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=20
il manifesto - 28 Aprile 1971
prima pagina
=20
editoriale
Un giornale comunista
LUIGI PINTOR
Molti ci hanno domandato in queste settimane a volte con simpatia, =
altre volte con astio: ma perch=E9 fate un giornale quotidiano? Come =
pensate di riuscirci? E a che cosa potr=E0 servire? Una nostra risposta =
a queste domande, ormai, sarebbe inutile e pedante. Una risposta seria =
potr=E0 venire solo dalla vita stessa di queste quattro pagine, che da =
oggi non sono pi=F9 un'idea ma una realt=E0 esposta al giudizio di =
tutti.=20
Ma le intenzioni che ci hanno mosso, ad ogni modo, non sono un =
mistero. Sono le stesse intenzioni che ci hanno spinto, trenta anni fa, =
a rompere con la tradizione borghese che ci aveva regalato il fascismo e =
la guerra. Sono le stesse che ci hanno animato nella lunga milizia nel =
partito e nella stampa comunista per la rivoluzione italiana. Sono le =
stesse che ci hanno fatto vedere nella ribellione operaia e studentesca =
di questi anni una nuova occasione storica per l'avanzata del comunismo. =
C'=E8 chi ama la societ=E0 in cui viviamo perch=E9 =E8 al decimo =
posto nella produzione industriale mondiale. Per noi, =E8 una societ=E0 =
impastata di sfruttamento e di diseguaglianza, di cui sono vittime =
milioni di operai di fabbrica, le popolazioni meridionali prive di =
speranza, le giovani generazioni senza avvenire. C'=E8 chi giudica =
democratico lo stato che abbiamo, solo perch=E9 non =E8 fascista e non =
ha cancellato le libert=E0 formali. Per noi, =E8 uno stato fondato su =
leggi e strutture repressive dove polizia e istituzioni, scuola e =
cultura ufficiale, forze politiche e maggioranze al potere, sono =
modellate per colpire o ingannare gli sfruttati e gli esclusi. O ancora =
c'=E8 chi vive a suo agio nel mondo contemporaneo, giudicandolo =
passabilmente pacifico. Per noi =E8 invece un mondo odiosamente segnato =
dal genocidio imperialista, che solo un rilancio del processo =
rivoluzionario mondiale pu=F2 mutare.=20
Se dunque questo giornale dovesse soltanto servire a una protesta, =
a una battaglia ideale contro l'ordine di cose esistente, gi=E0 questa =
non sarebbe una fatica sprecata. In fondo la stampa operaia ha sempre =
avuto prima di tutto questa funzione: di stabilire una linea di =
demarcazione, con animo che Gramsci chiamava partigiano, tra chi =E8 =
contro l'ordine costituito e chi in esso si adagia.=20
Ma questo non potrebbe bastare. Il quadro politico che abbiamo =
oggi di fronte esige molto pi=F9 di un rifiuto. E' aperta nel nostro =
paese una partita dal cui esito pu=F2 dipendere la sorte del movimento =
operaio per un intero periodo storico. Se non fosse questa la nostra =
convinzione, non ci saremmo impegnati in un lavoro e in una lotta che =
hanno per scopo ultimo la formazione di una nuova forza politica =
unitaria della sinistra di classe. E non faremmo, ora, questo giornale.=20
Tutti ci accorgiamo, ogni giorno, di nuovi pericoli incombenti, di =
cui la ripresa del teppismo fascista =E8 solo un sintomo. Padroni e =
governo Agnelli e Colombo, democristiani e presunti socialisti, =
moltiplicano gli sforzi per chiudere in gabbia il movimento delle masse, =
intrecciando repressione ed elemosine. L'imperialismo americano regola =
il nostro destino, secondo le leggi della divisione del mondo in sfere =
di influenza. Il quadro europeo che ci sta attorno =E8 oscurato, come =
mai nel dopoguerra, dall'involuzione delle societ=E0 dell'est e =
dall'azione controrivoluzionaria dei gruppi che vi esercitano il potere. =
E sulle grandi organizzazioni del movimento operaio pesa l'antica =
illusione del riformismo, l'illusione maledetta che cinquant'anni fa =
condusse a una tragica sconfitta. Ma anche ci accorgiamo ogni giorno =
delle grandi possibilit=E0 di riscossa esistenti. Si =E8 da poco =
celebrata la ricorrenza di una gloriosa insurrezione armata che non ebbe =
solo una ispirazione antifascista, ma un'ispirazione anticapitalista e =
rivoluzionaria che ha formato la nostra generazione ed =E8 tuttora viva =
nella coscienza di grandi masse. Abbiamo alle spalle un decennio =
straordinario di offensiva operaia e di rivolta giovanile, che ha =
dimostrato come le fortezze dell'occidente possono essere prese =
d'assalto e scosse nelle fondamenta. Ancora oggi duecentomila operai del =
pi=F9 grande complesso produttivo nazionale riscendono in lotta contro =
il vero nemico, contro l'organizzazione capitalistica del lavoro e del =
consumo. Su scala mondiale, lo scontro di classe non cede il passo n=E9 =
alla ferocia della guerra imperialista n=E9 alle insidie della =
diplomazia delle grandi potenze, e anzi ritrova nuovo alimento nella =
crescita della rivoluzione cinese.=20
In questa situazione, noi pensiamo che l'orientamento delle grandi =
organizzazioni politiche e sindacali della classe operaia, e per un =
altro verso i limiti e le divisioni dei gruppi della sinistra, non =
ridanno la forza necessaria a una prospettiva socialista, e neppure =
lasciano sperare in un esito vittorioso dello scontro in atto. Siamo =
convinti che c'=E8 bisogno e urgenza di una forza rivoluzionaria =
rinnovata, di un nuovo schieramento, di una nuova unit=E0 della sinistra =
di classe, di un nuovo orientamento strategico complessivo. Pensiamo che =
solo per questa via sar=E0 possibile mettere a frutto il patrimonio che =
le esperienze del passato e del presente hanno accumulato. Perci=F2 ci =
siamo costituiti in gruppo politico, perci=F2 vogliamo dar vita - con =
tutte le forze disponibili ma anche con le sole nostre forze - a un =
movimento politico organizzato come tappa di un processo pi=F9 generale. =
Questo =E8 il nostro programma, e non ci sfiora l'idea che un =
foglio stampato possa supplire a questo lavoro di costruzione politica. =
Ma se questo giornale potr=E0 favorire e accelerare un tale lavoro, =
offrire uno strumento di conoscenza, di intervento, di mobilitazione, =
segnare una presenza e stabilire un punto fermo gi=E0 in questa fase =
cruciale dello scontro di classe, allora la sua ragione d'essere e la =
sua verit=E0 saranno chiare.=20
Questo =E8 tutto. Ed =E8 qualcosa che appare a noi cos=EC =
essenziale che nessun limite, nessun ostacolo e nessun rischio ci =E8 =
sembrato proibitivo. Perci=F2 usciamo con solo quattro pagine, senza =
null'altro che un notiziario politico, senza abbellimenti o =
manipolazioni, nella persuasione che uno sforzo di semplicit=E0 e di =
chiarezza pu=F2 valere pi=F9 di tutto il resto. Perci=F2 usciamo senza =
altro denaro che quello che ci =E8 venuto e ci verr=E0 dai compagni e =
dai lettori, dai quali interamente dipende la vita o la morte di questa =
impresa. Perci=F2 ci accontentiamo di forze limitate e inesperte, ma =
fino in fondo disinteressate e impegnate, scontando difetti e lacune =
certe. In fin dei conti, non ci affidiamo ad altro che a un lavoro =
collettivo: a una passione militante: a ci=F2 che molti chiamano utopia =
estremismo e noi fiducia nelle masse e tranquilla coscienza: al sostegno =
di chiunque riconoscer=E0 in queste pagine un impegno comunista e questo =
impegno vorr=E0 condividere.=20
=20
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PINTOR</STRONG><BR><BR><BR>Molti ci hanno domandato in queste =
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quotidiano? Come pensate di riuscirci? E a che cosa potr=E0 =
servire? Una=20
nostra risposta a queste domande, ormai, sarebbe inutile e =
pedante. Una=20
risposta seria potr=E0 venire solo dalla vita stessa di queste =
quattro=20
pagine, che da oggi non sono pi=F9 un'idea ma una realt=E0 esposta =
al giudizio=20
di tutti. <BR>Ma le intenzioni che ci hanno mosso, ad ogni modo, =
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un mistero. Sono le stesse intenzioni che ci hanno spinto, trenta =
anni fa,=20
a rompere con la tradizione borghese che ci aveva regalato il =
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la guerra. Sono le stesse che ci hanno animato nella lunga milizia =
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questi anni una nuova occasione storica per l'avanzata del =
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<BR>C'=E8 chi ama la societ=E0 in cui viviamo perch=E9 =E8 al =
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produzione industriale mondiale. Per noi, =E8 una societ=E0 =
impastata di=20
sfruttamento e di diseguaglianza, di cui sono vittime milioni di =
operai di=20
fabbrica, le popolazioni meridionali prive di speranza, le giovani =
generazioni senza avvenire. C'=E8 chi giudica democratico lo stato =
che=20
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formali. Per noi, =E8 uno stato fondato su leggi e strutture =
repressive dove=20
polizia e istituzioni, scuola e cultura ufficiale, forze politiche =
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maggioranze al potere, sono modellate per colpire o ingannare gli=20
sfruttati e gli esclusi. O ancora c'=E8 chi vive a suo agio nel =
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contemporaneo, giudicandolo passabilmente pacifico. Per noi =E8 =
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mondo odiosamente segnato dal genocidio imperialista, che solo un =
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questo giornale dovesse soltanto servire a una protesta, a una =
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ideale contro l'ordine di cose esistente, gi=E0 questa non sarebbe =
una=20
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di tutto=20
questa funzione: di stabilire una linea di demarcazione, con animo =
che=20
Gramsci chiamava partigiano, tra chi =E8 contro l'ordine =
costituito e chi in=20
esso si adagia. <BR>Ma questo non potrebbe bastare. Il quadro =
politico che=20
abbiamo oggi di fronte esige molto pi=F9 di un rifiuto. E' aperta =
nel nostro=20
paese una partita dal cui esito pu=F2 dipendere la sorte del =
movimento=20
operaio per un intero periodo storico. Se non fosse questa la =
nostra=20
convinzione, non ci saremmo impegnati in un lavoro e in una lotta =
che=20
hanno per scopo ultimo la formazione di una nuova forza politica =
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della sinistra di classe. E non faremmo, ora, questo giornale. =
<BR>Tutti=20
ci accorgiamo, ogni giorno, di nuovi pericoli incombenti, di cui =
la=20
ripresa del teppismo fascista =E8 solo un sintomo. Padroni e =
governo Agnelli=20
e Colombo, democristiani e presunti socialisti, moltiplicano gli =
sforzi=20
per chiudere in gabbia il movimento delle masse, intrecciando =
repressione=20
ed elemosine. L'imperialismo americano regola il nostro destino, =
secondo=20
le leggi della divisione del mondo in sfere di influenza. Il =
quadro=20
europeo che ci sta attorno =E8 oscurato, come mai nel dopoguerra,=20
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movimento operaio pesa l'antica illusione del riformismo, =
l'illusione=20
maledetta che cinquant'anni fa condusse a una tragica sconfitta. =
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anticapitalista e rivoluzionaria che ha formato la nostra =
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tuttora viva nella coscienza di grandi masse. Abbiamo alle spalle =
un=20
decennio straordinario di offensiva operaia e di rivolta =
giovanile, che ha=20
dimostrato come le fortezze dell'occidente possono essere prese =
d'assalto=20
e scosse nelle fondamenta. Ancora oggi duecentomila operai del =
pi=F9 grande=20
complesso produttivo nazionale riscendono in lotta contro il vero =
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contro l'organizzazione capitalistica del lavoro e del consumo. Su =
scala=20
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guerra imperialista n=E9 alle insidie della diplomazia delle =
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e anzi ritrova nuovo alimento nella crescita della rivoluzione =
cinese.=20
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grandi organizzazioni politiche e sindacali della classe operaia, =
e per un=20
altro verso i limiti e le divisioni dei gruppi della sinistra, non =
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la forza necessaria a una prospettiva socialista, e neppure =
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sperare in un esito vittorioso dello scontro in atto. Siamo =
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c'=E8 bisogno e urgenza di una forza rivoluzionaria rinnovata, di =
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schieramento, di una nuova unit=E0 della sinistra di classe, di un =
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orientamento strategico complessivo. Pensiamo che solo per questa =
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mobilitazione, segnare una presenza e stabilire un punto fermo =
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