[Forumlucca] Archiviazione 93 Diaz - per i reati di resisten…

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Author: lucca@giovanicomunisti.it
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Subject: [Forumlucca] Archiviazione 93 Diaz - per i reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, furto aggravato, lesioni personali, detenzioni di coltelli e di armi improprie
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N 13104/01 RG notizie di reato
N 11721/01 RG GIP


TRIBUNALE DI GENOVA=20

UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI






Il Giudice dr. Anna Ivaldi,

vista la richiesta di archiviazione presentata dal PM il 4.12.02;

letti gli atti, rileva quanto segue:


nella tarda serata del 21.7.01, la polizia compiva un'irruzione nella =
scuola Diaz, edificio destinato ad accogliere i manifestanti giunti a =
Genova per il vertice G8 che si sarebbe concluso il giorno successivo al =
fine di eseguire una perquisizione ai sensi dell'art. 41 TULPS; =
l'operazione portava al sequestro di una serie di oggetti e all'arresto =
degli attuali 93 indagati. Nel verbale d'arresto i fatti venivano cos=EC =
riferiti:



a.. Alle ore 22.30 un contingente della Polizia di Stato, nel =
transitare in via Cesare Battisti davanti alla scuola, era stato "fatto =
oggetto di un violento lancio di oggetti contundenti da parte di =
numerose persone"; supponendosi per questo una cospicua presenza nella =
scuola di appartenenti alle "tute nere", era stato predisposto un =
intervento finalizzato alla ricerca di armi e materiale esplodente, =
all'individuazione degli autori del lancio di oggetti sul contingente =
della Polizia di Stato e dei responsabili dei disordini verificatisi nei =
giorni precedenti;=20


b.. All'arrivo della polizia, un gruppo i giovani aveva chiuso il =
cancello di accesso, che era stato forzato utilizzando un furgone dei =
Reparti Mobili della P.S.; nell'atrio (o pi=F9 esattamente, nel cortile) =
della scuola il personale operante "veniva fatto oggetto di un =
fittissimo lancio di oggetti di ogni genere";=20


c.. Dopo che la polizia aveva forzato il portone di ingresso della =
scuola, i giovani presenti all'interno avevano opposto un'ulteriore =
resistenza, "dapprima ingaggiando colluttazioni con i procedenti ed in =
seguito disperdendosi per i vari piani dell'edificio anche per =
garantirsi la possibilit=E0 di poter tendere inaspettatamente ogni sorta =
di agguato";=20


d.. In tale fase l'agente Massimo NUCERA del I Reparto Mobile veniva =
accoltellato al torace; non veniva ferito perch=E9 indossava un =
giubbotto protettivo;=20


e.. Veniva sequestrata una serie di oggetti; coltelli multiuso e da =
cucina, attrezzi da lavoro (pale, picconi e caschi da cantiere), =
maschere antigas e maschere da sub, abbigliamento nero, bandiere e =
striscioni; venivano sequestrati anche occhialetti da piscina, macchine =
fotografiche, chiavi, walkman e telefoni cellulari; al piano terra, in =
prossimit=E0 dell'entrata venivano infine trovati "alcuni ordigni del =
tipo bombe molotov" (nel verbale non ne viene specificato il numero);=20


f.. In seguito ai fatti =ABrisultavano feriti numerosi giovani, alcuni =
dei quali ancora ricoverati nelle strutture ospedaliere cittadine e =
molti appartenenti delle Forze dell'Ordine"=20


g.. Venivano ipotizzati i reati di coi gli art. 416, 419, 420, 582, =
336, 337 e 339 co 2 110 cp, 21. 895/67.=20


II PM chiedeva la convalida degli arresti e l'applicazione della misura =
della custodia in carcere nei confronti dei 78 stranieri arrestati, =
ritenendo per essi sussistenti esigenze cautelari attinenti il pericolo =
di inquinamento probatorio, il pericolo di fuga e il pericolo di =
recidiva; disponeva invece la liberazione dei 15 arrestati italiani per =
i quali escludeva il pericolo di fuga; i reati in relazione ai quali il =
PM formulava le sue richieste erano quelli previsti dagli art. 337 - =
339, 56 - 61 n. 2 e 10 - 582 - 583 cp, 41. 110/75, 21. 895/67 e 416 cp.

Per il numero degli arrestati ed essendo gli stessi stati tradotti in =
Case Circondariali ubicate in diverse citt=E0, mentre alcuni erano =
ricoverati presso strutture ospedaliere genovesi, le udienze di =
convalida dell'arresto vennero tenute, oltre che da questo giudice per =
le indagini preliminari, titolare del procedimento, anche da altri nove =
giudici. L'arresto non venne convalidato che per dieci indagati e ad uno =
di essi venne applicata la misura della custodia in carcere, poi =
revocata dal Tribunale per il Riesame. In tutti gli altri casi la =
convalida venne negata in quanto, pur non escludendosi la commissione =
dei reati ipotizzati, non vi erano elementi sufficienti per =
l'attribuzione della responsabilit=E0 ai singoli, per la genericit=E0 =
dei verbali d'arresto e di sequestro.

Concluse le udienze di convalida, gli stranieri vennero immediatamente =
espulsi dal territorio nazionale. Molti di essi vennero poi sentiti per =
mezzo di rogatorie internazionali.

Al termine degli interrogatori, i giudici che li avevano effettuati =
segnalarono alla Procura Generale presso la Corte d'Appello di Genova e =
alla Procura della Repubblica le condizioni fisiche in cui si trovava la =
maggior parte degli arrestati (che presentavano ingessature, punti di =
sutura, vistosi ematomi, medicazioni sul capo) e quanto dagli stessi =
riferito circa il fatto di essere stati ripetutamente =E8 =
ingiustificatamente colpiti con calci e manganellate e mobilia che =
veniva loro scagliata addosso.

Seguirono le denunce e le dichiarazioni di molti degli arrestati, in =
gran parte raccolte all'estero, concernenti il comportamento violento =
della polizia. Ci=F2 diede inizio ad un altro procedimento (n. 14525/01) =
nel quale venivano ipotizzate responsabilit=E0 degli operatori di =
polizia che parteciparono all'operazione nella scuola DIAZ, sia per le =
lesioni subite dagli arrestati, sia per ipotesi di falso in relazione a =
quanto attestato nei verbali di arresto e di perquisizione e nelle =
relazioni di servizio.

Pertanto, relativamente ad un unico fatto storico, sono in corso due =
distinti procedimenti e in questo procedimento sono confluiti in copia =
atti dell'altro.=20

II verbale d'arresto reca quattordici firme illeggibili. Tra i firmatari =
dello stesso, sulla base delle dichiarazioni di MORTOLA (DIGOS Genova); =
si individuano i seguenti funzionari: DOMINICI (Squadra Mobile), DI =
SARRO (DIGOS Genova), CALDAROZZI (SCO), FERRI (Squadra Mobile di La =
Spezia), GAVA (Squadra Mobile di Nuoro), DI BERNARDINI (Squadra Mobile =
di Roma), PIFFERI (DIGOS Padova) NUCERA e PANZERI, rispettivamente =
agente ed ispettore del Reparto Mobile di Roma).


La richiesta di archiviazione non concerne n=E9 il reato cui all'art. =
416 cp, per il quale il PM ha disposto la separazione, essendo tuttora =
in corso indagini, n=E9 l'episodio dell'accoltellamento riferito da =
NUCERA, relativamente al quale nella richiesta di archiviazione si legge =
che ne =E8 stata disposta la separazione in quanto una consulenza =
tecnica, disposta nel procedimento avente ad oggetto eventuali =
responsabilit=E0 penali della polizia, ha concluso per =
l'incompatibilit=E0 dei tagli presenti sugli indumenti del predetto "con =
quelli ottenuti sperimentalmente secondo le dinamiche che =E8 stato =
possibile evincere dalle dichiarazioni, dell'agente".


La questione della riferibilit=E0 o meno agli arrestati o ad alcuni di =
essi dei reati ipotizzati deve essere preceduta dalla valutazione circa =
la sussistenza o meno di tali reati.

Pur procedendo, come si =E8 detto, nei confronti dei firmatari degli =
atti per il reato di falso, la Procura nel richiedere l'archiviazione =
conclude, sulla base anche di quegli atti, affermando la sussistenza dei =
reati di resistenza aggravata, furto aggravato, porto di oggetti atti ad =
offendere; l'archiviazione viene infatti richiesta "perch=E9 =E8 =
risultata carente nell'individuazione soggettiva dei responsabili delle =
varie ipotesi criminose descritte nelle comunicazione iniziale".=20

Solo per quanto concerne le due bottiglie molotv indicate nei verbali di =
arresto e di sequestro, il PM esclude che la loro detenzione possa =
essere sia pur genericamente attribuita agli indagati di questo =
procedimento. Tale conclusione =E8 del tutto condivisibile: dalle =
indagini svolte nel procedimento n. 14525/01 =E8 emerso che le due =
molotov che secondo il verbale di perquisizione sarebbero state trovate =
nella sala d'ingresso ubicata al piano terreno della DIAZ, vennero =
invece trovate parecchie ore prima della perquisizione alla scuola e in =
tutt'altro luogo (Corso Italia), come risulta dalle SIT rese al PM da =
GUAGLIONI, BURGIO e DONNINI.

Preliminarmente, si osserva che non viene preso in considerazione =
l'episodio concernente l'aggressione di un contingente della Polizia di =
Stato che sarebbe stata effettuata da persone non identificate qualche =
ora prima dell'irruzione alla Diaz: l'episodio =E8 infatti estraneo alle =
contestazioni mosse agli indagati, contestazioni che riguardano il =
comportamento dei medesimi in un momento successivo e, cio=E8, nella =
fase immediatamente precedente la perquisizione e nel corso della =
stessa.

Per quanto riguarda l'esito della perquisizione, si osserva che nella =
richiesta di archiviazione si ipotizza il reato (non contestato nella =
richiesta di convalida dell'arresto e di misura cautelare) di furto =
aggravato con riferimento ad alcuni attrezzi propri dell'edilizia, quali =
mazze, picconi ecc. In proposito, dalle SIT rese da GABURRI =E8 emerso =
che nella scuola erano in corso lavori edili, che erano stati =
temporaneamente sospesi; il materiale utilizzato per tali lavori era =
stato riposto in un vano ubicato nel sottoscala, le cui porte erano =
state chiuse con lucchetti; rientrato nella scuola il 26.7.01, il teste =
constatava che una delle porte era stata scardinata e che mancava de1 =
materiale (relativamente al quale non venne richiesta al teste una =
precisa indicazione). Non vi sono tuttavia elementi sulla base dei quali =
si possa in qualche modo attribuire il furto di tale materiale agli =
attuali 93 indagati o ad alcuni tra loro (come gi=E0 si =E8 detto =
comunque non individuabili sulla base degli atti, secondo quanto =
sostenuto dal PM). Infatti a tale conclusione si perverrebbe solo se si =
potesse affermare con qualche certezza (e si vedr=E0 in seguito perch=E9 =
ci=F2 non =E8 possibile) che coloro che si trovavano nella scuola =
lanciarono sugli agenti, nella fase precedente l'irruzione della polizia =
o ne1 corso della stessa, gli attrezzi, dopo essersene impossessati =
forzando la protezione posta davanti al vano sottoscala. Ma se tale =
affermazione non =E8 possibile, non vi sono elementi che consentano di =
attribuire neppure in termini generici il furto agli indagati. L'accesso =
al sottoscala pu=F2 infatti essere stato forzato da chi aveva occupato =
la scuola nei giorni precedenti il 21 luglio ovvero quella sera stessa =
dagli agenti nel corso della perquisizione, per accertarsi che non vi =
fossero persone o cose nascoste. Rileva in proposito la circostanza che =
dalla relazione di CENNI, caposquadra del Reparto Mobile, risulta che =
questi, nel corso dell'operazione effettu=F2 un controllo proprio nel =
sottoscala, constatando che i locali erano aperti ma vuoti e che c'erano =
due porte di ferro regolarmente chiuse; nella relazione non viene data =
alcuna indicazione circa il fatto che le porte risultassero scassinate. =
Anche il caposquadra LUCARONI, che dichiara di essersi recato con i suoi =
uomini ne1 sottoscala e di averlo velocemente esaminato, non accenna in =
alcun modo a1 fatto che lo stesso risultasse scassinato.

In relazione al materiale in sequestro rimane dunque come sola ipotesi =
di reato (essendo gran parte del materiale - thermos, indumenti vari =
maschere da sub, cellulare, macchine fotografiche, rullini e floppy disk =
ecc. - del tutto irrilevante) la contravvenzione di cui art. 4 della l. =
110/1975 (vennero infatti trovati alcuni coltelli di tipo svizzero e =
multiuso), contravvenzione peraltro non legittimante l'arresto in =
flagranza.

Certamente pi=F9 complessa =E8 la ricostruzione di quanto accadde nei =
momenti che precedettero l'irruzione della polizia e nel corso della =
stessa. Si tratta qui di vedere se siano astrattamente configurabili =
atti di resistenza aggravata, di lesioni aggravate e di tentate lesioni =
gravi a carico delle persone che si trovavano nella scuola DIAZ, prima =
di affrontare il problema dell'attribuibilit=E0 in concreto a tutti o ad =
alcuni degli arrestati di tali atti.

Prima di procedere a tale ricostruzione, deve premettersi che la =
circostanza che siano emersi elementi che hanno indotto il PM a =
ipotizzare il reato di falso in relazione ai verbali (si richiamano qui =
le osservazioni svolte circa quanto =E8 emerso in relazione al =
ritrovamento delle molotov) esclude che da tali verbali possa desumersi =
alcuna certezza circa l'effettivo svolgimento dei fatti; inoltre, nel =
valutare le dichiarazioni rese dai funzionari non pu=F2 essere =
trascurato il fatto che gli stessi sono a loro volta indagati in =
relazione alla vicenda DIAZ nel procedimento 14525/01.

A fronte di quanto riportato nel verbale d'arresto (e nelle relazioni di =
servizio, di cui si parler=E0 in seguito) vi sono le dichiarazioni=BB =
rese dagli arrestati in sede di udienza di convalida e, nel procedimento =
14525/01, in sede di denuncia e di interrogatorio di persona indagata in =
procedimento connesso. Secondo (tali dichiarazioni nella tarda serata =
del 21 luglio 2001 un numero rilevante di forze dell'ordine si sarebbe =
portato nei pressi della scuola DIAZ; avrebbe quindi sfondato con un =
furgone il cancello=BB attraverso il quale si accede al cortile della =
scuola (cancello che era stato chiuso dall'interno da persone che poi si =
rifugiarono nella scuola); la polizia quindi, senza dare alcun =
avvertimento, avrebbe sfondato le porte dell'edificio, davanti alle =
quali qualcuno, dopo averle chiuse, aveva posto dei banchi e delle =
panche; l'ingresso della polizia non sarebbe stato preceduto da alcun =
lancio di oggetti sui medesimi (o, quantomeno, i 93 indagati negano di =
aver effettuato tale lancio e di aver visto qualcuno effettuarlo); =
appena entrati gli agenti si sarebbero avventati brandendo i manganelli =
contro coloro che si trovavano al pianterreno, sebbene questi avessero =
alzato le mani e non avessero opposto alcuna resistenza, una parte degli =
agenti sarebbe subito salita ai piani superiori, dove vi erano alcune =
persone ed altre, spaventate, vi erano salite cercando rifugio; qui, =
persone che stavano contro il muro con le mani alzate, sarebbero state =
prese a manganellate e, pur avendo ubbidito all'ordine di gettarsi a =
terra, sarebbero state di nuovo colpite con i manganelli e con calci; =
quindi, coloro che si trovavano ai piani superiori sarebbero stati =
condotti nella palestra al primo piano e, mentre scendevano le scale, =
nuovamente presi a manganellate; durante tutta l'operazione, gli =
indagati sarebbero stati insultati e minacciati, sebbene non opponessero =
alcuna resistenza e fossero terrorizzati dalla brutale e gratuita =
violenza della polizia.

La valutazione delle dichiarazioni degli indagati, sulle quali si fonda =
tale ricostruzione dei fatti deve essere fatta sulla base di eventuali =
riscontri.

Un primo riscontro deve individuarsi nella concordanza delle =
dichiarazioni e in particolare di quelle rese in sede di convalida =
dell'arresto, in proposito sottolineandosi il fatto che i 78 stranieri =
arrestati vennero condotti in quattro diverse carceri (Pavia, Voghera, =
Vercelli e Genova-Marassi), mentre alcuni di essi vennero interrogati =
mentre erano ricoverati presso gli ospedali civili di Genova. La =
circostanza rende del tutto improbabile l'eventualit=E0 che gli stessi =
abbiano potuto concordare tra loro le versioni ed attribuisce quindi =
particolare valore al fatto che i racconti coincidano anche su punti =
specifici. Cos=EC, molti di coloro che si trovavano al piano terra al =
momento dell'irruzione (HAGER, ALLUEVA, MARTINEZ, LANASPA, MOSSO, MORET, =
BALBAS, NOGUERAS) riferiscono di banchi e sedie scagliati contro di loro =
dagli agenti; altri che si trovavano al primo piano dicono di essere =
stati fatti mettere a terra e poi colpiti nuovamente, fino all'arrivo di =
un funzionario che ordin=F2 agli agenti di mettere fine al pestaggio =
(POLLOK, CANNIESCK, BARRINGHANS, ALBRECHT), altri ancora riferiscono di =
insulti e di minacce di morte profferite dagli agenti mentre li =
picchiavano (ALBRECHT, GALLOWAY, DOHERTY, OLSSON, BRUSCHI: "ci gridavano =
che ci avrebbero ammazzati perch=E9 nessuno sapeva che eravamo l=EC").

Appena liberati, gli stranieri vennero raggiunti da provvedimenti di =
espulsione, circostanza che porta ad escludere che gli stessi possano =
avere concordato la versione dei fatti con quelli tra i quindici =
italiani che vennero successivamente sentiti dal PM. Quindi anche le =
dichiarazioni rese da questi ultimi costituiscono riscontro a quanto =
dichiarato nell'immediatezza dei fatti dagli arrestati stranieri. =
Inoltre, due degli italiani, PANCIOLI GUADAGNUCCI e CESTARO, vennero =
sentiti dal PM il 23.1.01 mentre si trovavano ricoverati presso =
l'Ospedale San Martino per le lesioni riportate nel corso =
dell'operazione presso la scuola DIAZ. Le versioni di entrambi (che al =
momento dell'irruzione erano nella palestra) coincidono con quanto =
riferito al GIP dagli stranieri, circa il fatto che le persone vennero =
colpite dalla polizia sebbene nessuna resistenza venisse da loro =
opposta. Analoghe conferme si trovano nelle dichiarazioni rese al PM =
dagli arrestati italiani (che, come si =E8 detto, nulla potevano aver =
concordato con gli stranieri, espulsi il 25.7.01) sia nella descrizione =
dei fatti, sia nei particolari (ad es. PRIMOSIG e GALANTE confermano gli =
insulti e le minacce ricevuti durante il pestaggio, GALANTE anche il =
fatto che gli agenti lanciarono sedie addosso alle persone che si =
trovavano nella palestra).

Ancora vi =E8 la conferma rappresentata dalle dichiarazioni rese da =
Michel Roland GIESER; questi, presentatesi alla Sezione di PG della =
Procura il 22.7.01 e poi sentito dal PM il 16.8.01, riferiva di essersi =
trovato nella scuola al momento dell'irruzione della polizia; precisava =
che alcune persone avevano messo dei banchi davanti alla porta, sebbene =
altri dicessero loro di non farlo; che la porta era stata sfondata dalla =
polizia; che egli con altri era salito al primo piano, dove tutti si =
erano sdraiati per terra con le gambe e le braccia distese (GIESER non =
sa se per iniziativa propria o se perch=E9 veniva loro ordinato dagli =
agenti); che, nonostante la posizione assunta dai presenti (che =
evidentemente non opponevano alcuna resistenza) gli agenti avevano =
cominciato a picchiare tutti con manganellate e calci, finch=E9 un =
funzionario aveva gridato "basta", senza con ci=F2 riuscire a =
interrompere il pestaggio, che era cessato solo dopo che l'ordine era =
stato ripetuto; il teste aggiungeva che tra i feriti vi era una ragazza =
con i capelli rasati che appariva in condizioni particolarmente gravi =
(JONASCH, della quale parleranno anche altri tra i quali FOURNIER; circa =
le lesioni subite, JONASCH, nell'interrogatorio reso al GIP mentre si =
trovava ricoverata presso l'Ospedale San Martino per frattura cranica, =
ha dichiarato che, mentre si trovava al primo piano con le mani alzate, =
un poliziotto le era venuto addosso con il manganello; aveva perso =
conoscenza e aveva ripreso i sensi solo due giorni dopo); quando erano =
arrivate le ambulanze, egli aveva sceso le scale accompagnando un =
ragazzo ferito alla testa che sanguinava copiosamente ed era poi =
riuscito a portarsi all'esterno della scuola. Le dichiarazioni di =
GIESER, che confermano quelle rese dagli arrestati che si trovavano al =
primo piano della scuola, sono meritevoli di attenzione; si tratta =
infatti di soggetto non indagato, che si =E8 presentato spontaneamente =
alla PG subito dopo i fatti, in un momento in cui non poteva avere =
alcuna conoscenza delle altrui dichiarazioni (che ancora neppure erano =
state rese; gli interrogatori degli arrestati avranno luogo infatti =
soltanto il 25.7.01) GIESER ha presentato querela per le lesioni subite, =
lesioni attestate da un referto dell'Ospedale Maggiore di Milano del =
22.7.01. .

Un'importante conferma della versione degli indagati proviene poi =
proprio dalle dichiarazioni di molti operatori di polizia. Circa tali =
dichiarazioni deve premettersi che esse, pur non consistendo in vere e =
proprie ammissioni, hanno per=F2 un particolare valore, in quanto chi le =
ha rese ha nella sostanza smentito la versione dei fatti contenuta nei =
verbali; =E8 quindi arduo ipotizzare che la scelta di rendere tali =
dichiarazioni sia stata ispirata da altro che dal rispetto della =
verit=E0.

Prima di passare ad esaminare complessivamente le dichiarazioni degli =
operatori di polizia, deve premettersi che i funzionari interrogati =
hanno reso versioni discordanti circa l'ingresso nella scuola, tutti =
attribuendo ad altri di esservi entrati per primi e ostacolando cos=EC =
l'identificazione (peraltro certamente pi=F9 rilevante nel procedimento =
14525/01 che in questa sede) degli operatori che, dopo lo sfondamento =
delle porte, entrarono per primi. All'operazione partecipavano il =
Reparto Mobile di Roma diretto da CANTERINI (circa 60/70 uomini), =
personale delle Squadre Mobili di varie Questure e personale del Sevizio =
Centrale Operativo (SCO), diretto da GRATTERI. Tutto il personale si =
rec=F2 presso la scuola incolonnato in due gruppi, guidati =
rispettivamente dai funzionari DIGOS MORTOLA e DI SARRO. Quanto allo =
scopo e alle modalit=E0 dell'operazione, si osserva che secondo quanto =
dichiarato dai funzionari che vi parteciparono, essa era diretta =
all'esecuzione di una perquisizione ai sensi dell'art. 41 TULPS; compito =
del Reparto Mobile era quello di garantire che essa avvenisse in =
condizioni di sicurezza. Peraltro, neppure su tale punto vi =E8 =
concordanza di versioni o, quantomeno, chiarezza; nelle relazioni di =
CANTERINI e di FOURNIER si legge infatti che scopo dell'operazione era =
lo sgombero dell'Istituto DIAZ (rel. CANTERINI del 27.7.01) ovvero =
"l'arresto di personaggi di spicco dell'area anarco-insurrezionalista =
rifugiatisi in un edificio occupato abusivamente" (rel. FOURNIER).

Tutti coloro che sono stati identificati come firmatari del verbale =
d'arresto hanno dichiarato di non avere assistito ad atti di resistenza =
commessi nella scuola, ma di averne appreso da altri e, in particolare, =
da CANTERINI, che firma anche una relazione allegata al verbale =
d'arresto in cui parla di tali atti, scrivendo di aver incontrato nella =
scuola una "vigorosa resistenza da parte di alcuni degli occupanti", =
che, approfittando del tempo occorso per forzare la porta, durante il =
quale era caduta una pioggia di oggetti contundenti e, in particolare =
bottiglie, si erano armati di spranghe e bastoni. Tuttavia il dirigente =
del Reparto Mobile di Roma, in una successiva relazione datata 27.7.01 =
scrive invece che al momento dell'ingresso si trov=F2 con il suo vice =
FOURNIER in posizione arretrata; che, riuscito ad entrare, vide dei =
giovani rannicchiati contro il muro, alcuni dei quali feriti alla testa; =
che una scena simile lo attendeva al piano superiore, dove not=F2 una =
ragazza dai capelli rasati con un'importante ferita al capo (JONASCH di =
cui si =E8 gi=E0 detto) e dove ud=EC FOURNIER ordinare di riporre lo =
sfollagente. Nell'interrogatorio del 21.9.01 (reso nel procedimento n. =
14525/01) precisa ulteriormente che quanto da lui riferito nella prima =
relazione era frutto di sue deduzioni, ovvero di quanto dettogli da =
operatori non del suo reparto, operatori che non sa indicare; quanto =
alla fase immediatamente precedente l'ingresso nella scuola, =
nell'internrogatorio del 21.9.02 chiarisce che il lancio di oggetti in =
realt=E0 non era stato fittissimo ed anzi che aveva soltanto percepito =
"qualcosa che cadeva sopra gli scudi".

Vi sono poi in atti relazioni redatte qualche giorno dopo i fatti =
(recano tutte la data del 27.7.01) da FOURNIER e dai caposquadra del =
Reparto Mobile.

La relazione di FOURNIER e le sue dichiarazioni nell'interrogatorio del =
21.9.01 sostanzialmente confermano la versione degli arrestati; secondo =
quanto riferito dal funzionario, infatti, una fiumana di operatori si =
accalc=F2 davanti alle due porte della scuola (il portone centrale e la =
porta laterale situata a sinistra), entrambi serrate con assi e mobilia; =
nessun avvertimento venne dato a coloro che si trovavano nella DIAZ "al =
fine di avviare una ragionevole trattativa", come invece solitamente =
viene fatto in casi del genere; n=E9 in quella fase, n=E9 prima FOURNIER =
avvert=EC il lancio di oggetti di oggetti; una volta sfondata la porta, =
l'ingresso fu caotico e confuso; egli sal=EC subito le scale, urlando e =
brandendo lo sfollagente per timore di aggressioni; giunto al primo =
piano, vide in un corridoio 10 o 12 giovani rannicchiati o sdraiati, ai =
quali ordin=F2 in italiano e in inglese di mettersi contro il muro, =
rendendosi subito conto che questi eseguivano l'ordine con fatica per le =
condizioni in cui si trovavano; not=F2 quindi una ragazza dai capelli =
rasati in una pozza di sangue; url=F2 "basta, basta", ordin=F2 di =
riporre gli sfollagente e di uscire dalla scuola e chiese l'intervento =
del personale medico; in quella fase, mentre con ogni cautela cercava di =
prestare soccorso alla ragazza, venne raggiunto dal caposquadra TUCCI.=20

Le relazioni dei caposquadra concordano sul fatto che non erano state =
date indicazioni precise sul compito che il Reparto avrebbe dovuto =
svolgere durante l'operazione, circa la quale era stato comunicato =
soltanto che si trattava di un'irruzione in un edificio occupato da =
soggetti pericolosi.

Alcuni dei caposquadra riferiscono che l'ingresso nella scuola era stato =
preceduto da un lancio di oggetti sugli agenti (cos=EC TUCCI, STRANIERI =
- che parla di una "piccola trave" - e ZACCARIA, che parla invece di un =
"fitto e copioso lancio di oggetti contundenti"); altri (CENNI, =
COMPAGNONE, LUCARONI e LEDOTI), pur tacendone nella relazione, ne =
parlano nell'interrogatorio al PM; BASILI, che non =E8 caposquadra, =
dichiara al PM che vi fu il lancio di una mazzetta da carpentiere e di =
altro. TUCCI riferisce inoltre che gli agenti MANGANELLI e ANTEI furono =
colpiti da un sasso e riportarono cos=EC le lesioni di cui ai rispettivi =
referti medici. Il "fitto e copioso lancio di oggetti contundenti" =
riferito da ZACCARIA non sembra essere stato percepito come tale da =
CENNI, che non solo ne tace nella relazione, ma nell'interrogatorio, pur =
affermando che il lancio vi fu, non sa precisare di quali oggetti si =
trattasse, non esclude che si sia trattato di "terriccio caduto dalle =
impalcature" e dice comunque di non aver sentito il rumore di oggetti =
che colpissero gli scudi dei suoi uomini.

Vi =E8 una vistosa discordanza tra le relazioni anche circa quanto venne =
percepito da ciascun caposquadra all'interno dell'edificio. Alcuni =
(TUCCI e COMPAGNONE) non subirono n=E9 videro atti di resistenza =
commessi da coloro che occupavano la scuola; videro invece personale =
della polizia colpire con lo sfollagente persone che non opponevano =
resistenza; in particolare, TUCCI vide dei colleghi picchiare con lo =
sfollagente alla rovescia e uno di essi trascinare per i capelli una =
ragazza continuando a picchiarla. COMPAGNONE appena entrato vide un uomo =
anziano che si dirigeva verso di loro e che "venne travolto dalla furia" =
di operatori dei quali non conosce il reparto di appartenenza; giunto al =
terzo piano not=F2 "operatori ed altri accanirsi e picchiare come belve =
dei ragazzi, uno di questi era a terra in una pozza di sangue e non dava =
segni di vita". Altri invece (CENNI, LEDOTI, ZACCARIA) riferiscono atti =
di resistenza. In particolare, CENNI scrive che mentre saliva le scale =
della scuola veniva fatto oggetto di lancio di corpi contundenti, uno =
dei quali avrebbe ferito l'agente PACE, che per=F2 non risulta =
refertato; interrogato dal PM, CENNI modifica tale versione, dice di non =
sapere se vi fosse stato o meno un lancio di oggetti e di avere scritto =
quanto gli aveva riferito PACE (quest'ultimo non =E8 mai stato sentito). =
LEDOTI riferisce di essere stato aggredito da persona travisata mentre =
saliva le scale; aggiunge che dai piani superiori piovevano "oggetti di =
tutti i tipi" (oggetti che tuttavia non risultano repertati e dei quali =
non vi =E8 traccia nelle foto scattate all'interno della scuola e in =
particolare sulle scale dal Comando Provinciale dei Carabinieri il =
23.7.01); che venne nuovamente assalito da un'altra persona armata di un =
bastone, riportando, nella colluttazione che segu=EC, la distorsione al =
ginocchio destro refertatagli; aggiunge che, giunto al terzo piano, vide =
una ragazza che piangeva impaurita e decise di riaccompagnarla sotto; =
che, mentre scendevano, vennero colpiti entrambi da manganellate una =
delle quali raggiungeva la ragazza alla nuca facendola sanguinare (il =
fatto viene riferito anche dalla ragazza in questione, BARTESAGHI, che =
dichiara di essere stata colpita da manganellate e da sputi mentre un =
agente - evidentemente LEDOTI - la accompagnava a pianterreno; =
BARTESAGHI per=F2 dice di essere stata colpita alla nuca prima di venire =
accompagnata sotto da LEDOTI e la circostanza, non riferita da LEDOTI, =
trova conferma nella relazione di TUCCI in cui ancora si legge: "vedevo =
il V. S. LEDOTI che portava via una ragazza ... per non farla picchiare =
ancora").

Quanto agli uomini della sua squadra, LEDOTI riferisce che VACCARO gli =
disse di essersi fatto male (non =E8 per=F2 refertato) e che MARRA =
(refertato per un trauma al polso sinistro) gli disse di essersi ferito =
con lo scudo, mentre stava entrando nella scuola. Anche ZACCARIA =
riferisce che, mentre salivano le scale, venivano lanciati oggetti =
(sedie, tubi di ferro e vari pezzi di legname; vale anche qui quanto si =
=E8 rilevato circa le analoghe dichiarazioni di LEDOTI), uno dei quali =
colpiva al volto l'agente SALVATORI (relativamente al quale vi =E8 in =
atti un referto e che, tuttavia, non =E8 stato sentito); ZACCARIA dice =
poi di aver avuto sempre sotto controllo gli agenti della sua squadra e =
che nessuno di essi venne ferito, mentre vi sono in atti i referti =
relativi a due agenti della squadra di ZACCARIA, LICCARDO e GALUPPI; =
questi ultimi, come del resto tutti gli appartenenti al Reparto Mobile =
per i quali erano state refertate lesioni, ad eccezione del solo LEDOTI, =
non sono stati sentiti; ancora, ZACCARIA afferma che al primo piano =
erano in corso scontri tra gli agenti in borghese e coloro che vi si =
trovavano, ma =E8 contraddetto sul punto da quanto riferito da FOURNIER =
e da TUCCI, che si trovavano anch'essi sul piano. LUCARONI al suo =
ingresso vide personale della polizia ingaggiato in colluttazioni =
violente con i presenti "operando anche in superiorit=E0 numerica =
rispetto all'antagonista"; anche al terzo piano vide colluttazioni tra =
operatori e giovani presenti che "probabilmente" avevano posto in essere =
resistenza; precisa per=F2 che n=E9 lui n=E9 i suoi uomini vennero fatti =
oggetto di resistenza.

STRANIERI, pur dichiarando di aver visto personale del suo nucleo =
colluttare con persone presenti nella palestra (parla di "strattonamento =
reciproco"), afferma che n=E9 lui n=E9 le persone che erano con lui =
subirono atti di resistenza; aggiunge di aver difeso un ragazzo colpito =
alla testa al quale dei colleghi in borghese continuavano a sferrare =
colpi. BASILI invece dichiara di aver subito un colpo alle spalle e di =
essersi difeso con lo sfollagente (non =E8 refertato) e di aver visto =
atti di resistenza "vivaci" da parte dei ragazzi che venivano =
immobilizzati a terra da personale in borghese.

Come si vede, i caposquadra incorrono tra loro in contraddizioni =
consistenti e tali quindi da far dubitare della loro attendibilit=E0 (ad =
esempio, LEDOTI, presente nella scuola quando vi si trovavano anche =
TUCCI e FOURNIER, fornisce una descrizione dei fatti del tutto diversa). =
II quadro che complessivamente emerge dalle loro dichiarazioni (o, =
quantomeno, dai punti sui quali la maggior parte di esse concordano) =E8 =
quello di una violenza esercitata ingiustificatamente dagli agenti, in =
assenza di atti di resistenza (cos=EC FOURNIER, ma anche TUCCI, =
COMPAGNONE, LEDOTI - le manganellate inferte su di lui e su BARTESAGHI =
mentre scendevano le scale - e, in termini pi=F9 attenuati, anche =
ZACCARIA).

N=E9 una ricostruzione pi=F9 chiara si ottiene dagli interrogatori di =
coloro che firmarono il verbale d'arresto. PIFFERI (DIGOS Padova) giunse =
alla scuola dopo che era stata ultimata la perquisizione e venne =
incaricato MORTOLA (DIGOS Genova) di riordinare il materiale repertato. =
MORTOLA nelle SIT del 23.7.01 dice di non aver partecipato all'ingresso =
nella DIAZ e al fermo degli occupanti, di aver appreso da altri del =
lancio di oggetti e degli atti di violenza; nell'interrogatorio del =
23.7.02 inspiegabilmente si dice invece certo che "qualcosa sia volato", =
di avere sentito rumore di bottiglie infrante e di aver visto un maglio =
cadere dall'alto. CICCIMARRA (Squadra Mobile di Napoli) entra nella =
scuola mentre l'operazione =E8 ancora in corso; dice che prima =
dell'ingresso nella scuola "piovevano" oggetti contundenti, ma non sa =
precisare di che oggetti si trattasse, avendo avuto solo una sensazione =
di vetri rotti; dichiara di aver visto al primo un poliziotto in =
procinto di colpire un ragazzo in posizione di difesa e di essere dovuto =
intervenire due volte per farlo smettere. DI BERNARDINI (Squadra Mobile =
di ROMA) non vide commettere atti di resistenza dagli arrestati n=E9 =
violenza da parte della polizia. FERRI (Squadra Mobile di LA SPEZIA) =
conferma il lancio di oggetti, ma dichiara non aver assistito ad atti di =
resistenza. DOMINICI (Squadra Mobile di Genova) si rec=F2 con GAVA =
presso la PASCOLI perch=E9 era da l=EC che proveniva il lancio di =
oggetti (si vedr=E0 pi=F9 avanti come l'ipotesi che, se lancio vi fu, =
esso provenisse non dalla DIAZ, ma dalla PASCOLI, trovi qualche conferma =
nelle dichiarazioni di CALDACI, che dirigeva il Nucleo radiomobile dei =
Carabinieri e in quelle del Prefetto LA BARBERA). DI SARRO (DIGOS =
Genova), pur essendo arrivato quando ancora non era stato aperto il =
portone della scuola, non parla di lancio di oggetti dalle finestre. =
CALDAROZZI (SCO) arriva dopo che =E8 stata effettuata l'irruzione; vede =
tracce di sangue sul pavimento della scuola, mentre gli atti di =
resistenza gli vengono riferiti.

In sintesi, i soli punti sui quali concordano le dichiarazioni dei =
funzionari presenti (siano essi appartenenti al Reparto Mobile, alle =
Questure o allo SCO) sono i seguenti: all'arrivo del contingente persone =
rimaste non identificate chiusero il cancello che dava accesso al =
cortile antistante la DIAZ e quindi ripararono nella scuola; il cancello =
venne sfondato con un furgone, mentre le porte dell'edificio venivano =
chiuse dall'interno; pochi minuti dopo l'accesso degli operatori vi =
erano tra i giovani che lo occupavano dei feriti, alcuni dei quali in =
serie condizioni.

Le dichiarazioni dei funzionari non concordano invece, come si =E8 =
visto, sul lancio di oggetti dalle finestre della DIAZ, lancio che =
avrebbe avuto luogo mentre gli operatori si accalcavano davanti alle =
porte chiuse e che nel verbale d'arresto viene descritto come =
"fittissimo", ma che non venne neppure percepito da molti dei funzionari =
presenti. A parlare del lancio sono soprattutto i caposquadra del =
Reparto Mobile, le cui dichiarazioni sono per=F2 contraddittorie: =
qualcuno parla di una vera e propria "pioggia" di oggetti (ZACCARIA, =
secondo il quale sarebbero stati lanciati bulloni, sassi, bottiglie e =
vetri), qualcuno (CENNI, interr. del 22.9.01) dice che poteva trattarsi =
anche di terriccio proveniente dalle impalcature. Quanto a coloro che =
dirigevano il Reparto, come si =E8 visto, CANTERINI ridimensiona il =
fitto lancio di oggetti contundenti, di cui alla sua prima relazione, =
dicendo di aver percepito soltanto "qualcosa che cadeva sopra gli =
scudi", mentre FOURNIER dichiara di non aver percepito alcun lancio.

Si e gi=E0 detto che neppure le dichiarazioni di coloro che firmarono il =
verbale d'arresto valgono a dirimere i dubbi che derivano dalle =
relazioni, dalle SIT e dagli interrogatori degli appartenenti al Reparto =
Mobile, sottolineandosi qui che DI SARRO, che conduceva una delle due =
colonne, non fa alcun riferimento a tale lancio e MENGONI, che di tale =
colonna faceva parte, dichiara di aver visto gente alle finestre "che =
gridava, scattava fotografie". Il Prefetto LA BARBERA parla di un lancio =
di oggetti dalle finestre, ma lo riferisce al momento in cui veniva =
sfondato il cancello, mentre tutti coloro che affermano che tale lancio =
vi fu lo situano in un momento successivo e cio=E8 quando gli operatori =
si trovavano ormai nel cortile antistante la scuola e cercavano di =
forzarne le porte; in un successivo interrogatorio LA BARBERA dir=E0 di =
ritenere che gli oggetti venissero lanciati non dalle finestre della =
DIAZ, ma da quelle della PASCOLI. LUPERI (Direzione Centrale della =
Polizia di Prevenzione) dichiara che da una posizione arretrata, vide =
lanciare oggetti sugli uomini gi=E0 entrati nel cortile, ma poi =
rettifica tale dichiarazione (interr. 12.6.02) precisando di aver avuto =
solo "la sensazione che qualche oggetto fosse stato gettato dalle =
finestre, avendogli FIORENTINO indicato a terra un pezzo di marmo o =
cemento, "a suo dire" scagliato da una finestra. GRATTERI, direttore =
dello SCO, sebbene anche lui presente sul luogo, non avvert=EC il lancio =
di oggetti. Infine, CALDAROZZI, arrivato dopo l'irruzione, dichiara di =
non aver visto all'esterno dell'edificio oggetti in terra riferibili al =
lancio dalle finestre e, come si dir=E0 pi=F9 avanti, tale sua =
affermazione trova piena conferma nelle fotografie scattate di =
Carabinieri due giorni dopo.

Si =E8 dunque in presenza di due versioni contrastanti, da un lato =
quella degli arrestati, che negano il lancio di oggetti, dall'altro =
quella di alcuni funzionari di polizia, che affermano che tale lancio vi =
fu. Questi ultimi, come si =E8 visto, vengono smentiti dai loro stessi =
colleghi.

N=E9 la loro versione pu=F2 ritenersi suffragata dalle dichiarazioni del =
teste TUMIATI che ha detto di aver visto lanciare dalla scuola "sassi, =
bastoni ed ogni tipo di oggetti atti ad offendere"; dal contesto delle =
sue dichiarazioni si evince che il lancio sarebbe stato da lui visto =
dalla sua abitazione (il teste non dice infatti di essersi trovato per =
strada). TUMIATI abita in Via Trento 7, edificio che si trova a un =
centinaio di metri dalla scuola e in posizione defilata, per cui solo =
alcuni degli appartamenti che ne fanno parte (l'interno che contrassegna =
l'appartamento del teste non viene indicato nel verbale di SIT) ne hanno =
una visione, comunque

molto parziale. Anche qualora l'appartamento di TUMIATI fosse tra =
questi, non =E8 verosimile che nel buio della notte egli abbia potuto =
vedere a parecchie decine di metri di distanza un lancio di oggetti =
comunque di non grosse dimensioni, lancio che neppure veniva percepito =
da alcuni dei funzionari che invece si trovavano sul posto.

CALDACI, responsabile di un Nucleo mobile dei Carabinieri (ai =
Carabinieri era stato attribuito il compito di fare da cordone intorno =
alla scuola mentre si svolgeva l'operazione), arrivato quando il =
cancello era stato sfondato, riferisce anche lui di un lancio di =
oggetti, ma afferma che proveniva non dalla DIAZ, bens=EC dalla PASCOLI =
("alcuni oggetti, come una bottiglia di vetro che mi si =E8 rotta =
davanti; era comunque poca roba ed hanno smesso subito").

Infine, vi sono in atti fotografie scattate dal Comando provinciale dei =
Carabinieri la mattina del 23,
alcune delle quali ritraggono il cortile antistante la DIAZ; in tali =
foto si vedono sulla pavimentazione fogli di carta, sacchetti della =
spazzatura e, accanto ad un muro, anche tre monitor danneggiati (ma non =
infranti), il che fa ritenere che, nel breve tempo decorso dai fatti =
della notte del 21 - 22, nessuno sia intervenuto per ripulire il =
cortile, sul quale per=F2 non vi =E8 traccia alcuna degli "oggetti =
contundenti" (sassi, bottiglie, pezzi di cemento, tutti oggetti non =
repertati) che vi sarebbero stati lanciati.

Un'ultima considerazione conferma le dichiarazioni degli arrestati e di =
quelli tra i funzionari che non percepirono il lancio di cui al verbale =
d'arresto. Tale considerazione deriva dall'esame dei referti relativi =
alle lesioni subite dagli agenti. Dopo lo sfondamento del cancello si =
accalcano nel cortile antistante la DIAZ pi=F9 di cento operatori, solo =
la met=E0 dei quali (i componenti del Reparto Mobile) =E8 fornita di =
scudo, il resto del personale di polizia essendo protetto soltanto dal =
casco. Le lesioni risultanti dai referti riguardano diciassette =
operatori, solo due dei quali, gli ispettori COZZOLINO e SALOMONE, non =
appartengono al Reparto Mobile. Circa le lesioni subite il primo ha =
dichiarato di essersi ferito accidentalmente mentre trasportava una =
barella e il secondo di essere entrato nella PASCOLI e non nella DIAZ e =
di essersi anche lui fatto male mentre collaborava al trasporto dei =
feriti. E' quindi del tutto improbabile che dal lancio di oggetti, fitto =
o meno che fosse, in un cortile in cui si accalcavano pi=F9 di cento =
uomini, i soli a riportare lesioni fossero ANTEI e MANGANELLI (che non =
sono mai stati sentiti) entrambi appartenenti al Reparto Mobile, i cui =
componenti erano i soli tra gli operatori presenti a disporre di scudi =
protettivi. N=E9 si pu=F2 sostenere che ci=F2 avvenne perch=E9 i primi =
ad entrare nella scuola (e, quindi, ad accalcarsi davanti alle due =
porte) furono gli uomini del Reparto Mobile, a ci=F2 ostando le =
dichiarazioni di tutti i funzionari di tale Reparto (CANTERINI, FOURNIER =
e i caposquadra, ivi compresi quelli che affermano che il lancio di =
oggetti vi fu), che hanno invece sostenuto di essere stati preceduti =
nell'ingresso da personale "con pettorina" (e quindi appartenente alle =
Squadre Mobili e alle DIGOS delle varie Questure) o in divisa =
"atlantica" (SCO).

Mentre non pu=F2 escludersi che qualcosa possa essere stato lanciato =
dalle finestre della PASCOLI, e quindi, ad una certa distanza dagli =
operatori ammassati nel cortile della DIAZ (ma ovviamente il punto =E8 =
del tutto irrilevante ai fini della presente decisione), non pu=F2 =
invece affermarsi, neppure con un minimo grado di certezza, che coloro =
che si trovavano nella DIAZ e che vennero poi arrestati abbiano lanciato =
oggetti sulle forze di polizia.


Deve poi escludersi essi abbiano posto in essere atti di resistenza nei =
confronti del personale di polizia, una volta che questo riusc=EC ad =
accedere all'interno della DIAZ.

Di tutti i funzionari di polizia sentiti, i soli a riferire di atti di =
resistenza sono gli appartenenti al Reparto Mobile LEDOTI e BASILI (che =
dichiarano di averli subiti, ma il secondo non risulta aver riportato =
alcuna lesione ed il primo una distorsione al ginocchio difficilmente =
compatibile con le dinamiche da lui descritte) e STRANIERI e ZACCARIA =
(il primo dice di aver assistito a "strattonamenti reciproci" tra =
personale del suo nucleo e persone presenti nella palestra e il secondo =
parla delle lesioni riportate dall'agente SALVATORI). A fronte di tali =
dichiarazioni vi sono per=F2 quelle di altri appartenenti allo stesso =
Reparto Mobile (FOURNIER e CANTERINI, ma anche TUCCI, CENNI, LUCARONI e =
COMPAGNONE) che negano di aver assistito ad atti di resistenza e di aver =
invece constatato che molti di coloro che poi vennero arrestati =
presentavano lesioni, prevalentemente al capo (in proposito, FOURNIER =
usa l'espressione "macelleria messicana"). Si tratta di operatori =
appartenenti tutti allo stesso Reparto e che, quindi, per quanto caotico =
possa essere stato l'accesso alla DIAZ, non possono non esservi entrati =
simultaneamente o a distanza di pochi minuti gli uni dagli altri (tanto =
emerge anche dalle loro dichiarazioni, come gi=E0 si =E8 osservato nel =
trattare di quelle di LEDOTI, TUCCI e FOURNIER).

Un'ulteriore conferma alla versione del fatto complessivamente resa =
dagli indagati, secondo la quale il personale di polizia si sarebbe =
accanito nei confronti di persone che non opponevano alcuna resistenza, =
deriva anche dalle dichiarazioni degli stessi firmatari del verbale =
d'arresto che, pur affermando di essere arrivati "a cose fatte", hanno =
per=F2 detto di aver constatato le conseguenze della violenza esercitata =
sugli arrestati e invece nulla hanno detto circa tracce di atti di =
resistenza che questi ultimi avrebbero opposto (uomini feriti, ma anche, =
ad esempio, oggetti sparsi sulle scale dai quali desumere che potessero =
essere stati lanciati addosso agli agenti corpi contundenti). Alle =
dichiarazioni che si sono sopra riassunte devono aggiungersi quelle di =
LUPERI, che, entrato nella scuola circa dieci minuti dopo l'ingresso dei =
primi uomini vide al piano terra 40 o 50 persone sedute, alcune delle =
quali ferite e quelle di MURGOLO (Questura di Bologna) che vide la =
stessa scena e ne chiese spiegazioni a CANTERINI, ottenendo in risposta =
che vi erano stati atti di resistenza (atti che, come si =E8 gi=E0 =
osservato, CANTERINI ha poi dichiarato di non aver visto).

Le dichiarazioni degli arrestati trovano infine un importante riscontro =
nei referti medici relativi alle lesioni riportate. Di essi, 62 =
dovettero ricorrere alle cure dei servizi di Pronto Soccorso degli =
Ospedali cittadini. Per tre (COVELL, BARO e JONASCH) venne riservata la =
prognosi e di 28 venne disposto il ricovero. Quasi tutti i referti =
portano l'indicazione di "trauma cranico", alla quale si aggiungono per =
molti fratture degli arti superiori, proprie di chi tenti di difendersi =
dai colpi proteggendosi il capo con le braccia.

Inoltre, quanto precede non =E8 smentito dai diciassette referti =
relativi alle lesioni subite dagli agenti.

In proposito, si ricorda innanzitutto che solo due agenti (COZZOLINO e =
SALOMONE della Squadra Mobile di Napoli) dovettero recarsi presso un =
Pronto Soccorso, mentre per gli altri, che appartengono tutti al Reparto =
Mobile di Roma, fu sufficiente la vista del medico della Polizia di =
Stato. Per nessuno di questi vennero diagnosticate lesioni di qualche =
importanza (tanto =E8 vero che la richiesta, presentata a meno di una =
settimana dai fatti dalla difesa di alcuni arrestati, di perizia diretta =
ad acceratare le cause e l'entit=E0 delle lesioni riportate dagli agenti =
venne respinta dal GIP dr. Todella il 31.7.01, in quanto "un =
accertamento medico-legale su lesioni di cos=EC lieve entit=E0, per le =
quali sono gi=E0 decorsi i giorni di prognosi di guarigione, non =
porterebbe ad alcun risultato o apprezzabile"). La vistosa sproporzione =
tra i traumi subiti dagli arrestati e le lesioni risultanti dai referti =
degli agenti non porterebbe di per s=E9 ad escludere che quantomeno =
qualche atto di resistenza possa esservi stato, al quale sarebbe seguita =
un'accanita e violenta reazione da parte degli agenti. E tuttavia, oltre =
richiamare qui quanto gi=E0 si =E8 detto sulle dichiarazioni rese dagli =
stessi funzionari di polizia che videro colleghi colpire persone che non =
opponevano resistenza alcuna, deve aggiungersi che gli agenti COZZOLINO =
e SALOMONE (i soli, oltre a LEDOTI, dei refertati ad essere stati =
sentiti) hanno dichiarato, come si =E8 gi=E0 detto, di essersi feriti =
mentre collaboravano nel trasporto dei feriti. A ci=F2 deve aggiungersi =
che dalle dichiarazioni di LEDOTI e di LUCARONI risulta che gli agenti =
MARRA, FINOCCHIO e CASTAGNA riportarono le lesioni refertate perch=E9 =
urtati da altri colleghi mentre entravano nella scuola. Questo non =
soltanto riduce a 12 il numero degli agenti le cui lesioni potrebbero in =
astratto essere attribuite ad atti di resistenza, ma rende plausibile =
che tali lesioni si siano venrificate accidentalmente, soprattutto nella =
fase di ingresso alla DIAZ (descritta, tra gli altri, da FOURNIER come =
particolarmente caotica), con la conseguenza che neppure questi 12 =
referti possono smentire la versione dei fatti sulla quale concordano le =
dichiarazioni degli arrestati e di molti degli operatori di polizia.

Vi =E8 un ultimo elemento, che costituisce ulteriore riscontro alla =
ricostruzione secondo la quale la violenza sulle persone poi arrestate =
si scaten=F2 in modo del tutto indipendente da atti di resistenza da =
esse posti in essere.

Uno dei feriti pi=F9 gravi, il giornalista inglese COVELL, interrogato =
dal PM il 27.7.01 (non aveva potuto presenziare all'udienza di convalida =
dell'arresto tenutasi il 25 per le gravi condizioni in cui si trovava; =
era infatti in prognosi riservata per "pneumotorace, trauma emitorace, =
spalla e omero e trauma cranico") dava la seguente versione dei fatti: =
la sera del 21, mentre era nella DIAZ aveva sentito gridare =
"Carabinieri, Carabinieri"; era quindi corso fuori con un'altra persona =
(da lui indicata come "Sebastian") e aveva trovato il cancello chiuso =
con un lucchetto; il ragazzo che lo aveva chiuso gli aveva aperto ed =
egli era cosi potuto uscire sulla strada; aveva visto arrivare "uno =
schieramento di Carabinieri, circa 200"; la persona che era davanti allo =
schieramento lo aveva colpito al collo "con uno strumento" un altro lo =
aveva spinto contro il muro con lo scudo e gli aveva picchiato le gambe =
con il manganello, facendogli perdere l'equilibrio; lui si era messo a =
gridare di essere giornalista ("press, press"), nel tentativo di =
fermarli, ma gli era stato risposto "you are a black block, we gonna =
kill blackblocks" e in cinque o sei lo avevano preso a calci e a =
manganellate mentre era a terra; dopo qualche minuto un "carabiniere" =
gli aveva sferrato un calcio alla schiena, seguito da altri, che lo =
avevano preso a calci per circa cinque minuti sospingendolo "come una =
palla da foootball" fino al centro della strada; era arrivato un altro =
"carabiniere che aveva ordinato ai colleghi di smettere e gli aveva =
tastato il collo per sentire i battiti; aveva quindi visto un furgone =
che sfondava il cancello, dal quale entravano nel cortile della DIAZ =
settanta - cento uomini, arrivati da tutte le parti; a quel punto aveva =
cercato di alzarsi per fuggire ma era sopraggiunto un agente che gli =
aveva sferrato con il manganello pi=F9 colpi, uno dei quali gli aveva =
fatto perdere denti e sangue e a quel punto era svenuto.

Non diversamente dagli altri arrestati, COVELL descrive una violenza =
(particolarmente accanita e reiterata, nel suo caso) non preceduta da =
alcun atto di resistenza da parte sua. La peculiarit=E0 del suo racconto =
sta ovviamente nel fatto che sarebbe stato picchiato sulla pubblica via, =
prima ancora che avesse inizio la perquisizione (e, quindi, prima che =
venissero posti in essere il lancio di oggetti e gli altri atti =
resistenza di cui al verbale d'arresto). Il riferimento ai "carabinieri" =
potrebbe indurre a dubitare della sua attendibilit=E0 (sebbene, =
trattandosi di straniero, l'equivoco appare giustificato), dal momento =
che =E8 pacifico che il contingente di carabinieri, che aveva il compito =
di formare un cordone intorno alla DIAZ, arriv=F2 in un momento =
successivo e non entr=F2 nel cortile della scuola, mentre COVELL =
riferisce del cancello forzato e dell'ingresso.

Ma =E8 davvero difficile dubitare di del racconto di COVELL che trova =
conferma non soltanto nel referto relativo alle lesioni da lui =
riportate, ma anche nelle dichiarazioni di due appartenenti alla =
polizia. MORTOLA ha infatti dichiarato (interr. 23.7.02) "all'esterno =
del cancello dalla mia posizione ricordo di aver visto una persona, nei =
pressi dei cassonetti, caduta a terra; dico cos=EC perch=E9 l'ho vista =
che era gi=E0 a terra; non so dire se fosse ferita; non mi sono =
interessato perch=E9 c'erano alcuni poliziotti vicino ad occuparsene; =
non so nemmeno dire se questa persona sia stata arrestata; dal contesto =
di quanto dichiarato da MORTOLA in quell'interrogatorio risulta che il =
dirigente della DIGOS si trovava all'esterno del cancello (a quel punto =
gi=E0 forzato) e a circa 20 - 25 metri dallo stesso. A ci=F2 si aggiunge =
quanto dichiarato dall'agente BURGIO, sentito come teste in relazione =
alla vicenda delle molotov il 4.7.02; in tale occasione BURGIO ha =
riferito di aver seguito con il furgone un'auto dello SCO, di aver =
parcheggiato il mezzo in piazza Merani e di essersi diretto verso la =
DIAZ, notando cos=EC che "c'era molta confusione davanti alla scuola; mi =
ricordo addirittura di aver visto poco distante dalla piazzetta una =
persona a terra molto ferita e che ho personalmente provveduto a =
soccorrere versandogli dell'acqua sulle ferite, non era italiano, mi =
preoccupai di chiamare e sollecitare l'arrivo di un'ambulanza".

Le dichiarazioni che precedono, delle quali non vi =E8 alcun motivo di =
dubitare, non possono riferirsi che a COVELL, posto che nessuno degli =
altri arrestati risulta essersi trovato fuori dalla scuola e non vi =E8 =
notizia di feriti; estranei all'operazione DIAZ, soccorsi in quella =
notte in via Cesare Battisti. E' del resto impensabile (e comunque =
nessuno ne riferisce) che nelle gravissime condizioni in cui si trovava, =
COVELL possa essere uscito dalla scuola mentre era in corso la =
perquisizione ed avere attraversato il cortile, portandosi sulla strada, =
senza che nessuno dei numerosi operatori di polizia presenti se ne =
avvedesse.

Dunque, nessuno degli operatori sentiti ha smentito quanto dichiarato da =
COVELL ed anzi due di essi ne hanno fornito una conferma.

Da tutto quanto precede consegue che la sola ricostruzione possibile =
sulla base degli atti di questo procedimento di quanto accadde alla DIAZ =
nella notte 21-22.7.01 =E8 quella che di fatto esclude che gli indagati =
abbiano posto in essere atti di resistenza e ci=F2, in sintesi, perch=E9 =
quanto dagli stessi dichiarato non ha trovato una seria smentita, ma =
semmai delle conferme nelle dichiarazioni rese dagli operatori di =
polizia negli atti del procedimento n. 14125/01, allegati in copia, atti =
nei quali sostanzialmente si esauriscono le indagini svolte =
sull'episodio.


Resta infine da esaminare l'ipotesi di citi all'art. 337 cp nella forma =
della."violenza impropria" avendo il PM ravvisato il reato nel =
comportamento di coloro che, all'arrivo della polizia chiusero le porte, =
mettendovi contro della mobilia. Il fatto =E8 provato: su di esso =
concordano le dichiarazioni rese dai funzionari, dal teste GIESER e vi =
sono anche le ammissioni di alcuni degli arrestati che hanno detto di =
aver visto altri porre in essere tale comportamento. Un'attenta =
lettura dell'elaborazione giurisprudenziale del concetto di violenza =
impropria ed, in particolare delle ipotesi nelle quali ne =E8 stata =
ravvisata la sussistenza, porta ad escludere che tale tipo di violenza =
ricorra nel caso in esame. E' certamente pacifico che la violenza di =
cui all'art 337 cp non debba necessariamente essere esercitata sul =
pubblico ufficiale, ma possa avere ad oggetto anche persone diverse da =
questi (ivi compreso lo stesso autore del reato - cosi Cass. sez. 6 n =
2020 del 11.2.89) ovvero cose. Tuttavia pur sempre di violenza deve =
trattarsi e cosi gli esempi di "violenza impropria" che si ritrovano =
nella giurisprudenza sono quelli di chi, strappato un documento dalle =
mani del pubblico ufficiale, tenta di distruggerlo (Cass. sez. 6 n. =
11897 del 12.12.92); dei tifosi che aggrediscono i pullman che =
trasportano la squadra ospite (Cass. sez. 6 n. 15040 del 3.11.89); di =
chi, sferrato un calcio contro un mobile, colpisce per errore un =
carabiniere (Cass. sez. 6 n 3682 del 28.10.97) e, di chi, in automobile, =
per sottrarsi a un inseguimento, compie manovre pericolose (Cass. sez. 4 =
n. 4325 del 13.1.83) ovvero non ottempera all'alt intimategli e dirige =
il veicolo contro gli agenti (Cass. sez. 6 n. 7061 del 15.7.96). =
Dall'esame degli esempi ricorrenti in giurisprudenza emerge che non =
qualsiasi attivit=E0 diretta ad ostacolare il compimento dell'atto del =
pubblico ufficiale configura violenza impropria, ma che l'ipotesi =
ricorre solo quando sulle cose venga esercitata una violenza diretta a =
danneggiarle (l'impossessarsi di un documento per distruggerlo, =
l'aggressione ai pullman, il calcio sferrato contro il mobile) ovvero =
quando il comportamento si concreti quantomeno in una messa in pericolo =
di persone o di cose (le manovre spericolate dell'automobilista in fuga) =
e non anche, ad esempio, nel caso, frequente e del tutto simile a quello =
oggi in esame, del detentore di stupefacente che, avendo percepito =
l'arrivo della polizia, chiuda a doppia mandata e con il chiavistello la =
porta di casa.


Con le precisazioni che precedono deve essere quindi accolta la =
richiesta del PM.


PQM


dispone l'archiviazione del procedimento, ordinando la restituzione =
degli atti al Pubblico Ministero in sede.


Genova, 12.5.03


IL GIUDICE

(dr. Anna Ivaldi)


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<BODY bgColor=3D#ffffff>
<DIV>&nbsp;</DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2>N 13104/01 RG notizie di reato</DIV>
<DIV>
<P align=3Djustify>N 11721/01 RG GIP</P><B>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>TRIBUNALE DI GENOVA </P>
<P align=3Djustify>UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI =
PRELIMINARI</P></B>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>&nbsp;</P>
<P align=3Djustify>&nbsp;</P>
<P align=3Djustify>Il Giudice dr. Anna Ivaldi,</P>
<P align=3Djustify>vista la richiesta di archiviazione presentata dal PM =
il=20
4.12.02;</P>
<P align=3Djustify>letti gli atti, rileva quanto segue:</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>nella tarda serata del 21.7.01, la polizia compiva =
un'irruzione=20
nella scuola Diaz, edificio destinato ad accogliere i manifestanti =
giunti a=20
Genova per il vertice G8 che si sarebbe concluso il giorno successivo al =
fine di=20
eseguire una perquisizione ai sensi dell'art. 41 TULPS; l'operazione =
portava al=20
sequestro di una serie di oggetti e all'arresto degli attuali 93 =
indagati. Nel=20
verbale d'arresto i fatti venivano cos=EC riferiti:</P>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>Alle ore 22.30 un contingente della Polizia di Stato, nel =
transitare in=20
via Cesare Battisti davanti alla scuola, era stato "fatto oggetto di =
un=20
violento lancio di oggetti contundenti da parte di numerose persone";=20
supponendosi per questo una cospicua presenza nella scuola di =
appartenenti=20
alle "tute nere", era stato predisposto un intervento finalizzato alla =
ricerca=20
di armi e materiale esplodente, all'individuazione degli autori del =
lancio di=20
oggetti sul contingente della Polizia di Stato e dei responsabili dei=20
disordini verificatisi nei giorni precedenti;=20
<P></P>
<P align=3Djustify></P>
<LI>All&#8217;arrivo della polizia, un gruppo i giovani aveva chiuso =
il cancello di=20
accesso, che era stato forzato utilizzando un furgone dei Reparti =
Mobili della=20
P.S.; nell'atrio (o pi=F9 esattamente, nel cortile) della scuola il =
personale=20
operante "veniva fatto oggetto di un fittissimo lancio di oggetti di =
ogni=20
genere";=20
<P></P>
<P align=3Djustify></P>
<LI>Dopo che la polizia aveva forzato il portone di ingresso della =
scuola, i=20
giovani presenti all'interno avevano opposto un'ulteriore resistenza,=20
"dapprima ingaggiando colluttazioni con i procedenti ed in seguito=20
disperdendosi per i vari piani dell'edificio anche per garantirsi la=20
possibilit=E0 di poter tendere inaspettatamente ogni sorta di =
agguato";=20
<P></P>
<P align=3Djustify></P>
<LI>In tale fase l'agente Massimo NUCERA del I Reparto Mobile veniva=20
accoltellato al torace; non veniva ferito perch=E9 indossava un =
giubbotto=20
protettivo;=20
<P></P>
<P align=3Djustify></P>
<LI>Veniva sequestrata una serie di oggetti; coltelli multiuso e da =
cucina,=20
attrezzi da lavoro (pale, picconi e caschi da cantiere), maschere =
antigas e=20
maschere da sub, abbigliamento nero, bandiere e striscioni; venivano=20
sequestrati anche occhialetti da piscina, macchine fotografiche, =
chiavi,=20
walkman e telefoni cellulari; al piano terra, in prossimit=E0 =
dell'entrata=20
venivano infine trovati "alcuni ordigni del tipo bombe molotov" (nel =
verbale=20
non ne viene specificato il numero);=20
<P></P>
<P align=3Djustify></P>
<LI>In seguito ai fatti =ABrisultavano feriti numerosi giovani, alcuni =
dei quali=20
ancora ricoverati nelle strutture ospedaliere cittadine e molti =
appartenenti=20
delle Forze dell'Ordine"=20
<P></P>
<P align=3Djustify></P>
<LI>Venivano ipotizzati i reati di coi gli art. 416, 419, 420, 582, =
336, 337 e=20
339 co 2 110 cp, 21. 895/67.=20
<P></P></LI></UL>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>II PM chiedeva la convalida degli arresti e =
l'applicazione=20
della misura della custodia in carcere nei confronti dei 78 stranieri =
arrestati,=20
ritenendo per essi sussistenti esigenze cautelari attinenti il pericolo =
di=20
inquinamento probatorio, il pericolo di fuga e il pericolo di recidiva;=20
disponeva invece la liberazione dei 15 arrestati italiani per i quali =
escludeva=20
il pericolo di fuga; i reati in relazione ai quali il PM formulava le =
sue=20
richieste erano quelli previsti dagli art. 337 - 339, 56 - 61 n. 2 e 10 =
- 582 -=20
583 cp, 41. 110/75, 21. 895/67 e 416 cp.</P>
<P align=3Djustify>Per il numero degli arrestati ed essendo gli stessi =
stati=20
tradotti in Case Circondariali ubicate in diverse citt=E0, mentre alcuni =
erano=20
ricoverati presso strutture ospedaliere genovesi, le udienze di =
convalida=20
dell'arresto vennero tenute, oltre che da questo giudice per le indagini =

preliminari, titolare del procedimento, anche da altri nove giudici. =
L'arresto=20
non venne convalidato che per dieci indagati e ad uno di essi venne =
applicata la=20
misura della custodia in carcere, poi revocata dal Tribunale per il =
Riesame. In=20
tutti gli altri casi la convalida venne negata in quanto, pur non =
escludendosi=20
la commissione dei reati ipotizzati, non vi erano elementi sufficienti =
per=20
l'attribuzione della responsabilit=E0 ai singoli, per la genericit=E0 =
dei verbali=20
d&#8217;arresto e di sequestro.</P>
<P align=3Djustify>Concluse le udienze di convalida, gli stranieri =
vennero=20
immediatamente espulsi dal territorio nazionale. Molti di essi vennero =
poi=20
sentiti per mezzo di rogatorie internazionali.</P>
<P align=3Djustify>Al termine degli interrogatori, i giudici che li =
avevano=20
effettuati segnalarono alla Procura Generale presso la Corte d'Appello =
di Genova=20
e alla Procura della Repubblica le condizioni fisiche in cui si trovava =
la=20
maggior parte degli arrestati (che presentavano ingessature, punti di =
sutura,=20
vistosi ematomi, medicazioni sul capo) e quanto dagli stessi riferito =
circa il=20
fatto di essere stati ripetutamente =E8 ingiustificatamente colpiti con =
calci e=20
manganellate e mobilia che veniva loro scagliata addosso.</P>
<P align=3Djustify>Seguirono le denunce e le dichiarazioni di molti =
degli=20
arrestati, in gran parte raccolte all'estero, concernenti il =
comportamento=20
violento della polizia. Ci=F2 diede inizio ad un altro procedimento (n. =
14525/01)=20
nel quale venivano ipotizzate responsabilit=E0 degli operatori di =
polizia che=20
parteciparono all'operazione nella scuola DIAZ, sia per le lesioni =
subite dagli=20
arrestati, sia per ipotesi di falso in relazione a quanto attestato nei =
verbali=20
di arresto e di perquisizione e nelle relazioni di servizio.</P>
<P align=3Djustify>Pertanto, relativamente ad un unico fatto storico, =
sono in=20
corso due distinti procedimenti e in questo procedimento sono confluiti =
in copia=20
atti dell'altro. </P>
<P align=3Djustify>II verbale d'arresto reca quattordici firme =
illeggibili. Tra i=20
firmatari dello stesso, sulla base delle dichiarazioni di MORTOLA (DIGOS =

Genova); si individuano i seguenti funzionari: DOMINICI (Squadra =
Mobile), DI=20
SARRO (DIGOS Genova), CALDAROZZI (SCO), FERRI (Squadra Mobile di La =
Spezia),=20
GAVA (Squadra Mobile di Nuoro), DI BERNARDINI (Squadra Mobile di Roma), =
PIFFERI=20
(DIGOS Padova) NUCERA e PANZERI, rispettivamente agente ed ispettore del =
Reparto=20
Mobile di Roma).</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>La richiesta di archiviazione non concerne n=E9 il =
reato cui=20
all&#8217;art. 416 cp, per il quale il PM ha disposto la separazione, =
essendo tuttora=20
in corso indagini, n=E9 l&#8217;episodio dell'accoltellamento riferito =
da NUCERA,=20
relativamente al quale nella richiesta di archiviazione si legge che ne =
=E8 stata=20
disposta la separazione in quanto una consulenza tecnica, disposta nel=20
procedimento avente ad oggetto eventuali responsabilit=E0 penali della =
polizia, ha=20
concluso per l'incompatibilit=E0 dei tagli presenti sugli indumenti del =
predetto=20
"con quelli ottenuti sperimentalmente secondo le dinamiche che =E8 stato =
possibile=20
evincere dalle dichiarazioni, dell'agente".</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>La questione della riferibilit=E0 o meno agli =
arrestati o ad=20
alcuni di essi dei reati ipotizzati deve essere preceduta dalla =
valutazione=20
circa la sussistenza o meno di tali reati.</P>
<P align=3Djustify>Pur procedendo, come si =E8 detto, nei confronti dei =
firmatari=20
degli atti per il reato di falso, la Procura nel richiedere =
l'archiviazione=20
conclude, sulla base anche di quegli atti, affermando la sussistenza dei =
reati=20
di resistenza aggravata, furto aggravato, porto di oggetti atti ad =
offendere;=20
l'archiviazione viene infatti richiesta "perch=E9 =E8 risultata carente=20
nell&#8217;individuazione soggettiva dei responsabili delle varie =
ipotesi criminose=20
descritte nelle comunicazione iniziale". </P>
<P align=3Djustify>Solo per quanto concerne le due bottiglie molotv =
indicate nei=20
verbali di arresto e di sequestro, il PM esclude che la loro detenzione =
possa=20
essere sia pur genericamente attribuita agli indagati di questo =
procedimento.=20
Tale conclusione =E8 del tutto condivisibile: dalle indagini svolte nel=20
procedimento n. 14525/01 =E8 emerso che le due molotov che secondo il =
verbale di=20
perquisizione sarebbero state trovate nella sala d'ingresso ubicata al =
piano=20
terreno della DIAZ, vennero invece trovate parecchie ore prima della=20
perquisizione alla scuola e in tutt&#8217;altro luogo (Corso Italia), =
come risulta=20
dalle SIT rese al PM da GUAGLIONI, BURGIO e DONNINI.</P>
<P align=3Djustify>Preliminarmente, si osserva che non viene preso in=20
considerazione l'episodio concernente l'aggressione di un contingente =
della=20
Polizia di Stato che sarebbe stata effettuata da persone non =
identificate=20
qualche ora prima dell'irruzione alla Diaz: l&#8217;episodio =E8 infatti =
estraneo alle=20
contestazioni mosse agli indagati, contestazioni che riguardano il =
comportamento=20
dei medesimi in un momento successivo e, cio=E8, nella fase =
immediatamente=20
precedente la perquisizione e nel corso della stessa.</P>
<P align=3Djustify>Per quanto riguarda l&#8217;esito della =
perquisizione, si osserva che=20
nella richiesta di archiviazione si ipotizza il reato (non contestato =
nella=20
richiesta di convalida dell&#8217;arresto e di misura cautelare) di =
furto aggravato=20
con riferimento ad alcuni attrezzi propri dell&#8217;edilizia, quali =
mazze, picconi=20
ecc. In proposito, dalle SIT rese da GABURRI =E8 emerso che nella scuola =
erano in=20
corso lavori edili, che erano stati temporaneamente sospesi; il =
materiale=20
utilizzato per tali lavori era stato riposto in un vano ubicato nel =
sottoscala,=20
le cui porte erano state chiuse con lucchetti; rientrato nella scuola il =

26.7.01, il teste constatava che una delle porte era stata scardinata e =
che=20
mancava de1 materiale (relativamente al quale non venne richiesta al =
teste una=20
precisa indicazione). Non vi sono tuttavia elementi sulla base dei quali =
si=20
possa in qualche modo attribuire il furto di tale materiale agli attuali =
93=20
indagati o ad alcuni tra loro (come gi=E0 si =E8 detto comunque non =
individuabili=20
sulla base degli atti, secondo quanto sostenuto dal PM). Infatti a tale=20
conclusione si perverrebbe solo se si potesse affermare con qualche =
certezza (e=20
si vedr=E0 in seguito perch=E9 ci=F2 non =E8 possibile) che coloro che =
si trovavano=20
nella scuola lanciarono sugli agenti, nella fase precedente =
l&#8217;irruzione della=20
polizia o ne1 corso della stessa, gli attrezzi, dopo essersene =
impossessati=20
forzando la protezione posta davanti al vano sottoscala. Ma se tale =
affermazione=20
non =E8 possibile, non vi sono elementi che consentano di attribuire =
neppure in=20
termini generici il furto agli indagati. L&#8217;accesso al sottoscala =
pu=F2 infatti=20
essere stato forzato da chi aveva occupato la scuola nei giorni =
precedenti il 21=20
luglio ovvero quella sera stessa dagli agenti nel corso della =
perquisizione, per=20
accertarsi che non vi fossero persone o cose nascoste. Rileva in =
proposito la=20
circostanza che dalla relazione di CENNI, caposquadra del Reparto =
Mobile,=20
risulta che questi, nel corso dell'operazione effettu=F2 un controllo =
proprio nel=20
sottoscala, constatando che i locali erano aperti ma vuoti e che =
c&#8217;erano due=20
porte di ferro regolarmente chiuse; nella relazione non viene data =
alcuna=20
indicazione circa il fatto che le porte risultassero scassinate. Anche =
il=20
caposquadra LUCARONI, che dichiara di essersi recato con i suoi uomini =
ne1=20
sottoscala e di averlo velocemente esaminato, non accenna in alcun modo =
a1 fatto=20
che lo stesso risultasse scassinato.</P>
<P align=3Djustify>In relazione al materiale in sequestro rimane dunque =
come sola=20
ipotesi di reato (essendo gran parte del materiale - thermos, indumenti =
vari=20
maschere da sub, cellulare, macchine fotografiche, rullini e floppy disk =
ecc. -=20
del tutto irrilevante) la contravvenzione di cui art. 4 della l. =
110/1975=20
(vennero infatti trovati alcuni coltelli di tipo svizzero e multiuso),=20
contravvenzione peraltro non legittimante l'arresto in flagranza.</P>
<P align=3Djustify>Certamente pi=F9 complessa =E8 la ricostruzione di =
quanto accadde=20
nei momenti che precedettero l'irruzione della polizia e nel corso della =
stessa.=20
Si tratta qui di vedere se siano astrattamente configurabili atti di =
resistenza=20
aggravata, di lesioni aggravate e di tentate lesioni gravi a carico =
delle=20
persone che si trovavano nella scuola DIAZ, prima di affrontare il =
problema=20
dell&#8217;attribuibilit=E0 in concreto a tutti o ad alcuni degli =
arrestati di tali=20
atti.</P>
<P align=3Djustify>Prima di procedere a tale ricostruzione, deve =
premettersi che=20
la circostanza che siano emersi elementi che hanno indotto il PM a =
ipotizzare il=20
reato di falso in relazione ai verbali (si richiamano qui le =
osservazioni svolte=20
circa quanto =E8 emerso in relazione al ritrovamento delle molotov) =
esclude che da=20
tali verbali possa desumersi alcuna certezza circa l'effettivo =
svolgimento dei=20
fatti; inoltre, nel valutare le dichiarazioni rese dai funzionari non =
pu=F2 essere=20
trascurato il fatto che gli stessi sono a loro volta indagati in =
relazione alla=20
vicenda DIAZ nel procedimento 14525/01.</P>
<P align=3Djustify>A fronte di quanto riportato nel verbale d'arresto (e =
nelle=20
relazioni di servizio, di cui si parler=E0 in seguito) vi sono le =
dichiarazioni=BB=20
rese dagli arrestati in sede di udienza di convalida e, nel procedimento =

14525/01, in sede di denuncia e di interrogatorio di persona indagata in =

procedimento connesso. Secondo (tali dichiarazioni nella tarda serata =
del 21=20
luglio 2001 un numero rilevante di forze dell'ordine si sarebbe portato =
nei=20
pressi della scuola DIAZ; avrebbe quindi sfondato con un furgone il =
cancello=BB=20
attraverso il quale si accede al cortile della scuola (cancello che era =
stato=20
chiuso dall'interno da persone che poi si rifugiarono nella scuola); la =
polizia=20
quindi, senza dare alcun avvertimento, avrebbe sfondato le porte =
dell'edificio,=20
davanti alle quali qualcuno, dopo averle chiuse, aveva posto dei banchi =
e delle=20
panche; l'ingresso della polizia non sarebbe stato preceduto da alcun =
lancio di=20
oggetti sui medesimi (o, quantomeno, i 93 indagati negano di aver =
effettuato=20
tale lancio e di aver visto qualcuno effettuarlo); appena entrati gli =
agenti si=20
sarebbero avventati brandendo i manganelli contro coloro che si =
trovavano al=20
pianterreno, sebbene questi avessero alzato le mani e non avessero =
opposto=20
alcuna resistenza, una parte degli agenti sarebbe subito salita ai piani =

superiori, dove vi erano alcune persone ed altre, spaventate, vi erano =
salite=20
cercando rifugio; qui, persone che stavano contro il muro con le mani =
alzate,=20
sarebbero state prese a manganellate e, pur avendo ubbidito all'ordine =
di=20
gettarsi a terra, sarebbero state di nuovo colpite con i manganelli e =
con calci;=20
quindi, coloro che si trovavano ai piani superiori sarebbero stati =
condotti=20
nella palestra al primo piano e, mentre scendevano le scale, nuovamente =
presi a=20
manganellate; durante tutta l'operazione, gli indagati sarebbero stati =
insultati=20
e minacciati, sebbene non opponessero alcuna resistenza e fossero =
terrorizzati=20
dalla brutale e gratuita violenza della polizia.</P>
<P align=3Djustify>La valutazione delle dichiarazioni degli indagati, =
sulle quali=20
si fonda tale ricostruzione dei fatti deve essere fatta sulla base di =
eventuali=20
riscontri.</P>
<P align=3Djustify>Un primo riscontro deve individuarsi nella =
concordanza delle=20
dichiarazioni e in particolare di quelle rese in sede di convalida =
dell'arresto,=20
in proposito sottolineandosi il fatto che i 78 stranieri arrestati =
vennero=20
condotti in quattro diverse carceri (Pavia, Voghera, Vercelli e =
Genova-Marassi),=20
mentre alcuni di essi vennero interrogati mentre erano ricoverati presso =
gli=20
ospedali civili di Genova. La circostanza rende del tutto improbabile=20
l&#8217;eventualit=E0 che gli stessi abbiano potuto concordare tra loro =
le versioni ed=20
attribuisce quindi particolare valore al fatto che i racconti coincidano =
anche=20
su punti specifici. Cos=EC, molti di coloro che si trovavano al piano =
terra al=20
momento dell'irruzione (HAGER, ALLUEVA, MARTINEZ, LANASPA, MOSSO, MORET, =
BALBAS,=20
NOGUERAS) riferiscono di banchi e sedie scagliati contro di loro dagli =
agenti;=20
altri che si trovavano al primo piano dicono di essere stati fatti =
mettere a=20
terra e poi colpiti nuovamente, fino all'arrivo di un funzionario che =
ordin=F2=20
agli agenti di mettere fine al pestaggio (POLLOK, CANNIESCK, =
BARRINGHANS,=20
ALBRECHT), altri ancora riferiscono di insulti e di minacce di morte =
profferite=20
dagli agenti mentre li picchiavano (ALBRECHT, GALLOWAY, DOHERTY, OLSSON, =

BRUSCHI: "ci gridavano che ci avrebbero ammazzati perch=E9 nessuno =
sapeva che=20
eravamo l=EC").</P>
<P align=3Djustify>Appena liberati, gli stranieri vennero raggiunti da=20
provvedimenti di espulsione, circostanza che porta ad escludere che gli =
stessi=20
possano avere concordato la versione dei fatti con quelli tra i quindici =

italiani che vennero successivamente sentiti dal PM. Quindi anche le=20
dichiarazioni rese da questi ultimi costituiscono riscontro a quanto =
dichiarato=20
nell'immediatezza dei fatti dagli arrestati stranieri. Inoltre, due =
degli=20
italiani, PANCIOLI GUADAGNUCCI e CESTARO, vennero sentiti dal PM il =
23.1.01=20
mentre si trovavano ricoverati presso l'Ospedale San Martino per le =
lesioni=20
riportate nel corso dell'operazione presso la scuola DIAZ. Le versioni =
di=20
entrambi (che al momento dell'irruzione erano nella palestra) coincidono =
con=20
quanto riferito al GIP dagli stranieri, circa il fatto che le persone =
vennero=20
colpite dalla polizia sebbene nessuna resistenza venisse da loro =
opposta.=20
Analoghe conferme si trovano nelle dichiarazioni rese al PM dagli =
arrestati=20
italiani (che, come si =E8 detto, nulla potevano aver concordato con gli =

stranieri, espulsi il 25.7.01) sia nella descrizione dei fatti, sia nei=20
particolari (ad es. PRIMOSIG e GALANTE confermano gli insulti e le =
minacce=20
ricevuti durante il pestaggio, GALANTE anche il fatto che gli agenti =
lanciarono=20
sedie addosso alle persone che si trovavano nella palestra).</P>
<P align=3Djustify>Ancora vi =E8 la conferma rappresentata dalle =
dichiarazioni rese=20
da Michel Roland GIESER; questi, presentatesi alla Sezione di PG della =
Procura=20
il 22.7.01 e poi sentito dal PM il 16.8.01, riferiva di essersi trovato =
nella=20
scuola al momento dell'irruzione della polizia; precisava che alcune =
persone=20
avevano messo dei banchi davanti alla porta, sebbene altri dicessero =
loro di non=20
farlo; che la porta era stata sfondata dalla polizia; che egli con altri =
era=20
salito al primo piano, dove tutti si erano sdraiati per terra con le =
gambe e le=20
braccia distese (GIESER non sa se per iniziativa propria o se perch=E9 =
veniva loro=20
ordinato dagli agenti); che, nonostante la posizione assunta dai =
presenti (che=20
evidentemente non opponevano alcuna resistenza) gli agenti avevano =
cominciato a=20
picchiare tutti con manganellate e calci, finch=E9 un funzionario aveva =
gridato=20
"basta", senza con ci=F2 riuscire a interrompere il pestaggio, che era =
cessato=20
solo dopo che l'ordine era stato ripetuto; il teste aggiungeva che tra i =
feriti=20
vi era una ragazza con i capelli rasati che appariva in condizioni=20
particolarmente gravi (JONASCH, della quale parleranno anche altri tra i =
quali=20
FOURNIER; circa le lesioni subite, JONASCH, nell'interrogatorio reso al =
GIP=20
mentre si trovava ricoverata presso l'Ospedale San Martino per frattura =
cranica,=20
ha dichiarato che, mentre si trovava al primo piano con le mani alzate, =
un=20
poliziotto le era venuto addosso con il manganello; aveva perso =
conoscenza e=20
aveva ripreso i sensi solo due giorni dopo); quando erano arrivate le =
ambulanze,=20
egli aveva sceso le scale accompagnando un ragazzo ferito alla testa che =

sanguinava copiosamente ed era poi riuscito a portarsi all'esterno della =
scuola.=20
Le dichiarazioni di GIESER, che confermano quelle rese dagli arrestati =
che si=20
trovavano al primo piano della scuola, sono meritevoli di attenzione; si =
tratta=20
infatti di soggetto non indagato, che si =E8 presentato spontaneamente =
alla PG=20
subito dopo i fatti, in un momento in cui non poteva avere alcuna =
conoscenza=20
delle altrui dichiarazioni (che ancora neppure erano state rese; gli=20
interrogatori degli arrestati avranno luogo infatti soltanto il 25.7.01) =
GIESER=20
ha presentato querela per le lesioni subite, lesioni attestate da un =
referto=20
dell'Ospedale Maggiore di Milano del 22.7.01. .</P>
<P align=3Djustify>Un'importante conferma della versione degli indagati =
proviene=20
poi proprio dalle dichiarazioni di molti operatori di polizia. Circa =
tali=20
dichiarazioni deve premettersi che esse, pur non consistendo in vere e =
proprie=20
ammissioni, hanno per=F2 un particolare valore, in quanto chi le ha rese =
ha nella=20
sostanza smentito la versione dei fatti contenuta nei verbali; =E8 =
quindi arduo=20
ipotizzare che la scelta di rendere tali dichiarazioni sia stata =
ispirata da=20
altro che dal rispetto della verit=E0.</P>
<P align=3Djustify>Prima di passare ad esaminare complessivamente le =
dichiarazioni=20
degli operatori di polizia, deve premettersi che i funzionari =
interrogati hanno=20
reso versioni discordanti circa l'ingresso nella scuola, tutti =
attribuendo ad=20
altri di esservi entrati per primi e ostacolando cos=EC =
l'identificazione=20
(peraltro certamente pi=F9 rilevante nel procedimento 14525/01 che in =
questa sede)=20
degli operatori che, dopo lo sfondamento delle porte, entrarono per =
primi.=20
All'operazione partecipavano il Reparto Mobile di Roma diretto da =
CANTERINI=20
(circa 60/70 uomini), personale delle Squadre Mobili di varie Questure e =

personale del Sevizio Centrale Operativo (SCO), diretto da GRATTERI. =
Tutto il=20
personale si rec=F2 presso la scuola incolonnato in due gruppi, guidati=20
rispettivamente dai funzionari DIGOS MORTOLA e DI SARRO. Quanto allo =
scopo e=20
alle modalit=E0 dell'operazione, si osserva che secondo quanto =
dichiarato dai=20
funzionari che vi parteciparono, essa era diretta all'esecuzione di una=20
perquisizione ai sensi dell'art. 41 TULPS; compito del Reparto Mobile =
era quello=20
di garantire che essa avvenisse in condizioni di sicurezza. Peraltro, =
neppure su=20
tale punto vi =E8 concordanza di versioni o, quantomeno, chiarezza; =
nelle=20
relazioni di CANTERINI e di FOURNIER si legge infatti che scopo =
dell'operazione=20
era lo sgombero dell'Istituto DIAZ (rel. CANTERINI del 27.7.01) ovvero=20
"l'arresto di personaggi di spicco dell'area anarco-insurrezionalista=20
rifugiatisi in un edificio occupato abusivamente" (rel. FOURNIER).</P>
<P align=3Djustify>Tutti coloro che sono stati identificati come =
firmatari del=20
verbale d'arresto hanno dichiarato di non avere assistito ad atti di =
resistenza=20
commessi nella scuola, ma di averne appreso da altri e, in particolare, =
da=20
CANTERINI, che firma anche una relazione allegata al verbale d'arresto =
in cui=20
parla di tali atti, scrivendo di aver incontrato nella scuola una =
"vigorosa=20
resistenza da parte di alcuni degli occupanti", che, approfittando del =
tempo=20
occorso per forzare la porta, durante il quale era caduta una pioggia di =
oggetti=20
contundenti e, in particolare bottiglie, si erano armati di spranghe e =
bastoni.=20
Tuttavia il dirigente del Reparto Mobile di Roma, in una successiva =
relazione=20
datata 27.7.01 scrive invece che al momento dell'ingresso si trov=F2 con =
il suo=20
vice FOURNIER in posizione arretrata; che, riuscito ad entrare, vide dei =
giovani=20
rannicchiati contro il muro, alcuni dei quali feriti alla testa; che una =
scena=20
simile lo attendeva al piano superiore, dove not=F2 una ragazza dai =
capelli rasati=20
con un'importante ferita al capo (JONASCH di cui si =E8 gi=E0 detto) e =
dove ud=EC=20
FOURNIER ordinare di riporre lo sfollagente. Nell'interrogatorio del =
21.9.01=20
(reso nel procedimento n. 14525/01) precisa ulteriormente che quanto da =
lui=20
riferito nella prima relazione era frutto di sue deduzioni, ovvero di =
quanto=20
dettogli da operatori non del suo reparto, operatori che non sa =
indicare; quanto=20
alla fase immediatamente precedente l'ingresso nella scuola,=20
nell&#8217;internrogatorio del 21.9.02 chiarisce che il lancio di =
oggetti in realt=E0=20
non era stato fittissimo ed anzi che aveva soltanto percepito "qualcosa =
che=20
cadeva sopra gli scudi".</P>
<P align=3Djustify>Vi sono poi in atti relazioni redatte qualche giorno =
dopo i=20
fatti (recano tutte la data del 27.7.01) da FOURNIER e dai caposquadra =
del=20
Reparto Mobile.</P>
<P align=3Djustify>La relazione di FOURNIER e le sue dichiarazioni=20
nell'interrogatorio del 21.9.01 sostanzialmente confermano la versione =
degli=20
arrestati; secondo quanto riferito dal funzionario, infatti, una fiumana =
di=20
operatori si accalc=F2 davanti alle due porte della scuola (il portone =
centrale e=20
la porta laterale situata a sinistra), entrambi serrate con assi e =
mobilia;=20
nessun avvertimento venne dato a coloro che si trovavano nella DIAZ "al =
fine di=20
avviare una ragionevole trattativa", come invece solitamente viene fatto =
in casi=20
del genere; n=E9 in quella fase, n=E9 prima FOURNIER avvert=EC il lancio =
di oggetti di=20
oggetti; una volta sfondata la porta, l'ingresso fu caotico e confuso; =
egli sal=EC=20
subito le scale, urlando e brandendo lo sfollagente per timore di =
aggressioni;=20
giunto al primo piano, vide in un corridoio 10 o 12 giovani rannicchiati =
o=20
sdraiati, ai quali ordin=F2 in italiano e in inglese di mettersi contro =
il muro,=20
rendendosi subito conto che questi eseguivano l'ordine con fatica per le =

condizioni in cui si trovavano; not=F2 quindi una ragazza dai capelli =
rasati in=20
una pozza di sangue; url=F2 "basta, basta", ordin=F2 di riporre gli =
sfollagente e di=20
uscire dalla scuola e chiese l&#8217;intervento del personale medico; in =
quella fase,=20
mentre con ogni cautela cercava di prestare soccorso alla ragazza, venne =

raggiunto dal caposquadra TUCCI. </P>
<P align=3Djustify>Le relazioni dei caposquadra concordano sul fatto che =
non erano=20
state date indicazioni precise sul compito che il Reparto avrebbe dovuto =

svolgere durante l'operazione, circa la quale era stato comunicato =
soltanto che=20
si trattava di un'irruzione in un edificio occupato da soggetti =
pericolosi.</P>
<P align=3Djustify>Alcuni dei caposquadra riferiscono che l'ingresso =
nella scuola=20
era stato preceduto da un lancio di oggetti sugli agenti (cos=EC TUCCI, =
STRANIERI=20
- che parla di una "piccola trave" - e ZACCARIA, che parla invece di un =
"fitto e=20
copioso lancio di oggetti contundenti"); altri (CENNI, COMPAGNONE, =
LUCARONI e=20
LEDOTI), pur tacendone nella relazione, ne parlano nell'interrogatorio =
al PM;=20
BASILI, che non =E8 caposquadra, dichiara al PM che vi fu il lancio di =
una=20
mazzetta da carpentiere e di altro. TUCCI riferisce inoltre che gli =
agenti=20
MANGANELLI e ANTEI furono colpiti da un sasso e riportarono cos=EC le =
lesioni di=20
cui ai rispettivi referti medici. Il "fitto e copioso lancio di oggetti=20
contundenti" riferito da ZACCARIA non sembra essere stato percepito come =
tale da=20
CENNI, che non solo ne tace nella relazione, ma nell'interrogatorio, pur =

affermando che il lancio vi fu, non sa precisare di quali oggetti si =
trattasse,=20
non esclude che si sia trattato di "terriccio caduto dalle impalcature" =
e dice=20
comunque di non aver sentito il rumore di oggetti che colpissero gli =
scudi dei=20
suoi uomini.</P>
<P align=3Djustify>Vi =E8 una vistosa discordanza tra le relazioni anche =
circa=20
quanto venne percepito da ciascun caposquadra all'interno dell'edificio. =
Alcuni=20
(TUCCI e COMPAGNONE) non subirono n=E9 videro atti di resistenza =
commessi da=20
coloro che occupavano la scuola; videro invece personale della polizia =
colpire=20
con lo sfollagente persone che non opponevano resistenza; in =
particolare, TUCCI=20
vide dei colleghi picchiare con lo sfollagente alla rovescia e uno di =
essi=20
trascinare per i capelli una ragazza continuando a picchiarla. =
COMPAGNONE appena=20
entrato vide un uomo anziano che si dirigeva verso di loro e che "venne =
travolto=20
dalla furia" di operatori dei quali non conosce il reparto di =
appartenenza;=20
giunto al terzo piano not=F2 "operatori ed altri accanirsi e picchiare =
come belve=20
dei ragazzi, uno di questi era a terra in una pozza di sangue e non dava =
segni=20
di vita". Altri invece (CENNI, LEDOTI, ZACCARIA) riferiscono atti di =
resistenza.=20
In particolare, CENNI scrive che mentre saliva le scale della scuola =
veniva=20
fatto oggetto di lancio di corpi contundenti, uno dei quali avrebbe =
ferito=20
l'agente PACE, che per=F2 non risulta refertato; interrogato dal PM, =
CENNI=20
modifica tale versione, dice di non sapere se vi fosse stato o meno un =
lancio di=20
oggetti e di avere scritto quanto gli aveva riferito PACE (quest'ultimo =
non =E8=20
mai stato sentito). LEDOTI riferisce di essere stato aggredito da =
persona=20
travisata mentre saliva le scale; aggiunge che dai piani superiori =
piovevano=20
"oggetti di tutti i tipi" (oggetti che tuttavia non risultano repertati =
e dei=20
quali non vi =E8 traccia nelle foto scattate all'interno della scuola e =
in=20
particolare sulle scale dal Comando Provinciale dei Carabinieri il =
23.7.01); che=20
venne nuovamente assalito da un&#8217;altra persona armata di un =
bastone, riportando,=20
nella colluttazione che segu=EC, la distorsione al ginocchio destro =
refertatagli;=20
aggiunge che, giunto al terzo piano, vide una ragazza che piangeva =
impaurita e=20
decise di riaccompagnarla sotto; che, mentre scendevano, vennero colpiti =

entrambi da manganellate una delle quali raggiungeva la ragazza alla =
nuca=20
facendola sanguinare (il fatto viene riferito anche dalla ragazza in =
questione,=20
BARTESAGHI, che dichiara di essere stata colpita da manganellate e da =
sputi=20
mentre un agente - evidentemente LEDOTI - la accompagnava a pianterreno; =

BARTESAGHI per=F2 dice di essere stata colpita alla nuca prima di venire =

accompagnata sotto da LEDOTI e la circostanza, non riferita da LEDOTI, =
trova=20
conferma nella relazione di TUCCI in cui ancora si legge: "vedevo il V. =
S.=20
LEDOTI che portava via una ragazza ... per non farla picchiare=20
<U>ancora</U>").</P>
<P align=3Djustify>Quanto agli uomini della sua squadra, LEDOTI =
riferisce che=20
VACCARO gli disse di essersi fatto male (non =E8 per=F2 refertato) e che =
MARRA=20
(refertato per un trauma al polso sinistro)<I> </I>gli disse di essersi =
ferito=20
con lo scudo, mentre stava entrando nella scuola. Anche ZACCARIA =
riferisce che,=20
mentre salivano le scale, venivano lanciati oggetti (sedie, tubi di =
ferro e vari=20
pezzi di legname; vale anche qui quanto si =E8 rilevato circa le =
analoghe=20
dichiarazioni di LEDOTI), uno dei quali colpiva al volto l'agente =
SALVATORI=20
(relativamente al quale vi =E8 in atti un referto e che, tuttavia, non =
=E8 stato=20
sentito); ZACCARIA dice poi di aver avuto sempre sotto controllo gli =
agenti=20
della sua squadra e che nessuno di essi venne ferito, mentre vi sono in =
atti i=20
referti relativi a due agenti della squadra di ZACCARIA, LICCARDO e =
GALUPPI;=20
questi ultimi, come del resto tutti gli appartenenti al Reparto Mobile =
per i=20
quali erano state refertate lesioni, ad eccezione del solo LEDOTI, non =
sono=20
stati sentiti; ancora, ZACCARIA afferma che al primo piano erano in =
corso=20
scontri tra gli agenti in borghese e coloro che vi si trovavano, ma =E8=20
contraddetto sul punto da quanto riferito da FOURNIER e da TUCCI, che si =

trovavano anch&#8217;essi sul piano. LUCARONI al suo ingresso vide =
personale della=20
polizia ingaggiato in colluttazioni violente con i presenti "operando =
anche in=20
superiorit=E0 numerica rispetto all'antagonista"; anche al terzo piano =
vide=20
colluttazioni tra operatori e giovani presenti che "probabilmente" =
avevano posto=20
in essere resistenza; precisa per=F2 che n=E9 lui n=E9 i suoi uomini =
vennero fatti=20
oggetto di resistenza.</P>
<P align=3Djustify>STRANIERI, pur dichiarando di aver visto personale =
del suo=20
nucleo colluttare con persone presenti nella palestra (parla di =
"strattonamento=20
reciproco"), afferma che n=E9 lui n=E9 le persone che erano con lui =
subirono atti di=20
resistenza; aggiunge di aver difeso un ragazzo colpito alla testa al =
quale dei=20
colleghi in borghese continuavano a sferrare colpi. BASILI invece =
dichiara di=20
aver subito un colpo alle spalle e di essersi difeso con lo sfollagente =
(non =E8=20
refertato) e di aver visto atti di resistenza "vivaci" da parte dei =
ragazzi che=20
venivano immobilizzati a terra da personale in borghese.</P>
<P align=3Djustify>Come si vede, i caposquadra incorrono tra loro in=20
contraddizioni consistenti e tali quindi da far dubitare della loro=20
attendibilit=E0 (ad esempio, LEDOTI, presente nella scuola quando vi si =
trovavano=20
anche TUCCI e FOURNIER, fornisce una descrizione dei fatti del tutto =
diversa).=20
II quadro che complessivamente emerge dalle loro dichiarazioni (o, =
quantomeno,=20
dai punti sui quali la maggior parte di esse concordano) =E8 quello di =
una=20
violenza esercitata ingiustificatamente dagli agenti, in assenza di atti =
di=20
resistenza (cos=EC FOURNIER, ma anche TUCCI, COMPAGNONE, LEDOTI <I>-</I> =
le=20
manganellate inferte su di lui e su BARTESAGHI mentre scendevano le =
scale - e,=20
in termini pi=F9 attenuati, anche ZACCARIA).</P>
<P align=3Djustify>N=E9 una ricostruzione pi=F9 chiara si ottiene dagli =
interrogatori=20
di coloro che firmarono il verbale d&#8217;arresto. PIFFERI (DIGOS =
Padova) giunse alla=20
scuola dopo che era stata ultimata la perquisizione e venne incaricato =
MORTOLA=20
(DIGOS Genova) di riordinare il materiale repertato. MORTOLA nelle SIT =
del=20
23.7.01 dice di non aver partecipato all'ingresso nella DIAZ e al fermo =
degli=20
occupanti, di aver appreso da altri del lancio di oggetti e degli atti =
di=20
violenza; nell'interrogatorio del 23.7.02 inspiegabilmente si dice =
invece certo=20
che "qualcosa sia volato", di avere sentito rumore di bottiglie infrante =
e di=20
aver visto un maglio cadere dall'alto. CICCIMARRA (Squadra Mobile di =
Napoli)=20
entra nella scuola mentre l'operazione =E8 ancora in corso; dice che =
prima=20
dell&#8217;ingresso nella scuola "piovevano" oggetti contundenti, ma non =
sa precisare=20
di che oggetti si trattasse, avendo avuto solo una sensazione di vetri =
rotti;=20
dichiara di aver visto al primo un poliziotto in procinto di colpire un =
ragazzo=20
in posizione di difesa e di essere dovuto intervenire due volte per =
farlo=20
smettere. DI BERNARDINI (Squadra Mobile di ROMA) non vide commettere =
atti di=20
resistenza dagli arrestati n=E9 violenza da parte della polizia. FERRI =
(Squadra=20
Mobile di LA SPEZIA) conferma il lancio di oggetti, ma dichiara non aver =

assistito ad atti di resistenza. DOMINICI (Squadra Mobile di Genova) si =
rec=F2 con=20
GAVA presso la PASCOLI perch=E9 era da l=EC che proveniva il lancio di =
oggetti (si=20
vedr=E0 pi=F9 avanti come l'ipotesi che, se lancio vi fu, esso =
provenisse non dalla=20
DIAZ, ma dalla PASCOLI, trovi qualche conferma nelle dichiarazioni di =
CALDACI,=20
che dirigeva il Nucleo radiomobile dei Carabinieri e in quelle del =
Prefetto LA=20
BARBERA). DI SARRO (DIGOS Genova), pur essendo arrivato quando ancora =
non era=20
stato aperto il portone della scuola, non parla di lancio di oggetti =
dalle=20
finestre. CALDAROZZI (SCO) arriva dopo che =E8 stata effettuata =
l'irruzione; vede=20
tracce di sangue sul pavimento della scuola, mentre gli atti di =
resistenza gli=20
vengono riferiti.</P>
<P align=3Djustify>In sintesi, i soli punti sui quali concordano le =
dichiarazioni=20
dei funzionari presenti (siano essi appartenenti al Reparto Mobile, alle =

Questure o allo SCO) sono i seguenti: all'arrivo del contingente persone =
rimaste=20
non identificate chiusero il cancello che dava accesso al cortile =
antistante la=20
DIAZ e quindi ripararono nella scuola; il cancello venne sfondato con un =

furgone, mentre le porte dell'edificio venivano chiuse dall'interno; =
pochi=20
minuti dopo l'accesso degli operatori vi erano tra i giovani che lo =
occupavano=20
dei feriti, alcuni dei quali in serie condizioni.</P>
<P align=3Djustify>Le dichiarazioni dei funzionari non concordano =
invece, come si=20
=E8 visto, sul lancio di oggetti dalle finestre della DIAZ, lancio che =
avrebbe=20
avuto luogo mentre gli operatori si accalcavano davanti alle porte =
chiuse e che=20
nel verbale d'arresto viene descritto come "fittissimo", ma che non =
venne=20
neppure percepito da molti dei funzionari presenti. A parlare del lancio =
sono=20
soprattutto i caposquadra del Reparto Mobile, le cui dichiarazioni sono =
per=F2=20
contraddittorie: qualcuno parla di una vera e propria "pioggia" di =
oggetti=20
(ZACCARIA, secondo il quale sarebbero stati lanciati bulloni, sassi, =
bottiglie e=20
vetri), qualcuno (CENNI, interr. del 22.9.01) dice che poteva trattarsi =
anche di=20
terriccio proveniente dalle impalcature. Quanto a coloro che dirigevano =
il=20
Reparto, come si =E8 visto, CANTERINI ridimensiona il fitto lancio di =
oggetti=20
contundenti, di cui alla sua prima relazione, dicendo di aver percepito =
soltanto=20
"qualcosa che cadeva sopra gli scudi", mentre FOURNIER dichiara di non =
aver=20
percepito alcun lancio.</P>
<P align=3Djustify>Si e gi=E0 detto che neppure le dichiarazioni di =
coloro che=20
firmarono il verbale d'arresto valgono a dirimere i dubbi che derivano =
dalle=20
relazioni, dalle SIT e dagli interrogatori degli appartenenti al Reparto =
Mobile,=20
sottolineandosi qui che DI SARRO, che conduceva una delle due colonne, =
non fa=20
alcun riferimento a tale lancio e MENGONI, che di tale colonna faceva =
parte,=20
dichiara di aver visto gente alle finestre "che gridava, scattava =
fotografie".=20
Il Prefetto LA BARBERA parla di un lancio di oggetti dalle finestre, ma =
lo=20
riferisce al momento in cui veniva sfondato il cancello, mentre tutti =
coloro che=20
affermano che tale lancio vi fu lo situano in un momento successivo e =
cio=E8=20
quando gli operatori si trovavano ormai nel cortile antistante la scuola =
e=20
cercavano di forzarne le porte; in un successivo interrogatorio LA =
BARBERA dir=E0=20
di ritenere che gli oggetti venissero lanciati non dalle finestre della =
DIAZ, ma=20
da quelle della PASCOLI. LUPERI (Direzione Centrale della Polizia di=20
Prevenzione) dichiara che da una posizione arretrata, vide lanciare =
oggetti=20
sugli uomini gi=E0 entrati nel cortile, ma poi rettifica tale =
dichiarazione=20
(interr. 12.6.02) precisando di aver avuto solo "la sensazione che =
qualche=20
oggetto fosse stato gettato dalle finestre, avendogli FIORENTINO =
indicato a=20
terra un pezzo di marmo o cemento, "a suo dire" scagliato da una =
finestra.=20
GRATTERI, direttore dello SCO, sebbene anche lui presente sul luogo, non =
avvert=EC=20
il lancio di oggetti. Infine, CALDAROZZI, arrivato dopo l'irruzione, =
dichiara di=20
non aver visto all'esterno dell'edificio oggetti in terra riferibili al =
lancio=20
dalle finestre e, come si dir=E0 pi=F9 avanti, tale sua affermazione =
trova piena=20
conferma nelle fotografie scattate di Carabinieri due giorni dopo.</P>
<P align=3Djustify>Si =E8 dunque in presenza di due versioni =
contrastanti, da un=20
lato quella degli arrestati, che negano il lancio di oggetti, dall'altro =
quella=20
di alcuni funzionari di polizia, che affermano che tale lancio vi fu. =
Questi=20
ultimi, come si =E8 visto, vengono smentiti dai loro stessi =
colleghi.</P>
<P align=3Djustify>N=E9 la loro versione pu=F2 ritenersi suffragata =
dalle=20
dichiarazioni del teste TUMIATI che ha detto di aver visto lanciare =
dalla scuola=20
"sassi, bastoni ed ogni tipo di oggetti atti ad offendere"; dal contesto =
delle=20
sue dichiarazioni si evince che il lancio sarebbe stato da lui visto =
dalla sua=20
abitazione (il teste non dice infatti di essersi trovato per strada). =
TUMIATI=20
abita in Via Trento 7, edificio che si trova a un centinaio di metri =
dalla=20
scuola e in posizione defilata, per cui solo alcuni degli appartamenti =
che ne=20
fanno parte (l'interno che contrassegna l'appartamento del teste non =
viene=20
indicato nel verbale di SIT) ne hanno una visione, comunque</P>
<P align=3Djustify>molto parziale. Anche qualora l'appartamento di =
TUMIATI fosse=20
tra questi, non =E8 verosimile che nel buio della notte egli abbia =
potuto vedere a=20
parecchie decine di metri di distanza un lancio di oggetti comunque di =
non=20
grosse dimensioni, lancio che neppure veniva percepito da alcuni dei =
funzionari=20
che invece si trovavano sul posto.</P>
<P align=3Djustify>CALDACI, responsabile di un Nucleo mobile dei =
Carabinieri (ai=20
Carabinieri era stato attribuito il compito di fare da cordone intorno =
alla=20
scuola mentre si svolgeva l'operazione), arrivato quando il cancello era =
stato=20
sfondato, riferisce anche lui di un lancio di oggetti, ma afferma che =
proveniva=20
non dalla DIAZ, bens=EC dalla PASCOLI ("alcuni oggetti, come una =
bottiglia di=20
vetro che mi si =E8 rotta davanti; era comunque poca roba ed hanno =
smesso=20
subito").</P>
<P align=3Djustify>Infine, vi sono in atti fotografie scattate dal =
Comando=20
provinciale dei Carabinieri la mattina del 23,<BR>alcune delle quali =
ritraggono=20
il cortile antistante la DIAZ;&nbsp; in tali&nbsp; foto si vedono sulla=20
pavimentazione fogli di carta, sacchetti della spazzatura e, accanto ad =
un muro,=20
anche tre monitor danneggiati (ma non infranti), il che fa ritenere che, =
nel=20
breve tempo decorso dai fatti della notte del 21 - 22, nessuno sia =
intervenuto=20
per ripulire il cortile, sul quale per=F2 non vi =E8 traccia alcuna =
degli "oggetti=20
contundenti" (sassi, bottiglie, pezzi di cemento, tutti oggetti non =
repertati)=20
che vi sarebbero stati lanciati.</P>
<P align=3Djustify>Un'ultima considerazione conferma le dichiarazioni =
degli=20
arrestati e di quelli tra i funzionari che non percepirono il lancio di =
cui al=20
verbale d'arresto. Tale considerazione deriva dall'esame dei referti =
relativi=20
alle lesioni subite dagli agenti. Dopo lo sfondamento del cancello si =
accalcano=20
nel cortile antistante la DIAZ pi=F9 di cento operatori, solo la met=E0 =
dei quali (i=20
componenti del Reparto Mobile) =E8 fornita di scudo, il resto del =
personale di=20
polizia essendo protetto soltanto dal casco. Le lesioni risultanti dai =
referti=20
riguardano diciassette operatori,&nbsp; solo due dei quali, gli =
ispettori=20
COZZOLINO e SALOMONE, non appartengono al Reparto Mobile. Circa le =
lesioni=20
subite il primo ha dichiarato di essersi ferito accidentalmente mentre=20
trasportava una barella e il secondo di essere entrato nella PASCOLI e =
non nella=20
DIAZ e di essersi anche lui fatto male mentre collaborava al trasporto =
dei=20
feriti. E' quindi del tutto improbabile che dal lancio di oggetti, fitto =
o meno=20
che fosse, in un cortile in cui si accalcavano pi=F9 di cento uomini, i =
soli a=20
riportare lesioni fossero ANTEI e MANGANELLI (che non sono mai stati =
sentiti)=20
entrambi appartenenti al Reparto Mobile, i cui componenti erano i soli =
tra gli=20
operatori presenti a disporre di scudi protettivi. N=E9 si pu=F2 =
sostenere che ci=F2=20
avvenne perch=E9 i primi ad entrare nella scuola (e, quindi, ad =
accalcarsi davanti=20
alle due porte) furono gli uomini del Reparto Mobile, a ci=F2 ostando le =

dichiarazioni di tutti i funzionari di tale Reparto (CANTERINI, FOURNIER =
e i=20
caposquadra, ivi compresi quelli che affermano che il lancio di oggetti =
vi fu),=20
che hanno invece sostenuto di essere stati preceduti nell'ingresso da =
personale=20
"con pettorina" (e quindi appartenente alle Squadre Mobili e alle DIGOS =
delle=20
varie Questure) o in divisa "atlantica" (SCO).</P>
<P align=3Djustify>Mentre non pu=F2 escludersi che qualcosa possa essere =
stato=20
lanciato dalle finestre della PASCOLI, e quindi, ad una certa distanza =
dagli=20
operatori ammassati nel cortile della DIAZ (ma ovviamente il punto =E8 =
del tutto=20
irrilevante ai fini della presente decisione), non pu=F2 invece =
affermarsi,=20
neppure con un minimo grado di certezza, che coloro che si trovavano =
nella DIAZ=20
e che vennero poi arrestati abbiano lanciato oggetti sulle forze di =
polizia.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Deve poi escludersi essi abbiano posto in essere atti =
di=20
resistenza nei confronti del personale di polizia, una volta che questo =
riusc=EC=20
ad accedere all'interno della DIAZ.</P>
<P align=3Djustify>Di tutti i funzionari di polizia sentiti, i soli a =
riferire di=20
atti di resistenza sono gli appartenenti al Reparto Mobile LEDOTI e =
BASILI (che=20
dichiarano di averli subiti, ma il secondo non risulta aver riportato =
alcuna=20
lesione ed il primo una distorsione al ginocchio difficilmente =
compatibile con=20
le dinamiche da lui descritte) e STRANIERI e ZACCARIA (il primo dice di =
aver=20
assistito a "strattonamenti reciproci" tra personale del suo nucleo e =
persone=20
presenti nella palestra e il secondo parla delle lesioni riportate =
dall'agente=20
SALVATORI). A fronte di tali dichiarazioni vi sono per=F2 quelle di =
altri=20
appartenenti allo stesso Reparto Mobile (FOURNIER e CANTERINI, ma anche =
TUCCI,=20
CENNI, LUCARONI e COMPAGNONE) che negano di aver assistito ad atti di =
resistenza=20
e di aver invece constatato che molti di coloro che poi vennero =
arrestati=20
presentavano lesioni, prevalentemente al capo (in proposito, FOURNIER =
usa=20
l'espressione "macelleria messicana"). Si tratta di operatori =
appartenenti tutti=20
allo stesso Reparto e che, quindi, per quanto caotico possa essere stato =

l'accesso alla DIAZ, non possono non esservi entrati simultaneamente o a =

distanza di pochi minuti gli uni dagli altri (tanto emerge anche dalle =
loro=20
dichiarazioni, come gi=E0 si =E8 osservato nel trattare di quelle di =
LEDOTI, TUCCI e=20
FOURNIER).</P>
<P align=3Djustify>Un'ulteriore conferma alla versione del fatto =
complessivamente=20
resa dagli indagati, secondo la quale il personale di polizia si sarebbe =

accanito nei confronti di persone che non opponevano alcuna resistenza, =
deriva=20
anche dalle dichiarazioni degli stessi firmatari del verbale =
d&#8217;arresto che, pur=20
affermando di essere arrivati "a cose fatte", hanno per=F2 detto di aver =

constatato le conseguenze della violenza esercitata sugli arrestati e =
invece=20
nulla hanno detto circa tracce di atti di resistenza che questi ultimi =
avrebbero=20
opposto (uomini feriti, ma anche, ad esempio, oggetti sparsi sulle scale =
dai=20
quali desumere che potessero essere stati lanciati addosso agli agenti =
corpi=20
contundenti). Alle dichiarazioni che si sono sopra riassunte devono =
aggiungersi=20
quelle di LUPERI, che, entrato nella scuola circa dieci minuti dopo =
l'ingresso=20
dei primi uomini vide al piano terra 40 o 50 persone sedute, alcune =
delle quali=20
ferite e quelle di MURGOLO (Questura di Bologna) che vide la stessa =
scena e ne=20
chiese spiegazioni a CANTERINI, ottenendo in risposta che vi erano stati =
atti di=20
resistenza (atti che, come si =E8 gi=E0 osservato, CANTERINI ha poi =
dichiarato di=20
non aver visto).</P>
<P align=3Djustify>Le dichiarazioni degli arrestati trovano infine un =
importante=20
riscontro nei referti medici relativi alle lesioni riportate. Di essi, =
62=20
dovettero ricorrere alle cure dei servizi di Pronto Soccorso degli =
Ospedali=20
cittadini. Per tre (COVELL, BARO e JONASCH) venne riservata la prognosi =
e di 28=20
venne disposto il ricovero. Quasi tutti i referti portano l'indicazione =
di=20
"trauma cranico", alla quale si aggiungono per molti fratture degli arti =

superiori, proprie di chi tenti di difendersi dai colpi proteggendosi il =
capo=20
con le braccia.</P>
<P align=3Djustify>Inoltre, quanto precede non =E8 smentito dai =
diciassette referti=20
relativi alle lesioni subite dagli agenti.</P>
<P align=3Djustify>In proposito, si ricorda innanzitutto che solo due =
agenti=20
(COZZOLINO e SALOMONE della Squadra Mobile di Napoli) dovettero recarsi =
presso=20
un Pronto Soccorso, mentre per gli altri, che appartengono tutti al =
Reparto=20
Mobile di Roma, fu sufficiente la vista del medico della Polizia di =
Stato. Per=20
nessuno di questi vennero diagnosticate lesioni di qualche importanza =
(tanto =E8=20
vero che la richiesta, presentata a meno di una settimana dai fatti =
dalla difesa=20
di alcuni arrestati, di perizia diretta ad acceratare le<I> </I>cause e =
l&#8217;entit=E0=20
delle lesioni riportate dagli agenti venne respinta dal GIP dr. Todella =
il=20
31.7.01, in quanto "un accertamento medico-legale su lesioni di cos=EC =
lieve=20
entit=E0, per le quali sono gi=E0 decorsi i giorni di prognosi di =
guarigione, non=20
porterebbe ad alcun risultato o apprezzabile"). La vistosa sproporzione =
tra i=20
traumi subiti dagli arrestati e le lesioni risultanti dai referti degli =
agenti=20
non porterebbe di per s=E9 ad escludere che quantomeno qualche atto di =
resistenza=20
possa esservi stato, al quale sarebbe seguita un'accanita e violenta =
reazione da=20
parte degli agenti. E tuttavia, oltre richiamare qui quanto gi=E0 si =E8 =
detto sulle=20
dichiarazioni rese dagli stessi funzionari di polizia che videro =
colleghi=20
colpire persone che non opponevano resistenza alcuna, deve aggiungersi =
che gli=20
agenti COZZOLINO e SALOMONE (i soli, oltre a<B> </B>LEDOTI,<B> </B>dei =
refertati=20
ad essere stati sentiti) hanno dichiarato, come si =E8 gi=E0 detto, di =
essersi=20
feriti mentre collaboravano nel trasporto dei feriti. A ci=F2 deve =
aggiungersi che=20
dalle dichiarazioni di LEDOTI e di LUCARONI risulta che gli agenti =
MARRA,<B>=20
</B>FINOCCHIO<B> </B>e CASTAGNA riportarono le lesioni refertate =
perch=E9 urtati=20
da altri colleghi mentre entravano nella scuola. Questo non soltanto =
riduce a 12=20
il numero degli agenti le cui lesioni potrebbero in astratto essere =
attribuite=20
ad atti di resistenza, ma rende plausibile che tali lesioni si siano =
venrificate=20
accidentalmente, soprattutto nella fase di ingresso alla DIAZ =
(descritta, tra=20
gli altri, da FOURNIER come particolarmente caotica), con la conseguenza =
che=20
neppure questi 12 referti possono smentire la versione dei fatti sulla =
quale=20
concordano le dichiarazioni degli arrestati e di molti degli operatori =
di=20
polizia.</P>
<P align=3Djustify>Vi =E8 un ultimo elemento, che costituisce ulteriore =
riscontro=20
alla ricostruzione secondo la quale la violenza sulle persone poi =
arrestate si=20
scaten=F2 in modo del tutto indipendente da atti di resistenza da esse =
posti in=20
essere.</P>
<P align=3Djustify>Uno dei feriti pi=F9 gravi, il giornalista inglese =
COVELL,=20
interrogato dal PM il 27.7.01 (non aveva potuto presenziare =
all&#8217;udienza di=20
convalida dell'arresto tenutasi il 25 per le gravi condizioni in cui si =
trovava;=20
era infatti in prognosi riservata per "pneumotorace, trauma emitorace, =
spalla e=20
omero e trauma cranico") dava la seguente versione dei fatti: la sera =
del 21,=20
mentre era nella DIAZ aveva sentito gridare "Carabinieri, Carabinieri"; =
era=20
quindi corso fuori con un'altra persona (da lui indicata come =
"Sebastian") e=20
aveva trovato il cancello chiuso con un lucchetto; il ragazzo che lo =
aveva=20
chiuso gli aveva aperto ed egli era cosi potuto uscire sulla strada; =
aveva visto=20
arrivare "uno schieramento di Carabinieri, circa 200"; la persona che =
era=20
davanti allo schieramento lo aveva colpito al collo "con uno strumento" =
un altro=20
lo aveva spinto contro il muro con lo scudo e gli aveva picchiato le =
gambe con=20
il manganello, facendogli perdere l&#8217;equilibrio; lui si era messo a =
gridare di=20
essere giornalista ("press, press"), nel tentativo di fermarli, ma gli =
era stato=20
risposto "you are a black block, we gonna kill blackblocks" e in cinque =
o sei lo=20
avevano preso a calci e a manganellate mentre era a terra; dopo qualche =
minuto=20
un "carabiniere" gli aveva sferrato un calcio alla schiena, seguito da =
altri,=20
che lo avevano preso a calci per circa cinque minuti sospingendolo "come =
una=20
palla da foootball" fino al centro della strada; era arrivato un altro=20
"carabiniere che aveva ordinato ai colleghi di smettere e gli aveva =
tastato il=20
collo per sentire i battiti; aveva quindi visto un furgone che sfondava =
il=20
cancello, dal quale entravano nel cortile della DIAZ settanta - cento =
uomini,=20
arrivati da tutte le parti; a quel punto aveva cercato di alzarsi per =
fuggire ma=20
era sopraggiunto un agente che gli aveva sferrato con il manganello =
pi=F9 colpi,=20
uno dei quali gli aveva fatto perdere denti e sangue e a quel punto era=20
svenuto.</P>
<P align=3Djustify>Non diversamente dagli altri arrestati, COVELL =
descrive una=20
violenza (particolarmente accanita e reiterata, nel suo caso) non =
preceduta da=20
alcun atto di resistenza da parte sua. La peculiarit=E0 del suo racconto =
sta=20
ovviamente nel fatto che sarebbe stato picchiato sulla pubblica via, =
prima=20
ancora che avesse inizio la perquisizione (e, quindi, prima che =
venissero posti=20
in essere il lancio di oggetti e gli altri atti resistenza di cui al =
verbale=20
d'arresto). Il riferimento ai "carabinieri" potrebbe indurre a dubitare =
della=20
sua attendibilit=E0 (sebbene, trattandosi di straniero, l&#8217;equivoco =
appare=20
giustificato), dal momento che =E8 pacifico che il contingente di =
carabinieri, che=20
aveva il compito di formare un cordone intorno alla DIAZ, arriv=F2 in un =
momento=20
successivo e non entr=F2 nel cortile della scuola, mentre COVELL =
riferisce del=20
cancello forzato e dell'ingresso.</P>
<P align=3Djustify>Ma =E8 davvero difficile dubitare di del racconto di =
COVELL che=20
trova conferma non soltanto nel referto relativo alle lesioni da lui =
riportate,=20
ma anche nelle dichiarazioni di due appartenenti alla polizia. MORTOLA =
ha=20
infatti dichiarato (interr. 23.7.02) "all'esterno del cancello dalla mia =

posizione ricordo di aver visto una persona, nei pressi dei cassonetti, =
caduta a=20
terra; dico cos=EC perch=E9 l&#8217;ho vista che era gi=E0 a terra; non =
so dire se fosse=20
ferita; non mi sono interessato perch=E9 c&#8217;erano alcuni poliziotti =
vicino ad=20
occuparsene; non so nemmeno dire se questa persona sia stata arrestata; =
dal=20
contesto di quanto dichiarato da MORTOLA in quell'interrogatorio risulta =
che il=20
dirigente della DIGOS si trovava all'esterno del cancello (a quel punto =
gi=E0=20
forzato) e a circa 20 - 25 metri dallo stesso. A ci=F2 si aggiunge =
quanto=20
dichiarato dall'agente BURGIO, sentito come teste in relazione alla =
vicenda=20
delle molotov il 4.7.02; in tale occasione BURGIO ha riferito di aver =
seguito=20
con il furgone un'auto dello SCO, di aver parcheggiato il mezzo in =
piazza Merani=20
e di essersi diretto verso la DIAZ, notando cos=EC che "c'era molta =
confusione=20
davanti alla scuola; mi ricordo addirittura di aver visto poco distante =
dalla=20
piazzetta una persona a terra molto ferita e che ho personalmente =
provveduto a=20
soccorrere versandogli dell'acqua sulle ferite, non era italiano, mi =
preoccupai=20
di chiamare e sollecitare l&#8217;arrivo di un&#8217;ambulanza".</P>
<P align=3Djustify>Le dichiarazioni che precedono, delle quali non vi =
=E8 alcun=20
motivo di dubitare, non possono riferirsi che a COVELL, posto che =
nessuno degli=20
altri arrestati risulta essersi trovato fuori dalla scuola e non vi =E8 =
notizia di=20
feriti; estranei all'operazione DIAZ, soccorsi in quella notte in via =
Cesare=20
Battisti. E' del resto impensabile (e comunque nessuno ne riferisce) che =
nelle=20
gravissime condizioni in cui si trovava, COVELL possa essere uscito =
dalla scuola=20
mentre era in corso la perquisizione ed avere attraversato il cortile,=20
portandosi sulla strada, senza che nessuno dei numerosi operatori di =
polizia=20
presenti se ne avvedesse.</P>
<P align=3Djustify>Dunque, nessuno degli operatori sentiti ha smentito =
quanto=20
dichiarato da COVELL ed anzi due di essi ne hanno fornito una =
conferma.</P>
<P align=3Djustify>Da tutto quanto precede consegue che la sola =
ricostruzione=20
possibile sulla base degli atti di questo procedimento di quanto accadde =
alla=20
DIAZ nella notte 21-22.7.01 =E8 quella che di fatto esclude che gli =
indagati=20
abbiano posto in essere atti di resistenza e ci=F2, in sintesi, perch=E9 =
quanto=20
dagli stessi dichiarato non ha trovato una seria smentita, ma semmai =
delle=20
conferme nelle dichiarazioni rese dagli operatori di polizia negli atti =
del=20
procedimento n. 14125/01, allegati in copia, atti nei quali =
sostanzialmente si=20
esauriscono le indagini svolte sull'episodio.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Resta infine da esaminare l'ipotesi di citi all'art. =
337 cp=20
nella forma della."violenza impropria" avendo il PM ravvisato il reato =
nel=20
comportamento di coloro che, all'arrivo della polizia chiusero le porte, =

mettendovi contro della mobilia. Il fatto =E8 provato: su di esso =
concordano le=20
dichiarazioni rese dai funzionari, dal teste GIESER e vi sono anche le=20
ammissioni di alcuni degli arrestati che hanno detto di aver visto altri =
porre=20
in essere tale comportamento.&nbsp;&nbsp; Un'attenta lettura =
dell&#8217;elaborazione=20
giurisprudenziale del concetto di violenza impropria ed, in =
particolare&nbsp;=20
delle ipotesi nelle quali ne =E8 stata ravvisata la sussistenza, porta =
ad=20
escludere che tale tipo di violenza ricorra nel caso in esame.&nbsp; E'=20
certamente pacifico che la violenza di cui all'art 337 cp non debba=20
necessariamente essere esercitata sul pubblico ufficiale, ma possa avere =
ad=20
oggetto anche persone diverse da questi (ivi compreso lo stesso autore =
del reato=20
- cosi Cass. sez. 6 n 2020 del 11.2.89) ovvero cose. Tuttavia pur sempre =
di=20
violenza deve trattarsi e cosi gli esempi di "violenza impropria" che si =

ritrovano nella giurisprudenza sono quelli di chi, strappato un =
documento dalle=20
mani del pubblico ufficiale, tenta di distruggerlo (Cass. sez. 6 n. =
11897 del=20
12.12.92); dei tifosi che aggrediscono i pullman che trasportano la =
squadra=20
ospite (Cass. sez. 6 n. 15040 del 3.11.89); di chi, sferrato un calcio =
contro un=20
mobile, colpisce per errore un carabiniere (Cass. sez. 6 n 3682 del =
28.10.97) e,=20
di chi, in automobile, per sottrarsi a un inseguimento, compie manovre=20
pericolose (Cass. sez. 4 n. 4325 del 13.1.83) ovvero non ottempera =
all'alt=20
intimategli e dirige il veicolo contro gli agenti&nbsp; (Cass. sez. 6 n. =
7061=20
del 15.7.96). Dall'esame degli esempi ricorrenti in giurisprudenza =
emerge che=20
non qualsiasi attivit=E0 diretta ad ostacolare il compimento dell'atto =
del=20
pubblico ufficiale configura violenza impropria, ma che l'ipotesi =
ricorre solo=20
quando sulle cose venga esercitata una violenza diretta a danneggiarle=20
(l'impossessarsi di un documento per distruggerlo, l'aggressione ai =
pullman, il=20
calcio sferrato contro il mobile) ovvero quando il comportamento si =
concreti=20
quantomeno in una messa in pericolo di persone o di cose (le manovre =
spericolate=20
dell'automobilista in fuga) e non anche, ad esempio, nel caso, frequente =
e del=20
tutto simile a quello oggi in esame, del detentore di stupefacente che, =
avendo=20
percepito l'arrivo della polizia, chiuda a doppia mandata e con il =
chiavistello=20
la porta di casa.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Con le precisazioni che precedono deve essere quindi =
accolta la=20
richiesta del PM.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>PQM</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>dispone l'archiviazione del procedimento, ordinando =
la=20
restituzione degli atti al Pubblico Ministero in sede.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Genova, 12.5.03</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>IL GIUDICE</P>
<P>(dr. Anna Ivaldi)</P></FONT></DIV></BODY></HTML>

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