[RSF] Scusate, ma si potrebbe avere il testo in italiano?...…

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Author: collectif bellaciao
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Old-Topics: [RSF] Re:[RSF] 12 mai 1977, l
Subject: [RSF] Scusate, ma si potrebbe avere il testo in italiano?...no problema Roberto
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 12      maggio 1977, l'uccisione di Giorgiana Masi 


    A Giogiana


    ... se la rivoluzione d’ottobre
    fosse stata di maggio,
    se tu vivessi ancora,
    se io non fossi impotente
    di fronte al tuo assassinio,
    se la mia penna fosse un’arma vincente,
    se la mia paura esplodesse nelle piazze ,
    coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola,
    se l’averti conosciuta diventasse la nostra forza,
    se i fiori che abbiamo regalato alla tua coraggiosa vita
    nella nostra morte diventassero ghirlande
    della lotta di noi tutte, donne,
    se .....
    non sarebbero le parole a cercare d’affermare la vita
    ma la vita stessa, senza aggiungere altro. 


    GIORGIANA MASI 
    19 anni


    Roma 12 maggio 1977


    SOMMARIO: Il 12 maggio 1977 la polizia carica migliaia di manifestanti che    partecipano a Roma ad una manifestazione nonviolenta del Partito Radicale    per la raccolta delle firme sugli "8 referendum contro il regime" (abrogazione    del Concordato, dei tribunali militari, dei reati d'opinione contenuti nel    Codice penale, di parti della legge manicomiale, della legge che attribuisce    alla polizia poteri speciali in materia di arresto, perquisizione e intercettazioni    telefoniche, della legge che attribuisce ai partiti un consistente finanziamento    pubblico, della "Commissione inquirente" - lo speciale "tribunale" composto    da parlamentari per il giudizio preventivo sui reati compiuti dai ministri).    Una giovane, Giorgiana Masi, è colpita a morte da colpi di pistola e molti    altri manifestanti vengono feriti. Il Ministro degli interni nega che la    polizia abbia mai fatto uso d'armi da fuoco. Il Pr dimostra invece, attraverso    un filmato che riprende un agente di polizia mentre spara ripetutamente contro    la folla e centinaia di fotografie che riprendono agenti armati, travestiti    da "autonomi", che il Ministro dell'interno Francesco Cossiga aveva mentito.


    Attraverso la pubblicazione di un "Libro Bianco" che raccoglie le testimonianze    di tutti coloro che avevano assistito alle brutali aggressioni della polizia,    il Partito radicale dimostra che c'era stato un tentativo di strage e presenta    una denuncia. Il 15 gennaio 1979, il Pubblico ministero Giorgio Santacroce    chiede la chiusura del processo e l'archiviazione del procedimento per l'uccisione    di Giorgiana Masi "per essere rimasti ignoti gli autori dei fatti".


    Nelle conclusioni del "Libro Bianco", Marco Pannella critica duramente il    comportamento della magistratura che ha omesso di svolgere qualsiasi seria    indagine e, di fronte alle prove fotografiche e testimoniali che dimostravano    la premeditata aggressione da parte della polizia nei confronti dei manifestanti,    si è fermata davanti alla "ragion di Stato". (Libro Bianco del Partito Radicale    sull'uccisione di Giorgiana Masi e sui fatti del 12 maggio 1977: "Cronaca    di una strage" - a cura del Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei    - aprile 1979)


    CRONOLOGIA: Manifestazione per gli 8 referendum radicali; a piazza Navona    il palco per la manifestazione è pronto (ore 13), poco dopo su di    esso si abbatte la furia delle forze dell'ordine e alle 13,30 si ha la protesta    in Parlamento di Pannella: alle 13,40 la protesta di Balzamo e alle 13,45    quella della triplice sindacale. Alle 13,55 Cossiga si rifiuta di incontrarsi    con una delegazione di parlamentari PSI, DP e PR in merito al divieto della    manifestazione. 


    Alle 14: Polizia e Carabinieri intensificano il blocco alle    strade di accesso a Piazza Navona; alle 14,15 Cossiga afferma che piazza    Navona non gode di alcuna forma di extraterritorialità che impedisca    la presenza di forze dell'ordine. Il blocco è totale alle 14,15.


    Alle 15: davanti palazzo Madama un primo pestaggio ha come    vittime un gruppo di giovani radicali che portavano un tavolo per la raccolta    delle firme; fra i picchiati il deputato Mimmo Pinto di LC. Poi la prima    carica condotta da una trentina di carabinieri armati di fucile. Tre giovani    sono duramente picchiati, ammanettati, caricati su un cellulare e condotti    via. Vengono spintonati e picchiati anche giornalisti e fotografi: a questi    ultimi si impone di consegnare i rullini impressionati.


    Alle 15,30: Pannella giunge davanti a Palazzo Madama, poi    telefona a Ingrao (presidente della Camera).


    Alle 15,45: un funzionario di P.S. avvicina un gruppo di    dimostranti (in corso Vittorio), dopo uno scambio di improperi ordina il    primo lancio di candelotti. La gente fugge. Il cronista del Messaggero scrive: "Contro    giovani che sostano sotto un arco avanza un altro reparto di P.S. partono    slogans e il solito grido di "scemi, scemi,". La polizia risponde    con sette-otto candelotti sparati ad altezza d'uomo. I manifestanti si ritirano,    poi torneranno indietro e la scena si ripeterà. Fino a questo momento    nella zona dei disordini non si sono visti "sampietrini" ne molotov".


    Ore 16: vengono notati (piazza della Cancelleria) per la    prima volta uomini in borghese armati di pistola o pistola mitragliatrice,    apparentemente in buoni rapporti con i poliziotti. Vengono sparati lacrimogeni    a decine. La polizia ora carica di nuovo, violentemente: una quindicina di    persone, tra cui molte ragazze e una donna anziana vengono travolte, cadono.    Gli agenti circondano i caduti e colpiscono indiscriminatamente tutti con    calci e manganellate. Viene colpita anche una donna anziana. Alcuni candelotti    vengono sparati ad altezza d'uomo, altri contro le finestre e la gente che    vi si affaccia: due centrano due finestre, in via dei Baulari e in vicolo    dell'Aquila. Un candelotto sparato ad altezza d'uomo ha colpito (ore 18,30)    la vetrina di un bar in Corso Vittorio, 248, ho chiesto al proprietario: "chi    ha sparato? " "La polizia" mi è stato risposto. All'angolo    di via dei Baulari c'è un giovane che sta camminando: dall'ultima    camionetta parte un candelotto che lo colpisce in pieno, alle spalle, e lo    fa finire tramortito a terra. Cinque agenti scendono, infuriano a calci sul    giovane, poi risalgono sulla camionetta. In piazza della Cancelleria la polizia    lancia una serie di cariche: è in questa occasione che si sentono    i primi colpi di pistola (vedi film sul 12 maggio). Un agente sferra una    manganellata alla nuca al fotografo Rino Barillari, de "II Tempo".    Barillari cade, viene portato in ospedale: guarirà in dieci giorni.    Un altro fotografo, Sandro Mannelli, del "Messaggero", viene colpito    da un sasso alla nuca; sei giorni di prognosi.


    Ore 16,20: in via Sant'Agostino un reparto di carabinieri    risponde al grido di "scemi, scemi" con un lancio di candelotti    ad altezza d'uomo. Un giovane viene colpito e rimane atterra.


    Ore 16,30: Largo Argentina viene coinvolta nella "guerriglia";    l'aria è irrespirabile per il fumo dei candelotti: dieci persone a    bordo di un autobus della linea 87 vengono colte da malore; vengono trasportate    all'ospedale, gli si diagnostica un'intossicazione.


    Ore 17: dimostranti cominciano ad affluire in Viale Trastevere    (caricati a Piazza Navona e Campo dei Fiori).


    Ore 17-17,30: nella zona di Piazza Navona e adiacenze ancora    lancio di candelotti e blocco degli accessi in dette zone.


    Ore 17,45: in Piazza della Cancelleria "ci sono agenti    in borghese, sparano ad altezza d'uomo". In quattro o cinque portano    via un ragazzo ferito a una mano. Un giovane riceve un candelotto in pieno    viso, sull'occhio sinistro. Un altro ancora è ferito a una gamba.    Fra gli agenti di Ps che aprono il fuoco viene ritratto in una foto Giovanni    Santone, in forza alla squadra mobile.


    Ore 18,15: compaiono le prime molotov (zona di Piazza Navona):    due o tre al massimo. Ma sono in molti che urlano: "fermi siete pazzi".    La situazione si fa sempre più tesa.


    Ore 18,50: divergenze fra i dimostranti sui metodi con cui    proseguire la "manifestazione". in realtà mai iniziata.


    Ore 19,00: la violenza degli .scontri sembra diminuire.    Poi verso le 19 l'allievo sottufficiale carabiniere Francesco Ruggieri, di    25 anni, viene ferito (ponte Garibaldi, lato via Arenula) a un polso: la    natura della ferita non è affatto chiara. Il fotografo di "Panorama".    Rudy Frei, viene malmenato dalla polizia, che lo costringe a consegnare il    rullino impressionato.


    Ore 19,10: primi interventi in Parlamento: Pannella (PR),    Corvisieri (DP), Ligheri (DC) Pinto (DP), Costa, Giovanardi, Magnani Noya    Maria. In questa occasione Pinto denuncia l'aggressione subita e Pannella    sferra un violento attacco al governo (latitante) .


    Ore 19,45: due grosse motociclette dei vigili urbani arrivano    sul lungotevere degli Anguillara, all'angolo con piazza Belli. Le montano    tre vigili in divisa e un uomo in borghese, un vigile scende, impugna la    pistola e spara ad altezza d'uomo, in direzione dei dimostranti in piazza    Belli.


    Ore    19,55: Parte, improvviso e preceduta da un fitto lancio di lacrimogeni,    una carica da parte dei carabinieri e poliziotti attestati su via Arenula.    Giorgiana Masi ed Elena Ascione vengono colpite quasi contemporaneamente,    la Masi (accanto a cui era il suo ragazzo, Gianfranco Rapini) al centro di    piazza Belli, la Ascione mentre fuggiva verso piazza Sonnino. Le testimonianze    sono concordi: i colpi sono stati sparati da ponte Garibaldi, dove in quel    momento, al centro, si trovavano carabinieri e poliziotti appoggiati ad una    o due autoblindo. Le vittime vengono accompagnate all'ospedale: Giorgiana    arriva già morta. Il bilancio finale della giornata: da parte civile    si hanno un morto (Giorgiana Masi), 10 feriti da arma da fuoco e varie decine    da corpi contundenti vari; da parte militare si ha un carabiniere (Francesco    Ruggieri) ferito (non si sa da che cosa) ad un polso. Nei giorni seguenti    viene arrestato Raul Tavani, condannato poi a circa 2 anni e 4 mesi per detenzione    di materiale esplosivo.


    Il giorno dopo, nel quartiere dove abitava Giorgiana Masi a MonteMario, la    polizia assalta e spara all'Istituto Tecnico "Fermi".


    A Ponte Garibaldi il sit-in femminista sarà caricato ancora dalla    Polizia.


    L'emmissione    radiofonica in diretta 12 maggio 1977


     Video    1


     Video    2



    Roberto F.
    12.05.2003
    Collectif Bellaciao 
      http://www.bellaciao.org



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 <p><img src="http://www.bellaciao.org/images/giorgiana.jpg" alt="" hspace="5" vspace="5" BORDER="0" align="right"> <strong>12
      maggio 1977, l'uccisione di Giorgiana Masi</strong> <br>
    <br>
    A Giogiana<br>
    <br>
    ... se la rivoluzione d’ottobre<br>
    fosse stata di maggio,<br>
    se tu vivessi ancora,<br>
    se io non fossi impotente<br>
    di fronte al tuo assassinio,<br>
    se la mia penna fosse un’arma vincente,<br>
    se la mia paura esplodesse nelle piazze ,<br>
    coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola,<br>
    se l’averti conosciuta diventasse la nostra forza,<br>
    se i fiori che abbiamo regalato alla tua coraggiosa vita<br>
    nella nostra morte diventassero ghirlande<br>
    della lotta di noi tutte, donne,<br>
    se .....<br>
    non sarebbero le parole a cercare d’affermare la vita<br>
    ma la vita stessa, senza aggiungere altro. <br>
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    <strong>GIORGIANA MASI</strong> <br>
    19 anni<br>
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    <strong>Roma 12 maggio 1977</strong><br>
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    <strong>SOMMARIO:</strong> Il 12 maggio 1977 la polizia carica migliaia di manifestanti che
    partecipano a Roma ad una manifestazione nonviolenta del Partito Radicale
    per la raccolta delle firme sugli "8 referendum contro il regime" (abrogazione
    del Concordato, dei tribunali militari, dei reati d'opinione contenuti nel
    Codice penale, di parti della legge manicomiale, della legge che attribuisce
    alla polizia poteri speciali in materia di arresto, perquisizione e intercettazioni
    telefoniche, della legge che attribuisce ai partiti un consistente finanziamento
    pubblico, della "Commissione inquirente" - lo speciale "tribunale" composto
    da parlamentari per il giudizio preventivo sui reati compiuti dai ministri).
    Una giovane, Giorgiana Masi, è colpita a morte da colpi di pistola e molti
    altri manifestanti vengono feriti. Il Ministro degli interni nega che la
    polizia abbia mai fatto uso d'armi da fuoco. Il Pr dimostra invece, attraverso
    un filmato che riprende un agente di polizia mentre spara ripetutamente contro
    la folla e centinaia di fotografie che riprendono agenti armati, travestiti
    da "autonomi", che il Ministro dell'interno Francesco Cossiga aveva mentito.<br>
    <br><img src="http://www.bellaciao.org/images/polizia9.jpg" alt="" hspace="5" vspace="5" BORDER="0" align="right">
    Attraverso la pubblicazione di un "Libro Bianco" che raccoglie le testimonianze
    di tutti coloro che avevano assistito alle brutali aggressioni della polizia,
    il Partito radicale dimostra che c'era stato un tentativo di strage e presenta
    una denuncia. Il 15 gennaio 1979, il Pubblico ministero Giorgio Santacroce
    chiede la chiusura del processo e l'archiviazione del procedimento per l'uccisione
    di Giorgiana Masi "per essere rimasti ignoti gli autori dei fatti".<br>
    <br>
    Nelle conclusioni del "Libro Bianco", Marco Pannella critica duramente il
    comportamento della magistratura che ha omesso di svolgere qualsiasi seria
    indagine e, di fronte alle prove fotografiche e testimoniali che dimostravano
    la premeditata aggressione da parte della polizia nei confronti dei manifestanti,
    si è fermata davanti alla "ragion di Stato". (Libro Bianco del Partito Radicale
    sull'uccisione di Giorgiana Masi e sui fatti del 12 maggio 1977: "Cronaca
    di una strage" - a cura del Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei
    - aprile 1979)<br>
    <br>
    <strong>CRONOLOGIA:</strong> Manifestazione per gli 8 referendum radicali; a piazza Navona
    il palco per la manifestazione &egrave; pronto (ore 13), poco dopo su di
    esso si abbatte la furia delle forze dell'ordine e alle 13,30 si ha la protesta
    in Parlamento di Pannella: alle 13,40 la protesta di Balzamo e alle 13,45
    quella della triplice sindacale. Alle 13,55 Cossiga si rifiuta di incontrarsi
    con una delegazione di parlamentari PSI, DP e PR in merito al divieto della
    manifestazione. <br>
    <img src="http://www.bellaciao.org/images/lc-13mag77.jpg" alt="" hspace="5" vspace="5" border="0" align="right"><br>
    <strong>Alle 14:</strong> Polizia e Carabinieri intensificano il blocco alle
    strade di accesso a Piazza Navona; alle 14,15 Cossiga afferma che piazza
    Navona non gode di alcuna forma di extraterritorialit&agrave; che impedisca
    la presenza di forze dell'ordine. Il blocco &egrave; totale alle 14,15.<br>
    <br>
    <strong>Alle 15:</strong> davanti palazzo Madama un primo pestaggio ha come
    vittime un gruppo di giovani radicali che portavano un tavolo per la raccolta
    delle firme; fra i picchiati il deputato Mimmo Pinto di LC. Poi la prima
    carica condotta da una trentina di carabinieri armati di fucile. Tre giovani
    sono duramente picchiati, ammanettati, caricati su un cellulare e condotti
    via. Vengono spintonati e picchiati anche giornalisti e fotografi: a questi
    ultimi si impone di consegnare i rullini impressionati.<br>
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    <strong>Alle 15,30:</strong> Pannella giunge davanti a Palazzo Madama, poi
    telefona a Ingrao (presidente della Camera).<br>
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    <strong>Alle 15,45:</strong> un funzionario di P.S. avvicina un gruppo di
    dimostranti (in corso Vittorio), dopo uno scambio di improperi ordina il
    primo lancio di candelotti. La gente fugge. Il cronista del Messaggero scrive: "Contro
    giovani che sostano sotto un arco avanza un altro reparto di P.S. partono
    slogans e il solito grido di "scemi, scemi,". La polizia risponde
    con sette-otto candelotti sparati ad altezza d'uomo. I manifestanti si ritirano,
    poi torneranno indietro e la scena si ripeter&agrave;. Fino a questo momento
    nella zona dei disordini non si sono visti "sampietrini" ne molotov".<br>
    <br><img src="http://www.bellaciao.org/images/santone2.jpg" alt="" hspace="5" vspace="5" BORDER="0" align="right">
    <strong>Ore 16: </strong>vengono notati (piazza della Cancelleria) per la
    prima volta uomini in borghese armati di pistola o pistola mitragliatrice,
    apparentemente in buoni rapporti con i poliziotti. Vengono sparati lacrimogeni
    a decine. La polizia ora carica di nuovo, violentemente: una quindicina di
    persone, tra cui molte ragazze e una donna anziana vengono travolte, cadono.
    Gli agenti circondano i caduti e colpiscono indiscriminatamente tutti con
    calci e manganellate. Viene colpita anche una donna anziana. Alcuni candelotti
    vengono sparati ad altezza d'uomo, altri contro le finestre e la gente che
    vi si affaccia: due centrano due finestre, in via dei Baulari e in vicolo
    dell'Aquila. Un candelotto sparato ad altezza d'uomo ha colpito (ore 18,30)
    la vetrina di un bar in Corso Vittorio, 248, ho chiesto al proprietario: "chi
    ha sparato? " "La polizia" mi &egrave; stato risposto. All'angolo
    di via dei Baulari c'&egrave; un giovane che sta camminando: dall'ultima
    camionetta parte un candelotto che lo colpisce in pieno, alle spalle, e lo
    fa finire tramortito a terra. Cinque agenti scendono, infuriano a calci sul
    giovane, poi risalgono sulla camionetta. In piazza della Cancelleria la polizia
    lancia una serie di cariche: &egrave; in questa occasione che si sentono
    i primi colpi di pistola (vedi film sul 12 maggio). Un agente sferra una
    manganellata alla nuca al fotografo Rino Barillari, de "II Tempo".
    Barillari cade, viene portato in ospedale: guarir&agrave; in dieci giorni.
    Un altro fotografo, Sandro Mannelli, del "Messaggero", viene colpito
    da un sasso alla nuca; sei giorni di prognosi.<br>
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    <strong>Ore 16,20: </strong>in via Sant'Agostino un reparto di carabinieri
    risponde al grido di "scemi, scemi" con un lancio di candelotti
    ad altezza d'uomo. Un giovane viene colpito e rimane atterra.<br>
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    <strong>Ore 16,30:</strong> Largo Argentina viene coinvolta nella "guerriglia";
    l'aria &egrave; irrespirabile per il fumo dei candelotti: dieci persone a
    bordo di un autobus della linea 87 vengono colte da malore; vengono trasportate
    all'ospedale, gli si diagnostica un'intossicazione.<br>
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    <strong>Ore 17: </strong>dimostranti cominciano ad affluire in Viale Trastevere
    (caricati a Piazza Navona e Campo dei Fiori).<br>
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    <strong>Ore 17-17,30:</strong> nella zona di Piazza Navona e adiacenze ancora
    lancio di candelotti e blocco degli accessi in dette zone.<br>
    <br><img src="http://www.bellaciao.org/images/polizia2.jpg" alt="" hspace="5" vspace="5" BORDER="0" align="right">
    <strong>Ore 17,45: </strong>in Piazza della Cancelleria "ci sono agenti
    in borghese, sparano ad altezza d'uomo". In quattro o cinque portano
    via un ragazzo ferito a una mano. Un giovane riceve un candelotto in pieno
    viso, sull'occhio sinistro. Un altro ancora &egrave; ferito a una gamba.
    Fra gli agenti di Ps che aprono il fuoco viene ritratto in una foto Giovanni
    Santone, in forza alla squadra mobile.<br>
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    <strong>Ore 18,15: </strong>compaiono le prime molotov (zona di Piazza Navona):
    due o tre al massimo. Ma sono in molti che urlano: "fermi siete pazzi".
    La situazione si fa sempre pi&ugrave; tesa.<br>
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    <strong>Ore 18,50: </strong>divergenze fra i dimostranti sui metodi con cui
    proseguire la "manifestazione". in realt&agrave; mai iniziata.<br>
    <br>
    <strong>Ore 19,00:</strong> la violenza degli .scontri sembra diminuire.
    Poi verso le 19 l'allievo sottufficiale carabiniere Francesco Ruggieri, di
    25 anni, viene ferito (ponte Garibaldi, lato via Arenula) a un polso: la
    natura della ferita non &egrave; affatto chiara. Il fotografo di "Panorama".
    Rudy Frei, viene malmenato dalla polizia, che lo costringe a consegnare il
    rullino impressionato.<br>
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    <strong>Ore 19,10:</strong> primi interventi in Parlamento: Pannella (PR),
    Corvisieri (DP), Ligheri (DC) Pinto (DP), Costa, Giovanardi, Magnani Noya
    Maria. In questa occasione Pinto denuncia l'aggressione subita e Pannella
    sferra un violento attacco al governo (latitante) .<br>
    <br>
    <strong>Ore 19,45:</strong> due grosse motociclette dei vigili urbani arrivano
    sul lungotevere degli Anguillara, all'angolo con piazza Belli. Le montano
    tre vigili in divisa e un uomo in borghese, un vigile scende, impugna la
    pistola e spara ad altezza d'uomo, in direzione dei dimostranti in piazza
    Belli.<br>
    <br>
    <strong>Ore
    19,55:</strong> Parte, improvviso e preceduta da un fitto lancio di lacrimogeni,
    una carica da parte dei carabinieri e poliziotti attestati su via Arenula.
    Giorgiana Masi ed Elena Ascione vengono colpite quasi contemporaneamente,
    la Masi (accanto a cui era il suo ragazzo, Gianfranco Rapini) al centro di
    piazza Belli, la Ascione mentre fuggiva verso piazza Sonnino. Le testimonianze
    sono concordi: i colpi sono stati sparati da ponte Garibaldi, dove in quel
    momento, al centro, si trovavano <img src="http://www.bellaciao.org/images/manif140577.jpg" alt="" hspace="5" vspace="5" border="0" align="right">carabinieri e poliziotti appoggiati ad una
    o due autoblindo. Le vittime vengono accompagnate all'ospedale: Giorgiana
    arriva gi&agrave; morta. Il bilancio finale della giornata: da parte civile
    si hanno un morto (Giorgiana Masi), 10 feriti da arma da fuoco e varie decine
    da corpi contundenti vari; da parte militare si ha un carabiniere (Francesco
    Ruggieri) ferito (non si sa da che cosa) ad un polso. Nei giorni seguenti
    viene arrestato Raul Tavani, condannato poi a circa 2 anni e 4 mesi per detenzione
    di materiale esplosivo.<br>
    <br>
    Il giorno dopo, nel quartiere dove abitava Giorgiana Masi a MonteMario, la
    polizia assalta e spara all'Istituto Tecnico "Fermi".<br>
    <br>
    A Ponte Garibaldi il sit-in femminista sar&agrave; caricato ancora dalla
    Polizia.<br>
    <br>
    <IMG SRC="http://www.bellaciao.org/images/puce.gif" BORDER="0"><a href="http://audio-5.radioradicale.it/ramgen/s4.3/uni_borrelli_0_0512124815.rm?start=%2200:03:55%22&end=%2200:14:29%22">L'emmissione
    radiofonica in diretta 12 maggio 1977</a><br>
    <br>
    <img src='http://www.bellaciao.org/images/puce.gif' align='top' alt='-' width="8" height="11" border='0'> <a href="http://www.complessoperforma.it/Video/12MAG.avi" class="spip_out">Video
    1</a><br>
    <br>
    <img src='http://www.bellaciao.org/images/puce.gif' align='top' alt='-' width="8" height="11" border='0'>&nbsp;<a href="http://www.complessoperforma.it/Video/RADICALI.avi" class="spip_out">Video
    2</a><br>
    <br>
    <br>
    Roberto F.<br>
    12.05.2003<br>
    Collectif Bellaciao <br>
     <img src='http://www.bellaciao.org/images/puce.gif' align='top' alt='-' width="8" height="11" border='0'>&nbsp;<a href="http://www.bellaciao.org" class="spip_out">http://www.bellaciao.org</a><p><br><hr size=1>Do You Yahoo!? -- Une adresse @yahoo.fr gratuite et en français !<br>
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