Vi invio ancora materiale sulla Palestina, che mi =E8 arrivato da un'amic=
a,
inoltre invito tutti ad un'incontro che facciamo questo giovedi dalle ore=
20, in Via Fiamma 5, per organizzare iniziative concrete di solidariet=E0=
per ricostruire le case demolite ai Palestinesi, dai bulldozer israeliani=
.
Vi mando l'invito nei prossimi giorni pi=F9 dettagliato.
Abbracci, Stefano
Da quando i due cittadini britannici sono stati
coinvolti in un attacco suicida a Tel AVIV l'esercito
israeliano sta deportando e arrestando tutti gli
stranieri presenti nei territori occupati specie
quelli che fanno parte dell'interntional solidarity
movement. inoltre continuano le incursioni nella rete
dei centri medici del medical relief palestinese e
nelle sedi dei partiti tra cui il PPP notoriamente
pacifista. a questo si aggiungono pesanti restrizioni
per l'ingresso nella striscia di gaza , dichiarata
sigillata, dove l'IDF chiede agli stranieri di firmare
un foglio che declina ogni responsabilita' nel caso
pacifisti o giornalisti vengano uccisi dalle forze di
occupazione. Anche alla rappresentante di amnesty
international che si e' rifiutata di firmare il foglio
non e' stato concesso l'ingresso. La situazione e' di
estrema gravita' perche' sospende i diritti garantiti
dalla convenzione di ginevra ANCHE PER GLI
INTERNAZIONALI. In ultimo al personale europeo che
lavora per le ONG e per la cooperazione internazionale
e' stato negato l'ingresso nei terriori occupati e in
israele nonostante l'intervento delle ambasciate.
vi allego il testo in merito a quest'ultimo episodio
con preghiera di divulgazione
grazie
patrizia viglino
Israele nega l`ingresso a Volontari della Commissione Europea
Quanto accaduto e` parte di una nuova ondata di espulsioni e restrizioni
nei confronti degli internazionali che desiderano accedere in Israele e
nei Territori Palestinesi Occupati. Lo Stato di Israele sta dimonstrando
reiteratamente un totale non rispetto di quanto previsto dalla Dichiarazi=
one
di Barcellona del 1995 e sta chiaramente violando gli accordi di partenar=
iato
Euro-Mediterraneano. Uno dei nove volontari oggetto di tale discriminazio=
ne
e` italiano.
Ieri, 11 Maggio, nove giovani europei impegnati in un progetto di volonta=
riato
promosso dall`Unione Europea (3 Spagnoli, 2 Francesi, 1 Italiano, 1 Ingle=
se,
1 Irlandese, 1 Tedesca) sono stati negati del visto d`ingresso al Paese
dalle autorita` doganali israeliane. Il fatto si e` verificato presso la
frontiera con la Giordania di Allenby bridge.
I giovani volontari avavano trascorso una settimana di vacanza in Giordan=
ia
in concomitanza con la scadenza del permesso di tre mesi che li permettev=
a
di prestare il loro servizio in Israele e Palestina. Il gruppo stava lavo=
rando
in diversi progetti presso ONG palestinesi situate a Gerusalemme, Haifa
ed Hebron (Cisgiordania) a partire dal 7 Febbraio, data di inizio del lor=
o
Servizio Volontario Europeo (SVE) intitolato ?Volontari per un futuro di
Pace in Medio-Oriente?. Il progetto sarebbe dovuto finire il 7 agosto del=
corrente anno.
La Commissione Europea (CE), gia` un anno fa, aveva presentato rechiesta
per un un permesso (VISA) di sei mesi. Le autorita` israeliane avevano ne=
gato
tale permesso, garantendo invece una VISA turistica di tre mesi rinnovabi=
li.
Prima degli accadimenti di ieri, l`ufficio della Commissione Europea di
Gerusalemme aveva direttamente informato le autorita` israeliane circa la=
natura del progetto e l`intenzione dei volontari di rinnovare i loro perm=
essi
presso la frontiera di Allenby Bridge cosi` da poter portare a termine il=
loro servizio.
I volontari sono giunti al confine israeliano alle 11.30 del mattino e so=
no
stati trattenuti per circa 5 ore prima di essere informati che le loro ri=
chieste
di Visa erano state respinte e che, pertanto, sarebbero dovuti tornare in=
dietro.
La polizia di frontiera ha semplicemente riportato che il Ministero degli=
Interni ha negato l`autorizzazione rifiutandosi di aggiungere ulteriori
mnotivazioni, in quanto dichiaratasi non competente ed ignara delle motiv=
azioni
che a cio` avevano indotto. Sono seguite consultazioni con i rispettivi
consolati ed ambasciate (senza alcun tipo di assistenza delle autorita`)
e con le autorita` doganali israeliane senza alcun esito positivo.
I volontari, invece, sono stati resi oggetto di una umiliante, inutile,
nonche` reiterata e scrupolosa perquisizione sia personale che di tutti
i loro bagagli ed oggetti personali. Durante queste due ore di perquisizi=
one
hanno coltivato l`illusione che sarebbero poi potuti accedere al Paese,
non trovando altra spiegazione a quanto stava accadendo. Alle 19.30, inve=
ce,
sono stati nuovamente informati di non poter fare ingresso nel territorio=
sotto controllo ed occupazione israeliana. Pertanto, sono stati forzatame=
nte
obbligati a salire su un autobus e tornare indietro in Giordania. Un memb=
ro
del gruppo, una ragazza italiana, era riuscita ad attraversare la frontie=
ra
due giorni prima senza alcun problema.
L`Unione Europea ha cominciato questi progetti di scambi internazionali
di volonatri con Isarele e i Territori Palestinesi sin dal 1996, in segui=
to
alla Dichiarazione di Barcellona del 1995, attraverso i cosiddetti progra=
mmi
per giovani denominati Euro-Med.
Euro-Med Youth Programme e` previsto nel terzo capitolo della Dichiarazio=
ne
di Barcellona intitolato =AB partnership in social, cultural and human af=
fairs=BB
mirato a proporre un dialogo permanente tra giovani di 27 Paesi Euro-Medi=
terraneani,
tra cui Israele. I settori di applicazione dei progetti prevedono un`ampi=
a
varieta` di attivita`. Il SVE e` il principale progetto attraverso il qua=
le
si tenta di perseguire gli obbiettivi posti da tali accordi di partnershi=
p
(per ulteriori informazioni si veda
http://europa.eu.int/comm/education/y=
outh.html
and
http://www.sosforevs.org/). Le attivita` del progetto di SVE sono mir=
ate
ad assistere e promuovere la comprensione reciproca tra i giovani dell`ar=
ea
Euro-Mediterranea al fine di rendere piu` agevole la loro integrazione ne=
lla
vita sociale e professionale nonche`, per contribuire al processo di demo=
cratizzazione
della societa` civile.
Il gruppo di volontari in questione era impegnato in differenti progetti
che vanno dall`assistenza a bambini disabili all`assistenza a giovani dis=
occupati
o studenti cosi` come era coinvolto in progetti di integrazione sociale
e culturale a favore della gioventu` arabo-palestinese residente nei Terr=
itori
Occupati della Cisgiordania e all`interno dello Stato di Israele stesso.
E` la prima volta che le autorita` israeliane hanno negato l`accesso ad
un gruppo SVE sin dall`inizio dei progetti di cooperazione e scambio euro=
-mediterranea.
Quanto accaduto e` una chiara violazione degli accordi raggiunti e siglat=
i
in seguito alla Dichiarazione di Barcellona del 1995.
Questa linea politica dimostra ancor piu` chiaramente l`intenzione israel=
iana
di rinforzare le restrizioni di movimento e di accesso nel proprio territ=
orio
nei confronti di tutti gli internazionali, come palesemente dimostrato
dalle sempre piu` numerose espulsioni ed arresti che nelle ultime settima=
ne
stanno avendo luogo nei confronti di ?peace-activists?.
Il gruppo di volontari si trova ora ad Amman in attesa di una risposta uf=
ficiale
del Ministero degli Interni israeliano e confidando nell`azione della Co=
mmissione
Europea e dei propri rispettivi Paesi di appartenenza.
Per ulteriori informazioni puoi contattare:
I volontari: +962- 6-4624273 (Michele Camerota)
The co-ordinating organisation in Israel/Palestine (IPYL): +972 52400648
(Adli Dana)
The co-ordinating organisation in Brussels (YAP): +322-789410 (Geisle Ev=
rard)
The European Commission Office in Jerusalem: 00972-2-5415888 (Sylvie Foue=
t)
The European Commission office in Brussels: +32 22998675 (Alejandra Marti=
nez)
The Ministry of the Interior (Israel): sar@???
NOTE: Questo Comunicato Stampa e` stato elaborato dai nove volontari euro=
pei
in Israele e Palestina
Il Comunicato e` disponibile in Italiano, Tedesco, Francese, Spagnolo, Ca=
talano
e Inglese.