[Badgirlz-list] OT : Destinazione cyborg

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Auteur: Errata Errata
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Sujet: [Badgirlz-list] OT : Destinazione cyborg
>
> Destinazione cyborg
> di George Dvorsky
> L'articolo originale su Betterhumans
>
> L'umanità si sta trasformando, passando dalla carne
> al silicone. Ecco perchè l'arrivo del nostro futuro
> cibernetico è una buona notizia.
>
>  Nell'agosto del 1998, il ricercatore di cibernetica
> Kevin Warwick si è sottoposto ad una procedura
> chirurgica sperimentale per avere un chip impiantato
> nel braccio sinistro.    

>
>  Una volta impiantato il circuito integrato, un
> computer ha monitorato i movimenti di Warwick per i
> corridoi e gli uffici del reparto di cibernetica
> all'università di Reading, vicino a Londra.    

>
> Per i nove giorni dell'esperimento, il computer
> dell'edificio in cui lavora, lo ha accolto con un
> "hello" ogni mattina. Ogni volta che è passato da un
> laboratorio all'altro, le porte si sono aperte
> automaticamente e le luci si sono accese da sole.
>
> Finito l'esperimento, Warwick ha sostenuto di
> essersi inaspettatamente affezionato al circuito
> integrato e che, una volta rimosso, ne sentiva la
> mancanza.
>
> Warwick non è l'unico ad aver sviluppato uno
> stretto rapporto con le tecnologie cibernetiche. E'
> sicuramente uno dei primi esseri umani a ricevere
> ripetuti innesti di microchips, ma molti altri hanno
> già sostituito o riparato parti del proprio corpo
> con sistemi analoghi artificiali.
>
>  Viviamo in un'era di cuori artificiali, impianti
> cocleari e, prossimamente, retine artificiali (che
> utilizzano collegamenti fra l'elettronico e il
> neurale).  Abbiamo protesi dell'anca, arti e perfino
> pelle artificiale. Alcuni disabili, incapaci di
> movimento, utilizzano elettrodi capaci di rilevare
> l'attività neurale per spostare il cursore del mouse
> con il pensiero. Circuiti integrati sono stati
> innestati in esseri umani in modo che i neuroni
> possano svilupparsi intorno a loro creando così un
> collegamento.. Stiamo finalmente eliminando la
> barriera fisica fra noi e le nostre tecnologie.    

>
> Tutto ciò rappresenta solo la fase embrionale di
> una tendenza molto più vasta: il nostro futuro sarà
> inesorabilmente legato al mondo cibernetico. La
> specie umana si evolverà nei cyborg. Come ha
> affermato il futurologo Bart Kosko al proposito, "La
> biologia non è destino. Al massimo è una tendenza.
> E' solo un primo tentativo, frettoloso e grossolano,
> da parte della natura di creare computer fatti di
> carne. I circuiti integrati, invece, sono destino."
>
>
> Tale destino è positivo e desiderabile. Potremo non
> soltanto riparare i nostri vari componenti man mano
> che invecchiano o smettono di fuzionare
> correttamente, ma anche dotarci di possibilità che
> vanno oltre gli orizzonti odierni. Contrariamente a
> quanto si pensa comunemente, le tecnologie
> cibernetiche non sono nè strumenti del demonio, nè
> l'inizio dei Borg. No, non saremo assimilati;
> esattamente l'opposto, in realtà. La cibernetica si
> dimostrerà liberante ed individualizzante per
> l'umanità.
>
> Inoltre e altrettanto degno di nota, è il fatto che
> la 'cyborgazione' potrebbe dimostrarsi
> indispensabile. Altrimenti, nel momento in cui le
> nostre tecnologie inizieranno a superare le nostre
> capacità, potremmo essere relegati al ruolo di
> osservatori passivi ed irrilevanti di fronte allo
> slancio in avanti dell'intelligenza artificiale del
> ventunesimo secolo.
>
> La mente come macchina
>
> Secondo il pioniere dell'informatica Alan Turing,
> qualunque tipo di elaborazione dati rappresenta
> un'attività mentale. Non ha importanza se sia
> effettuata da un elaboratore digitale o umano.
> Questo punto di vista è conosciuto oggi come
> funzionalismo dello stato mentale, l'idea che lo
> stato del cervello sia definito dalle relative cause
> ed effetti.
>
> Alcuni scienziati ancora obiettano a questa
> nozione, fra gli altri, Roger Penrose, lo psicologo
> Stuart Hameroff e il pioniere della realtà virtuale
> Jaron Lanier.
>
> Lanier, autore di "Artificial Stupidity", ha
> coniato il termine dispregiativo "totalismo
> cibernetico" per descrivere l'idea che "una persona
> non sia altro che un insieme di sistemi
> cibernetici."
>
>  I dati oggi a disposizione suggeriscono il
> contrario: la coscienza è l'evento in cui una
> macchina riflette su se stessa. Scienziati e i
> filosofi prominenti quali Marvin Minsky, Daniel
> Dennett e Steven Pinker offrono affascinanti
> argomentazioni sulla natura computazionale della
> mente e su come la coscienza sia un effetto
> emergente.    

>
> Minsky è particolarmente convincente. Nel suo
> "Society of Mind", Minsky illustra l'idea che la
> mente è "una società" di altre menti. Ogni agente ha
> i propri scopi e obiettivi e ogni agente, a sua
> volta, contiene altre società. Al livello più basso
> troviamo agenti dotati di ben poca, o nulla,
> intelligenza, ma dal punto di vista della persona
> in questione, il risultato finale di tutta questa
> attività prende la forma di un sè unico e coerente.
>
>
> Inoltre, i cyber-scettici esprimono le proprie
> obiezioni a queste scoperte, ma non offrono solide
> alternative al problema della coscienza e
> dell'intelligenza umana. È come se fossero ancora
> legati al vitalismo, l'idea che debba esserci
> qualcosa in più nella coscienza umana che la sola
> capacità computazionale. Ma con il passare del
> tempo, la responsabilità di fornire una prova per le
> proprie teorie, è sempre più dalla parte degli
> scettici e sempre meno da quella dei fautori del
> funzionalismo degli stati mentali.
>
> I cyber-scettici, non sanno affrontare un altro
> aspetto fondamentale di questo dibattito, cioè come
> sia possibile che la coscienza umana sia apparsa
> tramite i processi descritti da Darwin (mutazione
> casuale e selezione naturale) e, nonostante ciò, sia
> destinata a rimanere incomprensibile in eterno a
> filosofi e scienziati. Trascurando per un momento la
> questione dei costi, perchè sarebbe impossible
> applicare il "reverse engineering" al cervello?
>
> Così, mentre gli scettici accusano i "totalisti
> cibernetici" di ignorare aspetti importanti, pare
> che siano loro ad essere colpevoli di tale crimine.
>
>
> E malgrado le loro proteste, è mio dovere
> informarti che tu, ebbene sì, sei un robot.
>
> Tu, robot
>
> Obiettivamente, tu sei una macchina, proprio come
> quelle di cui ha scritto Isaac Asimov. Certo, sei
> fatto di componenti diversi da quelli che compongono
> i robot di Asimov ed gli androidi Star Trek, ma il
> fatto che sia fatto di materiali diversi da quelli
> del comandante Data, è secondario.
>
> Essenzialmente, ogni componente del tuo corpo è di
> natura meccanicistica. Non c'è nulla di vitalistico
> in te, nessuna anima mistica, nessuno spirito
> vitale, nessun dualismo mente-corpo. Sei una
> macchina.
>
> Inoltre, nel senso convenzionale del termine, anche
> se sei una macchina analogica, sei abbastanza
> "robotico" nel senso che il tuo corpo e il tuo
> cervello funzionano con processi elettrochimici e di
> calcolo: contieni le tue stesse direttive di
> programmazione, istruzioni e "source code".
>
> Non ti piace l'idea di essere un robot? Ti senti
> degradato o offeso? E allora, quando Copernicus ha
> avuto la sfacciataggine di sostenere che la terra
> non era in effetti al centro dell'universo? O quando
> Darwin ci ha fatto sapere che discendiamo dalle
> scimmie?
>
>  In quel caso, non ti farà piacere sapere che
> secondo l'esperto di robotica Rodney Brooks, autore
> di "Flesh and Machines: How Robots Will Change Us",
> "se accettiamo l'evoluzione come il meccanismo da
> cui siamo emersi, accettiamo che siamo nient'altro
> che una collezione altamente ordinata di
> biomolecole".    

>
> Brooks, come molti altri nel suo settore, ha notato
> che ad alcuni non piace essere descritti come
> "macchine". Tuttavia, e stranamente, queste stesse
> persone possono "accettare di essere descritti come
> un insieme di componenti le cui interazioni sono
> regolate e che non contengono componenti che possano
> essere spiegati con matematica, fisica e chimica.
> Ma, secondo me, questa è l'essenza di una macchina."
>
>
> Il biologo evolutivo Richard Dawkins ha fatto
> simili dichiarazioni: "La gente del ventesimo secolo
> che non vuole essere chiamata robot, sta obiettando
> ad un'associazione superficiale ed irrilevante della
> parola."
>
> Un robot, sostiene Dawkins, è "qualsiasi
> meccanismo, di complessità ed intelligenza non
> specificate, che è installato allo scopo di compiere
> di una certa operazione."
>
> Più specificamente, l'operazione a cui Dawkins si
> riferesce, è la riproduzione biologica. Nella
> visione di Dawkins, il "gene egoista" ha generato
> l'organismo-robot (cioè, gli esseri umani) come
> meccanismo per la propagazione genetica.
>
> Io, robot
>
> Personalmente, non ritengo degradante nessuna di
> queste rivelazioni, al contrario. Per me, più
> conoscenza ho a disposizione su me stesso e su come
> funziono e più l'esistenza è sublime e profonda.
>
>  E queste convinzioni divengono ancora più forti
> quando penso al futuro della nostra specie.    

>
> Siamo alla vigilia di parecchie rivoluzioni
> scientifiche (biotecnologia, nanotecnologia, scienze
> dei materiali, scienze cognitive, informatica e
> genetica, per esempio). Il potenziale per lo
> sviluppo umano è straordinario.
>
> Considerando che, in pratica, siamo robot, cosa ci
> impedisce, dal punto di vista morale e pratico, di
> aggiornare e migliorare il nostro organismo? Perchè
> non dovremmo riparare le nostre parti malfunzionanti
> e carenti? Perchè non dovremmo curare gli ammalati e
> i disabili? Perchè non dovremmo esplorare fino a
> dove la vita intelligente può spingersi? Non è forse
> questa l'essenza stessa della nostra umanà?
>
> Non pensarci neanche
>
>  L'anno scorso la Food and Drug Administration
> americana ha approvato l'uso di microcircuiti
> integrati impiantabili in esseri umani a scopo di
> identificazione e come sostituti dei braccialetti di
> emergenza sanitaria. Non molto dopo, nella cittadina
> di Boca Raton la famiglia Jacobs è la prima a farsi
> impiantare un piccolo circuito integrato sotto la 
> pelle (il "VeriChip").    

>
>  Le condanne non si sono fatte attendere, ma che
> rivoluzione sarebbe senza critici e scettici?    

>
> La cultura dominante considera ripugnante la
> cyborgazione. Alla maggior parte della gente vengono
> i brividi al pensiero di una razza di cyborg. Le
> accuse di hybris, misantropia e spericolatezza non
> mancano e così anche i paragoni ai Borg di Star
> Trek.
>
> Secondo i critici, tutto ciò rappresenterebbe la
> fine della civilizzazione umana nella forma in cui
> la conosciamo e l'inizio di un incubo orwelliano.
>
> Inevitabilmente, molte obiezioni vengono da
> movimenti religiosi. Molti cristiani conservatori
> trovano difficile conciliare il potenziale per la
> ri-ingegnerizzazione umana con il creazionismo e con
> l'idea che Dio abbia creato l'uomo a sua immagine e
> somiglianza. Le obiezioni più estreme vengono da
> coloro che vedono negli impianti niente di meno che
> il lavoro del diavolo stesso: il Segno della Bestia.
>
>
> Una critica più ragionevole viene da Gregory Stock,
> autore di Redesigning Humans. Stock, un biofisico e
> fautore delle tecnologie genetiche germinali, è
> scettico di quelle che chiama "fantasie cyborg." Per
> lui, il problema non è l'eticità di tali sviluppi,
> si tratta piuttosto di un problema di fattibilità:
> "Solo un fanatico può credere che stiamo per avere
> accesso ai nostri emisferi cerebrali e che stiamo
> per ottenere nuovi poteri sensoriali e
> computazionali". "Persino dal punto di vista
> concettuale, una rete di elettrodi capace di
> generare un collegamento con il cervello che sia
> sufficientemente flessibile, affidabile e capace di
> cogliere sfumature, è solo una distante possibilità
> ed il fatto che in futuro avremo computer
> incredibilmente potenti non cambia questo fatto."
>
> Stock sostiene inoltre che il corpo umano tende al
> rigetto di corpi estranei e, come non bastasse, il
> grande pubblico non vorrà saperne di impianti che
> richiedano interventi chirurgici.
>
> L'analisi di Stock sull'effetto della rivoluzione
> genetica è corretta: in breve tempo avremo il
> completo controllo del genome umano e con esso molte
> capacità di riprogettare l'essere umano a livello
> genetico.
>
> Ma le manipolazioni puramente biologiche sono
> limitate e Stock convenientemente (e stranamente)
> non considera l'impatto che nanotecnologie e scienze
> dei materiali sicuramente avranno nelle prossime
> decadi. Se anche solo una minima parte delle
> previsioni di Eric Drexler per una nanotecnologia
> matura si avverassero, chi può dire quali saranno i
> limiti della tecnologia cibernetica della metà del
> 21mo secolo?
>
> Per quanto riguarda il fatto che non ci sarà
> domanda per impianti cibernetici, o per alterazioni
> del proprio fisico, una rapida lettura di una
> qualsiasi mailing list transumanista dimostrerà il
> contrario. O, più semplicemente, basta verificare le
> tendenze più recenti nella modifica del corpo.
>
> Sì, i tempi stanno cambiando e l'accettazione
> sociale del nostro futuro da cyborg sta lentamente
> invadendo il subconscio collettivo. "Il pianeta del
> tesoro" della Disney ci presenta un Long John
> Silver, l'amico di Jim Hawkins (l'eroe del film), in
> versione cyborg. Il personaggio ha più accessori
> meccanici che l'ispettore Gadget: una gamba di legno
> meccanica, un occhio artificiale (con tanto di
> laser, naturalmente) e un braccio prostetico
> corazzato e pieno di attrezzi e dispositivi.
>
> Come fatto notare dallo studioso delle rivoluzioni
> culturali Joel Garreau recentemente in the Edge,
> "nel corso della storia, gli esseri umani hanno
> cercato di superare la natura umana: si pensi al
> pensiero socratico, all'illuminazione buddista, ai
> santi cristiani, alla logica cartesiana o all'"uomo
> nuovo" dei marxisti."
>
>  Improvvisamente, tali trasformazioni possono essere
> tecnologicamente fattibili.    

>
> L'imperativo cibernetico
>
> Di cosa stiamo parlando, esattamente? Come e perchè
> è desiderabile trasformarsi in un cyborg?
>
> La ricerca cibernetica di oggi non è né superflua
> né oziosa: sta aiutando sia i portatori di handicap
> che le vittime di gravi traumi fisici. La ricerca di
> Kevin Warwick in particolare ha aiutato nello
> sviluppo di una piattaforma elettrica per i bambini
> che usano sedie a rotelle, un sostegno alla
> deambulazione per le vittime di lesioni al midollo
> spinale e una sedia a rotelle capace di
> auto-navigazione. Altri ricercatori hanno collegato
> sistemi nervosi e computer in un tentativo di
> aiutare coloro affetti da sclerosi a placche. I
> neuroni motori di vittime dell'ictus cerebrale sono
> stati collegati a circuiti integrati, permettendo di
> spostare un cursore del mouse con il pensiero.
>
> La cibernetica, insieme alla nanomedicina,
> permetterà ai cyborg futuri il controllo del
> proprio stato emotivo e fisico. Sarà possibile
> scegliere il proprio umore ed essere consci dei
> propri processi corporei.
>
> In più, sarà, potenzialmete, possibile
> immagazzinare esperienze e sensazioni, quali
> felicità ed euforia, o persino la sensazione di
> essere alti o ubriachi. Queste sensazioni potranno
> essere registrate ed usate per provare tali
> esperienze.
>
> "Se questo tipo di esperimento darà buoni
> risultati, prevedo ricercatori che sviluppano metodi
> per la trasmissione di stimoli antidepressivi o
> persino segnali per la contraccezione o vaccinazione
> in modo simile," dice Warwick. "Potenzialmente,
> potremmo rivoluzionare la medicina, abbandonando
> l'idea di imbottire i pazienti di sostanze chimiche
> e di raggiungere invece gli stessi risultati
> elettronicamente. I "cybermedicinali" potrebbero
> persino curare il cancro, alleviare la depressione,
> o potrebbero essere programmati per darci giusto un
> po' di energia in più quando necessario."
>
> E' anche possibile che, grazie alle tecnologie
> cibernetiche, gli esseri umani potranno migliorare i
> propri sensi e svilupparne di interamente nuovi, per
> esempio un senso per la percezione delle lunghezze
> d'onda ultrasoniche o infrarosse. Avremo nuovi sensi
> per osservare e analizzare l'ambiente intorno a noi,
> il che porta con sè il potenziale per stati mentali
> e livelli di autoconsapevolezza più intensi e
> diversi da quelli a cui siamo abituati.
> Probabilmente, la nostra stessa percezione e
> valutazione della realtà subirà dei mutamenti.
>
> Gli esseri umani non sono molto bravi in
> matematica. No, davvero, facciamo pena. Una
> semplice calcolatrice tascabile può fare calcoli
> matematici migliaia di volte meglio di un cervello
> umano. Di conseguenza, utilizziamo spesso
> calcolatrici tascabili. Non sarebbe logico se le
> abilità della calcolatrice tascabile divenissero
> parte permanente delle nostre abilità cognitive?
> Altri aspetti che sarebbe utile incrementare
> includono memoria, logica e intelligenza.
>
> La cibernetica rivoluzionerà anche la tecnologia
> della comunicazione. Questo sviluppo si manifesterà
> molto probabilmente con l'arrivo della comunicazione
> da mente a mente, in pratica niente meno che la
> telepatia. Il nostro futuro post-umano sarà
> telepatico e gli effetti socioculturali di questo
> sviluppo sono difficili da immaginare, ma sembra
> logico supporre che le implicazioni saranno tanto
> significative quanto lo sviluppo di telegrafo, radio
> e internet.
>
> Kevin Warwick è convinto che la comunicazione
> verbale sia destinata all'estinzione, sostituita da
> una lingua simbolica iper-efficiente. Il parlare
> sarà riservato per la socializzazione e lo sviluppo
> conoscitivo delle abilità linguistiche nei bambini e
> sarà in pratica l'equivalente di quello che oggi
> consideriamo il "parlare come parlano i bambini".
>
> Il cyborg sociale
>
> I cyborg avranno non soltanto il controllo dei loro
> corpi e dei loro stati mentali, ma potranno anche
> decidere come percepire il proprio ambiente
> circostante. Steve Mann, considerato da alcuni come
> l'unico vero cyborg oggi in esistenza, illustra il
> potenziale per la cibernetica come tecnologia di
> liberazione in suo libro "Cyborg: Digital Destiny
> and Human Possibility in the Age of the Wearable
> Computer."
>
> Mann descrive una "realtà diminuita" (anche
> chiamata realtà mediata) in cui i cyborg, con l'uso
> di una telecamera "eyetap", potranno filtrare "i
> detriti" del mondo reale, per esempio pubblicità e
> insegne al neon lampeggianti. Attivando il sistema
> di "realtà diminuita", tutti gli oggetti
> indesiderati possono essere sostituiti da
> alternative utili o piacevoli, come mappe,
> istruzioni o consigli.
>
> Mann ammette il rischio che questa tecnologia sia
> usata a scopo di manipolazione dalle società che la
> produrranno commercialmente, ma per lui, il
> transformarsi in un cyborg resta una esperienza
> liberatoria e "empowering". Nel futuro cyborg
> previsto da Mann l'umanità è più libera, più sicura
> e più saggia.
>
> Un altro fautore della cyborgazione come tecnologia
> di liberazione è Donna Haraway. Socialista,
> femminista e pro-cyborg, nel suo influente "Il
> manifesto cyborg: scienza, tecnologia e femminismo
> socialista alla fine del ventesimo secolo", la
> Haraway vede le tecnologie cibernetiche come
> strumenti di emancipazione femminile dalla tirannia
> dell'utero. "La riproduzione è disgiunta dalla
> riproduzione organica," sostiene.
>
> La cyborgazione, secondo la Haraway, sarebbe
> inoltre un mezzo per la liberazione femminile dai
> patriarcati tradizionali e dall'obbligo di dover
> essere solo un laboratorio per la riproduzione. "Il
> cyborg," predice, "è creatura in un mondo di
> post-sessuale."
>
> Tieni il passo o resta indietro
>
> La civiltà moderna ha reso le nostre vite più
> complesse. Oggi, nelle nazioni industrializzate, è
> impensabile non ricevere come minino un'istruzione
> almeno fino al livello della scuola secondaria. Il
> non riceverla infliggerebbe un grave handicap ad un
> bambino. Di conseguenza, i genitori si sforzano di
> fare in modo che i propri figli siano non soltanto
> intellettualmente e fisicamente competitivi, ma
> anche che possano partecipare pienamente alla vita
> moderna e godere di tutto quello che offre.
>
> Allo stesso modo, gli esseri umani di domani
> avranno bisogno di impianti cibernetici per poter
> essere appieno partecipi della società futura.
> Educazione, lavoro e cultura in generale saranno di
> tale livello e rigore da richiedere l'adozione di
> questi miglioramenti.
>
> Naturalmente, ognuno avrà il diritto di rifiutare
> tali miglioramenti, ma sarà una scelta sempre più
> difficile e forse un giorno potrà persino essere
> considerata crudele ed eticamente inaccettabile.
>
> Inoltre, il nostro continuo auto-miglioramento e la
> nostra transformazione in cyborg sarà di importanza
> fondamentale per potere tenere il passo con le
> nostre macchine intelligenti e per poter unirsi ad
> esse; il non seguire questa strada potrebbe avere
> risultati catastrofici.
>
> Ora che i nostri grandi maestri di scacchi perdono
> contro i supercomputer, sarà soltanto una questione
> di tempo prima che le uniche partite di scacchi che
> valga la pena seguire siano quelle fra due
> supercomputer.
>
> Già esistono gruppi di ricerca che utilizzano
> supercomputer per ricerche che non potrebbero
> altrimenti essere portate avanti. Il matematico
> Steven Strogatz, speculando su cosa offrirà il
> futuro alla ricerca sui sistemi complessi, nota che
> "potremmo finire come nient'altro che osservatori,
> incapaci di seguire le macchine che abbiamo
> costruito, stupefatti dalle loro sbalorditive
> conclusioni."
>
> Kevin Warwick teme che gli esseri umani possano
> divenire una forma di vita più bassa [rispetto alle
> macchine - NdR] ed è convinto che ciò si possa
> evitare. Egli sostiene che "un'alternativa
> realistica all'essere messi in pensione
> dall'evoluzione, è che gli esseri umani stessi si
> colleghino molto più strettamente ai computer da
> loro creati." Secondo Warwick noi dovremmo
> "aumentare le nostre abilità collegando il
> funzionamento del corpo umano direttamente con la
> nostra tecnologia. L'essere umano può evolversi nel
> cyborg - parte essere umano, parte macchina."
>
> Non trasformandoci in cyborg e non fondendoci con
> le nostre tecnologie, rischiamo la separazione dai
> nostri manufatti e rischimao di essere lasciati
> indietro e usurpati dalla nostra progenie
> tecnologica.
>
> Quindi, la nostra umanità stessa dipende dal nostro
> raggiungimento dello stadio postumano.
>
> Il mio futuro postumano
>
> Io aspetto con anticipazione il giorno in cui potrò
> cominciare ad applicare le tecnologie cibernetiche a
> me stesso. Attualmente ho una trentina d'anni e
> potrei vivere sufficientemente a lungo da poter
> assitere ad innovazioni piuttosto importanti.
> Ispirato da Warwick, Mann e da vari transumanisti,
> spero di unirmi ai battistrada verso il nostro
> futuro da cyborg.
>
> Viviamo in un momento storico straordinario, in cui
> il potenziale dell'umanità sembra virtualmente
> illimitato. Come disse Pico Della Mirandola, nel suo
> "Oratio de hominis dignitate":
>
> "Non ti ho fatto né solo di cielo, né solo di terra
> , né mortale né immortale: così, libero e creatore
> di te stesso, ti costituirai secondo la tua forma
> preferita. Avrai il potere, fondato sul giudizio
> dell'anima tua, di rinascere in forme più alte, in
> forme divine."
>
>  Non illudetevi, il cyborg è una forma di vita più
> avanzata. Personalmente, attendo con impazienza
> questa prossima fase dello sviluppo umano e spero
> che vogliate accompagnarmi in questo viaggio.    

>
> ---
>
> George Dvorsky è il viceredattore di Betterhumans
> ed vicepresidente della Toronto Transhumanist
> Association, un'organizzazione senza scopo di lucro
> dedicata al sostegno dell'uso di mezzi tecnologici
> per il superamento delle limitazioni del corpo
> umano. È inoltre il direttore di Sentient
> Developments, un think-thank transumanista e
> scrittore freelance. Potete contattarlo a:
> george@???



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