Autor: laura testoni Data: Assumpte: [NuovoLaboratorio] documento cgil per il SI
ricevo e giro documento Cgil per il SI al referendum per l'art.18
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** Il 15 e il 16 giugno la Cgil per il si
Domenica 15 e luned=EC 16 giugno si vota per il referendum indetto per =
estendere
l?articolo 18 ai lavoratori e alle lavoratrici delle imprese con meno di
16 dipendenti. La Cgil invita tutti - lavoratori, pensionati, cittadini,
giovani - a votare s=EC. Un s=EC per le riforme e per i diritti.
La Cgil ha espresso, gi=E0 dal momento della raccolta delle firme, un giu=
dizio
critico sull?utilizzo del referendum come strumento per allargare i dirit=
ti,
privilegiando la strada delle riforme. Ma oggi il referendum c?=E8 e biso=
gna
farci i conti, anche se non =E8 il referendum della Cgil.
E? importante votare, per dare forza a un?idea di partecipazione che oggi=
=E8 in crisi. Ed =E8 importante votare s=EC. Perch=E9 il referendum esten=
de i diritti
di chi lavora nelle imprese pi=F9 piccole. Perch=E9 la vittoria del s=EC =
avrebbe
effetti positivi e diretti sulla difesa dell?articolo 18 dall?attacco di
governo e Confindustria. Perch=E9 la vittoria del no chiuderebbe ogni spa=
zio
alla battaglia per estendere i diritti: la battaglia della Cgil.
Una battaglia che non si esaurisce il 15 giugno. La Cgil, che =E8 in cam=
po
da subito in modo autonomo sulle sue quattro proposte di legge di iniziat=
iva
popolare che sono state supportate da oltre 5 milioni di firme, continuer=
=E0
la sua iniziativa fin dal giorno successivo al referendum.
** S=EC sulla strada delle riforme
Per la Cgil la strada =E8 quella delle riforme
La Cgil ha espresso un giudizio critico sulla scelta di indire questo ref=
erendum
gi=E0 un anno fa. La via referendaria, efficace per abrogare norme ingius=
te,
non =E8 quella migliore per battaglie di carattere propositivo. In pi=F9,=
la
scelta del referendum pu=F2 creare problemi alla tenuta di un fronte soci=
ale
pi=F9 articolato e vasto, come quello che si =E8 consolidato sulle lotte =
del
2002 e del 2003, sulle parole d?ordine, lanciate dalla Cgil, dell?estensi=
one
di diritti e tutele.
L'istituto referendario, come dimostrano gli esiti delle ultime votazioni=
,
attraversa una crisi di partecipazione evidente e deve essere riformato.
Abbiamo sempre detto che la via maestra sono e restano le leggi. Il conte=
nuto
delle riforme legislative, quelle sostenute dagli oltre 5 milioni di firm=
e
e approdate in Parlamento, ha per la Cgil valore strategico.
Il paese ha bisogno che si arrivi in tempi rapidi alla riforma degli ammo=
rtizzatori
sociali, all?estensione dei diritti all'universo delle collaborazioni coo=
rdinate
e continuative e ai lavoratori dell?impresa minore e a una riforma del pr=
ocesso
del lavoro. Tanto pi=F9 oggi che la crisi rende sempre pi=F9 incerto il f=
uturo
di milioni di persone.
Quella della Cgil non era n=E9 =E8 una scelta tattica e resta, perci=F2, =
la scelta
primaria e fondamentale. La campagna per il referendum dovr=E0 essere l?o=
ccasione
per fare conoscere sempre meglio i contenuti delle nostre proposte e per
far crescere attorno ad esse il consenso dei lavoratori e dei cittadini
** Ma adesso il referendum c?=E8
D'altra parte oggi non ha pi=F9 senso discutere in astratto e ci si deve =
confrontare
con la realt=E0 di un referendum i cui risultati riguarderanno anche la =
Cgil,
la sua strategia e le persone che essa rappresenta.
Quello del 15 giugno =E8 un appuntamento importante per dare un segnale c=
ontro
l?attacco del governo ai diritti del lavoro: la legge 30 sul mercato del
lavoro apre varchi alla riduzione di fatto dei diritti fondamentali, comp=
reso
l'articolo 18. La vittoria del s=EC rappresenterebbe una battuta d?arrest=
o
importante.
Va anche detto che, se dalle urne il 15 giugno uscisse un risultato negat=
ivo,
si ridurrebbero oggettivamente gli spazi per quella politica di espansion=
e
dei diritti e delle tutele che la Cgil vuole perseguire con coerenza e co=
n
decisione.
** E? importante votare
Quello della partecipazione =E8 un valore forte nella cultura della Cgil.=
Che, come organizzazione, non ha mai invitato a disertare le urne. Neppur=
e
quando, come nei referendum indetti nel 2000 dal Partito radicale, fare
mancare il quorum sarebbe stata la difesa tatticamente pi=F9 efficace. E =
invece
venne scelta la strada del confronto aperto e della battaglia delle idee.=
D?altro canto, un?astensione collettiva e organizzata potrebbe togliere
efficacia alla scelta di quei cittadini che si recheranno alle urne per
esercitare il loro diritto.
Il referendum =E8 uno strumento di democrazia diretta, di partecipazione.=
In questo momento di sofferenza democratica, si deve levare forte la voce=
di chi difende le istituzioni.
Per questo =E8 importante votare, anche il 15 giugno. Per questo la Cgil =
ha
deciso di stare in campo con le sue idee e con le sue proposte.
** Quattro ragioni per votare s=EC
La Cgil sta al merito e guarda al futuro.
- Il referendum rafforza il diritto a non essere licenziati senza giusta
causa. E lavoratori, donne, giovani meno ricattabili possono rivendicare
condizioni di lavoro pi=F9 sicure, con pi=F9 qualit=E0, per s=E9 e per tu=
tti.
- La vittoria del s=EC avrebbe effetti positivi anche sulla difesa dei di=
ritti
attuali, rendendo ad esempio pi=F9 difficile la modifica dell?articolo 18=
voluta da governo e Confindustria con il Patto per l?Italia.
- La battaglia della Cgil ha bisogno delle persone in carne e ossa che vo=
teranno
si a questo referendum: non si pu=F2 non tener conto di quello che senton=
o
e vogliono le persone che chiedono di essere rappresentate dalla Cgil.
- La vittoria del no complicherebbe enormemente per il futuro ogni battag=
lia
per estendere tutele e diritti.
** La battaglia per i diritti e le riforme continua
La Cgil =E8 in campo per un si per i diritti e per le riforme. Perch=E9,=
proprio
per la parzialit=E0 delle risposte che lo strumento referendario pu=F2 da=
re,
la battaglia sulla quale la Confederazione ha raccolto oltre 5 milioni di=
firme non si esaurisce il 15 giugno. Sappiamo che =E8 un impegno di lungo=
periodo e che deve scontare atteggiamenti ostili da parte delle forze imp=
renditoriali
e dell?attuale maggioranza di governo.
Ma il nostro paese ha bisogno di una vera riforma degli ammortizzatori so=
ciali,
che aiuti chi lavora attraverso un sostegno adeguato al reddito, nei mome=
nti
di crisi aziendale, e con processi veri di formazione lungo tutto l?arco
della vita. E ha bisogno anche di estendere diritti e tutele a chi oggi
ne =E8 privo.
Ai tanti giovani, ragazzi e ragazze, collaboratori coordinati e continuat=
ivi
e lavoratori delle piccole e piccolissime imprese che sono stati con la
Cgil nelle battaglie dell?ultimo anno, vogliamo lanciare un messaggio for=
te:
la Cgil condivide le vostre aspirazioni e i vostri sentimenti e vuol fare=
insieme a voi un percorso che consenta, con l?approvazione delle proposte=
di legge presentate dalla Cgil, di dare gli stessi diritti del lavoro dip=
endente
a chi oggi ne =E8 escluso. Insieme si pu=F2.