[NuovoLaboratorio] Fwd: [fermiamolaguerra] [paxchristi-giov…

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Autor: Paola Manduca
Data:  
Asunto: [NuovoLaboratorio] Fwd: [fermiamolaguerra] [paxchristi-giovani] Lettera di solidarietà con la Casa per la Pace di Milano
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>X
>From: <mailto:Paxchristi@tiscali.it>Pax Christi - Segreteria Nazionale
>To: <mailto:paxchristi@yahoogroups.com>PAX CHRISTI, Gruppo di
>discussione ; <mailto:paxchristi-giovani@yahoogroups.com>Pax
>Christi, gruppo giovani
>Sent: Monday, May 12, 2003 11:33 AM
>Subject: [paxchristi-giovani] Lettera di solidarietà con la Casa per
>la Pace di Milano
>
>Cari amici,
>
>     probabilmente sarete a conoscenza dell'attacco portato alla Casa 
>per la Pace dall'assessore Roberto Predolin sulle colonne del 
>quotidiano Libero.
>Vi alleghiamo comunque il testo dell'intervista che lasciamo alla 
>vostra meditazione.
>Intendiamo querelare l'assessore.
>Nel frattempo vi alleghiamo un documento che corrisponde ai punti 
>più gravi dell'intervista e che - se volete - potrete inviare alla 
>"Casa per la Pace" in segno di solidarietà e per conoscenza al 
>sindaco, all'assessore e a Libero per far sapere che la Casa per la 
>Pace non è sola.
>Questo materiale può aiutarci ad ottenere la solidarietà di 
>associazioni o individui singoli.

>
>Grazie infinite per la collaborazione e ci scusiamo per l'eventuale doppione..
>
>Casa per la Pace,
>via Marco d'Agrate 11, 20139 Milano.
>tel 0255230332.
>
>
>
>
>
>
>Da “Libero” di Domenica 20/04/03 pag 26 Milano.
>
>Titolo in neretto:
>
>L’Assessore Predolin: Le scuole di pacifismo spesso sono officine di
>vera e propria violenza:
>
>Titolo in grande:
>
>“BISOGNA TENERE SOTTO CONTROLLO L’EDIFICIO”
>
>Intervista di PAMELA Dell’Orto.
>
>Testo:
>
>A Milano c’è un centro, la “Casa per la pace”, dove si insegnano più
>di 100 tecniche di “disobbedienza”. E che insegna a combattere Bush
>e l’America boicottando prodotti di largo consumo (dalla Coca Cola
>al tonno in scatola). Tutto è nel segno anti – USA. Si proiettano
>film e documentari contro multinazionali, si vendono gadget
>pacifisti. Infine si può trovare l’elenco delle imprese che hanno
>finanziato la campagna elettorale del presidente americano. E che
>quindi vanno fermate.
>
>Abbiamo chiesto all’assessore al Commercio del Comune Roberto
>Predolin se questi insegnamenti “pacifisti” possano considerarsi
>davvero tali.
>
>D. Assessore, qui insegnano come fare sit – in, manifestazioni,
>scioperi della fame e anche quali prodotti boicottare: sono mezzi
>pacifisti secondo lei?
>
>R. “Sono le classiche tecniche di guerriglia urbana, che non hanno
>niente a che fare con il pacifismo.
>
>D. E cosa ne pensa della propaganda contro i prodotti americani?
>
>R. I 200 prodotti nel listone dei nuovi guerriglieri mettono in luce
>la loro complicità con il dittatore e con un sistema criminale, che
>è diventata tale da boicottare prodotti americani di cui fruiscono
>anche loro. E’ un’idea ridicola, ma deve far riflettere su cosa si
>celi veramente dietro la bandiera della pace.
>
>D. Non è assurdo che esista una scuola del genere?
>
>R. Le scuole di guerriglia si sono già viste dal ’68 e negli anni
>’70. Sappiamo tutti dove hanno portato.
>
>D. La Casa per la pace, dunque, può rappresentare un pericolo?
>
>R. La scuola in sé va ridicolizzata. Non bisogna darle troppo peso.
>Si corre il rischio di darle un importanza immeritata. Ma il
>pericolo c’è. Anche negli anni ’70 è iniziato tutto così, con pacche
>sulle spalle. E poi abbiamo visto cosa è successo. Quando ci si è
>resi conto che le sedute di amicizia e fratellanza hanno lasciato
>sangue sul selciato delle strade, ormai era troppo tardi.
>
>D. Come intervenire, allora, per evitare che la storia si ripeta?
>
>R. Gli organi di polizia devono fare indagini serie e approfondite
>sui maestri: non dimentichiamo che in passato , all’interno delle
>BR, sono stati proprio “maestri” come questi a indurre molti ragazzi
>a uccidere, celandosi dietro una facciata falsa e ipocrita. E questo
>sia anche di monito al mondo cattolico, che ha coperto queste
>organizzazioni e continua a sfilare con loro in nome di una pace
>astratta
>
>
>
>
>
>LETTERA DI SOLIDARIETA’ ALL’ASSOCIAZIONE CASA PER LA PACE
>
>casapace@???
>
>
>
>Inviata p.c.
>
>
>
>§         Al Sindaco di Milano Gabriele Albertini –

>
> <mailto:sindaco.albertini@comune.milano.it>sindaco.albertini@???
>
>
>
>§         All’assessore al commercio Roberto Predolin –

>
><mailto:Assessore.predolin@comune.milano.it>Assessore.predolin@???
>
>
>
>§         Al direttore responsabile del quotidiano “Libero” Vittorio 
>Feltri – <mailto:redazione@libero-news.it>redazione@???

>
>
>
>
>
>
>
>I gruppi le associazioni e i singoli cittadini che sottoscrivono
>questa lettera ritengono estremamente gravi e diffamatorie le accuse
>formulate dall’Assessore al Commercio Roberto Predolin nel corso di
>un’intervista, pubblicata sul quotidiano “Libero” (n. 98, pag. 26
>del 20 aprile 03), nei confronti della Associazione Casa per la Pace
>di Milano ed esprimono la loro piena solidarietà a questa realtà
>associativa che svolge un ruolo fondamentale per la promozione della
>cultura della nonviolenza e della pace nel capoluogo lombardo.
>
>
>
>Si ritiene che queste accuse siano infamanti e calunniose perché:
>
>
>
>a)      gli strumenti di iniziativa politica non violenta come i 
>sit-in, le manifestazioni, lo sciopero della fame sono modalità di 
>partecipazione civile,  che rientrano nel diritto di espressione di 
>ogni cittadino e non sono affatto “classiche tecniche di guerriglia 
>urbana”;

>
>
>
>b) le campagne di boicottaggio sono forme democratiche, che si
>fondano sulla libertà di scelta del cittadino – consumatore, e il
>loro obiettivo è quello di spingere le multinazionali coinvolte a
>rivedere le proprie scelte aziendali di supporto alle politiche
>militariste e alle guerre. Non si vede come tali campagne possano
>mettere “in luce complicità con il dittatore e con un sistema
>criminale”;
>
>
>
>c) risulta inoltre inquietante l’affermazione dell’Assessore:
>“Questo sia di monito (?!) al mondo cattolico, che ha coperto queste
>organizzazioni e continua a sfilare con loro in nome di una pace
>astratta”. E’ addirittura pleonastico ricordare all’Assessore che il
>mondo cattolico, a partire dal Papa e dal Cardinale di Milano, non
>ha mai offerto coperture ad organizzazioni violente, ma
>coerentemente ha sempre cercato di affermare i propri principi etici
>al fianco di tutti coloro che hanno scelto la nonviolenza come forma
>di una concreta trasformazione sociale.
>
>
>
>A questo punto non si può che restare indignati e stupefatti per la
>richiesta rivolta dall’Assessore alle forze dell’ordine: ”Gli organi
>di polizia devono fare indagini serie e approfondite sui maestri:
>non dimentichiamo che in passato, all’interno delle BR, sono stati
>proprio “maestri” come questi a indurre molti ragazzi a uccidere,
>celandosi dietro una facciata falsa e ipocrita”.
>
>Non esistono reati per i quali intraprendere delle indagini. Tale
>richiesta, con le scandalose insinuazioni che la supportano,
>criminalizza indebitamente questa realtà democratica e nonviolenta,
>e suscita pericolose tensioni ed inutili allarmismi.
>
>
>
>Attaccare la Casa per la Pace su questi punti significa attaccare il
>diritto al dissenso e alla libera associazione tra cittadini che
>intendono organizzarsi per partecipare alla vita sociale e politica.
>Qualsiasi azione volta ad impedire il normale svolgersi delle
>attività di Casa per la Pace sarebbe una violazione dei diritti
>costituzionali e dunque della democrazia nella città di Milano.
>
>Noi associazioni, gruppi e movimenti della società civile ci
>sentiamo direttamente e responsabilmente coinvolti e con fermezza
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>Chiediamo
>
>
>
>§         All’Assessore al commercio Roberto Predolin di ritrattare 
>pubblicamente le proprie dichiarazioni.

>
>
>
>§         Al Sindaco di Milano Gabriele Albertini e alla sua Giunta 
>di dissociarsi dalle dichiarazione del suddetto Assessore e, in caso 
>di una mancata ritrattazione pubblica, di rimuoverlo dal suo 
>incarico.

>
>
>
>§         Al quotidiano “Libero” di fornire una corretta 
>informazione ai cittadini dando all’interno del proprio giornale 
>tutto lo spazio necessario all’Associazione  Casa per la pace di 
>Milano perché essa possa illustrare le numerose attività non 
>lucrative di utilità sociale che svolge, smontando in tal modo una 
>per una tutte le accuse infamanti e calunniose ad essa rivolte.

>
>
>
>
>
>Adesioni:
>
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Paola Manduca
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Lettera</title></head><body>
<blockquote type="cite" cite>X</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><b>From:</b> <a
href="mailto:Paxchristi@tiscali.it">Pax Christi - Segreteria
Nazionale</a></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><b>To:</b> <a
href="mailto:paxchristi@yahoogroups.com">PAX CHRISTI, Gruppo di
discussione</a> ; <a
href="mailto:paxchristi-giovani@yahoogroups.com">Pax Christi, gruppo
giovani</a></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><b>Sent:</b> Monday, May 12, 2003 11:33
AM</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><b>Subject:</b> [paxchristi-giovani]
Lettera di solidarietà con la Casa per la Pace di
Milano</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><br></blockquote>
<blockquote type="cite" cite>Cari amici,</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>&nbsp;</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>&nbsp;&nbsp;&nbsp; probabilmente sarete a
conoscenza dell'attacco portato alla Casa per la Pace dall'assessore
Roberto Predolin sulle colonne del quotidiano Libero.</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>Vi alleghiamo comunque il testo
dell'intervista che lasciamo alla vostra meditazione.</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>Intendiamo querelare
l'assessore.</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>Nel frattempo vi alleghiamo un documento
che corrisponde ai punti più gravi dell'intervista e che - se volete
- potrete inviare alla "Casa per la Pace" in segno di
solidarietà e per conoscenza al sindaco, all'assessore e a Libero
per far sapere che la Casa per la Pace non è sola.</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>Questo materiale può aiutarci ad
ottenere la solidarietà di associazioni o individui
singoli.</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>&nbsp;</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>Grazie infinite per la collaborazione e
ci scusiamo per l'eventuale doppione..</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>&nbsp;</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial" size="-1">Casa per la
Pace,</font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial" size="-1">via Marco
d'Agrate 11, 20139 Milano.</font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial" size="-1">tel
0255230332.&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>
<hr></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial"
size="-1">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>&nbsp;<br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite align="center"><font
face="Times New Roman" size="-1">Da “Libero” di Domenica 20/04/03
pag 26 Milano.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite align="center"><font
face="Times New Roman" size="-1">Titolo in neretto:</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite align="center"><font
face="Times New Roman" size="-1">L’Assessore Predolin: Le scuole di
pacifismo spesso sono officine di vera e propria violenza:</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite align="center"><font
face="Times New Roman" size="-1">Titolo in grande:</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite align="center"><font
face="Times New Roman" size="-1">“BISOGNA TENERE SOTTO CONTROLLO
L’EDIFICIO”</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite align="center"><font
face="Times New Roman" size="-1">Intervista di PAMELA
Dell’Orto.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite align="center"><font
face="Times New Roman" size="-1">Testo:</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman" size="+2">A
Milano c’è un centro, la “Casa per la pace”, dove si insegnano
più di 100 tecniche di “disobbedienza”. E che insegna a
combattere Bush e l’America boicottando prodotti di largo consumo
(dalla Coca Cola al tonno in scatola). Tutto è nel segno anti –
USA. Si proiettano film e documentari contro multinazionali, si
vendono gadget pacifisti. Infine si può trovare l’elenco delle
imprese che hanno finanziato la campagna elettorale del presidente
americano. E che quindi vanno fermate.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
size="-1">Abbiamo chiesto all’assessore al Commercio del Comune
Roberto Predolin se questi insegnamenti “pacifisti” possano
considerarsi davvero tali.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
size="-1">D.<b> Assessore, qui insegnano come fare sit – in,
manifestazioni, scioperi della fame e anche quali prodotti boicottare:
sono mezzi pacifisti secondo lei?</b></font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman" size="+2">R.
“Sono le classiche tecniche di guerriglia urbana, che non hanno
niente a che fare con il pacifismo.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
size="-1">D.<b> E cosa ne pensa della propaganda contro i prodotti
americani?</b></font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman" size="-1">R.
I 200 prodotti nel listone dei nuovi guerriglieri mettono in luce la
loro complicità con il dittatore e con un sistema criminale, che è
diventata&nbsp; tale&nbsp; da boicottare prodotti americani di cui
fruiscono anche loro. E’ un’idea ridicola, ma deve far riflettere
su cosa si celi veramente dietro la bandiera della pace.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
size="-1">D.<b> Non è assurdo che esista una scuola del
genere?</b></font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman" size="+2">R.
Le scuole di guerriglia si sono già viste dal ’68 e negli anni
’70. Sappiamo tutti dove hanno portato.</font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial"
size="-1"><br></font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
size="-1">D.<b> La Casa per la&nbsp; pace, dunque, può rappresentare
un pericolo?</b></font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial"
size="-1"><br></font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman" size="+2">R.
La scuola in sé va ridicolizzata. Non bisogna darle troppo peso. Si
corre il rischio di darle un importanza immeritata. Ma il pericolo
c’è. Anche negli anni ’70 è iniziato tutto così, con pacche
sulle spalle. E poi abbiamo visto cosa è successo. Quando ci si è
resi conto che le sedute di amicizia e fratellanza hanno lasciato
sangue sul selciato delle strade, ormai era troppo tardi.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
size="-1">D.<b> Come intervenire, allora, per evitare che la storia si
ripeta?</b></font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman" size="-1">R.
Gli organi di polizia devono fare indagini serie e approfondite sui
maestri: non dimentichiamo che in passato , all’interno delle BR,
sono stati proprio “maestri” come questi a indurre molti ragazzi a
uccidere, celandosi dietro una facciata falsa e ipocrita. E questo sia
anche di monito al mondo cattolico, che ha coperto queste
organizzazioni e continua a sfilare con loro in nome di una pace
astratta<br>
</font><font face="Arial" size="-1" color="#FF0000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>
<hr></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial" size="-1"
color="#FF0000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite align="center"><font
face="Times New Roman" color="#000000"><b>LETTERA DI SOLIDARIETA’
ALL’ASSOCIAZIONE CASA PER LA PACE</b></font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite align="center"><font
face="Times New Roman"
color="#000000"><b>casapace@???</b></font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000"
>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</font
><br>

</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">Inviata p.c.</font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial" size="-1"
color="#FF0000"><br></font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial"
color="#000000">§<font
size="-1">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</font></font
><font face="Times New Roman" color="#000000"> Al Sindaco di Milano

Gabriele Albertini –</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><a
href="mailto:sindaco.albertini@comune.milano.it"><font
face="Times New Roman"
color="#FF0000">sindaco.albertini@???</font></a><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial"
color="#000000">§<font
size="-1">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</font></font
><font face="Times New Roman" color="#000000"> All’assessore al

commercio Roberto Predolin –</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><a
href="mailto:Assessore.predolin@comune.milano.it"><font
face="Times New Roman"
color="#FF0000">Assessore.predolin@???</font></a><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial"
color="#000000">§<font
size="-1">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</font></font
><font face="Times New Roman" color="#000000"> Al direttore

responsabile del quotidiano “Libero” Vittorio Feltri –</font> <a
href="mailto:redazione@libero-news.it"><font face="Times New Roman"
color="#FF0000">redazione@???</font></a><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">I gruppi le associazioni e i singoli cittadini che
sottoscrivono questa lettera ritengono estremamente gravi e
diffamatorie le accuse formulate dall’Assessore al Commercio Roberto
Predolin nel corso di un’intervista, pubblicata sul quotidiano
“Libero” (n. 98, pag. 26 del 20 aprile 03), nei confronti della
Associazione Casa per la Pace di Milano&nbsp; ed esprimono la loro
piena solidarietà a questa realtà associativa che svolge un ruolo
fondamentale per la promozione della cultura della nonviolenza e della
pace nel capoluogo lombardo.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">Si ritiene che queste accuse siano infamanti e
calunniose perché:</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">a)<font
size="-1">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</font> gli strumenti di
iniziativa politica non violenta come i sit-in, le manifestazioni, lo
sciopero della fame sono modalità di partecipazione civile,&nbsp;
che rientrano nel diritto di espressione di ogni cittadino e non sono
affatto<i><b> “classiche tecniche di guerriglia
urbana”</b></i>;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000"><i><b>&nbsp;</b></i></font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">b)&nbsp; le campagne di boicottaggio sono forme
democratiche, che si fondano sulla libertà di scelta del cittadino –
consumatore, e il loro obiettivo è quello di spingere le
multinazionali coinvolte a rivedere le proprie scelte aziendali di
supporto alle politiche militariste e alle guerre. Non si vede come
tali campagne possano mettere<i><b> “in luce complicità con il
dittatore e con un sistema criminale”</b></i>;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">c) risulta inoltre inquietante l’affermazione
dell’Assessore:<i><b> “Questo sia di monito</b></i><b> (?!)<i> al
mondo cattolico, che ha coperto queste organizzazioni e continua a
sfilare con loro in nome di una pace astratta”.</i></b></font><font
face="Times New Roman" color="#000000"> E’ addirittura pleonastico
ricordare all’Assessore che il mondo cattolico, a partire dal Papa e
dal Cardinale di Milano, non ha mai offerto coperture ad
organizzazioni violente, ma coerentemente ha sempre cercato di
affermare i propri principi etici al fianco di tutti coloro che hanno
scelto la nonviolenza come forma di una concreta trasformazione
sociale.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">A questo punto non si può che restare indignati e
stupefatti per la richiesta rivolta dall’Assessore alle forze
dell’ordine: ”<i><b>Gli organi di polizia devono fare indagini serie
e approfondite sui maestri: non dimentichiamo che in passato,
all’interno delle BR, sono stati proprio “maestri” come questi a
indurre molti ragazzi a uccidere, celandosi dietro una facciata falsa
e ipocrita”</b></i>.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">Non esistono reati per i quali intraprendere delle
indagini. Tale richiesta, con le scandalose insinuazioni che la
supportano, criminalizza indebitamente questa realtà democratica e
nonviolenta, e suscita pericolose tensioni ed inutili
allarmismi.&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">Attaccare la Casa per la Pace su questi punti
significa attaccare il diritto al dissenso e alla libera associazione
tra cittadini che intendono organizzarsi per partecipare alla vita
sociale e politica. Qualsiasi azione volta ad impedire il normale
svolgersi delle attività di Casa per la Pace sarebbe una violazione
dei diritti costituzionali e dunque della democrazia nella città di
Milano.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">Noi associazioni, gruppi e movimenti della società
civile ci sentiamo direttamente e responsabilmente coinvolti e con
fermezza</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000"><b>&nbsp;</b></font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000"><b>Chiediamo</b></font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial"
color="#000000">§<font
size="-1">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</font></font
><font face="Times New Roman" color="#000000"> All’Assessore al

commercio Roberto Predolin di ritrattare pubblicamente le proprie
dichiarazioni.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial"
color="#000000">§<font
size="-1">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</font></font
><font face="Times New Roman" color="#000000"> Al Sindaco di Milano

Gabriele Albertini e alla sua Giunta di dissociarsi dalle
dichiarazione del suddetto Assessore e, in caso di una mancata
ritrattazione pubblica, di rimuoverlo dal suo incarico.</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial"
color="#000000">§<font
size="-1">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</font></font
><font face="Times New Roman" color="#000000"> Al quotidiano

“Libero” di fornire una corretta informazione ai cittadini dando
all’interno del proprio giornale tutto lo spazio necessario
all’Associazione&nbsp; Casa per la pace di Milano perché essa possa
illustrare le numerose attività non lucrative di utilità sociale
che svolge, smontando in tal modo una per una tutte le accuse
infamanti e calunniose ad essa rivolte.</font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial" size="-1"
color="#FF0000"><br></font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">Adesioni:</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Times New Roman"
color="#000000">&nbsp;</font><br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>&nbsp;<br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><br>
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