[Cerchio] Desaparecidos a Guantanamo

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Autor: clochard
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Asunto: [Cerchio] Desaparecidos a Guantanamo
Desaparecidos a Guantanamo

di Silvia Baraldini

È ormai accertato che nei loro centri di detenzione per prigionieri di
guerra e sospetti terroristi gli Stati uniti si servono della tortura e di
trasferimenti illegali e segreti fuori dai confini Usa, per privare i
detenuti delle garanzie costituzionali e giudiziarie

All'inizio del mese di marzo il governo degli Stati uniti ha ammesso
pubblicamente che due cittadini afghani prigionieri nella base militare di
Bagram, situata a 35 miglia nord di Kabul, sono deceduti dopo essere stati
torturati. Secondo i certificati di morte firmati dal maggiore Elizabeth
Rouse, patologo militare appartenente alle forze armate statunitensi, i due
sono morti a causa di un eccesso di percosse. Dilwar, 22 anni, che soffriva
di un disturbo cardiaco, è stato vittima "di lesioni causate da una corpo
contundente applicato alle estremità inferiori che ha aggravato una
patologia alle coronarie", cioè le botte ricevute durante il suo
interrogatorio hanno causato un infarto. Habibullah, 30 anni, fratello di un
comandante talebano, soffriva di un edema polmonare che è stato "aggravato
da una lesione causata da un corpo contundente".
Sui certificati di morte appaiono quattro caselle che distinguono la causa
di morte in naturale, accidentale, suicidio o omicidio. L'omicidio viene
definito come un decesso dovuto al comportamento intenzionale o
deliberatamente imprudente di un individuo o più di uno. Il rappresentante
delle forze armate ha sottolineato che un'indagine deve ancora stabilire se
l'omicidio sia stato colposo o rientri nella categoria di justifiable
killings (omicidi commessi in stato di necessità).

FUORI DA OGNI GARANZIA
Sia Dilwar che Mullah Habibullah erano prigionieri in quella parte della
base di Bagram dove la Cia e le Forze speciali dell'esercito statunitense
hanno creato una sezione speciale per gli interrogatori. Dietro una barriera
eretta con tre file di reticolato a gabbioni, si trovano sei contenitori
metallici dove gli accusati di essere membri o sostenitori di al Quaeda o
comandanti talebani vengono torturati per ottenere informazioni.
Da dichiarazioni rilasciate da rappresentanti del governo di Washington
sembra che la recente cattura di Khalid Sheikh Mohammed sia anche il
risultato di informazioni ottenute con la forza da alcuni prigionieri di
questo centro.
Il centro di Bagram fa parte di una rete segreta stabilita dagli Stati uniti
dopo l'11 settembre 2001. Tutti i centri sono collocati al di fuori dei
confini del paese per impedire che i prigionieri, o i loro rappresentanti
legali, possano usufruire delle garanzie di due processi contenute nella
costituzione americana. Queste garanzie sono un requisito per cui la legge
non potrà essere irragionevole, arbitraria o capricciosa e protegge ogni
individuo, il quale può appellarvisi per vedere riparati potenziali soprusi.
L'unico altro centro conosciuto si trova sulla base militare di Diego
Garcia, nel mezzo dell'Oceano Indiano. In questi centri, ha scritto Bob
Woodward sul "Washington Post", si praticano metodi d'interrogatorio che
"confondono le distinzioni tradizionali tra il bene e il male, il legale e
l'inumano".
Non si sa quante persone sono detenute dagli Stati uniti come conseguenza
della guerra, ma il governo ha ammesso che 3.000 sono incarcerati in
Afghanistan, 1.000 negli Stati uniti e 625 a Guantanamo, in Camp X-ray.
Questi detenuti, di cui neanche il cognome è conosciuto, non hanno accesso
ad avvocati, non ricevono visite della Croce rossa internazionale e siccome
non sono considerati prigionieri di guerra dagli Stati uniti, non hanno
diritto al trattamento garantito dalla Convenzione di Ginevra in vigore dal
1949.

TORTURE E...
Due afghani, Abdul Jabar e Hakkim Shah, ex detenuti nel centro di Bagram,
hanno dichiarato di aver intravisto Dilwar lì. Hanno aggiunto che durante la
loro detenzione sono stati tenuti nudi, incappucciati e deprivati del sonno
per un periodo prolungato. Hakkim Shah ha anche raccontato di essere stato
preso a calci da una donna, appartenente alla squadra che faceva
l'interrogatorio, mentre un suo collega maschio lo tratteneva. Pare che le
donne siano impiegate negli interrogatori perché la loro presenza crea
disagio e smarrimento ai detenuti, che praticando un islam integralista non
accettano di essere toccati dalle donne e non sono abituati a obbedire loro.
Un'altra tattica di tortura psicologica impiegata in questi centri si chiama
false flag (bandiera falsa): di proposito si crea nel prigioniero
l'impressione che si trovi nella prigione di una nazione famosa per l'uso
brutale della tortura per incoraggiarlo a collaborare.
Ma quando queste tattiche non hanno funzionato, gli operativi della Cia
hanno anche rifiutato i farmaci e gli antidolorifici ai prigionieri
gravemente feriti. Fonti anonime hanno rivelato che questo è successo nel
caso di Abu Zubaida - il membro più importante di al Qaeda in mano degli
Stati uniti prima di Sheikh Mohammed - ferito all'inguine durante la sua
cattura in Pakistan nel marzo 2002, e ora collaboratore.
Le catture di Ramzi Binalshibh in Pakistan, Omar al-Faruq in Indonesia, Abd
al-Rahmin al-Nashiri in Kuwait e Muhammad al Darbin in Yemen sono il
risultato diretto di informazioni estorte ai prigionieri con la tortura.

...TRASFERIMENTI SEGRETI
Se un detenuto continuasse a resistere e a rifiutarsi di parlare, dopo un
periodo di detenzione in uno dei centri verrebbe tradotto in un paese
alleato degli Stati uniti per essere sottoposto a metodi di tortura ancora
più brutali. Il trasferimento avviene con aerei privati e senza una
richiesta di estradizione. La Siria, l'Egitto, il Marocco, la Nigeria, la
Turchia, le Filippine, il Pakistan, il Sudafrica, la Giordania e Israele
hanno tutti accettato prigionieri trasferiti segretamente da uno dei centri.
Queste nazioni sono state selezionate perché abitualmente utilizzano la
tortura e alcune di esse somministrano il sodium penthol.
Esemplare è il caso di Muhammad Saad Iqbal Madni che, dopo il ritrovamento
del suo nome in un documento di al Quaeda, è stato trasferito dall'Indonesia
all'Egitto su un jet Gulfstream senza che nessun giudice autorizzasse questa
traduzione. Madni è tuttora in Egitto, in isolamento; si sa soltanto che è
stato ripetutamente interrogato. Un funzionario indonesiano ha difeso
l'operato del suo paese dichiarando che il presidente Megawati Suhamoputri
non poteva permettersi di rendere noto il coinvolgimento di Washington
perché avrebbe corso il rischio di alienarsi i partiti islamici.
Un altro esempio di rendering riguarda uno studente yemenita trasferito dal
Pakistan alla Giordania, e bisogna anche menzionare i cinque algerini e il
bosniaco trasferiti a Guantanamo dopo la loro scarcerazione ordinata dalla
Corte suprema bosniaca per mancanza di prove.

PRIGIONIERI SENZA COSTITUZIONE
Le rivelazioni sulla causa di morte di Dilwar e Mullah Habibullah hanno
nuovamente messo in rilievo il comportamento ipocrita degli Stati uniti che
condannano ogni anno paesi come Cuba per violazione dei diritti umani mentre
loro stessi sono in violazione, sia della Convenzione di Ginevra sul
trattamento dei prigionieri di guerra che della Dichiarazione dei diritti
umani. Inoltre una grande maggioranza delle nazioni utilizzate da Washington
per torturare i prigionieri erano, prima dell'11 settembre 2001, condannate
annualmente dal Dipartimento di stato per maltrattamento dei detenuti.
Organizzazioni umanitarie come Amnesty international e Human Rights Watch
hanno ripetutamente chiesto accesso ai prigionieri trattenuti a Camp X-ray.
Recentemente Human Rights Watch ha dichiarato che gli Stati uniti non
possono trattenere i detenuti a tempo illimitato e ha richiesto la
liberazione di tutti i talebani detenuti a Guantanamo, specificando che tre
tipi di prigionieri dovrebbero essere immediatamente rilasciati: "i soldati
talebani detenuti a causa del conflitto ormai terminato tra gli Stati uniti
e l'Afghanistan, a meno che non debbano essere processati per crimini di
guerra; i civili senza uno stretto legame con al Quaeda o con i talebani e
che, probabilmente, non avrebbero mai dovuto essere tradotti a Guantanamo; i
terrorristi non coinvolti nella guerra in Afghanistan, a meno che accusati
di reati e processati".
La Corte d'appello di Washington ha emesso una sentenza che nega ai
prigionieri di Camp X-ray la protezione della Costituzione, visto che la
prigione è situata in un territorio dove gli Stati uniti non hanno
sovranità. La corte ha deciso che i detenuti non possono "chiedere la loro
liberazione in base a violazioni della Costituzione, di trattati o della
legge federale. Le corti non sono un meccanismo a loro concesso".