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da www.repubblica.it
24 ore

Genova, 15:16
G8, Diaz: falso e calunnia, 3 nuovi avvisi a agenti polizia

Dopo i dubbi sulle molotov e le coltellate all'agente Nucera, ora
anche la fitta sassaiola contro una pattuglia di poliziotti =E8
diventata ipotetica per i pm genovesi titolari delle indagini
sull'irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8, nel
luglio 2001.
Il resoconto dell'episodio, che fu addotto a giustificazione
dell'irruzione, =E8 stato infatti contestato in tre nuovi avvisi di
garanzia ad altrettanti agenti di polizia del reparto mobile di Roma,
con l'ipotesi di accusa di falso e calunnia. La notizia, anticipata
oggi dal quotidiano La Repubblica, =E8 stata confermata dal pm Zucca.
"Nel corso delle indagini, ha spiegato il magistrato - =E8 emerso che
nessun poliziotto ha scritto esattamente cosa era successo davanti
alla Diaz, anzi tutti hanno dato versioni contrapposte o per sentito
dire".

Il pm ha aggiunto che i tre nuovi agenti sono stati indagati perch=E9,
in una relazione tardiva, hanno riferito di un grosso sasso che aveva
sfondato un vetro blindato del loro furgone, tanto che il mezzo venne
poi portato in una officina della polizia.

Questo episodio per=F2 non risulta dai verbali dei superiori, tra cui
il funzionario romano Massimiliano Di Bernardini, che scrisse solo di
una fitta sassaiola, specificando in seguito, davanti ai pm, che gli
era stata riferita, come anche il lancio di un bullone. Di Bernardini
scrisse per=F2 di aver visto di persona lanciare una bottiglia di birra
sopra una delle quattro auto civetta della polizia e un manifestante
che si aggrappava allo specchietto retrovisore di una vettura.

I tre nuovi avvisi di garanzia hanno suscitato immediate polemiche da
parte di alcuni difensori dei funzionari di polizia, indagati a loro
volta di falso e calunnia. Il difensore di Di Bernardini, Massimo
Lauro, ha commentato: "Il mio assistito rifer=EC ai magistrati di aver
saputo da un agente del reparto mobile di un sasso che aveva sfondato
la camionetta. Mi pare dunque che non ci sia niente di nuovo sotto il
sole".

"Le accuse che arrivano attraverso i giornali sono una costante di
reali o presunte iniziative che l'autorit=E0 giudiziaria procedente
potrebbe aver compiuto o no", ha commentato invece Alfredo Biondi,
difensore di Pietro Troiani, il funzionario romano, gi=E0 indagato per
le false molotov nella scuola Diaz, citato da Repubblica.

"Il mio cliente - ha aggiunto - non ha avvalorato nulla se non quello
che in realt=E0 =E8 accaduto e quindi se un'accusa deve essergli mossa
sarebbe avventata e infondata al tempo stesso". "Ribadisco - ha
concluso - che le accuse non si fanno attraverso i giornali, ma con
atti formali che n=E9 a me n=E9 al mio assistito sono pervenuti". (red)