[Cerchio] Emergenza rifiuti, il biochimico di fama internazi…

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Author: clochard
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Subject: [Cerchio] Emergenza rifiuti, il biochimico di fama internazionale boccia gli impianti
Emergenza rifiuti, il biochimico di fama internazionale boccia gli
impianti
      «L'inceneritore è un pericolo»
      Ciro Pesacane   Liberazione
      Intervista a Paul Connet, della St. Lawrence University di New York
      Acerra - nostro servizio
      Il professore Paul Connet, biochimico di fama internazionale, docente
alla St. Lawrence University di New York, ospite d'onore della tre giorni di
movimento per lo smaltimento alternativo, lunedì ha tenuto una conferenza ad
Acerra e ieri ha dibattuto con accademici e amministratori a Napoli. Nelle
due occasioni, particolare attenzione è stata posta sugli inceneritori, i
danni da essi provocati sulla salute e sull'ambiente, le possibili
alternative. La conferenza tenutasi al Teatro Italia di Acerra ha visto la
partecipazione di moltissimi cittadini, di rappresentanti politici della
zona impegnati in tale questione fra cui il senatore Tommaso Sodano, il
consigliere regionale Franco Specchio e il consigliere provinciale Espedito
Marletta tutti del Prc, di sindaci del comprensorio, oltre a quello di
Acerra, di monsignor Giovanni Rinaldi vescovo di Acerra, da sempre impegnato
in prima linea insieme al movimento e al comitato locale, e di
rappresentanti dei comitati toscani e liguri contro gli inceneritori. Il
professor Connet è stato molto disponibile nel rispondere ad una serie di
domande proprio per far chiarezza sui rischi ambientali di un inceneritore.


      Professor Connet, il Commissario all'emergenza rifiuti Antonio
Bassolino ha mostrato in televisione la fotografia dell'inceneritore di
Vienna che sorge nel centro della città dichiarando che Rifondazione
comunista, Verdi, movimenti e comitati che si oppongono ad essi sono
strumentali e non al passo coi tempi. Ma gli inceneritori sono veramente
dannosi?


      Gli inceneritori sono un approccio antiquato al problema rifiuti.
Negli Stati Uniti abbiamo interrotto l'attività di 300 inceneritori (e non
se ne costruiscono da 8 anni) e 14 in Canada. C'è una grande opposizione in
tutti i Paesi dove ci sono o se ne vogliono realizzare di nuovi. Anche se si
fanno inceneritori sicuri non sarà mai una scelta ragionevole. Infatti, non
ha senso spendere tanti soldi per distruggere risorse utili per il futuro
del nostro pianeta. Se dobbiamo compiere degli sforzi è per conservare le
risorse e non per distruggerle.



      Ma esistono inceneritori sicuri?


      Pensare ad inceneritori sicuri non significa che questi siano sicuri.
Esiste una differenza fra controllare l'inceneritore in un giorno e quello
che effettivamente essi sprigionano in un anno. Installare un inceneritore
in un luogo come Acerra e dintorni dove si produce cibo è pericolosissimo,
perché la diossina che essi sprigionano si accumula proprio nei cibi. Un
pericolo quindi per le comunità che abitano presso di esso e anche per chi
lontano, mangia ciò che è prodotto in quei luoghi.



      Ma cos'è che rende pericolosi questi impianti?


      Bisogna vedere quello che sprigionano nell'aria e ciò che rendono in
ceneri, particolarmente le ceneri sottili. Fra le altre cose, più ci sono
controlli per le emissioni, più gli impianti sono sicuri, più il sistema di
controllo e filtraggio cattura gli inquinanti in aria e più le ceneri sono
inquinate. Un inceneritore, su 3-4 tonnellate di rifiuti bruciati, produce
una tonnellata di ceneri che vanno trattate con molta cura e questo non
sempre avviene. Visto che nel vostro caso non se ne parla proprio di come
saranno trattate, allora state sicuri che saranno trattate male.



      Quali sostanze sprigionano?


      In atmosfera particolarmente gas acidi che si possono controllare;
metalli tossici che non si possono distruggere e che finiscono o in
atmosfera o nelle ceneri e vengono resi come particelle piccole che entrano
nei polmoni; nuove sostanze tossiche come diossine e furani.



      Il territorio di Acerra e quello di tanti altri Comuni è inserito
nella cosiddetta zona rossa per la diossina, cosa ci può dire di questa
sostanza e come la scienza la controlla?


      Le diossine sono molto pericolose. Esse non sono solubili e quindi non
si possono espellere tramite i reni, restano nel grasso degli animali e
anche degli uomini. Una donna, al contrario di un uomo, ha un modo di
espellerle: avere un bambino! Le diossine passano al feto e influiscono
sulla sua crescita. Esse incidono in particolar modo sulla trachea, sul
fegato e sull'intestino. Gli inceneritori sono i maggiori produttori di
diossina. Quindi costruire un inceneritore dove già c'è diossina è assurdo.
Gli inceneritori hanno poco a che fare con la scienza, attengono più
all'aspetto politico ed economico. Le ceneri più di ogni altra cosa
dimostrano che non è una questione scientifica che trattiamo. I test che si
fanno su di esse riguardano solo il percolato non le diossine e i metalli
tossici. Sono test inutili.



      Ma che alternative ci sono agli inceneritori fatti passare come
alternativa a loro volta delle discariche?


      Se ti chiedono di scegliere fra due mali, incenerire o seppellire i
rifiuti, qualcuno ha posto la domanda sbagliata. Usano la parte sbagliata
del corpo per pensare. Un inceneritore utilizza carta e plastica per
bruciare organici. L'alternativa è di separare gli organici alla fonte,
nelle case, nei negozi, negli alberghi e compostarli. Questo lascia il
problema di trattare i rifiuti relativamente non dannosi. La maggioranza
viene riciclata, i residui invece che in discarica devono andare in impianti
che li trattano ulteriormente posti vicino alle discariche e dove persone
selezionano materiali riciclabili, tossici e organici sporchi, che vanno
compostati traendo un compos non da vendere ma per stabilizzare altre scorie
in discarica. Il passo chiave verso la sostenibilità del trattamento dei
rifiuti è la responsabilità delle comunità e delle industrie.



      Cosa intende dire?


      Che le istituzioni devono fare la loro parte, i cittadini e anche le
industrie. Dobbiamo dire alle industrie: se questo che hai prodotto non lo
possiamo riciclare, non lo posiamo compostare, non lo possiamo riutilizzare,
industria non devi produrlo! C'è bisogno di un modo diverso di produrre per
il XXI sec. Gli inceneritori sono un grande spreco di risorse e di denari
dei contribuenti. Con la differenziazione si creano posti di lavoro e i
soldi restano nella comunità. Ad esempio la Xerox Corporation riutilizza e
recupera macchine, ne resta in avanzo solo il 5%. Nel 2000 sono stati
risparmiati 76 milioni di dollari. In una città dell'Irlanda in 8 mesi si è
arrivati al 56% di raccolta differenziata. Anche in alcuni paesi dell'Italia
e della Campania ciò è avvenuto, ma poi la raccolta differenziata guarda
caso salta quando si parla di inceneritori. C'è bisogno di responsabilità,
di buone industrie e di buoni politici.



      Cosa pensa della scelta di Acerra come luogo dell'inceneritore?


      È assurdo per il tipo di territorio e perché c'è già la Montefibre.



      Cosa risponde allora al Commissario Bassolino?


      Che è un uomo noioso perché senza fantasia e inventiva. Che è un
politico pigro perché l'inceneritore è la soluzione della società e dei
politici pigri. Che dovrebbe chiedervi scusa per quello che sta facendo!