =
Ministero
dell'Interno, di fornire, per ogni Centro, i dati della gestione =
mensile, in
modo da poter controllare e denunciare tutti i cambiamenti che di volta =
in
volta si attuano rispetto alle vere funzioni dei Centri. Questo non
significa voler collaborare con chi ha scelto di operare all'interno dei
Centri. Non vogliamo l'umanizzazione della loro gestione, ma la loro
chiusura.



Gruppo no-cpt del Tavolo migranti dei social forum


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<DIV><FONT face=3DArial size=3D2><FONT face=3D"Times New Roman" =
size=3D3>Documento del=20
gruppo no-cpt<BR>del Tavolo migranti dei social forum<BR><BR>Il gruppo =
di lavoro=20
contro i Cpt, costituitosi all'interno del Tavolo<BR>migranti dei social =
forum=20
per organizzare la manifestazione di Torino del 30<BR>novembre 2002, ha =
lo scopo=20
ultimo di operare, in accordo con altre<BR>organizzazioni europee (come=20
stabilito durante le giornate del Forum sociale<BR>europeo di Firenze), =
per la=20
chiusura definitiva di tutti i Cpt, per il<BR>riconoscimento del diritto =
d'asilo=20
e dunque per il diritto alla libera<BR>circolazione delle persone, sulla =
base di=20
alcuni elementi di analisi<BR>programmatica.<BR><BR>1. Sin dal momento=20
dell'apertura dei primi Centri di detenzione, con la<BR>legge =
Turco-Napolitano,=20
abbiamo denunciato come la loro esistenza fosse<BR>possibile solo sulla =
base=20
dell'istituzione di un doppio binario giuridico,<BR>che prevede, accanto =
al=20
diritto ordinario, spazi di eccezione riservati a<BR>particolari =
categorie di=20
persone. In tali spazi, che comportano una sorta =
di<BR>extraterritorialit=E0=20
all'interno del territorio dello stato nazionale,<BR>l'eccezione diventa =
la=20
regola. La detenzione amministrativa nei Cpt =E8<BR>l'istituto =
attraverso cui si =E8=20
instaurata in Italia tale eccezione. Questa<BR>pratica, come emerge da =
alcune=20
analisi storiche, politiche e filosofiche, ha<BR>dei precedenti gi=E0 =
nel XIX=20
secolo, ma =E8 soprattutto nel XX secolo che =E8<BR>diventata pratica =
politica=20
predominante, dapprima nella gestione degli<BR>apolidi nelle democrazie =
liberali=20
e poi, a partire dagli anni '30,<BR>nell'istituzione dei campi di =
concentramento=20
nella Germania nazista.<BR>Ricordare i precedenti storici dei Centri di=20
detenzione che stanno<BR>proliferando in Italia e in Europa non =
significa,=20
ovviamente, promuovere un<BR>discorso che confonda o peggio identifichi =
tali=20
luoghi con i campi del<BR>nazismo, ma denunciare che se i campi sono =
stati=20
possibili nel passato e<BR>ritornano ad essere possibili, ci=F2 implica, =
oggi,=20
l'istituzione di regole<BR>diverse per italiani e stranieri. Non solo, =
significa=20
anche denunciare che<BR>lo sfondo politico da cui essi nascono si basa=20
essenzialmente su una regola<BR>fondamentale, quella dell'individuazione =
di una=20
categoria di persone prive<BR>di diritti, prive del diritto ad avere =
diritti, su=20
cui il potere pu=F2<BR>esercitarsi privo di ogni mediazione. Del resto, =
i quattro=20
anni di<BR>funzionamento dei Centri sono stati accompagnati, in Italia, =
da non=20
pochi<BR>episodi di violenza, alcuni dei quali finiti addirittura con la =
morte=20
degli<BR>immigrati detenuti in tali spazi. Significa denunciare, =
inoltre, tutte=20
le<BR>forme discorsive e di sapere che stanno a monte di tale pratica e=20
che<BR>vengono poi informate da essa. Quella, innanzitutto, dell'uso=20
eufemistico<BR>delle parole, di cui la parola assistenza, per indicare i =
luoghi=20
di questa<BR>particolare detenzione, =E8 solo l'esempio pi=F9 evidente. =
I centri=20
di<BR>detenzione sono, inoltre, luoghi della sospensione della politica, =
se=20
con<BR>spazio politico si intende anche lo spazio di visibilit=E0 in cui =
i=20
soggetti<BR>parlano e agiscono. Messe al di fuori del diritto e della =
politica,=20
le<BR>persone detenute nei Centri scompaiono e i luoghi di tale=20
scomparsa<BR>diventano laboratori di una "vita assistita" volti ad =
eliminare=20
ogni<BR>processo di soggettivazione o di singolarizzazione.<BR><BR>2. La =

Bossi-Fini (come gi=E0 prima la Turco-Napolitano) d=E0 una =
lettura<BR>esclusivamente=20
economicistica del fenomeno immigrazione riducendo<BR>l'immigrato a =
merce,=20
privandolo di ogni altra dimensione dell'esistenza. I<BR>Cpt funzionano =
come=20
strumento di controllo della forza-lavoro secondo le<BR>esigenze dei =
padroni:=20
sono l'arma di ricatto contro le richieste di<BR>miglioramento delle =
condizioni=20
complessive di lavoro e di vita da parte dei<BR>lavoratori migranti =
(emersione=20
dal nero, salari pi=F9 alti, condizioni di<BR>maggior sicurezza, diritto =
alla=20
casa, versamento dei contributi<BR>pensionistici, ecc.). Da un lato, =
sono una=20
camera di decompressione del<BR>mercato del lavoro, che permette un =
controllo=20
della forza-lavoro (la loro<BR>capacit=E0 di ricatto =E8 assai poco =
simbolica:=20
quando i lavoratori migranti<BR>prendono la parola o la recessione =
incalza basta=20
licenziarli e chiamare la<BR>polizia), dall'altro, perpetuano un rituale =
di=20
umiliazione e sfruttamento<BR>del migrante, che mira a renderlo sempre =
pi=F9=20
clandestino, debole e<BR>ricattabile, nonch=E9 a isolarlo socialmente =
dalla rete=20
della solidariet=E0<BR>collettiva e degli affetti personali (quando =
ci=F2 non sia=20
gi=E0 avvenuto<BR>tramite la violenza che lo sradica dal proprio Paese e =
lo getta=20
nelle<BR>grinfie dei mercanti di schiave e schiavi). Precariet=E0 che =
=E8 l'altra=20
faccia<BR>della clandestinizzazione a cui si vorrebbe condannare il =
lavoro nel=20
suo<BR>complesso, rendendo innanzitutto gli operai, ma via via i =
lavoratori=20
in<BR>generale (italiani e non), sempre pi=F9 flessibili, cio=E8 precari =

e<BR>clandestini, compresa la fascia di coloro che molti si ostinano a =
chiamare=20
i<BR>'garantiti'. In definitiva, essa punta a clandestinizzare tutti i=20
lavoratori<BR>migranti, regolari e non, e cerca di fare del=20
lavoro-merce-migrante la leva<BR>per una trasformazione complessiva del =
mercato=20
del lavoro italiano, in linea<BR>con le ristrutturazioni europee e con i =
dettati=20
degli accordi di Schengen.<BR>Attraverso i Cpt, la Bossi-Fini (come =
gi=E0 la=20
Turco-Napolitano) criminalizza<BR>la miseria: nei Centri, infatti, =
finiscono=20
immigrati che non hanno un<BR>regolare permesso di soggiorno, cio=E8 =
coloro che=20
non hanno un regolare<BR>contratto di lavoro, pur avendo magari un =
lavoro in=20
nero. In questo modo si<BR>costringe l'immigrato ad adattarsi al rito =
dello=20
sfruttamento o a imboccare<BR>le vie della criminalit=E0. =
Criminalizzando la=20
miseria si criminalizzano i<BR>lavoratori migranti (disposti a tutto pur =
di=20
lavorare!) e si istiga a un<BR>nuovo tipo di razzismo. I Cpt sono =
l'emblema del=20
modello segregazionista<BR>che, nelle intenzioni dei governi di destra, =
dovrebbe=20
caratterizzare la<BR>societ=E0 del prossimo futuro.<BR><BR>3. Le =
istituzioni=20
totali sono luoghi chiusi e delimitati che stabiliscono<BR>una =
differenza netta=20
tra lo spazio del "dentro" e quello del "fuori",<BR>identificando, =
attraverso=20
regole di omogeneit=E0 sociale, gruppi di persone in<BR>categorie =
altrettanto=20
chiuse e delimitate. Tale sistema totalizzante e<BR>"identificante" che =
ha=20
caratterizzato e caratterizza l'istituzione<BR>carceraria, l'ospedale=20
psichiatrico e altri luoghi di reclusione, oggi<BR>caratterizza anche=20
l'istituzione Cpt. Utilizzati in primis come zone di<BR>contenimento dei =
flussi=20
migratori sulla base di problemi gestionali ed<BR>emergenziali, i Cpt =
sono=20
diventati in pochissimo tempo una regola, un<BR>processo sistemico entro =
il=20
quale attivare il passaggio dallo Stato sociale<BR>allo Stato penale =
sino allo=20
Stato emergenziale che consente, attraverso<BR>l'uso della detenzione=20
amministrativa o le politiche sicuritarie e<BR>"preventive", di =
totalizzare la=20
vita dei migranti che non hanno compiuto<BR>nessun reato, per un =
determinato=20
periodo di tempo. Ai pazzi, ai poveri, alle<BR>prostitute, alle classi =
ritenute=20
da sempre "marginali" e "pericolose" si<BR>aggiungono ora anche i =
migranti i=20
quali, oltre a subire gli esiti delle<BR>politiche segregazioniste sulla =
base=20
della loro "eccezionalit=E0" giuridica<BR>(non avere il permesso di =
soggiorno),=20
devono subire anche l'umiliazione<BR>dell'identificazione secondo =
l'appartenenza=20
etnica. Il successo di parole<BR>quali rischio e sicurezza ha consentito =

l'applicazione pi=F9 o meno esplicita<BR>delle procedure della =
"tolleranza zero",=20
che consente di presidiare le coste<BR>e di compiere retate attivando un =

meccanismo pervasivo di criminalizzazione<BR>del migrante nell'opinione=20
pubblica. Non =E8 un caso che, accanto alla<BR>reclusione dei migranti, =
si vedano=20
avanzare disegni e proposte di legge che<BR>azzerano alcuni presupposti=20
importanti delle leggi Merlin e Basaglia. La<BR>situazione italiana =E8 =
lo=20
specchio della diffusione globale di politiche<BR>neoliberiste che, =
oltre a=20
produrre la cosiddetta devianza, compresa quella<BR>dei migranti =
(attraverso la=20
disoccupazione di massa, i licenziamenti facili<BR>e la precarizzazione =
del=20
lavoro, i tagli alle spese per la sanit=E0, per<BR>l'istruzione e per la =
casa),=20
identificano e sospendono la vita stessa nelle<BR>nuove frontiere delle=20
istituzioni totali. I Cpt, le strade, le coste, gli<BR>aeroporti, la =
devianza=20
intesa come identit=E0 indotta a esser tale dai<BR>meccanismi =
d'inclusione e=20
esclusione voluti dai governi, raffigurano le<BR>nuove frontiere delle=20
istituzioni totali, mentre l'implosione di alcuni<BR>ospedali =
psichiatrici=20
giudiziari e delle carceri rappresenta il logorio di<BR>un sistema di =
reclusione=20
vecchio nelle dinamiche interne e nuovo per quel<BR>che riguarda il =
colore e la=20
cultura dei suoi abitanti. Totalizzare le vite<BR>entro spazi =
altrettanto totali=20
risponde, infine, a un disegno politico<BR>repressivo preciso: impedire=20
qualsiasi processo di soggettivazione,<BR>qualsiasi possibilit=E0 di =
presa di=20
parola diretta rispetto all'azzeramento,<BR>altrettanto totale, dei =
diritti=20
primari delle persone e dei cittadini.<BR><BR>4. In tali strutture =
l'accesso=20
alle associazioni e agli enti di tutela =E8<BR>ostacolato soprattutto se =
avvertito=20
come potenzialmente conflittuale. La<BR>condizione di trattenimento e in =
taluni=20
casi di segregazione incide in modo<BR>molto pesante sulla possibilit=E0 =
effettiva=20
del richiedente asilo di poter<BR>adeguatamente motivare le ragioni che =
stanno=20
alla base della sua domanda (si<BR>pensi alla difficolt=E0 di reperire=20
documentazione di supporto, o a tutta la<BR>dimensione psicologica della =

rielaborazione del trauma subito dal<BR>richiedente che =E8 stato =
vittima di=20
tortura o di trattamento disumano e<BR>degradante). All'esito negativo =
della=20
valutazione della domanda che rischia<BR>di essere sommaria, segue la =
parte pi=F9=20
aberrante, ovvero il fatto che<BR>l'eventuale presentazione del ricorso =
(in=20
forme e con procedure non chiare e<BR>che, forse verranno definite) non =
sospende=20
l'esecuzione del provvedimento di<BR>allontanamento al territorio =
nazionale. La=20
mancanza di un effetto sospensivo<BR>del ricorso giurisdizionale toglie=20
un'ulteriore possibilit=E0 (l'ultima) per<BR>il richiedente asilo di =
veder=20
esaminata la propria richiesta di protezione<BR>(accertamento della =
sussistenza=20
del diritto soggettivo all'asilo) di fronte<BR>a un'autorit=E0 terza e=20
indipendente da quella che ha assunto la prima<BR>decisione negativa. Si =
vede=20
quindi come elementi quali: trattenimento con<BR>caratteristiche di =
possibile=20
segregazione; impossibilit=E0 di godere di una<BR>tutela legale; =
mancanza di=20
trasparenza della procedura; esame veloce e<BR>sommario delle domande;=20
sottrazione della possibilit=E0 che un'autorit=E0 terza<BR>e =
indipendente possa=20
riesaminare il caso; sottrazione della vittima di<BR>possibili abusi =
tramite il=20
suo veloce allontanamento, siano tutti elementi<BR>che delineano un =
quadro=20
coerente con gli elementi che caratterizzano<BR>un'istituzione =
totale.<BR><BR>5.=20
Con riferimento alle donne migranti, i Cpt rappresentano solo la =
punta<BR>pi=F9=20
avanzata di un modello di respingimento nel privato e=20
riproduzione<BR>dell'invisibilit=E0 che informa la condizione di tutti i =
migranti=20
e delle<BR>donne in particolare. All'invisibilit=E0 pubblica - =
determinata=20
dalla<BR>clandestinit=E0 e da un livello di discrezionalit=E0 =
amministrativa che,=20
nella<BR>gestione dei flussi migratori, si rivela strumentale al comando =
dei=20
corpi,<BR>totalmente oggettivati perch=E9 possono, indifferentemente, =
essere=20
respinti<BR>alle frontiere, confinati nei campi profughi, nei Cpt, o =
messi a=20
valore nel<BR>mercato del lavoro del paese d'arrivo - si aggiunge =
infatti=20
l'invisibilit=E0<BR>domestica e il respingimento nella famiglia =
patriarcale. La=20
sanatoria<BR>conclusasi in novembre, specificando la posizione di colf e =

badanti, =E8<BR>l'esempio pi=F9 lampante del criterio sessuato di =
divisione del=20
lavoro che<BR>informa la Bossi-Fini, che risponde alla destrutturazione =
del=20
welfare<BR>attivando un processo di "sostituzione", che consente la =
gestione=20
salariata<BR>delle necessit=E0 riproduttive attraverso l'asservimento =
delle donne=20
migranti.<BR>Legando a doppio filo la posizione della donna a quella del =

maschio<BR>capofamiglia, la legge ne definisce lo status a partire dal=20
ricongiungimento<BR>familiare, ratificando cos=EC il ruolo della =
famiglia come=20
veicolo di un<BR>diritto che assume sempre pi=F9 i tratti di un =
privilegio. Il=20
ricongiungimento<BR>familiare =E8 consentito solo laddove sussista un =
rapporto=20
matrimoniale, e in<BR>questo modo la dipendenza della donna dal proprio =
marito,=20
soprattutto se<BR>ricongiunta, viene istituzionalizzata.<BR><BR>6. Le =
esperienze=20
maturate negli anni passati ci fanno considerare essenziale<BR>la =
realizzazione=20
di gruppi di monitoraggio attivo nei centri. Escludendo<BR>qualsiasi =
volont=E0 o=20
disponibilit=E0 alla collaborazione con gli enti che li<BR>gestiscono, =
la presenza=20
di gruppi di lavoro che periodicamente siano messi<BR>in condizione di=20
verificare quanto avviene in ogni centro, pu=F2 rappresentare<BR>una =
delle=20
modalit=E0 con cui se ne dimostra la totale irriformabilit=E0. Ad =
oggi<BR>l'ingresso=20
nei Cpt =E8 condizionato alla presenza di parlamentari o<BR>consiglieri =
regionali.=20
Riteniamo necessario operare una pressione politica<BR>affinch=E9 questo =
diritto=20
venga esteso ad organismi indipendenti e svincolati<BR>da qualsiasi =
difficolt=E0 o=20
disposizioni governative. I gruppi di monitoraggio<BR>devono potersi =
muoversi in=20
totale autonomia, rapportarsi e aprire vertenze<BR>con le istituzioni =
locali e=20
nazionali, promuovere il lavoro degli<BR>amministratori locali e dei=20
parlamentari, garantire - in caso di carenza o<BR>di inosservanza =
dell'ente=20
gestore - assistenza legale e socio sanitaria ai<BR>reclusi, denunciare =
ogni=20
forma di abuso e di maltrattamento subita dagli<BR>stessi, garantendo =
inoltre,=20
periodicamente, la realizzazione di dossier<BR>informativi. Non si =
tratta di=20
ragionare attorno a esperienze pi=F9 o meno<BR>brutali o disumanizzanti =
n=E9 di=20
limitarsi alla denuncia dei casi pi=F9<BR>eclatanti di abuso (=E8 =
infatti assodato=20
che in tali istituzioni il rispetto<BR>dei diritti umani =E8 negato per=20
principio), ma divenire granello di sabbia<BR>che ne renda difficoltoso =
il=20
funzionamento a regime. Pestaggi, rivolte, atti<BR>di autolesionismo, =
tentativi=20
di fuga, vanno documentati proprio allo scopo<BR>di confermare alla =
pubblica=20
opinione l'esistenza di luoghi in cui il diritto<BR>=E8 sospeso e =
discrezionale. A=20
ci=F2 s'aggiunga che le modalit=E0 con cui si<BR>determina la loro =
gestione sono=20
affidate a una convenzione che il ministero<BR>dell'Interno stipula con =
un ente=20
gestore, tramite una normale gara<BR>d'appalto. Lo Stato versa una somma =

quotidiana per ogni ospite. Inevitabile<BR>che questo abbia scatenato =
appetiti=20
d'ogni tipo: la gestione di un centro<BR>conviene, le spese reali sono =
basse,=20
spesso molti dei servizi promessi non<BR>vengono elargiti e scarso =E8 =
il=20
controllo sulla qualit=E0 dei prodotti<BR>utilizzati. Il risultato =E8 =
visibile nel=20
sovraffollamento delle strutture,<BR>nel degrado in cui versano, nella =
scarsa=20
professionalit=E0 del personale<BR>preposto (spesso volontari o soci =
lavoratori di=20
cooperative sorte ad hoc o<BR>riciclatesi per l'occasione). Denunciare =
tale=20
forma di speculazione non<BR>significa accettarne o augurarsi una =
gestione pi=F9=20
oculata, ma sottolineare<BR>che queste istituzioni sono utili solo a =
rimpinguare=20
le casse di enti,<BR>diocesi e cooperative. Gare d'appalto e convenzioni =

meriterebbero poi<BR>ulteriori verifiche. Il monitoraggio dei Centri, =
che dovr=E0=20
continuare nei<BR>prossimi mesi, e per il quale chiediamo anche la=20
collaborazione dei<BR>parlamentari e delle associazioni, ha inoltre lo =
scopo di=20
cercare di capire<BR>pi=F9 dall'interno il funzionamento dei Centri =
stessi, le=20
modalit=E0 della loro<BR>gestione, i linguaggi e i saperi che i gestori =
mobilitano=20
per giustificarli,<BR>cos=EC come quello di raccogliere tutti i dati sul =
loro=20
funzionamento a<BR>partire dall'anno della loro istituzione, nel =
tentativo di=20
rompere quel muro<BR>di non trasparenza che sinora =E8 stato modalit=E0 =
comune tanto=20
dei gestori dei<BR>Centri quanto delle prefetture e del Ministero =
dell'interno.=20
Ai<BR>parlamentari, alle associazioni, ai sindacati, chiediamo di=20
impegnarsi<BR>insieme al nostro gruppo affinch=E9 tali dati siano resi=20
finalmente<BR>disponibili, tanto per quanto riguarda il passato, quanto =
per il=20
futuro. Si<BR>chieder=E0 ai gestori dei Centri, cos=EC come le =
Prefetture e il=20
Ministero<BR>dell'Interno, di fornire, per ogni Centro, i dati della =
gestione=20
mensile, in<BR>modo da poter controllare e denunciare tutti i =
cambiamenti che di=20
volta in<BR>volta si attuano rispetto alle vere funzioni dei Centri. =
Questo=20
non<BR>significa voler collaborare con chi ha scelto di operare =
all'interno=20
dei<BR>Centri. Non vogliamo l'umanizzazione della loro gestione, ma la=20
loro<BR>chiusura.<BR><BR><BR><BR>Gruppo no-cpt del Tavolo migranti dei =
social=20
forum</FONT><BR></FONT></DIV></BODY></HTML>

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