[Lecce-sf] Fw: [movimento] "di importanza trascendentale"

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Author: Rosario Gallipoli
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Sent: Saturday, May 24, 2003 10:18 AM
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3 Marzo 2003
ZNet

Cent'anni di terrore
Cuba e Vieques

Mickey Z






Mentre il nostro presidente non eletto indulge alla sua fissazione di essere
Tom Cruise sulla coperta di una portaerei, la vita prosegue all'interno del
"nostro cortile". Cuba è di nuovo entrata nella lista annuale delle nazioni
che secondo gli USA sponsorizzano il terrorismo; allo stesso tempo, la
marina statunitense usciva da Vieques, Portorico. Entrambi gli eventi
affondano le loro radici nella guerra ispanoamericana.

Il 16 febbraio del 1898, il giorno dopo l'esplosione che uccise 268
marinari statunitensi sulla USS Maine, nave da guerra a 24 cannoni, nella
baia de la Havana, il titolo di apertura del New York Journal di William
Randolph Hearst strillava: La nave guerra Maine è stata spezzata in due
dalla macchina segreta infernale di un nemico. Il "nemico" era la Spagna -
occupatrice di Cuba, Puerto Rico, Guam e delle Filippine. "Il giornale di
Hearst accompagnava il pezzo con un disegno a mezza pagina, prodotto
interamente dall'immaginazione dell'artista, che si riteneva mostrasse la
posizione della mina che aveva colpito la nave e dei cavi che la collegavano
alla stanza motori della Maine", dice il giornalista George Black.

Ad Hearst fu offerta immediatamente una ricompensa di 50 mila dollari "per
la individuazione del responsabile dell'oltraggio del Maine". Nel giro di
due mesi e nonostante la volontà della Spagna di negoziare la pace, ebbe
inizio la guerra ispanoamericana, che mise in moto oltre un secolo di
repressione e lotta.

Portorico

I primi rivoluzionari americani, intonando il canto "dammi la libertà o la
morte" e lamentandosi di non avere "più di una vita" da dare per il loro
paese, divennero eroi nei nostri libri di storia. Menachim Begin derubò le
banche inglesi per finanziare la sua causa violenta (che implicò l'uccisione
di civili nell'esplosione all'Hotel Re David) e divenne poi primo ministro e
Premio Nobel per la pace. Però, grazie al potere dei media americani e
dell'industria dell'istruzione, i nazionalisti portoricani che dedicarono la
propria vita all'indipendenza del loro paese passano per criminali, fanatici
ed assassini.

Il primo marzo 1954, nella galleria del Parlamento USA, il deputato Charles
A. Halleck cominciò a discutere con i suoi colleghi la questione di
Portorico. In quel momento, Lolita Lebrón con tre suoi compagni combattenti
per la libertà, dopo aver acquistato un biglietto di sola andata da New York
(si aspettavano di essere uccisi) sventolò una bandiera portoricana e gridò
"Portorico libera!" prima di sparare otto colpi verso il soffitto. I suoi
tre compagni di cospirazione puntarono le proprie armi contro i legislatori.
La pistola di Andrés Figueroa si inceppò, ma i colpi sparati da Rafael
Cancel Miranda e Irving Flores ferirono cinque deputati. "So che i colpi che
ho sparato non hanno ucciso né ferito alcuno", dichiarò in seguito Lebrón,
ma, vedendo l'attacco attraverso il prisma sensazionalistico della stampa
statunitense, ciò non contava. Lei ed i suoi compagni nazionalisti passarono
i successivi 25 anni in prigione.

Zbigniew Brzezinski, consigliere per la sicurezza nazionale, in una nota
segreta al presidente Jimmy Carter nel 1979, disse di Lebrón: "nessun'altra
donna nell'emisfero ha trascorso tanto tempo in prigione con accuse simili;
un fatto che i critici comunisti della nostra politica verso i diritti umani
sono ben lieti di sottolineare". La preoccupazione di Brzezinski era in
parte basata sull'eventuale status di prigionieri di guerra di Lebrón e dei
suoi colleghi.

Perché prigionieri di guerra? Il diritto internazionale autorizza alla lotta
armata i "combattenti anticolonialisti" per abbattere il giogo
dell'imperialismo e conquistare l'indipendenza. La Risoluzione 33/24
dell'Assemblea Generale dell'ONU del dicembre 1978 riconosce la "legittimità
della lotta di un popolo per l'indipendenza, l'integrità territoriale,
l'unità nazionale, la liberazione dal dominio coloniale e dall'occupazione
straniera con tutti i mezzi disponibili, in particolare la lotta armata".

A partire dal 25 luglio del 1898, quando gli Stati Uniti invasero il loro
vicino tropicale con la scusa della guerra ispanoamericana, l'isola è stata
una colonia. In altre parole, la colonia più antica del pianeta è tenuta
dalla più anziana democrazia rappresentativa... con l'imposizione nel 1917
della cittadinanza americana, a prescindere dal consenso o dall'approvazione
della popolazione indigena. È da questo paradosso geopolitico che il
movimento per l'indipendneza portoricano - e la sua progenie di Vieques - si
diffuse. A Vieques, una piccolissima isola a sudest di Portorico, vi sono 9
mila e trecento residenti. Per quasi sessanta anni, Vieques è stata usata
come obiettivo per il test di armi pesanti della Marina americana. In
aggiunta, come sottolinea il giornalista Juan Gonzalez, "il governo USA non
si accontenta di usare semplicemente Vieques per le sue forze militari. Ha
l'ardire di dare l'isola in affitto alle forze militari dell'America Latina
ed europee". Questi accordi hanno fruttato a Washngton ben 80 milioni di
dollari nel solo 1998. Hanno anche devastato l'industria della pesca locale,
cancellato Vieques dalle destinazioni turistiche (nonostante le sue sabbie
bianche, la barriera corallina, le palme e le acque cristalline e calde) e
portato al disastro socioeconomico. Circa il 50% dei residenti sono
disoccupati ed il 72% vive in povertà. Il fatto che Vieques registri
un'incidenza del cancro del 73% più elevata di Portorico fa interrogare
ambientalisti e medici sull'effetto di tanti bombardamenti - soprattutto
dell'uso di uranio impoverito, che è considerato da molti essere la causa
della sindrome del Golfo.

"L'uranio impoverito brucia al contatto", dice Helen Caldicott, "creando
piccolissime particelle di aerosol di diametro inferiore ai 5 micron,
sufficientemente piccole da essere inalate". Queste particelle minute
possono percorrere "lunghe distanze se trasportate dal vento", spiega
Caldicott.

La situazione di Vieques ha avuto risonanza internazionale quando, il 19
aprile del 1999, due caccia F-18 che facevano qualche esercitazione d'ultimo
minuto prima di partire per i Balcani sganciarono due bombe da 250 Kg su un
posto di osservazione, uccidendo David Sanes Rodriguez, un lavoratore civile
di 35 anni. L'incidente scatenò dimostrazioni e l'occupazione del territorio
riservato alla Marina da parte di attivisti. Uno di questi era Lolita
Lebrón. Quattro anni più tardi, Vieques è libero dal terrore navale... ma
non libero dall'occupazione USA.

Cuba d'altro canto ha avuto il coraggio di scrollarsi di dosso l'occupazione
USA nel 1959.

Cuba

Al tempo dell'esplosione della USS Maine, i ribelli cubani e filippini
stavano già lottando nei loro paesi per l'indipendenza dalla Spagna. La
Maine si trovava nel 1898 nel porto de la Havana per una missione
presuntamente amica. "Però", scrive Tom Miller, "la visita non fu né
spontanea né altruistica; gli Stati Uniti tenevano d'occhio Cuba da almeno
un secolo". "Ad un certo punto, quella primavera, McKinley e la comunità
economica cominciarono a comprendere che il loro obiettivo, la Spagna fuori
da Cuba, non poteva essere realizzato senza una guerra", aggiunge Howard
Zinn, "e che il loro obiettivo secondario, assicurare l'influenza economica
e militare statunitense su Cuba, non poteva essere lasciato nelle mani dei
ribelli cubani, ma poteva essere garantito solo dall'intervento USA". I
quotidiani americani, specialmente quelli guidati da Hearst e Joseph
Pulitzer, si buttarono sull'esplosione della Maine come scusa ideale per
aizzare il pubblico a sostenere una guerra imperialistica. "I titoli dei
tabloid che descrivevano le atrocità spagnole contro i cubani divennero
comuni, e gli articoli sensazionalistici di entrambi si superavano a vicenda
nel gridare sensazionalisticamente alla guerra", dice lo storico Kenneth C.
Davis. Quando Hearst inviò Frederick Remingtom a Cuba perché gli fornisse
delle immagini, questi riferì che non riusciva a trovare la guerra. La
Spagna fu sconfitta facilmente, la leggenda di Teddy Roosvelt fu edificata e
i cubani si trovarono a sostituire un regime coloniale con un altro. Nelle
Filippine, dove ai soldati americani fu ordinato di "bruciare tutto ed
uccidere tutti", furono trucidati alla fine seicentomila filippini... al
grido "Ricordate la Maine! All'inferno con la Spagna!" La percezione odierna
di Cuba ha poco a che vedere con l'eroismo artificiale di uno dei volti
scavati nel Monte Rushmore (Roosevelt disse: "La democrazia ha giustificato
se stessa conquistando per la razza bianca la porzione migliore della
superficie terrestre"). Dal 1959 esiste solo Fidel Castro.

La rivoluzione cubana, il successivo blocco americano ed eventi cardine come
quello della Baia dei Porci e la crisi missilistica sono stati tutti
documentati - a vari livelli di veridicità - altrove. Sappiamo molto meno
sugli attacchi a bassa intensità contro Cuba da parte USA. Il progetto Cuba,
anche noto come "operazione mangosta", fu avviato dall'amministrazione
Kennedy nel 1962 con l'obiettivo dichiarato di aiutare i "cubani a
rovesciare il regime comunista dall'interno ed istituire un nuovo governo
con cui gli Stati Uniti possano vivere in pace". "Ciò che è accaduto è un
livello di terrorismo internazionale che, per quanto sappia, non ha uguale,
tolti i casi di aggressione diretta", dice Noam Chomsky. "Ciò ha significato
attacchi contro installazioni civili, attentati contro hotels, affondamento
di pescherecci, distruzione di impianti petrolchimici, avvelenamento di
colture e allevamenti, su scala piuttosto ampia, tentativi di assassinio,
assassinii consumati, abbattimento di aerei, bombardamento di missioni
cubane all'estero ecc. È un attacco terroristico massiccio". L'aggressione
USA contro Cuba a partire dal 1959 ha negato al mondo la possibilità di
vedere cosa avrebbe potuto essere quella rivoluzione. "Il mondo non saprà
mai che tipo di società Cuba avrebbe potuto produrre se lasciata sola", dice
William Blum.

Ma in realtà Cuba non ha mai avuto speranza. Già ai tempi della rivoluzione
americana il segretario di stato, John Quincy Adams, annunciò che il
controllo statunitense su Cuba era "di importanza trascendentale". "Il
bisogno di possedere Cuba è la questione più vecchia nella politica estera
americana", conclude Chomsky.

Postscriptum

L'evento che mise tutto questo in moto, il presunto bombardamento della
Maine, fu oggetto di indagini da parte dell'ammiraglio Hyman Rickover, della
Marina USA, nel 1976. Rickover ed il suo team di esperti conclusero che
l'esplosione fu probabilmente causata da "combustione spontanea all'interno
dei contenitori di carbone della nave", un problema comune delle navi
dell'epoca.


Documento originale 100 Years Of Terror

Traduzione di Sergio De Simone

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(http://www.zmag.org/Italy/mickeyz-100anniterrore.htm)




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