[NuovoLaboratorio] emergenza sanitaria in iraq

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Szerző: Simo
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] emergenza sanitaria in iraq
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DATA=10 maggio 2003
LINK=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/3014871.stm
TRADUTTRICE=Prisca Destro
TITOLO=L'emergenza sanitaria in Iraq
AUTORE=Matthew Price (corrispondente della BBC a Baghdad)
SOTTOTITOLO=Chiunque affermi che in Iraq è arrivata la pace non è stato qui di recente.

TESTO

C'è un uomo che sta immobile in mezzo al caos del pronto soccorso.
È nudo. Mi dà le spalle. Il volto guarda giù verso il pavimento, anche se dubito che possa vedere qualcosa.
Le braccia sono sollevate lontano dal corpo in modo che il dottore possa spalmargli una pomata sul torace. Quando il medico ha finito, viene riadagiato delicatamente nel letto d'ospedale.
E lì giace. La faccia gialla, le gambe rosso carne dove la pelle è bruciata. Muore lentamente.
Ci sono molti altri come lui al pronto soccorso dell'Ospedale Saddam. Tutti ricoverati in seguito a un'esplosione in una stazione di rifornimento.
Una donna urla tra le lacrime: "Saddam e Bush sono bastardi," mi grida. "Hanno ucciso i nostri uomini."
Nell'ospedale c'è antidolorifico sufficiente solo per altre quattro iniezioni. Non c'è il liquido per sterilizzare gli strumenti. Non c'è abbastanza personale per prendersi cura dei pazienti.
Non ci sono mezzi di comunicazione - nessuno che coordini gli interventi necessari per il disastro in tutta la città. Quando manca l'elettricità i medici possono fare ancora meno.
Uno di loro mi si è avvicinato mentre i gemiti dei pazienti riecheggiavano nell'oscurità.
"Vedi con cosa ci scontriamo? Lo vedi ora?" Riesco a vedere solo una donna che cerca di fare aria al figlio usando una radiografia come ventaglio.

Vittime da arma da fuoco
Come la maggior parte delle cose in Iraq il servizio sanitario sta peggiorando.
Ho incontrato il dottor Ahmed mentre cercava di fare qualcosa per l'ultima vittima da arma da fuoco.
"La pallottola è entrata qui," mi indica la fronte. "Ed è uscita qui, attraverso la mandibola."
L'occhio destro dell'uomo, quello che ne rimane, è un grumo di sangue. Ha viaggiato tre ore sulla macchina della famiglia per arrivare qui. Non c'erano altri ospedali dove poteva essere soccorso.
In una sola ora, mi ha detto il dottor Ahmed, ha visto arrivare 15 persone con ferite da arma da fuoco. Come il bambino di sei anni colpito allo stomaco. Da un bambino di cinque anni che aveva trovato la pistola.
Le pistole sono entrate a far parte della vita quotidiana dalla caduta di Saddam. Non c'è un governo che faccia rispettare la legge, così le persone si armano.
Ogni notte alle 23 e 30 circa ascolto gli spari che risuonano per tutta la città. È chiaro che chiunque affermi che in Iraq è arrivata la pace non è stato qui di recente.

Il caldo estivo
L'emergenza che gli ospedali iracheni stanno affrontando è in parte dovuta ad anni di sanzioni. La guerra ne ha esacerbato gli effetti. Anche la cattiva gestione ha fatto la sua parte.
I dottori dicono che i dirigenti rubavano le medicine per venderle al mercato nero. Intimidivano personale, costringendolo a somministrare medicinali scaduti.
Quando i saccheggiatori hanno attaccato il Ministero della Sanità dopo la caduta di Baghdad, hanno trovato medicinali essenziali che non erano mai stati forniti ai medici.
I dirigenti negano le accuse. Controllano ancora l'ospedale. Un dottore mi ha detto: "Hanno ucciso migliaia di persone. Un crimine contro l'umanità."
Ora che la calura estiva è arrivata le cose sono destinate a peggiorare. L'acqua a Baghdad è sporca e viene erogata irregolarmente. La dissenteria sta prendendo piede. I dottori non hanno le medicine nemmeno per far fronte a questo.
Hanno anche chiesto all'unica associazione umanitaria che è venuta qui di fornire aiuto con medicinali per curare la febbre nera. Portata da una mosca, senza trattamento il 90% di chi è contagiato muore. Al momento sembra che nessuno sia in grado di far arrivare i medicinali.

'Dov'è il dottore?'
All'ospedale il momento peggiore è verso l'alba. Mi sono aggirato per il quinto piano, dove vengono curate molte vittime di ustioni. Dai loro parenti. Non c'è stato nessun dottore in corsia per sei ore.
Un uomo stava chino sul fratello. Stava piangendo, ogni tanto alzava la testa gridando senza rivolgersi a qualcuno in particolare.
"Dov'è il dottore? Dov'è il dottore?" I dottori stavano dormendo. Hanno lavorato a più non posso dall'inizio della guerra.
L'uomo mi ha guardato, con gli occhi pieni di lacrime. Si è messo a prendere a pugni il letto, gridando al fratello di smetterla di muoversi, di smetterla che così faceva peggiorare le bruciature. Senza sapere come aiutarlo.
Fuori dalla finestra gli uccelli chiamavano un altro giorno bellissimo, il cielo era rosa e blu.
Mentre tornavo indietro lungo il corridoio ho notato una porta socchiusa, con un uomo inginocchiato all'esterno, in lacrime. Dentro c'era un letto, con il lenzuolo steso a coprire un corpo.
L'ultima vittima della cosiddetta pace irachena.


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Muore lentamente.<BR>Ci sono molti altri come lui al pronto soccorso dell'Ospedale Saddam. Tutti ricoverati in seguito a un'esplosione in una stazione di rifornimento.<BR>Una donna urla tra le lacrime: "Saddam e Bush sono bastardi," mi grida. "Hanno ucciso i nostri uomini."<BR>Nell'ospedale c'è antidolorifico sufficiente solo per altre quattro iniezioni. Non c'è il liquido per sterilizzare gli strumenti. Non c'è abbastanza personale per prendersi cura dei pazienti.<BR>Non ci sono mezzi di comunicazione - nessuno che coordini gli interventi necessari per il disastro in tutta la città. Quando manca l'elettricità i medici possono fare ancora meno.<BR>Uno di loro mi si è avvicinato mentre i gemiti dei pazienti riecheggiavano nell'oscurità.<BR>"Vedi con cosa ci scontriamo? Lo vedi ora?" Riesco a vedere solo una donna che cerca di fare aria al figlio usando una radiografia come ventaglio.<BR><BR>Vittime da arma da fuoco<BR>Come la maggior parte delle cose in Iraq il servizio sanitario sta peggiorando.<BR>Ho incontrato il dottor Ahmed mentre cercava di fare qualcosa per l'ultima vittima da arma da fuoco.<BR>"La pallottola è entrata qui," mi indica la fronte. "Ed è uscita qui, attraverso la mandibola."<BR>L'occhio destro dell'uomo, quello che ne rimane, è un grumo di sangue. Ha viaggiato tre ore sulla macchina della famiglia per arrivare qui. Non c'erano altri ospedali dove poteva essere soccorso.<BR>In una sola ora, mi ha detto il dottor Ahmed, ha visto arrivare 15 persone con ferite da arma da fuoco. Come il bambino di sei anni colpito allo stomaco. Da un bambino di cinque anni che aveva trovato la pistola.<BR>Le pistole sono entrate a far parte della vita quotidiana dalla caduta di Saddam. Non c'è un governo che faccia rispettare la legge, così le persone si armano.<BR>Ogni notte alle 23 e 30 circa ascolto gli spari che risuonano per tutta la città. È chiaro che chiunque affermi che in Iraq è arrivata la pace non è stato qui di recente.<BR><BR>Il caldo estivo<BR>L'emergenza che gli ospedali iracheni stanno affrontando è in parte dovuta ad anni di sanzioni. La guerra ne ha esacerbato gli effetti. Anche la cattiva gestione ha fatto la sua parte.<BR>I dottori dicono che i dirigenti rubavano le medicine per venderle al mercato nero. Intimidivano personale, costringendolo a somministrare medicinali scaduti.<BR>Quando i saccheggiatori hanno attaccato il Ministero della Sanità dopo la caduta di Baghdad, hanno trovato medicinali essenziali che non erano mai stati forniti ai medici.<BR>I dirigenti negano le accuse. Controllano ancora l'ospedale. Un dottore mi ha detto: "Hanno ucciso migliaia di persone. Un crimine contro l'umanità."<BR>Ora che la calura estiva è arrivata le cose sono destinate a peggiorare. L'acqua a Baghdad è sporca e viene erogata irregolarmente. La dissenteria sta prendendo piede. I dottori non hanno le medicine nemmeno per far fronte a questo.<BR>Hanno anche chiesto all'unica associazione umanitaria che è venuta qui di fornire aiuto con medicinali per curare la febbre nera. Portata da una mosca, senza trattamento il 90% di chi è contagiato muore. Al momento sembra che nessuno sia in grado di far arrivare i medicinali.<BR><BR>'Dov'è il dottore?'<BR>All'ospedale il momento peggiore è verso l'alba. Mi sono aggirato per il quinto piano, dove vengono curate molte vittime di ustioni. Dai loro parenti. Non c'è stato nessun dottore in corsia per sei ore.<BR>Un uomo stava chino sul fratello. Stava piangendo, ogni tanto alzava la testa gridando senza rivolgersi a qualcuno in particolare.<BR>"Dov'è il dottore? Dov'è il dottore?" I dottori stavano dormendo. Hanno lavorato a più non posso dall'inizio della guerra.<BR>L'uomo mi ha guardato, con gli occhi pieni di lacrime. Si è messo a prendere a pugni il letto, gridando al fratello di smetterla di muoversi, di smetterla che così faceva peggiorare le bruciature. Senza sapere come aiutarlo.<BR>Fuori dalla finestra gli uccelli chiamavano un altro giorno bellissimo, il cielo era rosa e blu.<BR>Mentre tornavo indietro lungo il corridoio ho notato una porta socchiusa, con un uomo inginocchiato all'esterno, in lacrime. Dentro c'era un letto, con il lenzuolo steso a coprire un corpo.<BR>L'ultima vittima della cosiddetta pace irachena.<BR><BR><BR>[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]<BR><BR></TT><BR><!-- |**|begin egp html banner|**| -->
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