Tralasciando i meriti o i demeriti del singolo credo che la battaglia=20
politica per l'estensione dell'art.18 prenda alle volte delle pieghe=20
inaspettate e curiose.
Edoardo Magnone
> --- In aa-forum@???, "Fulvio Grimaldi" ha scritto:
>
> A Sandro Curzi, direttore di "Liberazione",
> A Paolo Serventi Longhi, Segretario Nazionale della Federazione
> Nazionale della Stampa,
> al Comitato di Redazione di "Liberazione".
>
> Direttore,
> quella in calce =E8 l'ultima puntata di Mondocane apparsa il 9 maggio su
> "Liberazione". Il giorno precedente tu me ne avevi annunciato la
> pubblicazione e mi avevi raccomandato di restare in futuro nei limiti
> degli accordi relativi ai contenuti della rubrica. Nel successivo
> articolo, non pi=F9 pubblicato, mi ero attenuto strettamente alle tue
> indicazioni. Cinque anni fa, all'inizio della mia collaborazione con
> il giornale, mi avevi detto che avrei potuto scrivere di tutto.
> Successivamente, mi era stato chiesto di confinare i miei scritti a
> temi ecologici. Da esperto, per 40 anni, di questioni internazionali,
> mi =E8 sembrato lecito inserire le questioni ambientali nel pi=F9 vasto
> contesto della politica e delle devastazioni ecologiche, che non mi
> pare siano limitate alla preservazione dei fringuelli, o alla denuncia
> di inceneritori. Del resto, nei miei quasi quotidiani dibattiti con
> presentazione dei miei video sulle aree di crisi, i compagni mi
> chiedono, da Bolzano a Trapani, di esporre le mie esperienze in fatto
> di conflitti e questioni geopolitiche, immancabilmente connessi a temi
> ecologici.
> Il giorno successivo alla pubblicazione del Mondocane su Cuba, in cui
> non ho certo espresso opinioni pi=F9 "devianti" di quante ne erano state
> gi=E0 pubblicate su Liberazione e financo sul Manifesto, mi hai fatto
> comunicare impropriamente dall' Amministratore del giornale, Mauro
> Belisario, che la mia collaborazione era cessata. A prescindere che
> tale comunicazione mi sarebbe dovuta arrivare da te e in modo formale,
> non mi sono state illustrate le motivazioni per un simile
> "licenziamento in tronco" di un collaboratore dopo cinque anni di non
> indifferenti contributi. Arguisco, comunque, che il mio trattamento
> dell'argomento Cuba abbia provocato il dissenso e la censura del
> vertice del Partito. Arguisco anche che quel Mondocane sia stato
> considerato la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mia
> "eterodossit=E0" rispetto alla "linea" di una parte della maggioranza
> del Partito. Lo deduco dalle infinite censure che mi sono state
> inflitte, fin dai tempi dell'aggressione alla Jugoslavia, quando,
> contro le illusioni e gli errori di altri, documentai fatti poi
> divenuti di comune certezza, come l'assoldamento dell'organizzazione
> di opposizione serba "Otpor" (da altri in Liberazione definiti
> "compagni del Movimento") da parte della CIA, il carattere
> diffamatorio e non corretto della definizione di Milosevic come
> dittatore, il crollo dell'accusa di "pulizia etnica" di fronte ai dati
> rilevati dagli investigatori Nato e ONU, pubblicati addirittura su
> "L'Unit=E0". Una mia lunga e drammatica intervista con Milosevic,
> l'ultima prima dell'arresto, venne pubblicata con grande interesse dal
> "Corriere della Sera", ma ritenuta impubblicabile da "Liberazione".
> Altre censure mi vennero imposte per aver intervistato a Bagdad,
> l'autunno scorso, Tariq Aziz, e aver "confessato" di avere avuto da
> questo uomo di Stato ripetute interviste, tanto che tutti i miei
> successivi reportage vennero cestinati, per quanto non fossero per
> nulla "scandalosi", o segnati da esaltazioni di Saddam Hussein. Questa
> condotta si ripet=E8 durante l'aggressione imperialista all'Iraq, quando
> da Bagdad, tra difficolt=E0 che si possono ben immaginare, offersi di
> inviare articoli. L'offerta venne accettata, ma i miei pezzi, scritti
> tra una bomba e l'altra, furono ridotti a "lettere al direttore", per
> quanto, anche in questo caso, non vi si potesse rilevare alcun accento
> "scandaloso".
> A questo punto, mi =E8 dovuta una spiegazione dettagliata dei motivi per
> questo allontanamento in tronco, spiegazione che, per la verit=E0,
> meriterebbero anche i lettori dei miei articoli dai quali mi risulta
> tu abbia ricevuto numerosi apprezzamenti e ora denunce di
> inammissibile censura. Se una rubrica viene cassata, spetta all'autore
> il diritto di salutare i suoi lettori, o a qualcun altro il dovere di
> una spiegazione.
> Pare davvero paradossale che, mentre Partito e Giornale sono impegnati
> con grande energia nella difesa di giornalisti censurati ed epurati
> dalla RAI, come Santoro e Biagi, per i quali si allestiscono
> addirittura clamorosi "Sciusci=E0 in piazza", e si pone al centro della
> propria battaglia politica l'estensione dell'art.18 e, dunque, della
> "giusta causa", questa "giusta causa" non venga attivata e nemmeno
> comunicata a un collaboratore a contratto di un giornale che porta
> nella testata la dicitura "comunista".
> Rilevo anche che Liberazione si presenta come un giornale di partito,
> e dovrebbe essere di TUTTO il partito, nelle sue diverse anime, ma
> afferma anche di voler esser letto da chi comunista non =E8. Non credo
> che questo comporti che chi comunista =E8 non debba scriverci. Infine,
> nel quadro delle caratteristiche che contrassegnano i materiali dei
> media, =E8 norma consolidata che le rubriche (con tanto di foto) non
> debbano essere disciplinatamente omogenee alla linea del giornale, ma
> abbiano gli attributi della libert=E0 d'espressione e del segno
> personale dell'autore. Forse conviene ricordarsi del ricco e
> stimolante pluralismo che vigeva su L'Unit=E0.
> In attesa di una tua risposta a quanto sopra, ti saluto confortato
> dalla solidariet=E0 di tanti compagni e lettori.
> Con riserva di adire agli strumenti sindacali e legali a disposizione.
> Fulvio Grimaldi.
> Roma, 19 maggio 03